La consegna della bandiera

La consegna della bandieraLa consegna della bandiera ai pensionati dello Stato Affidamenti del Governo per le pensioni pIeri mattina i pensionati dello Stato convennero in massa al teatro Scribe. Platea e palchi erano stipati e v'era gente perfino sul loggione. Sul palcoscenico prende posto il Comitato direttivo col presidente colonnello Orlandini. La riunione aveva un duplice scopo: l'offerta; da parte di mi gruppo di dame, presiedute dalla baronessa Verdun di Cantogno, d'una bandiera ai pensionati, e la comunicazione di notizie confortanti sugli intendimenti del Governo verso la vecchia questione del miglioramento delle pensioni liquidate anteriormente al 1919. Al centro del palcoscenico è la bandiera inaugurando, attorniata dalle dame offerenti. Intorno fanno circolo i maggiorenti della sezione dell'Unione pensionati. Alle dna estremità del palcoscenico stanno, da una parte, una rappresentanza di « camicie nere », e dall'altra un gruppo di nazionalisti in divisa. La cerimonia dell'offerta ed inaugurazione della bandiera si svolge rapidamente. Il tricolore alle vecchie mani fedeli 11 presidente Orlandini ringrazia le dame del dono cortese e dice^ che i pensionati custodiranno il simbolo sacro della patria con la stessa devozione e la stessa fedeltà devota che dedicarono al servizio dello Stato, da cui finora però non ricevettero il meritato guiderdone. Il dott. Pedrazzi, che parla dopo, eleva un inno all'italianità simboleggiata dalla bandiera ed infine il generale Segato aggiunge brevi parole di compiacimento per il dono, di ringraziamento e di augurfo all'Italia. Grandi salve d'anplausi salutano i discorsi e chiudono questa prima parte dell'ordine del giorno. E si passa alle seconda parte. E' noto, da lungo tempo, come da parecchi anni i pensionati delle pubbliche amministrazioni si lamentino* fondatamente, per la modestia, anzi, l'irrisori'.ita degli assenni di nen. sione loro corrisposti. La" ouestione è stata agitata nel paese e nel Parlamenti, fu oggetto di dibattiti vivaci alfe .Camera, diede occasione ad una mozione firmata da qualche centinaio di deputati, ma non ebbe mai soluzione informata ad equità. Da qualche anno poi, e precisamente dal 1919, venne inasprita per le ingiustificate fortissime sperequazioni causate dall'applicazione della nuova legge sulle pensioni, in seguito alla quale essendo stato migliorato il trattamento di riposo, ò accaduto che alti funzionari collocati in pensione prima del 1919 vengono a percepire assegni inferiori a quelli goduti da loro ex-uscieri andati in pensione in questi ultimi anni. Questo fatto è apparso veramente intollerabile ai vecchi pensionati, i quali si sono riuniti ed organizzati onde provocare lina revisione perequativa delle pensioni, conforme a- giustizia e conforme a quella gerarchla dei valori sociali la cui progressiva attenuazione, o scomparsa graduale, venne riconosciuta unanimemente come de leteria ed anarchica. Finora però malgrado là dichiarata buona volontà dei Governi che si sono succeduti al potere, ed anche — è giusto riconoscerlo — a causa dello enormi difficoltà finanziarie in cui si dibatte il paese, • nulla è stato ottenuto. "1. " le ultime delusioni II colonnello Orlandini, che fece una dettagliata relazione su questo argomento, riferì all'attentissimo pubblico che lo ascoltava le ultime pratiche svolte coll'on. Facta e coll'on. Paratore che era ministro del tesoro. Dice che « mentre il presidente del Consiglio assicurava che il progetto di miglioramento sarebbe stato presentato, il ministro del tesoro dichiarava di non saper niente di tale progetto, e ad ima Commissione presentatasi a lui, chiedeva clie cosa volesse, • come se si trattasse di una richiesta nuova, mentre da parecchi giorni la Commissione tempestava a tutte le porte del Governo per far intendere la necessità e l'improrogabile urgenza di provvedere ». La Commissione, riferisce l'oratore, non potè far a meno di manifestare la sua indignazione per tale sconveniente trattamento, tanto che l'on. Paratole la richiamò a se e diede nuove promesse. «Ma arrivò il ciclone e spazzò via tutti i fonografi da promesse che erano al Governo », così che, forzatamente, le trattative dovettero subire una sosta. Il colonnello Orlandini, proseguendo, espone all'uditorio le linee generali del progetto che il Ministero intendeva presentare ed afferma che se tale disegno di legge fosse stato approvato- i vecchi pensionati, anziché un aumento di assegni ne avrebbero avuto una diminuzione non indifferente, perchè il Governo avrebbe risparmiato ancora 30 o 40 milioni all'anno sulle pensioni. • . , . . A queste notizie, dalla platea e dai palchi si leva un grido d'indignazione. Vivacissimi commenti