Il Governo e le leggi costituzionali

Il Governo e le leggi costituzionali Il Governo e le leggi costituzionali I fascisti chiedono a Facta " affidamenti sicuri per la riforma elettorale secondo la volontà della Destra - Vibrato richiamo dell'organo popolare al Ministero: " affrontare la situazione in difesa dello Statuto per non essere passibile di denunzia all'Alta Corte di Giustizia Roma, 11, notteSi amane il Presidente del Consiglio, on. Facta, ha ricevuto, appena giunto al ministero degli Interni, alle ore 8,io, il ministro on. Taddei, col quale ha lungamente esaminata la situazione interna ed ha preso alcuni accordi di massima per il movimento dei prefetti che viene ad essere provocato in occasione del fatto che due di essi vengono destinati a reggere le amministrazioni delle regioni di Trento e di Trieste. L'on. Facta ha poi ricevuto il conte di Torino, che si è intrattenuto nel gabinetto del Presidente del Consiglio per circa 20 minuti. I colloqui di Facta Quindi l'on. Facta ha ricevuto gli on. Baldesi, Bocconi e Zanardi, che gli hanno esposto il punto di vista del nuovo partito socialista unitario per le imminenti lotte amministrative e gli hanno notificato che, nella sua riunione di ieri, il partito aveva deciso di partecipare alla lotta per la conquista dei Comuni, limitando ^astensione dalle urne solo in casi specialissimi e qualora il Ge-vernó non potesse tutelare quella libertà di voto che lo Statuto sancisce per tutti i cittadini uguale ed intangibile. L'on. Facta ha assicurato i deputati socialisti che il Governo farà rispettare, da chi tentasse violarla, la lettera e lo spirito della Costituzione democratica, che è la migliore garanzia per l'avvenire del nostro paese. ' > 11 Presidente del Consiglio ha avuto poscia un colloquio coll'on. Tovini e coll'exsottosegretario agli Interni, on. Corradini. Ha ricevuto quindi una Commissione accompagnata dagli on. Visco e Labriola, la quale ha prospettato al Governo alcuni urgenti bisogni della città di Napoli. Col ministro on. De Vito l'on. Facta ha deliberato alcuni provvedimenti per La Spezia ed infine ha lungamente conferito col segretario dei fasci, signor Michele Bianchi, e col deputato on. De Stefani, i quali hanno esposto al Presidente del Consiglio il punto di vista dei fascisti circa l'urgenza della convocazione dei comizi elettorali, anche se si dovessero fare le elezioni colla vigente legge elettorale. I due hanno aggiunto che sarebbero stati disposti ad accordarsi per un eventuale procrastinamento di due o tre mesi, solo nel caso che il Governo desse sin d'ora affidamenti sicuri che la legge elettorale sarà modificata secondo la volontà della destra nazionale. SembTa «in che evidente che l'on. Facta non ha potuto dare alcun affidamento in questo senso. Da parte sua, il ministro degli Inferni, on. Taddei, ha avuto un colloquio cogli on. Baldesi, Bocconi, Zanardi e Tovini. Ha quindi ricevuto, anch'egli, il conte di Torino, ed ha j>oi avuto una lunga conferenza coi deputati democratici on. Corra-J dini, Fazzari e Benedetti su questioni interessanti i gruppi della democrazia. Nel pomeriggio il sen. Taddei ha ricevuto eli on. Tinzl e Walter. I Popolari I popolari, per invitare il Governo — nel remale hanno i loro rappresentanti — ad 1 un'azione energica per il rispetto della egge, ricordano all'on. Facta che egli potrebbe, in determinate circostanze, anche f.SASf/"e deferito insieme ai suoi ministri al1 Alta Corte di Giustizia. Il « Corriere d'Italia », organo politico del partito popolare, pubblica infatti stasera quanto -,egue : « / popolari in questa grigia ora fanno risolutamente e senza indeterminazione parecchie esplicite affermazioni. Essi diconol.o) che il Governo attuale non può creare una crisi extra-parlamentare, fuggendo