La fine del Sultanato in Turchia

La fine del Sultanato in TurchiaLa fine del Sultanato in Turchia Come ia Grande Assemblea Nazionale mento dell'impero e l'elettività del di Angora ha decretato il rovesciaCaliffato nella famiglia degli Osman PARIGI, 3, noi le. L'« Agenzia Kavas » ricevo da Angora : L'Assemblea Nazionale ha rovesciato l'Sm-pero Ottomano, e se ne è proclamala ere-de. Il Governo di Angora annuncia elio considera nulli e non avvenuti i trattati e le convenzioni conclusi dal 16 marzo 1920 dal Governo di Costantinopoli. (Ag. Stefani). I due articoli dì legge che stabiliscono la decadenza dei Governo di Costantinopoli Costantinopoli, 3, r.otte. Si ìia da Angora che la legge votata dalla grande Assemblea nazionale di Angora, con la quale viene dichiarala la decadenza del Governo di Costantinopoli, si compone dei due seguenti articoli. Art. 1. — A partire dal 16 marzo 1020, c per sempre, il Governo nazionale è rimesso nelle mani dell'Assemblea nazionale. Nessun'ultra forma di Governo sarà riconosciuta, ed il popolo non riconoscerà nessuna autorità personale a Costantinopoli. Art. 2. —Il Califfato continuerà a essere esercitato dalla casa, di Osman, nella quale VAssemblear sceglierà uii principe di qualità morali, di mente c di condotta tali da renderlo degno della scelta. Il Governo turco sarà u principale sostegno del Califfato. I due articoli sono stali approvali alla unanimità. E' slato inoltre stabilito che la data del l.o novembre sarà considerata d'ora in avanti come festa nazionale. La approvazione della legge e stata salutata con una salve di cento e uno colpi di cannone, mentre per le vie di Angora avevano luogo dimostrazioni di gioia. Lo sgombro d.elta Tracia Orientale da parte delle truppe greche è terminalo. Le ultime forze militari greche hanno ut traversato oggi la Marilza. Malgrado gli sforzi delle Commissioni Interalleate, l'esodo delle popolazioni civili continua. Non si segnalano incidenti notevoli. II nuovo governatore generale di Costantinopoli, rappresentante del Governo di Angora, Rara Bekir pascià., ita. diretto ai funzionari una circolare, invitandoli a (laiprova di attività e di puntualità. Tra le misure annunciale in questa, circolare, figura l'arruolamento di tulli gli uomini validi nella gendarmeria, la proibizione delle esportazioni dei cercali c del bestiame, e la vendita, fabbricazione, e consumo delle bevande al.cooUchc. (Ag. Stefani). La raSisìà dea trattati dichiarata ufficiai mente dal rappresentante d'Angora a Parigi (Servizio speciale della « Stampa •>) Parigi, 3, notte. Avrete già avuto comunicazione dei due articoli di legge votali dall'Assemblea Nazionale di Angora, secondo cui, a partire dal 16 marzo 1920, e per sempre, « il Governo della nazione è rimesso nelle mani dell'Assemblea Nazionale » stessa ; mentre k il Califfato continuerà ad essere esercitato dalla famiglia Osman ; ma l'Assemblea sceglierà un principe le cui qualità morali, il cui talento e la cui condotta lo rendano degna di tale scelta ». Come conseguenza di questa decisione ii trattato.di Sèvres è stato dichiarato nullo, e Ferie! bey, rappresentante della Turchia nazionalista a Parigi, lo ha notificalo a Poincaré con una lettera in cui h detto : « D'ordine del mio Governo ho l'onore di portare all'alta conoscenza del Governo della Repubblica francese che, in conformità alla legge del 17 giugno 1^20, il Governo della grande Assemblea Nazionale di Turchia considera come milli c non avvenuti lutti i trattati, convenzioni e contratti conclusi dal 1G marzo 1920 dall'amministrazione di Costantinopoli, nonché tutti gli atti della detta nmminiBtrazioii'2. In virtù della stessa legge restabene inteso che i risultati dei negoziati