Il comunicato del primo Consiglio dei Ministri

Il comunicato del primo Consiglio dei MinistriIl comunicato del primo Consiglio dei Ministri li primo Consiglio dei Ministri presieduto dall'ori. Mussolini }lnl l'altra notte ad ora sì tarda elee il ImiffP comunicalo subito dopo diramalo non potè trovar posto nella prima edizione dì alcun giornale del mattino. E' perciò opportuno riprodurlo testualmente : « L'on. .Mussolini, sulla scorta di tutti gli ultimi dispacci ricevuti dai preletii del Regno, ha esposto la situazione interna, che ovamaue va tornando .rapidamente normale. Grazie alio sforzo coijipimo dalle Autorità ferroviarie di Roma, ur iì ore è stato possibile far defluire 42,000, fascisti. L'on. Mussolini dice clic por la politica interna le direttive del Ministero sono1 le seguenti: « l.o HfjftalHlJmcnto delia disciplina nazionale e drfj'ordine, coedizione essenziale del lavoro e titilla produzione ; «2!So Stimolo a tutte le iniziative .di paciflccLZiQuc TraJ.ionnie, mostrando nello stesso tenipo, non a paiole, ma ;L l'atti, che il solo Stato esiste, e che nessun" altro Stato può esistere cdl'inluori di esso. « il Consiglio ha preso alito con soddisfazione del risiaoilimento delht situazione normale all'interno. « Passando alla discussione della politica estera, il Presidente ha riferito che in questi giorni egli va prendendo contatto coi rapìyfgeatanti degli altri Stati. I primi colloqui! si sono svolti alla Consulta col rappresentante deU'Irtghiltnrra, signor Graham, e col rappresentante della Jugoslavia, signor Antoniericii. L'oft. Mussolini ha comuniccto ancora come ravveuto al potere del fascismo, sia per i suoi precedenti, sia per il modo con cui vi e pervenuto avesse nel primo momento suscitato certe apprensioni in taluni ambienti internazionali. Ma i telegrammi da lui mandati ai Capi degli Stati dovevano aver già dissipato questa atmosfera di falso allarme, e lo dimostra il migliorato confortevole corso della valuta italiana. 11 Presidente ha anche riferito sull'imminente Conferenza di [.osanna, dedicata alla risoluzione del problema orientale, e'su quella che si terrà nel dicembre prossimo a Bruxelles, che dovrà trattare del problema delle riparazioni. 11 Consiglio, prendendo alto di queste comunicazioni, ha dato al Presidente la più ampia facoltà di : sire. Sempre in tema di •olitfea estera, il Consiglio <!«i ministri ha óSpprtu-ato alla unanimità la risposta data •al Presidente del Consiglio alle dimissioni yresemate dall'ambasciatore Sforza a Parigi. « Sulla situazione Adriatica, che non dà motivo ad apprensioni, particolari!, si è svolta un'ampia discussione. In baile ad una proposta del ministro delle Finanfee, De Stefani, circa i provvedimenti necessari per risollevare l'economia fiumano, il Consiglio dei caftustri ha incaricalo l'on. J)e Stefani di elaborare al più presto analoghe concrete provvitìauze. « Il Presidente ha proposto, ed il Consiglio ha approvato, che il Governo subito (Sono la discussione strile comunicazioni puli tiene, domandi al Parlamento l'esercizio provvisorio fino al 30 gin«rno l3i:o. Il Presidente del Consiglio ha pregato i. ministri di preparare entro il giorno 10 una breve relazione circa le direttive cìie essi intendono seguire nei singoli dicasteri, direttive che dovranno sempre ispirarsi alla necessità di risanare rapidamente il bilancio dello Stato. • Lunga e vasta è stata la discussione sulla situazione economica e fin anzi ai-la. 11 Consiglio si è trovato perfettamente unànime: « l.o nel ritenere necessaria la soppressione di lutti ali Ufiici e .Ministeri non redditizi; «•2.0 sull'opportunità del ritorno all'Industria privata dei pubblici servizi deficitari; « 3.0 sulla necessità dell'esame accurato ed organico del problema della burocrazia, con la rrchiesta al Parlamento dei pieni poteri per il Governo : « ì.o sulla urgenza di regolare il servizio deU'eiuigt'azioiie, liberandolo da unte le pastore burocratiche, che oggi lo inceppano e impediscano l'auìusso al mercati di lavoro esteri dei nostri lavoratori disoccupati. « Altri ministri scendono a dettagli per quello che riguarda le.economie che essi intendono introdurre nella pubblica cosa, ma il Presidente, fissati 