Una moglie terribile e un padre putativo

Una moglie terribile e un padre putativo Reati e Pene Drammi famigliari Una moglie terribile e un padre putativo p p Rocchietti Michele; operaio incensurato, di 53 anni, ha avuto nella sua vita due disgrazie: quella di sposare Onofti .Maria eppoi quella di ucciderla. Le carte processuali, o stesso atto d'accusa, dipingono il Rocchietti come un bravo lavoratore, tranquillo, amante della famiglia. Vedovo, con cinque figli, un brutto giorno pensò di ammogliarsi una seconda volta. Fu neramente punito! Si prese in moglie una donna più vecchia di lui, nativa di diversa e lontana regione, un carattere — dice la stessa istruttoria — mpossibile: puntiglioso, iroso, attaccabri ghe, procliva all'ingiuria e per giunta, a quell'età, gelosa. Attaccava brighe colla portinaia, coi vicini, figuriamoci col marito, Andava persino a minacciarlo, ad ingiunaro sul luogo dove il malcapitato lavorava e e scene erano così disgustose che venne nnnacciato di licenziamento. Si prevedeva che l Rocchietti o avrebbe perso il posto o... a testa. Di perdere la moglie non c'era speranza perchè era una di quelle creature tenaci che non mollano! Era una di quelle donne che rendono — ha convenuto il Procuratore Generale cornili. Crosta-Curti con quella fine arguzja che lo distingue — difflcillssima la vita di un nonio: un temperamento burrascoso, una edizione di Xantipve Ma l'imputato non era Socrate, nè era socratico : non aveva lo stesso carattere del filosofo greco, non aveva la sua forza di sopportazione. E avvenne che perdette il lu- mè della ragione. Una mattina dalle cinque alle nove minacciato, pare anche graffiato, ingiuriato, afferrò un'accetta che serviva a spaccare la legna e spaccò la testa alla moglie. Si, è vero, fu eccessivo, tragicamente eccessivo: ben undici terribili colpi inferse sulla testa di quella donna. Ma lui ripete che non ci vedeva plùl Venne trovato dal vicini sconvolto, tremante per 'l'avvenuta tragedia, accasciato sul corpo della donna ch'era stata il suo tormento e la sua rovina. Quando si vide scoperto, scappò nella sua camera e tentò di segarsi il coflo con un rarolp. Guari,in tran giorni e («n^MX.Ki3 * giudizio. Al processo sfilaioiio e tniom a dir bene di lui e a due male dell alti a. Lo donne poi della morte ne hanno parlato senza misericordia 1... Il Procuratore C.enerale cornili. Crosta-Curti è stalo mite nella sua requisitoria: ha parlato con umanità, concedendo tutto quel ch'era da concedersi di attenuanti, di discriminanti, ma non poteva ìgtt^SSti^ffi WKS tensore dell'imputato, l'avv. Appiani, ilqua- le ìnvoco ,-he si restituisca un padre ai suoi cinque figli. Si può perdere una matrigna di quello stampo, ma il babbo?... E ì giura ti in questo dramma pietoso non hanno voluto aggiungere un altra vittima ed hanno emesso* un verdetto tale da salvaguardare lo ragioni della legge e quelle della pietà: e hanno dosato una condanna in modo da ritenerla già espiata. Il Richietti fu ritenuto colpevole di ferimento seguito da morte aniMè di omicidio volontario, commesso per provocazione grave ed in istato di seminferlkità. mentale col concorso di circostanze attenuanti In conseguenza di tale verdetto il presidente lo condannò a 17 mesi e 15 gior Jjf dj delusione pena già scontata col carce¬ re sofferto per cui fu immediatar,. 'te mes so in libertà, « » » vena sezione straordinaria della Coite dt A«si«e altro dramma di famiglia! Un figlio (.i,e "ì,* ucciso il proprio padre. Ci sarebbe da inorridire se non fosse venuta in udien ?J la madre a recare luce sullo Stato Civi fo clol fifrlio imputato. Segreti di famiglia, i/imputato - Luigi Stabia - è nato prima dei matrimonio. Quando Giuseppe Stabia sno^ò sua madre contadina agiata dei din torni di Oulx l'odierno imputato per una fli ni]0iie combinazioni che capitavano una " ,,i rome a(j,esso era già al mondo da qual ^hetempo insieme a un fratellino, Giuseppe s,aha• A morto non aveva avuto in queste due nascite nè arte nè parte ma passò sopra *SL0^reWente (anz sui due precedenti) SPSgLS\e«^ donna o legittimò i due piccini sl 'spo5° n°u COme SUOI llfell. _ ■ »o. Anche {^.^g^Sf casa perché come suoi flgl . Ecco quindi come Stabia Luigi ha ucciso suo padre che non è suo padre! Lo Stato Civile afferma questa sua paternità, ma ì fatti avvenuti stanno evidentemente a smentirla Stabia Giuseppe, che all'inizio delle sue nozze, aveva, dunque, mostrata tanta serenità e longanimità, d'animo, cogli anni divenne cattivo, prepotente, ubbriacone e apprestò alla moglie c ai Agli una vita d infer¬ toìnudata"dfìnórtà; Una sera durante une elle sue solite scenate gettò il piatto della cena contro la moglie ed i figli e 11 minaccio di botte. Luigi, giovane di 23 anni, eia in letto e visto che il padre, cioè il presunto padre andava verso di lui male intenzionato, balzò in piedi e afferrato un bastone lo colpi alla testa. Il disgraziato barcollò e mori più tardi. Stabia Luigi è comparso ai giurati imputato di parricidio, terribile delitto La difesa rapnresentata dall avv. Quaglia ha però opposto, a calmare gli animi, quelìa tale revisione dello Stato Civile di cui sopra... Parricidio secondo i registri del Municipio e secondo il rappresentante della iegge • omicidio per legittima difesa secondo il patrono avv. Quaglia. Tale tesi venne accolta dai giurati i quali assolsero. L'epilogo delle evasioni (Tribunale Penale di Torino) Ieri mattina il Tribunale Penale ha può nunciato la sentenza nel processo per la famigerata evasione dalle nostre Carceri Giudiziarie. I giudici hanno condannato: Aimo Agostino a un anno, un mese di reclusione e 400 lire di multa; Delpiano Agostino a 11 mesi e 400 lire di multa; Trivelli Oreste a un anno, mesi 2 e 400 lire di multa; Albino Ago stino, Marengo Giacomo e Bebuffi Diego a otto mesi di reclusione; Serra Caterina e Be vilacqua Maria per favoreggiamento a mesi 6 e 200 lire di multa; Gila Lamberti Domoni co a mesi 4 di detenzione. Il Peracca Luigi imputato di favoreggiamento, è stato assolto. Grande spiegamento di forze tanto ieri che l'altr'ieri attorno agli imputati, appunto te nut0 COnto dei loro precedenti. Durante il ti;Baitjmento rimasero circondati di carabi | j Gll imputati tennero però un conte 0 calnl0 e accolsero la sentenza con manifesta soddisfazione perctiè si attendevano netieio Ma peggio poteva loro capitare quella notte se il soldato di sentinella sul muro di ronda avesse colpito nel segno.

Luoghi citati: Oulx, Torino