intavolati dalla slessa amministrazione cogli stabilimenti finanziari allo scopo di ottenero anticipi non impegnano in nessun modo il Governo della Turchia,». La destituzione del Sultano da parte dell'Assemblea di Angora e il risultato finale dello lunga rivalità che ha separato il Governo di Costantinopoli da quello nazionalista. Il Sullnno ed i suoi ministri erano considerati da Musiafà Kemal e dai nazionalisti turchi come protètti dell'Inghilterra, e delle altre potenze europee. L'invito al Governo di Costantinopoli alla Conferenza di Losanna ha fornito occasione all'Assemblea di Angora di pronunziare la rottura definitiva. Non è da nascondersi che quest'evento dimostra presso i Turchi disposizioni poco concilianti, e che esso deve essere considerato come la provo di una recrudescenza del nazionalismo, ciò che lascia scorgere negoziati difficili per la pace definitiva.. ♦<*-. Lo [QnfBPBnza di Losanna 'jr-in.-vasta al 25 novembre (Sci-vizio speciale della « Stampa ») Parigi, 3, sera. Secondo informazioni attinie al Quai d'Orsay la Conferenza di Losanna a causa delle e■ninplicazioni, diplomatiche e forse in seguito alla risposta ambigua di Angora, sarebbe stata rimandata al 25 novembre, invece del 15 come, si era creduto fino ad ora. ! m fera m Udo Una cerimonia pei caduti italiani (Dal nostro invialo speciale). Atena, 2, notte. Secondo voci insistenti, un Tribunale straordinarie chiamerà Costantino a rispondere di gravi clementi a suo carico risultanti nel corso dell'istruttoria con altri accusati. La notizia non è. smentita negli ambienti ufficiali; essi però si limitano ad affermare che Visfrnftaria non è ancora chiusa, né si. può. quindi parlare ancora di conclusioni definitive. Le imputazioni a. Costantino sono di due specie. La prima di non avere tenuto conto di un invilo delle Potenze Occidentali ad abdicare. Trattasi di consigli dati in questo senso dal Governa britannico, anteriormente, alla catastrofe, e comunicati ad Alene per il tramite del Ministro areco a Parigi. Questo invilo ebbe una sorte molto ascura. Si diceva che »' Ministro degli Esteri di allora, Calogcropulos (arrestato l'altro giorno), lo avesse fatto scomparire negli archivi della Cancelleria, senza darne avviso a Costontin < Se sarà provalo invece che il Ile ne ha avuta conoscenza, sarà accusato di avere trascuralo l'avvertimento della Gran Bretagna, con danno irreparabile del Paese. La seconda colpa è di carattere militare, ed è definita, nò più nò meno, come abbandono di posto davanti al nemico. Durante la campagna, Costantino aveva assunto il comando supremo, dichiarandolo con un ordine del giorno ed emanando l'ordine dì operazioni dal suo quartiere di Eshisheir. Quando l'impresa cominciò ad andar male, Costantino, secondo la precisa, accusa del generale Papulas, abbandonò Eshisheir imbarcandosi sopra uni nave nella rada di Mudania e lasciando ad altri la cura di emanare le disposizioni. Se Costantino rifiuterà, come è certo, di presentarsi, un membro del Comitato inquirente procederà alla rogatoria dell'ex Sovrano. Si può tuttavia ritenere probabile che considerazioni di opportunità politica, infreneranno lo zelo del Comitato rivoluzionario. Oggi ili Salonicco, presenti il console Ricciardi, il colonnello Perrone di San Martino per l'esercito e tutta la colonia, si, è- celebrata una solenne cerimonia pei caduti sul fronte macedone, le cui salme stanno raccogliendosi nel grandioso cimitero di Salonicco. La cerimonia cuminotenie si è svolta fra l'affettuosa simpatia della cittadinanza, fra cui le virtù militari e civili delle belle truppe nostre lasciarono un ricordo incancellabile. PAOLO MONELLI.

Persone citate: Perrone, Poincaré, Ricciardi, Turchi