1 principi! fondamentali sopra Getti, annuncia ciie convocherà al più presto unu speciale Consiglio dei ministri, destinandolo esclusivamente alla elaborazione del progetti diretti al migliora mento delle condizioni dell'economia nazionale. « 11 Consiglio dei ministri alla unanimità si e dichiarato contrario a imporre la nominatività dei titoli pubblici al portatore, anche in torma indiretta. «L'on. Federami ha fatto ampie comunicazioni riassuntive sulla situazione politica e militare in Tripolitania, che può essere considerata colla più fiduciósa serenità dopo l'esjto felicissimo delio operazioni tendenti a ristabluie il prestigio e i diritti della nostra sovranità in quella colonia. Ha pine dato informazioni rassicuranti sulle presenti condizioni politiche delle altre colonie. 11 Consiglio ha incaricato l'on. Pederzoni di trasmettere al Comando delle truppe indigene e metronfiti ane della Tripolitania il plauso del Governo. « Su proposta del Presidente, il Consiglio ha deliberato di commemorare in quest'anno solennemente la storica data del 4 novembre, con le seguenti manifestazioni: l.o Breve messaggio alla Nazione; i.ct Cerimonia religiosa alla chiesa di Santa Maria degli Angeli, con l'Intervento di S. M. il Re, accompagnato da luitl i grandi ufficiali dello Stato; 3.0 Uopo la cerimonia religiosa tutti i membri del Governo si recheranno in Corpo, alle ore lt>, all'Aitate della Patria, e resteranno per un minuto in ginocchio presso la tomba del Milite Ignoto. Dalle ore 10 alle ore IXfcSO tutte le campane civiche delle torri d'Italia devono suonare a distesa per ricordare agli italiani la grande ricorrenza della Vittoria. « 11 Consiglio ha poi deciso di proporre a S. M. il Ile la nomina del prof. Gemile, ministro dcrristruzitme, n senatore del Regno. «in sefraito ad accordi presi dal Presidente del Consiglio coi presidenti delle due Camere, il Consiglio ha deciso che la riapertura del Senato e della Camera abbiano lugo giovedì, tìj uovemhre. . « li senatore Lucignoli è nominato ministro di Stato, restando per ora prefetto a Milano; Ferrara Alfredo, prefetto di Ascoli, è collocato a disposizione del Ministero degli Interni; Wetzel cemm. Umberto, questore, e nominato preteito ad Ascoli ; Guada#:iini commendatore Giuseppe è destinato ad esercitarele funzieni di prefetto nella Venezia TrideUtttta; Gusti coinm. Giovanni, questore, è nominato pr<jffcttf> a Pavia e messo a disposizione del Moistero dell'Interno. « Prima di chiudere la seduta, l'on. Mussolini ha pregato i colleglli di prendere atto del suo desideri., di avere la presenza di tutti ì rojernhri del Governo a tutti i Consigli intèndendo con questo di dare esempio di dlscltfrma alla Nazione ». —•-♦-> EomnKnti della sfumpa romana Roma, 2, notte. La « Tribuna p occupandosi della libertà di stampa scrive: « Ciò che ora occorre è cooperare tutti all'orerà del Governo e cooperare non sirmrfica aderire ciecamente e passivamente. Di una adesione sei-vile, di un nimoroso ronzare di mot-che cocchiere, il Presidente del Consiglio ed i suoi colleglli non saprebbero certamente che farsi. Aggiungiamo che cotesta servilità, coiesta improntitudine sarebbero, a* parere nostro, la più cinica dimostrazione di non sentire quanto l'ora è Frate ed il segno liella maggiore mancanza di valutazione delle responsaMMà assunte dal Gabinetto. Serio meai e mesi che su queste cotonile prospettammo la necessità di favorire cor, ogni mezzo la partecipazione del '-■^sme alla1 diretta responsabilità del Goe condizioni che allora sembruva3 Oggi che il fulcro della leva 6l n^nenre spostato, «■ediamo lo stesso che il hene deintaMa non nassa raggiuncersi che C'Olia cooweraztone di tutte le forze TWUftcho nel «oMnettn e coita coopcrazione di tutte le forze delTtownioiie pubica che si esprime per mezzo TTélla stampa Dona aver détto ciae (mesta coojperazior.o della *u6 consistere soltanto in un ap^WfflfTOai» erftica settaria, i •c l.o sulkWwjhtrei « Ma questa qualità di iu del^nUgvati^iliyf^^^ pastoie burocratiche, che oggi 0 par- ' SEÈhhfi inlaseraperl'odnsitupptoinDrelaPfavpsgaocgMfosCcsaarcl'l'telindpccnCstlaml'gthintefdiltubpvlenfomvdnqinGalladlemsHadpmddnsvtmcPnpuavcpfCsiItrbanrRqrvsccsadvpscstptqmsbGcci