pepati si accendono nell'uditorio e la parola che si ode ripetere più di frequente è: « turlupinatura ». Quando il rumore si placa, l'oratore riprende c dice che ora il passato è liquidato. Accenna al grave pericolo corso dai pensionati negli ultimi mesi per la minaccia, clta/u ad un pedo dall'attuazione, della scoffW'ssione dell'indennità di caro viveri, così che i vecchi pensionati non avreb'hero avuto .più da sfamarsi. Ed a questo minto narra, fra la commozione degli uditori, il caso di una povera vedova di un 'ufficiale superiore, con due bambini, la quale si era ridotta a lavorare in maglierie e guadagnare così poco che se pagava il fìtto non poteva più mangiare, e se mangiava non potova più j>agare il fitto. I propositi del nuovo GovernoIl relatore, si avvia alla conclusione, e dice, che il passato fu una triste sequela di delusioni e di turlupinature (applausi). Annuncia che egli si reca a Roma dove avrà contatti cogli uomini al Governo. Frattanto, si dice autorizzato a dichiarare eoe il nuovo Ministero vuole « buttare in un calderone tutte le vecchie leggi che regolano le pensioni e fare un testo unico che renda veramente giustizia e compensi secondò il merito i servizi resi dai servitori dello Stato ». Non più lo sconcio di sperequazioni ingiuste ed umilianti, ma una forma perequativa che avvicini le vecchie allo nuovo pensioni. Bisognerà pure [ pensare alle vedove ed agli orfani, verso i guali il trattamento ò ancor più insufficiente e penoso. Il colonnello Orlandini termina assicurando che lo provvidenze che lo Stato adotterà per i suoi pensionati saranno certamente estese anche ai .pensionati degli Enti locali, ed è molto applaudito. Prende poi la parola il gen. Chiaria che j vuole si insista sul concetto che non si [avrà vera giustizia se non quando tutte Ile pensioni sariiriii'o perequate, ul valoI rosi — soggiunge — che diedero all'Italia I Venezia e Roma, non bau da esser trattati in misura inferiore ai più giovani colleglli che lo hai! donato Trento r Trieste. (Approvazioni). Noi siamo pronti a tutti i sacrifizi per l'Italia, ma non tollereremo nessuna umiliazione ! ». (Applausi). Prendono ancora la parola alcuni oratori per raccomandazioni e rilievi di varia indole. Poi il colonnello Orlandini dopo aver riferito che tempo addietro aveva offerto le dimissioni da presidente, che il Consiglio direttivo respinse, vuole che la Assemblea si pronunci anche su ciò. E la assemblea acclama al presidente, gridando : « Viva Orlandini ». Questi ringrazia e dice che farà — come pel passato — tutto quanto gli sarà possibile. E/ vuol chiudere il comizio con una buona parola. Dice, cioè, che recandosi a Roma a perorare la causa dei pensionati non avrà da vincere una grande battaglia, e non farà grande fatica a riportare la vittoria. E su queste confortanti assicurazioni la riunione si scioglie con rinnovati applausi al presidente, ed alcuni fragorosi « alalà » degli squadristi. I Duchi di Genova all'Accademia di Belle Arti Nel grande salone centrale dell'Accademia Albertina di Belle Arti si è svolta ieri mattina una duplice cerimonia : l'inaugurazione dell'anno accademico e l'apertura dì una esposizione di lavori eseguiti nell'ultimo triennio dagli allievi dell'Accademia. Alla cerimonia hanno presenziato lo loro Altezze il Duca e la Duchessa di Genova, il prefetto grand'uff. Olivieri, accompagnato dal suo Capo gabinetto, il senatore Brondi, Rettore dell'Università, l'assessore Zanzi in rappresentanza del Comune. Erano pure presenti altre numerose notabilità cittadine, specialmente del mondo artistico, ed una sceltissima folla di invitati con grande prevalenza del gentil sesso. . A ricevere gli Augusti ospiti ed a fare gli onori di casa era l'avv. Ernesto Ferrettini, segretario dell'Accademia. Egli accompagnò i Duchi a prender posto nel salone e quindi pronunziò brevi parole. Ringraziati i Principi, ed annunziato che la Principessa Laetitia si era degnata far sapere di essere impedita da altre cure ad intervenire, come avrebbe desiderato, riferì succintamente sull'andamento della Accademia e sullo svolgimento degli studi, ed infine presentò l'oratore ufficiale prof. Vincenzo Buronzo. TI prof. Buronzo parlò di «< Antonio Canova e della nuova coscienza artistica nazionale ». Disse del grande maestro con originalità di concetto e con intima conoscenza dell'arte sua. Fece poi un'acuta disamina del pensiero artistico moderno, lumeggiandone taluni aspetti poco noti e concludendo enll'ausnicare una sempre maggiore nobiltà nelle espressioni artistiche che non possono esistere so non sono nutrite e vivificate dal pensiero; L'oratore fu applaudito dall'uditorio e complimentalo dai Duchi. Ouindi le Loro Altezze accompagnate dall'avv. Ferreltini e