Come si presenta la nuova Camera inglese

Come si presenta la nuova Camera ingleseCome si presenta la nuova Camera inglese La relativa vittoria dei conservatori e il reale progresso del Labonr Party - Una lotta che resta esempio mirabile di civiltà • A chi spetta l'opposizione ufficiale? ( Servizio speciale della " Stampa » ) Londra, 17. notte. L'esito ielle, elezioni non ha sorpreso né commosso ne esaltato il paese. La tranquillità promessa da Bonar Law è già intervenuta per quanto riguarda le impressioni postelettorali. La folla londinese colse mercoledì l'occasione per regalarsi un po' di carnovale in Trafalgar Square e per le vie del centro, senza interessarsi granché dei risultati parziali che via via venivano proiettati sugli Schermi luminosi delle sedi dei giornali. Altre volte la moltitudine si assiepava appasslonatissima dinanzi a questi banditori elettorali della notte; ma stavolta i curiosi delle .cifre immediate erano minoranza, i più imitavano pedissequi quella iialdoria Ira puerile e bonacciona che caratterizza in America la notte delle elezioni presidenziali Questa indubitabile importazione americana si estrinsecò omelie attraverso tutti gli ammenicoli 'con cui 1 giovani e le relative ragazze fanno baccano e si solleticano a vicenda in occasioni simili: trombette di carta, maschere, elmi di cartone, stelle filanti, bastoncini a spazzola e fuochi artificiali... 11 piccolo saturnale per altro non si ripetè affatto la scorsa sera, quando si attendevano invece, anziché i risultati iniziali, quelli definitivi. Infatti la notte scorsa i gruppi di fanatici rappresentavano tutto il pubblico raccolto dinanzi ai macchinari di informazioni im■tnediate. Oggi poi alle elezioni non sembrano più pensare se non i giornali. Anche questi commentano con una certa fiacca, tanto gli organi conservatori che quelli liberali. Il solo quotidiano laburista lascia trapelare qualche oncia di sincero entusiasmo. « Esito splendido — esso proclama sotto il suo punto di vista; — ma faremo anche di meglio in futuro»... Stasera finalmente abbiamo, le statistiche realmente definitive sui risultati generali. Quelli di ieri sera variarono da redazione a redazione, tanto che i cifrari dei fogli di stamane sembravano un caleidoscopio. Anche noi quindi dobbiamo rettificare alcuni dei numeri trasmessi la notte scorsa. Statistica elettorale I conservatori, i quali possedevano nella ■vecchia Camera esattamente 377 seggi, sono riusciti a conservarne soltanto 341. La loro maggioranza sulla somma degli altri partiti risulta quindi di 77 voti, anziché di un centinaio, come si credeva ieri sera. E' una maggioranza sufficiente, salvo complicazioni, per governare anche traverso tutto il quinquennio che rappresenta la vita naturale della legislatura inglese. Pure sta di fatto che i vincitori delle elezioni hanno perduto 3G collegi. I liberali Uoydgeorgiani, dal canto loro, ne hanno perduto una settantina, talché posseggono nella nuova Camera 54 seggi. I liberali asquithiani invece ne hanno conquistato 27. Essi quindi mandano alla nuova Camera CO deputati. I laburisti ne mandano invece 144, avendo raddoppiato, come sapete, il numero dei loro collegi. Ci saranno,.poi nella Camera nuova 4 indipendenti eccentrici, tre conservatori eterodossi, un nazionalista irlandese e un comunista. Tutte queste sono cifre ufficiali, e coprono 608 dei 615 seggi della Camera. Si stanno apprendendo ora i risultati del 7 collegi rimanenti. I conservatori ponevano per sicuri almeno due di questi, che dovevano spettare a unionisti ulstcriani. Disgraziatamente la minoranza nazionalista e sinnfeniana che brulica sul margini della Irlanda del nord ha strappato quei due collegi ai conservatori. Uno dei cinque ultimi che rimangono in sospeso desta un particolare interesse, perchè vi ha posto la candidatura, sotto bandiera laburista, il romanziere Wells, ed è un colleggio universitario di Londra. L'esito verrà pubblicato soltanto domani. Le somme complessive dei voti raccolti dal teinTOli partiti in lotta restano praticamente quelle di ieri sera. Esse offrono quindi agli organi dei partiti battuti l'appiglio per proclamare che la vittoriosa falange conservatrice rappresenta in pratica, anziché la maggioranza assoluta dei votanti, soltanto una minoranza, che è poco più di due quinti del totale. Già ultimi dati infatti