dinanzi alla situazione anormale creata dalle fazioni armate nel paese; 2.0) che esso ha il dovere di affrontare la situazione e difendere la costituzione e che, venendo meno a questo preciso dovere e lasciando avanzare senza opposizione un moto armato, si renderebbe poi passibile di essere denunziato all'Alta. Corte di Giustizia; 3.o) che all'insidia anticostituzionale segue da presso, come imme-t dialo pericolo per l'Italia, l'insidia della crisi finanziaria e che perciò il Governo ha il dovere di preparare questa discussione in modo da presentarla immediatamente alla Camera, prima ancora che si discutano le altre questioni, come le modificazioni alla legge elet-, tarale. E questo ci sembra parlare chiaro e mostrare una volontà risoluta e precisa ». II « Corriere d'Italia », polemizzando poi con qualche giornale che rimproverava ai popolari di essersi soltanto ora, cioè tardivamente, accorti della necessità della discussione finanziaria, respinge l'addebito ed in difesa dei popolari scrive: a E' fàcile ricordare l'azione svolta dal partito popolare italiano per l'aumento del prezzo del pane, la palla di piombo che era rimasta legata ai piedi della finanza italiana postbellica, ed è facile anche ricordare come per parecchi mesi i deputati popolari rimasero soli, anche contro l'on. Giolitti, a sostenere la riforma. Da quel momento in poi, attraverso tutta una serie di-manifestazioni, di cui le più esplìcite erano i famosi discorsi di Milano e di Firenze del prof. Sturzo e per molteplici deliberazioni del Consiglio sazio- naie e della direzione del partito. 1 popolari non fecero che spingere l'azione nel medesimo senso per indurre i poteri legislativi ad affrontare l'arduo problema ». Perchè il nome di Giolitti è sulla bocca di tutti La Tribuna pubblica un articolo del prof. Luigi Miranda sulle ragioni per le quali, nell'attuale situazione, il nome dell'on. Giolitti è su tutte le bocche come quello del possibile solutore delle difficoltà attuali. « La ragione consiste — scrive il prof. Miranda — nel carattere specifico che contrassegna la politica d'ell'on. Giollitti, di svolgersi cioè al di sopra dei partiti. L'on. Giolitti ha potuto essere dipinto, senza la ininima mala fede, coi colori più diversi; ieri filosocialista, oggi filofascista l'antro ieri filocattolico e antimodornista. Gli è che ciascun partito guarda l'on. Giolitti dal suo punto di vista ristretto, unilaterale, vede un uomo esteriore ed ottiene cosi un ritratto deformato, una caricatura dell'uomo e deltlo statista, che è futto nella vivente unità della sua sintesi realizzatrice. La verità è che l'on. Giolitti, in tutta la sua Uunga e fortunata carriera politica, è stato intimamente una cosa sola: il fedele servitore dello Stato, inteso come inscindibile unità di tutte le classi sociali, di tutte le categorie, di tutti i partiti. Col sentimento profondo di questa devozione spirituale, nel 1901 l'on. Giolitti difese in Parlamento la libertà di organizzazione e di sciopero per i lavoratori e proclamò che tenere bassi i salaTi poteva essere un interesse dei ceti industriali più abilli, ma non lo era dello Stato che comprendeva nella sua unità etnica e morale anche le classi del lavoro. Con lo stesso sentimento di devozione ideale alll'unità dello Stato,- l'on. Giolitti nel 1913 concesse il suffragio universale, perchè le classi lavoratrici potessero assurgere da oggetto di Governo a soggetto del Governo stesso. Con lo stesso sentimento l'on. Giolitti nel 1921 si rifiutò di soffocare con un'azione viollenta di polizia gli inizii del movimento fascista che esprimeva la reazione, la rivolta della coscienza nazionale al disfattismo politico e sociale del socialismo russificato del dopo guerra. E' naturane che un uomo politico di simile