La crisi del Ministero Facta è imminente

La crisi del Ministero Facta è imminenteLa crisi del Ministero Facta è imminente Smentita ufficiale alla notizia che le dimissioni sarebbero state presentate oggi - L'ori. Facta vorrebbe affrontare il giudizio della Camera; un suo viaggio a Racconigi deciso e sospeso - Le dimissioni dell'on. Paratore? - Possibili accordi coi fascisti - ì colloqui di ieri. Roma, ig, mattino. La Stefani ha diramato ieri: Qualche giornale del mallino annuncia che il Ministero è. dimissionario per dissensi sulla politica interna, e che Fon. Facta porterà domani le dimissioni a S. M. il Re. La notizia è priva di qualsiasi fondamento, ianlo per il fallo delle dimissioni quanto per le ragioni che alle medesime si attribuiscono. Questo comunicato del Presidente del Consiglio deve essere chiarito nel suo valore c nella sua portata effettiva. Errerebbe chi considerasse quella dichiarazione come la smentita di ogni probabilità di crisi. La crisi è imminente, anzi, secondo ogni probabilità, si è già manifestata nel Ministero. Il Ministero è minato internamente da dispareri ormai insopprimibili. Però sta di fatto, e questo è il solo significato del comunicato ufficiale, che il Mintetero non è dimissionario -al momento in eui il comunicato veniva emanato, e che neastun ministro aveva fino a quel momento presentato le dimissioni. Tale 6 l'unica portata del comunicato, dettato personalmente dall'on. Facta, che smentiva la. pubblicazione del Messaggèro. Esso riguarda puramente una questione di fatto, vale a dire dichiara non avvenuto quello che si affermava 'essere un fatto compiuto. Quanto al domani, esso rimane impregiudicato, e cioè sempre mollo "grave per il secondo ministero Facta, che può diventare dimissionario da un momento altro, anche senza attendere la riapertura della Camera. i Le difficoltà che rendono estremamente precaria la vita del Ministero non si riferiscono tanto alla delicatezza della situazione interna del paese quanto alle lotte intestine che dividono in due i componevi il Ministero. La dispurità di vedute ••he ora si riscontra, si c precedentemente manifestata subito dopo il ritorno di Facta dai funerali delle vittime di Falconara e dalla visita al P>e a Racconigi. Nel Consiglio dei ministri allora tenuto, alcuni componenti il Gabinetto espressero il parere che la situazione fosse insostenibile, anche per le gravi disparità di vedute circa i metodi di politica interna da adottarsi nei confronti del fascismo. Alcuni ministri sostenevano l'opportunità di un atteggiamento molto risoluto del Governo e di provvedimenti di rigore. Altri, invece, ed erano la maggioranza, parteggiavano per la politica di conciliazione seguita dal Presidente del Consiglio, come la sola possibile per evitare maggiori complicazioni. 11 dissenso venne momentaneamente composto. L'on.. Facta chiarì il suo pensiero nella nota dichiarazione alla Stampa, nel senso, cioè, di una assoluta avversione ad ogni forma di crisi extra-parlamentare e di fiducia nella politica interna, che tende a risparmiare al paese conflitti e spargimento di sangue. Il Consiglio dei ministri riprese la propria via. Procedette alle noie nomine importanti ed alla nomina di tredici nuovi senatori, iniziando poscia la discussione dei provvedimenti finanziari che il Ministero si propone di presentare alla Camera. Ma dono concretata la lista dei nuovi senatori, alcuni ministri riaffacciarono la loro tesi della convenienza di una crisi cxtra-parhiineiitare per evitare di essere sicuramente battuti alla. Camera. Ma negli ambienti parlamentari si lavorava per abbreviare la vita al Ministero e prepararne un altro. Alcuni uomini di seconda e terza linea, che si ritengono interessati alla, successione, soffiarono sul fuoco, diffusero lo notizie catastrofiche raccolte dal Messaggero. L'on. Facta ha reagito, precisando nel comunicalo ufficiale la realtà della situazione. Che avverrà ora ? Non ò possibjle dirlo con precisione. Nell'insieme risulta però che la situazione del Ministero 6 sempre più scossa e che dovrà, salvo un miracolo, a più o meno breve scadenza, ritirarsi. 