Venizelos enigmatico

Venizelos enigmaticoVenizelos enigmatico (Serrlzlo speciale aell» « Stampa ») |"d'jn;|^ guerra fa'* assoìidamente* confor Parigi, 28. mattino. In questi circoli è sorta qualche preoccupazione enea la. ripercussione che gli eventi creei potrebbero avere sullo svolgersi della nuestioue del vicino Oriente e il corrispondente da I oniiradel Matln scrive: « E' bene mettersi in guardia fin da oggi, in Francia, s nuovo orientamento che potrebbe prendere la politica del Governo britannico. Quantunque no vi sia nessuna indicazione di un ritorno di Venizelos al potere, ritorno che a Londra £ ardentemente desiderato, resta nelle possiliilii--- più verosimili che si possa difendere armoni una volta la causa greca presso la Francia e presso l'Italia iter tentare di ritornare •-ulte promesse fatte collettivamente a Mustafà sabato scorso relativamente alla Tra- CÌAnche a Parigi le simpatie per Venizelos sono altrettanto calorose quanto a Londra, ma sull'atteggiamento della Francia nei riguardi della crisi orientale l'opinione, espressa dai maggiori organi, stamane, è formale: « I Governi francese e italiano. — scrive a questo proposito il M'Hin - anche nel caso di un ritorno di Venizelos al potere dichiareranno ■• tomento clic le loro volontà sono espresse una volta pei sempre, e che la Tracia, ove si conserta già oii sollevamento turco importante, deve far ritorno allo slato ottomano; e quale possi! essere l'abilità di Venizelos o il credito che egli deve al suo passato, egli giuocherebbe assumendo il potere, una partita perduta». 1 'Ee.'io de Vari):; rallegrandosi della scomparsa di re Costantino, la cui presenza sul treno ora considerata come una sfida costante portata alla Francia, soggiunge che la sua Caduta non può modificare le condizioni di pace fissate dagli alleati. Quello che è compiuto è compiuto e l'assenza di Venizelos ha lasciato agl'alleati le mani libere per sistemare, secondo il rapporto delle forze in presenza, il nuovo equilibrio dell'Oriente: La Grecia può essere un fattore utile all'equilibrio balcanico, se essa pretendesse invece di mantenere le sue miro sulla Tracia e avventurarsi in qualche colpo di testa, a rischio di provocare complicazioni intemazionali, perderebbe quelle simpatie che desidera invece attirare. ~ Anche il Petit Journal fa allusione al pericolo che, con o senza il concorso di Venizelos, i capi della insurrezione non si lascino tentare di resistere in Tracia alle decisioni degli Alleati, contando sull'appoggio dell'Inghilterra. « Il successo di un tale càlcolo J: scrive il giornale — dipende unicamente dall'atteggiamento dei turchi. .Se Kemal Pascià non si lascia trascinare dagli estremisti del nazionalismo ottomano e se possiede con l'abilità di un vero capo militare, quella visione realistica di un vero uomo di Stato, non vi sarà posto in Tracia, nè por un Zéligpwski, o per un D'Annunzio. La Gran Brelagna. la Francia e l'Italia hanno preso il 23 settembre decisioni che le impegnano formalmente, perchè siano accettale dai (temalisti ». 11 giornale soggiunge che non si può leggere senza apprensione i telegrammi da Ariana, annunziami che misure militari turche erano state prese '(per garantire la popolazione musulmana della Tracia-, Che la rivoluzione ad Atene provochi un nuovo eccitamento del nazionalismo turco è una cosa presso che inevitabile: ma è da sperare che un uomo come Kemal Pascià non prenderà., per esempio, la pazzia ambiziosa di Costantino nel momento stesso in cui egli può scorgerne le conseguenze. D'altra parie, il Matin fa constatare rhe le prelese contro-proposte di Kemal Pascià, pubblicate a Londra, non sono affatto confermate a Parigi, ove sono s<nti ricevuti messaggi ufficiosi dall'Asia Minore, che accusano ricevimento della versione telegrafica della Nota alleata. Quesli messaggi, che provengono (ìnìYentoiirnac diretto di Kemal, assicurano una pronta accettazione della Nota e confermano che la risposta ufficiale non è però d3 aspellarsi prima dell'arrivo a Smirne di Franklin Bouillon. il quale conferirà immediatamente col capo nazionalista Circa la successione al. trono greco l'avvento al potere del Diadoco, il quale prenderli 11 nome di Giorgio II. sarebbe accolto e.nn molto tepore I giornali non mancano di tintore in rilievo che il suo atteggiamento me alla condotta di «io padre, cioè nettamente ostile alla politica deeli Allenti, così che ni momento in cui questi esigettero la abdicazione, di re Costantino, fu sneeifiento che il principe Giorgio non avrebbe potuto nssnmere il potere. Tuttavia, dono la restartrazione di Costantino, il -principe Giorgio si è alleato alla Casa regnarne di Romania, 1 sposando la principessa Klif-tbeitn : d'altra Inarte un teledramma da Atene assicura che j non si sa ancora in modo preciso se il Dia doco accetterà la successione di suo padre o se questa andrà al principe CrtertHfo.ro. Siccome un certo numero di ministri si trovano nell'impossibili!;'! d'i assistere al Consiglio, che si riunirà a Rambouillet snttn la presidenza deP'on. Millerand. nessuna decisione verrà pre-sa per quello che concerne l'annunziato movimento diplomatico, il anale sarà fissato soltanto durante un prossimo Consiglio dei ministri, che avrà luor.ro orima della rirvresn dei lavori pnrlamon-fnri, fissata per il 10 ottobre. psalgovdcnpdfgedspq

Persone citate: D'annunzio, Franklin Bouillon, Giorgio Ii, Kemal Pascià, Mustafà, Petit, Smirne