tempra si rifiutasse "di soggiacere alle pretese dei mistici della proporzionale, che concepiscono il Governo dello Stato come un Governo di direttori di partiti. Di qui la dotta sostenuta dall'on. Giolitti nei primi mesi dell'anno presente conro il veto di don Sturzo e la pretesa del partito popolare di violentare il diritto statutario ' della Corona alila libera sceltaMel capo del Governo nei limiti obbiettivi della situazione parlamentare, determinata dall'accordo programmatico dei gruppi della maggioranza- L'on. Giolitti vide subito questo nuovo disfattismo cosfituzionalle. che. cancellando ogni efficienza della Corona nel reggimento dello Stato, tendeva a trasformare il Governo in un comitato elettivo del gruppi parlamentari, e togliendo ogni efficienza alila,,, funzione presidenziale rendeva imposslhile^bgni coesione ed unità nell'azione del Governo stesso. L'esperienza ha ancora una volta dimostrata la profonda esattezza del punto "di vista sostenuto dall'on. Giolitti. Per noi il ritorno defll'on. Giolitti significa sopratutto la restaurazione dell'autorità dello Stato e del prestigio del Governo al di sopra di tutte le frazioni e pnrtiti, e perciò significa un'immediata organica revisione dellla legge elettorale troppo meccanica nel suo assurdo astrattismo aritmetico, e la restaurazione del Governo di gabinetto, del Governo cioè che, traendo la sua investitura giuridica dal potere della Corona, suprema espressione 'della sovranità nazionale, non rappresenta più un caotico Comitato esecutivo di gruppi e partiti, ma il! potere esecutivo dello Stato. La restaurazione dell'autorità deve cominciare 'dall'alto ». Pretetti e Commissari puniti Con odierno provvedimento sono stati sospesi dal grado e dallo stipendio il commissario di P. S. dottor D'Elia, della Questura di Firenze, ed il vice-commissario di P. S. signor Pollotti della sotto-prefettura di Velletri, per il contegno dai medesimi tenuto rispettivamente negli incidenti dell'Antella (caso del sottosegretario « popolare » Martini), di Bagni a Ripoli ed a Sezzé Romano. In seguito alla dimostrazione fatta domenica scorsa àll'Antella contrp il sottosegretario di Stato Martini, là Questura ha denunziato all'Autorità giudiziaria l'ex-tenente Tullio Tamburini, comandante delle squadre del fascio fiorentino, e il signor Armeno Baillerlni, segretario del fascio di Bagno a Ripoli, quali responsabili di offesa e minacce ad un membro del Governo. In seguito al recente incidente di Gastignano, il prefetto di Reggio Calabria, comm. Ferraro, è stato messo a disposizione ed il cav. Leone, sottoprefetto di Gerace Marina è stato trasferito a Grosseto con funzioni di consigliere di prefettura. I 34 deputati serratianl Crisi air " Avanti! „ Fino ad oggi i deputati aderenti al Partito massimalista sono 34. Nella riunione che avrà luogo domani, alle ore 14, nei locali di via del Seminario, sarà costituito il nuovo Direttorio. In seguito al distacco della Confederazione generale del lavoro dal partito socialista, è stato costituito il Comitato centrate massimalista dei Sindacati, il partito' socialista italiano ha isttajato riconfermato la adesione alla Terza Intemazionale, in base ai deliberati del Congressi di Livorno e Bologna. Il redattore-capo dell'.-!vanti!, Eugenio Guarino, ha presentato al direttore del giornale, Giacinto Menotti Serrati le proprie dimissioni, motivate da ragioni politiche, cioè dalla situazione in cui viene a. trovarsi VAvanti! come organo massimalista del Partito socialista italiano, dopo la scissione del Partito avvenuta al Congresso di Roma. Il Consiglio di amministrazione della Società editrice delimitanti.' delibererà prossimamente su tali dimissioni. Eugenio Guarino appartiene da oltre 20 anni alla stampa del Partito socialista.