dal Prefetto compirono una sommaria visita alla Mostra dei sagei degli allievi ed, ossequiate dalle autorità, abbandonarono l'Accademia verso mezzogiórno. L'adunata degli Alpini a Rivoli Ieri, domenica, rol favore di un tempo meravl(.'l'oso, la cittadina di Rivoli ha vissuto una stornato di entusiasmo e di patriottismo. Al oonvecno derrll Alpini del BattaRllonl Exllles, Val Dora e Assletta. parteciparono più di (niaitiocemn alpini irià. appartenenti al ' tre gloriosi Battncllont -lei 3.0 Rcfrplmento. Primo pensiero fu di rendere omaffprio devoto di Ticonosrenza e di fiori ai caduti. SI avviarono perciò, appena ffluntl a Rivoli nella mattinata, a dlsporsi in quadrato intorno al bel monumento a-t caduti che si Innalza rei mezzo del piazzale dona stazione. Ivi, alla presenza dei soldati del Battaglione. Exllles di residenza a Rivoli che facevano ala al reduci attorniati da una folla imponente d! cittadini, disse dell'alto «1gnlflcato della cerimonia e commemorò degnamente 1 caduti il maggioro aw. Giovanni Battista Carino, mutilato di guerra e più volte decorato al valore.. Egli, con una poderosa o commovente evocazione, ricordò il sacrific'o e'la gloria degli umili, degli eroi noti ed oscuri che caddero per la libertà e la grandezza del loro paese. Terminò Invitando 1 presenti ad inginocchiarsi d'nnanzl all'ara del caduU. E allora, mentre Quattro alpini deponevano una orando corona di fiori sul monumento ed echeggiavano intorno le melodiose note dcU'Innc al Piave, tutti si posero in ginocchio. Dopo la cerimonia, preceduto dalla fanfara alpina, e dalla banda locale, l reduci si avviarono in lungo corteo attraverso la città dalle Case imbandierate e coperte da manifesti inneggianti al valore degli alp'.ni ih mezzo ad una folla festosa ed acclamante. Giunti sul piazzale del Castello, ebbo luogo li solenne rito religioso della benedizione dei gagliardetti offerti dalle signoro rivolc.il at Battaglioni Val Dora e Assetta. Alle bollo parole rivolte al reduci da una gentile rappresentante di Rivoli rispose degnamente l'illustre comandante del U.o Reggimento Alpini codonnello Faracovi. Fu celebrata poi la messa al campo dal valoroso cappellano del Battaglione Val Dora, teologo Borghei!o, il quale pronunciò puro un ispirato e patriottico discorso inneggiante alle virtù dogli alpini che egli ha accompagnato nello trincee e nel combattimenti e alla fede religiosa del figli della montagna. Dopo un vermouth d'onoro puro offerto dalle s'gnore ili Rivoli, che furono, col maggiore cav. Varetto e cogli ulllciall del Battaglione ExIUcs, l'anima del convegno, ebbe luogo il banchetto del quattrocento reduci. AJla Ano parlarono applaudltlssimi, il capitano Lanfranco, tre volte decorato al valore, i valorosi colonnello Faracovi e tenente colonnello Grandi, pel presidi*, il maggioro Garlno che rievocò, fra acclamazioni, lo tappe glorioso del Battaglione Exillcs, il tenente Renzo Longo che disse con Ìmpeto l'ode agli alpini del Bcrtacchi,' il colonnello AUInej, il cap. aw. Minori, 1 sindaci di ExIUcs c di Rivoli ed il presidente della Società Alpini in congedo. Nel pomcrlgg'o ebbero luogo altri festeggiamenti. Alla Lega Industriale Promosse da un Comitato presieduto dal vioe-presidenie della Lega Industriale comm. rag. Fe'rraccinij e di cui facevano parte rappresentanti di tutte le organizzazioni industriali e commerciali di Torino e del Piemonte, si è svolta ieri, ndlla sede della Società Promotrice dell'Industria nazionale una manifestazione di riconoscenza al Commissario elettrico per la distribuzione della elcttricità nel Piemonte e Liguria, grand'uff. ing. Elvio SoGeri. Ha dato il saluto al comm. Soleri l'ing. grand'uff. Emilio Debenedetti presidente della Promotrice della industria il ouafle ha ricordato l'opera svolta dall'ing. Soderi e si è compiaciuto che la sede deUla Promotrice sia stata scelta per la odierna manifestazione di onore. Il Presidente del Comitato ha voluto spiegare gli intendimenti da cui erano stati mossi industriali e commercianti nel tributare l'omaggio al Commissario dolila elettricità. Quindi ha offerto, a nome del Comitato, una pergamena, opera del prof. Turco, con" dedica del prof. Rinaudo; un busto, opera d'arte di Leonardo Bistolll ed una grande m-jdaglia d'oro. Ha preso quindi la parola il festeggiato grand'uff. Soleri il quale ha espresso la sua ammirazione per le autorità, per i produttori di energia elettrica e per la classe degli utenti che tutti insieme avevano con abnegazione coadiuvato l'opera dell Commissario ed ha nevato un inno alla collaborazione di tutte le classi ed all'unione delle forze per la maggiore prosperità della Patria. E' seguito un vermouth d'onore offerto dalla Soeielii Promotrice dell'Industria Nazionale.