Uno tra i romantici

Uno tra i romantici Uno tra i romantici . Si narra che un giorno (o una sera), il conte Alfred de Vigny, applaudito autore di Ghatt.erton, si trovasse in ginocchio davanti alla sua prima attrice, Maria Dorval. « Erano dolci carezze sui capelli di lei, dita posate sulla sua bocca», estatiche contemplazioni, casti sospiri. Snervate e scontenta, la tragica osservò : « Questo non si chiama amaro naturalmente », poi, in tono ironico riprese: « Quand'è che i genitori del signor conte vorranno chiedere la mia mano? ». E, soltanto allora, l'arcangelo dimenticò il suo piedestallo, e cadde. J'al rais sur le clmler dorò du gentllhomme Uno »Uimo rie ter qui n'ost pas sans beauté. In questi duo versi alteri e sonanti, che hanno il fascino profondo o la consistenza ricca di sfumature dei suoi più belli, "Vigny riaffermava, l'anno della sua morte, il carattere aristocratico della propria arte. Per giungere alla quale sarà bene insistere sullo particolarità dell'uomo e sullo vicende della sua vita, tentar di abbozzare l'individuo prima di accostarsi alla poesia. Mario Fubini, che nel saggio critico da cui prendiamo lo mosse ha scritto pagine assai belle e penetranti commentando esteticamente l'opera, ha cercato senza riuscirvi di disegnare il ritratto di Alfred De Vigny. Il suo metodo procedo dalle teorie critiche crociane e gli ha vietato l'indagine biografica che era indispensabile, sì che le ottimo doti e le notevoli attitudini che egli rivela compaiono nella seconda metà del volumo, e sono assenti dalla Prima, salvo ì luoghi ove giudica il romanzo, i raccouti, il teatro del suo autore. Nuova dimostrazione — e ormai non necessaria — che è tempo di ripristinare nella critica la psicologia, la storia, la fisiologia, con criteri allargati. Non si tratta di ripudiare le conquiste dell'estetica, bensì di adattarle, integrandolo con misura ed opportunità. i II Alfred de Vigny nacque nel 1797 da un padre sessantenne, curvo per molte ferite riportato in guerra, e da una madre di quarantanni: ambedue i genitori erano stati imprigionati durante il Terrore : la loro nobiltà incerta, la fortuna scarsa. Sciagure domestiche precedettero il suo ingresso nella vite. La quale si annunciò desolata, piena di agitazioni cupo e violente, deminate e represse per orgoglio stoico. Lasciò Loohes a diciotto mesi o fu condotto a Parigi, città di tumultuose tristezze e di turbinosi avvenimenti, sussultante sotto il tamburo imperiale, con il suo fango, le sue pieggie, le riviste militari, le pompe napoleoniche, gli intrighi. Il mattino, il collegio accoglieva il fanciullo, tormentato dai compagni per la sua nobiltà, ferito per sempre da questi supplizi infantili : « sentivo di appartenere a una razza maledetta, o ciò mi rendeva tetro o pensoso ». Era fragile e sensibile, e condannato agli urti di un'epoca guerriera, brutale e forte. 1S14. Il segno dell'adolescente si avvera : eccolo nella brillante uniforme di luogotenente dei Moschettieri rossi. Dove? Nel 3315, a scortare Luigi XVIII fuggito sulla strada di Gand, con i lancieri di Bonaparto alle spalle. Passano i Cento giorni. Il sovrano rientra, rimesso^, sul trono dagli eserciti stranieri, scioglie il troppo aristocratico corpo di Vigny, il quale passa, scendendo di grado, nella guardia realo a piodi. Vi rimane undici anni, e ne esce volontariamente capitano. Nessun fatto d'armi, la gloria sperata si è risolta in una faticosa serie di marcie, di bivacchi, una disillusione di più. a Non è che queste! ». Anche un amore per Delphine Gay, la musa che doveva essere più tardi la sfavillante Madame de Girar din, e troncato per volontà della madre: il conte De Vignai povero, è obbligato a un buon matrimonio. E il poeta crede di compiere un'unione di iuteresse e di convenienza impalmando una bella inglese, ricchissima, si dice. La moglie cado ammalata al termino del viaggio di nozze: siamo nel 1828, ed ella non morrà che nel 18P-2, trascinandosi da una convalescenza a una ricaduta. La madre, Poco dopo, subisce la stessa sorte: è celmta da un duplice attacco di apoplessia nel 1833, che la lascierà vegetare per- 4 anni ancora. Vigny si divido tra le due donne: rigida matrona dispotica la genitrice, che gli mette sottosopra la caga con le sue sfuriate di malata esigente e lo costringe a indebitarsi ; comune, grossa, impotente, ottusa, infagottata, la, moglie che Presto sarà quasi cieca, e intanto è innamorata alla follia di lui. Non aveva mai potuto