o a a i r- fi indegna. In questo senso deve essere intesa la risposta del Presidente del Consiglio al senatore Barellai e siamo lieti che la Federazione della Stampa l'abbia interpretata appunto in questo senso ed abbia fatto quanto era in suo potere per assicuraci che tutti l'abbiano, ugualmente interpretata così e la osserv+no, innalzando l'animo alla severità dei tempi, li nuovo Governo — e ce ne danno affidamento l'esperienza politica del Presidente del Consiglio e le tradizioni e la cultura di alcuni, come Giovanni Gentile — non può assolutamente intendevo di togliere alla propria politica quella rispondenza, quella autorevolezza che provengono dal riflettersi in in un'opinione pubblica sana ed illuminata. Da questa rispondenza gli deriverà maggiore locrza a sostenere il carico formidabile della cosa pubblica nei riguardi ìr.terni del Paese e nei riguardi dell'estero. Che effetto farebbe all'estero il sapore che il nuovo Governo crede garantirsi prima di tutto un pavido silenzio intorno o un'adesione più meschina ed esautorante dello stesso silenzio? ». La stessa Tribuna, pur- esponendo il programma, del gabinetto Mussolini, si limita ad aggiungere che si riserva di esaminare o discutere l'azione che a tale uopo eserciterà e praticherà ili nuovo Gabinetto, augurandosi, per il bene del paese, che l'on. Mussolini dedichi ad esso l'operosità e la forza di cui ò capace. Il Giornale d'Italia approva il programma scrivendo : « I primi atti dell presidente del Consiglio sono improntati ad una salda concezione della disciplina. Del resto non vi sono che gli uomini militanti in partiti di azione che siano capaci, una volta arrivati al Governo, di far sentire la propria autorità. .Noi abbiamo avuto un Crispi ed i francesi un Clemenceau. 11 paese aspettava dall'on. Mussolini dell'energia ed 6 Oieto che l'energia sia venuta e si augura naturalmente che non sia disgiunta dal benefico equilibrio, il ciie pare che si possa attendere dal nuovo capo del Governo, al'.meno a giudicare da alcuni atti di politica estera da lui compiuti con buon esito. A questo proposito crediamo che, non soltanto per maggiore chiarimento dell'ejpinione pubblica all'estero non poco sorpresa dogli avvenimenti itaCiani, ma per ammaestramento del nostro stesso pubblico, sia opportuno avvertire che la politica estera del nuovo Gabinetto, se mira a rialzale il valore internazionale dell'Italia ed a difendere con tenace energia gtli interessi del paese, non è una politica he di avventure, nè di provocazione e non intende affatto demolire il sistema dell'Intesa per correre dietro a non si sa quali fantastiche novità. Non si creda pertanto dalla gioventù generosa ed impulsiva che il nuovo Governo vada alla caccia di avventure. Esso tende (le proprie energie a ristabilire la situazione interna, riattivando la produzione, risanando il bilancio, riaprendo varchi inevitabili all'emigrazione, ristabilendo la disciplina in tutti gli! orsani della nazione e dell'amministrazione. Per essere forti bisogna essere sani e noi siamo molto malati dopo un cosi lungo periodo di sgoverno. I fascisti non sono dei romantici e degli impulsi^- ma sono degli idealisti che non trascura^w la renlfà. Sappiamo anzi, a questo proposilo, che il capo del Governo intende fare rispettare le prerogative del Governo dai fascisti non meno che dagli altri ciitariini e che non si Qascierà prendere la mano da iniziativé^partlcolarl in materia di politica estera. L'on. Mussolini concepisce le funzioni di capo di Governo come una missione di responsabilità e di dovere e non si lascierà deviare da quella che egli reputa Ha buona strada. Anche in tale materia la disciplina più assoluta è il caposaldo della politica del nuovo Governo che intende rimanere arbitro dello decisioni da prendere». Il pensiero del Partito popolare è esposto dal Corriere d'Italia, che scrive:, «Le linee del programma del nuovo Gabinetto, fissate nel Consiglio dei ministri della scorsa notte, sono indubbiamente la prova dell'energica volontà di fare, e nou solo di fare, ma di trasformare. A questa volontà non lesineremo gli elogi. Se per oggi il Paese accoglierà con soddi»zione i principii enunciati dal Presidente del