segnano circa 14 milioni e mezzo di votanti; quasi 6 milioni di questi appoggiarono i conservatori ; due milioni e mezzo gli asquithiani; circa un milione e mezzo i Uoydgeorgiani; e più di quattro milioni i laburisti. *' Non c'è stata una bastonata ! „ Si capisce perfettamente che i giornali dei partiti rimasti a piedi Invochino una ìit-* loinia deità legge elettorale, in coiujjieasu, gli umori e i commenti di oggi coirieiUiano ia sensazione die eueitivumeine quesLe elezioni sono siate a lieto Une. Esse bignincLiuQ se non altro che ringiifiteira politicauieute sia mettendo le sue cose in ornine. Essa sembra aver distinto cne un ritorno più o meno iorzato al regime pietjeUico dei parlili compatti agirà come solvente per un cei-to numero ui difucoltà interne. Molti, intiiuso Lloyd George e i glandi leader* conservatoli, esprimevano i loro dunui al riguardo. Ma proiiaDiiineute, consiuei anuo le peculiari circostanze inglesi, avevano Iorio. Per ora e cerianieiue ammirevole li assenza di attriti con cui il ritorno ali aulico si e cucUimio. E badate che qui il ritorno all'antico significa fra l'auro i impegno a mantenere rigidamente la Costituzione e a gaientlre tutte Ile libertà che sono nella trauizione britannica all'interno. Giova ripetere che oneste prime elezioni dei dopo-guerra inglese, ad onta della acuta crisi in cui si trovano tante cose deuia vita ordinaria anche quassù, hanno offerto lo spettacolo di una lotta condotta con una civiltà esemplare da tutte le parti e con un perfetto senso di unità politica e di coesione sociale. Tutti hanno potuto esprimere le loro idee e anche Ile loro fantasie fino al limite estremo, incluso lo sparuto manipolo comunista. Non c'è stata una bastonata. Tutt'al più ci fu in tre o quattro Collegi qualche clamore. I comizi che si dovettero sospendere, e causarono frastuono, non furono mezza dozzina; e la Polizia non ebbe molto più da fare che del consueto. Sotto questo aspetto, l'Inghilterra, dove circa due milioni di persone senza lavoro vivono adesso di elemosine statali e comunali, e le tirano sempre più magre, rimane alla testa di molti paesi. Le difficoltà che Bonar Law si trova dinanzi Frattanto Bonar Law sta affrontando le prime difficoltà di tale una serie, che di fronte ad essa nessuno gli invidia il posto di Premier. I membri del suo Gabinetto che rimasero travolti nella lotta sono cinque ; e non gli sarà facile sostituirli, benché si tratti di uomini mediocri. Tutta la maggioranza conservatrice infatti è composta di mediocrità ancora più evidenti. Nondimeno è pur vero che, sotto il punto di vista morale, questa maggioranza è migliore dell'antica, nella quale, durante le stamburate di armistizio, si era infiltrata una massa di pescicani e di altre sconcezze di cui Westminster era fino allora rimasta immune. Anche per questo il Corpo elettorale, senza andare molto per il sottile, aveva una gran voglia di usare la scopa. Una delle altre difficoltà immediate in prospettiva per Bonar Law sono le impazienze di certa stampa gialla che lo appoggia, ma che vorrebbe imporgli atti avventati Un'altra difficoltà consiste nell'atteggiamento che dovranno assumere quei conservatori dissidenti che, insieme con Chamberlain, fecero le elezioni moralment- a braccetto con Lloyd George, e che riuscirono tutti quanti. ( Servizio specialeNessuno sa ancora se torneranno decisamen-te nell'ovile del loro partito, oppure se gli varranno dei fastidi, infirmando cosi la maggioranza conservatrice, nella quale essi stessi sono computati. Urgenti e formidabili compiti si prospettano poi all'interno, dove la disoccupazione accenna lievemente ad aumentare, ancora una volta, insieme al costo della vita. Quanto al compiti di politica estera, basta pensare allo etato dell'Oriente e dare un'occhiata aU'ul- timo discorso di Poincaré, per capire che nessun Ministero inglese ebbe mai tanta carne al fuoco. Intellettuali laburisti e liberali Inoltre, specialmente nei riguardi della politica estera, il nuovo Gabinetto avrà alla camera oppositori e critici infinitamente Pio abili, pronti ed esperti di quelli dai quali dovette guardarsi Lloyd George. Accennammo, già ieri che gii elettori hanno riaperto Westminster ad un gruppo di intellettuali tra laburisti e liberali, chB sono sopratutto collaboratori di politica estera, e che sono famosi per il