imparare il francese (e per parte sua Vijrny aveva una conoscenza dell'inglese, più che altro letteraria) e in un momento di espansione lo accadde di abbracciarlo in pubblico dicendogli : « Oh, je ave trompé vò, parce que je airné vò ». Infatti, la speculazione finanziaria fu un altro disappunto: il suocero sembra non rammentasse neppure il nome del genero: questi sopportò un lunghissimo processo a Londra per ottenere almeno parte del denaro che avrebbe dovuto spettare alla moglie, e non vi riuscì. L'amante, Maria Dorval, Io rese parimenti infelice. Era una ragazza di teatro, figlia di poveri attori randagi, sfruttata dall'infanzia, vedova a ventanni con tre figli e una madre inferma. Popolana di natura e di educazione, aveva un accento strascicate, una dizione imperfetta ; nessuna grazia e nessuna nobiltà, triviale e bassa talvolta. Una meravigliosa sensibilità riscattava ogni cosa, rendendola sulla scena sublime ed affascinante. Eccitava con tutto il corpo e con tutta l'anima, sapeva fremere, torcersi, abbattersi e risvegliarsi: grande interprete da dramma romantico compì il miracolo di vivificare Chatterton, il lavoro meno teatrale che si Possa immaginare, falso e statico, freddo e manierato.. Possediamo qualcuna dello lettere d'amore di Vigny: tradito, perdona: nuovamente ingannato, abbandona. (Il Fubini, che appena lo accenna, dice che si esagera l'importanza dell'episodio Dorval; sarà, ma chi vuol comprendere Vigny trova qui un prezioso ausilio). La vita strappò le ali all'amore : « tu vivi tra le feste, io in una specie di ospedalo ». La colere de Sanitari, il grido supremo per cui una volgarissima storia di angosciosa umanità entra nell'arte ò del 1839 : due anni dopp, una lettera di affari, e nulla più. Gli anni trascorrono lentamente, eoa la moglie inferma in provincia o a Parigi ; qualcho brove corsa a Londra per affari. Il cattivo gusto e la gravità superba unite a un fare stizzoso e meschino gli ritardano l'ingresso all'Accademia: il suo discorso di ricevimento lo copre di ridicolo, e non per intera colpa degli avversari. In Politica è unsiacechRdadaVmhadidiblmràil ine regiCoil VlorvaE tuchsin18tudescfaunirrdugnmune chaltimtrpiCosounmeprstostaorpupechdetictudididopinesfsiobin ficnenemdecoe bragundeceti l'upostagnmsorelapiginemPee nasutatatrmnocoinervemvehanaApestrqubapil'amle CocoAdibivelatetrtefepiè rapanacha peveinmdibiinLI « uno spostate. Ad eccezione di qualche poesia che dà alla « Revue des Deux Moudes » cessa bon presto di pubblicare: la raccolta che gli recherà la gloria uscirà postuma. Rimano nella solitudine: giornate presa dalle cure coniugali o dagli obblighi mondani ; viene la sera e sino a tarda notte Vigny si ritrae fra i suoi pensieri: legge, medica, compone. Ma ò lento e stentato, ha il lavoro frammentario, Progetta opere di lunga lena, che rimarranno allo stato di appunti. Lo interessano figure e problemi complicati: Giuliano l'apostata e il mondo romano della decadenza. Toccherà a un russo, Merojkowsky, di realizzare il suo sogno. Amjéizie spinte biro ad una intimità che a nov sembra insoddisfacente, e che al grave e austero Vigny doveva parer notevole, consigli e lettere a qualche giovinetta, a una puritana, a una cugina. Costantemente perdurava la riservatezza, l glaciale alone: non certo ad Alfred do Vigny poteva accadere di ricondurrò alle oro madri fanciulle esaltate che desideravano concedenrlisi, come a un De Musset. E gli ultimi anni sono attristati dalle torturo fisiche: un cancro allo stomaco si dichiara e il supplizio durerà meèi e mesi, sinché giunga, liberatrice, la morte, nel 1863. Ili Chi ponga mente alla successione di sventure che disgrega e costituisce l'esistenza del Vigny comprenderà l'uomo, sentirà lo scrittore. I tratti del volto effeminato è fanciullesco che spunta dalla guaina della uniforme si sono a poco a poco indurati, irrigidendosi in una maschera. L'angelo caduta di Eloa diventa il gentiluomo sdegnoso dell'Esprit Pur. Credeva — e consumò la sua Prosa a provarlo — che esiste una incompatibilità assoluta tra il Poeta e la Società: monarchia dispotica, monar\J chia costituzionale, repubblica, sono ostili all'uomo di genio: questi deve morire, vittima espiatoria. E' la sua prima idea. L'altra è -quella del destino che tiene i suoi piedi di piombo sul capo degli uomini. Contro di esso la divinità è mute. L'uomo soffra e muoia tacendo. Un Pessimismo così radicale, sorretto da un'energia spasmodica si definisce