11 Presidente del Consiglio vorrebbe rimanere fermo nella sua convinIziouc che debba evitarsi la crisi extraPparlamentarc, che sarebbe, a suo avviso, ^interpretata come una fuga e che gettellrcbbe oscurità circa la designazione per pia soluzione della crisi. L'on. Facta persiHste nel ritenere che il Ministero debba Ejpresentarsi al Parlamento ed affrontare ■il giudizio. La situazione interna, secondo il Presiedente del Consiglio, non ispira grandi Hjprcoccupazioui. L'atteggiamento dei fasci Mutò, particolarmente nei riguardi: della j||inaiiiefstazione di Napoli e possibili ap Hpendici, nonché rispetto alla questione llldellio elezioni, non appare irreducibile ■come per un momento si è temuto. Talu glaiii maggiori esponenti del partito fascista ^ìnantengont» tuttora il loro contatto col IPresidente del Consiglio, il die. dimostra come tra Governo e fascisti non esista juerra dichiarata. 11 Governo confida, injsomma, che le prossime manifestazioni fasciste' procedano senza incidenti molto [rilevanti, e che siano possibili accordi o [loglio tacite intese per le elezioni, nel senso, cioè, che i fascisti non insistereb boro nella imposizione delle elezioni a di sembra. Perciò le maggiori difficoltà del momen Ito consistono nel disparere che si è rive llaio nel Ministero. Quuli saranno le con pempiRpmbadssatmrudscFclPpmplcCuscdcncvrapdmiCOGmnmnfnfevvrmTflPnAvLphEgpfdnrzrltsdcgueiue di ul* situ.asuon.o-/ Andiamo, lu-l pidamente verso la crisi. Le difficoltà per evitarla aumentano di momento in momento. Il Presidente del Consiglio si proponeva, come era annunziato, di partire ieri sera per Racconigi, per conferire col Re ed essere di ritorno martedì mattina per presiedere subito dopo il Consiglio dei ministri. Questo progetto ha dovuto subire varianti. Nel pomeriggio di ieri un altro comunicato annunziò che il viaggio dell'on. Facta ora momentaneamente sospeso. Cho era avvenuto ? Il rinvio fu posto in relazione con un colloquia avvenuto a palazzo Braschi fra l'on. Soleri, arrivato allora dal Piemonte e l'on. Facta. Il maggiore riserbo venne mantenuto sulle ragioni del rinvio della partenza. Però un'altra supposizione trova maggiore credito, che cioè una nuova complicazione sia sopravvenuta colle dimissioni di qualche ministro, il che avrebbe costretto l'on. Facta a restare. Si sa, nel mondo politico, che uno dei ministri di cui sono probabili le dimissioni, è il, ministro del Tesoro, on. Paratore, il quale insisterebbe ora nel suo proposito anche perchè il Consiglio dei ministri non avrebbe condiviso le sue idee per i provvedimenti finanziari, particolarmente il ritorno al pane di guerra. Anche questa situazione non tarderà a chiarirsi colla imminente riunione del Consiglio dei ministri. Se, come si teme, una parte dei ministri si ritira, l'on. Facta si riserverà di esaminare la situazione creata dalle dimissimioni. Naturalmente da questo fatto l'on. Facta vedrebbe ostacolata la sua intenzione -'■ presentarsi non dimissionario al Parlamento. In tale caso ognuna delle due parti in contrasto verrebbe ad assumere j.f propria precisa responsabilità dinanzi al paese. Tutti si augurano che si possa presto uscire dallsì penosa situazione attuale. Il Presidente della Camera si adopera, animato dai miliori sentimenti verso l'on. Facta, a diminuire le difficoltà. L'on. De Nicola ebbe ieri colloqui importanti col Presidente del Consiglio, col ministro Paratore e coll'on. Orlando. ■ Le previsioni di un Ministero Giolitti a breve scadenza sono nell'attuale momento pressoché generali. S.

Luoghi citati: Napoli, Piemonte, Racconigi, Roma