costante fuoco di interrogazioni che tennero accesa l'attenzione delle legistature di ante-guerra. Nominammo già Mac Donnald. leader dell'Indipendent Labour Partv. i radicali Ponsonby, Trevelyan, Buxton, Greènwood, Pringle e Swotlen. A uue.,ti fcosna aggiungere varii altri nomi dei genere, emersi dagli ultimi risultati, il Più sensazionale del quali concerne il Pacifista morel. autore di molti libri'di politica estera ed ex-segretarlo di quella « Unione di controllo democratico^, la quale, durante la guerra, era considerata come un vespaio di traditori. Il More! anzi venne condannato a sei mesi di carcere rer avere spedito a Rumata Rolland, in Is-vizzera un suo opuscolo di critica alla politica dell'Intesa Morel è stato eletto deputato a Dundee, nello stesso Collegio in cui cadde l'es-ministro Winston Churchill. Si tratta di un collegio binominale: Churchill ed un lloydgeorgiano avevano contro il suddetto Morel ed un tipo eccentrico locale che da venti anni in qua si portava sotto la bandiera protezionistica: questi, in ogni elezione, raccoglieva pochi voti e molte derisioni: orbene, questa volta egli ha ottenuto 32.000 voti; il pacifista Morel 30.000; mentre il bellicoso Churchill nel suo collegio cadde con urta minoranza di circa 10.000 voti. Quanto mutano i tempi!... Comunque il nuovo gruppo di esperti all'ordine del giorno promette molto filo da torcere ai portavoce del Foreign Office. « Questi uomini — constata il Daily News — sono ardenti pacifisti, e il loro trionfo è uno degli incidenti più curiosi e spettacolosi di queste elezioni. Si può forse in parte attribuirlo al fervore anti-guerresco delle donne elettrici; ma principalmente si deve attribuirlo alla miseria ed alla disoccupazione in quei collegi di cui uomini simili sono in un certo senso i naturali interpreti. Qualunque però sia il fatto di per sfe, esso è di immensa importanza, la quale emergerà nel prossimo periodo parlamentare ». Il • Manchester Guardian », dopo aver citato altri nomi assai significativi, come quello d! Lloyd George e di Asqui'h, fra le fila antiminis'eriàli, aggiunge: « Non tan'o per il numero, quanto per potenza dialettica, l'opposizione assumerà una fi-rza senza precedenti ». Inglesemente... Eppure nessun òrgano m'nlsterlale si sognerebbe di voler tappare loro la bocca. Anzi lo stesso « Times » è lieto che anche il pensiero politico più avanzato sia nuovamente rappresentato alla Camera da innegabili competenti. Inglesemente questo giornale scrive: « Noi non cred amo che il paese abbia alcunché da temere, ma molto da guadagnare, dalla ventilazione delle loro idee nell'atmosfera di Westminster ». Fo.se il «Times » è conrc o di un fatto che superficialmente non traspare, ma che essenzialmente appare indubitabile anche al « Manchester Guardian ., il quale lo riassume nella constatazione seguente: « La vittoria degli intellettuali laburisti e radicali, insieme con altre ind cazioni, mar.ifesta che il paese volge a sinistra, e rappresenta una reazione indubitabile contro la c terra e contro la politica che pose termine alla guerra ». Un interessante dibattito procedurale verte ora su questo quesito : — se spetti al Labour Party, per forza di numero, di rappresentare l'opposizione ufficiale, oppure se questa deve essere assegnata ai Uoydgeorgiani o agli asquithiani, capeggiati da ex-primi ministri. — Nulla è deciso al riguardo. Forse la questione rimarrà in sospeso come nel vecchio Parlamento. Tuttavia gli organi liberali prevedono che la forza delle cose determinerà una riunione fra i due rami del partita; ma gli amici personali di Lloyd George seguitano a credere che egli vagheggi ancora e sempre l'idea di fondare, insieme con vari conservatori, un partito del centro. A mostrare come il miglior foglio dell'opposizione liberale il Manchester Guardian sappia comportarsi verso i conservatori vittoriosi, giova riportare queste righe: « Auguriamo a Bonar Law tutto il successo nell'impiego della .sua ben proporzionata .maggioranza lungo 'le linee che ha promesso di seguire: quella delia pace, della economia e dell'astensione-da. ogni misura estrema e contenziosa, come un attacco contro il libero scambio, un ritorno a metodi violenti in Irlanda e la restaurazione del potere di veto alla Camera dei Lords ».

Luoghi citati: America, Inghilterra, Irlanda, Londra, Rumata Rolland