Consiglio per la pacificazione nazionale, è però evidente che l'attuazione pratica di questi principii è della massima urgenza e produrrà certo buona impressione all'estero il fatto che l'on. Mussolini abbia voluto dissipare le apprensioni destate in alcuni ambienti internazionali dall'avvento al potere del fascismo. Egli dichiara di avere fatto ciò, oltreché col telegrammi ad alcuni Capi di Stato, con colloquli avuti alla Consulta col rappresentanti dei varii paesi, ed il Consiglio, secondo il comunicato ufficiale, Ita anche constatato che la situazione adriatica non dà motivo ad apprensioni particolari. Il nuovo Governo, insomma, si proporrebbe di fare una politica di pace, Intesa però ad una maggiore valorizzazione dell'Italia nel campo internazionale, e tutto ciò senza rallentare i vincoli colle Nazioni dell'Intesa. Restano a conoscersi lo linee particolari di questa politica. Nella sua linea generale merita l'approvazione degli italiani e deve servire a consolidare all'estero la fiducia nel nostro Paese. 11 Consiglio dei ministri ha concluso questi suoi primi lavori deliberando di commemorare con cerimonie civili e religiose l'anniversario della vittoria, e se per ogni altro riguardo l'opera del nuovo Governo deve essere attesa alla prova dei fatti, noi vogliamo vedere in quest'ultima decisione la prova ohe esso ha la coscienza della necessità di elevare i fattori ideali della vita sociale, di sollevare la politica italiana al di sopra dei dolorosi contrasti che ci hanno turbato, nel puro ricordo dei sacrifici compinti da cittadini di tutte le fedi per la vittoria, nel comune amore per la Patria. Se questo il nuovo Governo vorrà e saprà veramente fare, noi interpreteremo come nostro stretto dovere quello di assisterlo nell'opera buona ». 'L'Epoca approva e scrive: ■ L'indirizzo di Governo del Gabinetto Mussolini merita fiduciosa attesa per l'intento che vi si appalesa chiaramente di svecchiare la pesante struttura dello Stato e renderne gli organi più agili e fecondi. L'on. Mussolini, sorpassata l'ora del travaglio politico, riafferma il pensiero di quanti amano la libertà nella legge e l'autorità serena e superiore dello Stato »L'Azione, organo del partito riformistacommentando il comunicato del primo Consiglio dei ministri, osserva anzitutto che bene ha fatto il Consiglio a lasciare piena libertà all'on. Mussolini anche in politica estera, perchè questa deve ritenersi in diretta dipendenza con la politica interna; e continua: « L'Italia attendo fiduciosa la realizzazione del programma italiano del fascismo e gli Stati esteri alleati hanno idovere di offrire la stessa attesa fiduciosaDel resto, il nostro prestigio all'estero dipende dalla sistemazione della nostra situazione economica e finanziaria, di cui sono lodevoli indizi i tirimi sintomi di miglioramento elioni verificò nel cambio ; cambio che migliorerà anche di più quando alle questioni di carattere economico e finanziario sarà dato un principio di soluzione ». Constatato che tale preoccupazione ha dominato il primo Consiglio dei ministri del nuovo Ministero, VAzione esprime perciò il suo vivo compiacimento e termina dichiarandosi consenziente ai propositi di riduzione dell'organismo burocratico manifestati dal Presidente del Consiglio. L'idùa Nazionale approva il programma deliberato dal Consiglio dei ministri di iercompresa la politica estera e scrive: • 11 programma del Ministero Mussolini è un programma comprensibile che sembra negativcome sembrava negativo il nostro, ed c invece estremamente positivo poiché 6 positivnon solo nel colpire le forme più nefaste del socialismo di Stato, ma nel creare condizioni di libero sviluppo di una-economia privata la cui disciplina nosia più imposta dalla burocrazia in nome dassurdo innovazioni sociali a beneficio dquesta o quella classe, ma da una ragioni nazionale che si affermi appunto dalla ridottone <M poteri dello Stato, il quale nellriduzione al suo compito essenziale ritroverquella forza nazionale che aveva smarrite dispersa in danno proprio, dell'economiae quindi di tutte le classi ». La morte di Nelson Page Richmond (Virginia}, 2. E' morto Thomas , Nelson Paga, es-ambayacla&re is&i atatt IMtt .^Acaetìl» A-Rotoa