comunemente stoicismo: chi ama superare le approssimazioni del linguaggio sa che gli stoici erano ottimisti, ritenendo l'uomo giustamente inserito nel. mondo mirabilmente ordinato. Vigny, che maltrattò Nicole, non può essere giansenista. L'individuo ama la lotta e la vita è un perpetuo combattimento : ecco il pensiero che ci trattiene e maggiormente ci Persuade. L'uomo trovava nell'eredità aristocratica, nel prestigio della sua casta, l'armatura capace di sostenerlo. Profondamente disperato, Vigny aveva la forza d'irrigidirsi : stimava se stesso. Portò il peso del dolore, vinse, macerò entro di sè i rimpianti, le aspirazioni. Costretto a scavare nella propria anima, unico suo rifugio, lo sfogo s'impregnava di una densità di Passione maestosa e possente. Riandiamo dalla biografia all'opera, e so ne vedrà l'origine: n Concepire e meditare un pensiero 'filosofico, trovare nelle azioni umane quella che ne è la prova evidente, ridurla a un'azione semplice che possa imprimersi nella memoria e rappresentare alla immaginazione degli uomini un monumento grandioso, ecco dove deve tendere questa poesia epica e drammatica assieme ». Gli altri poeti vibrano, Vigny pensa : il loro canto sprizza agile e copioso, il suo erompe a forza, con un getto brusco e disuguale. L'intensità del dolore è unica, e senza confronti la dolcezza dello inflessioni amorose : i sentimenti nascosti si Palesano centuplicati. Così, l'uomo e i suoi casi si ripercuotono sulla poesia: dall'isolamento dell'ufficiale che stanco cammina in testa alla sua compagnia nasce Moìse, dal drammaturgo vittima di un'attrice infedele. La colere eie Samson. La riflessione solitaria ingigantisce la realtà, e chi ha scritto: « Ho posseduto la tale Idea, con quell'altra ho trascorso più notti. Voi mi avete dato la mia immaginazione per amante » concepisce spontaneamente il simbolo, l'Idea-madre. L'uomo e tutto, .a il silenzio è la poesia stessa Per me ». E la sua vita più vera, occulta e velata, fu silenzio, e la sua poesia, lontananza. La posterità accoglie un florilegio dei suoi versi, e Servititele et r/randeur milita ir et. Con acume Mario Fubini ha scartato il resto fio sfasciato Ciiiqr-Mars, il teatro, Sfelìn, Dtinlinéì ritenendone i frammenti superiori; ma gli schemi teorici hanno prevalso sul suo gusto, che è sottile, nel commentario alle r>e.« fin <?/*.*, Gii spunti ingegnosi e la passione del critico (gli era consentito talvolta di mostrarsi Più severo) c'inducono a sorvolare : il suo ottimo Moìse copre le imperfezioni che si avvertono nella Maison du Bcrtjer, di cui non ha apprezzato lo stupendo finale, di intonazione languida e carica, baudelairiana. Anche sulla femminilità di Eva, non ci ha persuasi, e le conclusioni soffrono delle astrattezze del suo metodo: abbiamo dunque un buon studio, con pagine fini e garbate, sull'opera di Alfred de Vigny, e nulla più. Perchè, ripreso nella sua complessità, l'arcangelo del romanticismo è ben altrimenti interessante. L'uomo che ha scritto le pagine di Stello su Luigi XV o M.me de Coulanges, Quitte pour la peur, che ha composto le frasi ardenti di Daphne per Abelardo ed Eloisa, aveva dei riflessi di sensibilità che non e possibile assorbire in una costruzione di Pensiero. Rivediamo le lettere alla Dorval, Eva, Elmi, la stessa Colere, eie Samson, dove nonostante la squilla d'allegrezza feroce dei quattro versi finali Permangono degli accenti di tenerezza pietosa negli anatemi contro « la femme enfant malade et douze fois impili- »: c'è, sì, Dalila, pale, prostitute, ma è preceduta dalla divina melodia: Il -rivera par/nuf à la. elialeur du sciti... La compassione è fortissima e la. bontà ha risonanze impetuose o calde invocazioni. Anche la rivolta trova violenze imprevedute : a Se mi accadesse la tal disgrazia a cui penso andrei a incendiare una chiesa per vendicarmi di Dio ». Insomma, il Vigny intero e stilizzato in una disperazione marmorea o raccolto in una dignità composta di movimenti contradditori non c afeettabile. Bisogna frugarlo a fondo, intus et in cute. A. CAJUMI. Mario ; ..usi Laterza, 1922). Vigny. I Telefoni della • stampa • portano i numeri 11-15 Direzione — 11-36. 25-40 Redazionb — « 65-W Seguendo la Ceonaca (In tee comunali). nl'dpmdcsalalpclgubpfiqsrOfqnpqqcrAuslnvgflalsfpdsldtzId1 tczldsgBifccdlscgngmcsddmmcspdnstlavrdlntmeepIttqmlnpnnnrtnrmnuitaGdfsn—cpimgllnmlzcAggsrncdditfMdvpcbomtgdsiccOucsmmUgcsmvIrSFdapiptt

Luoghi citati: Colere, Londra, Parigi, Stello