Le onoranze di Pinerolo all'on.Facta

Le onoranze di Pinerolo all'on.FactaLe onoranze di Pinerolo all'on.Facta Manifestazione parlamentare e festosità di popolo - La lettera dell'on. Giolitti inneggiante "alla saldezza e lealtà del carattere,, - Governo e Parlamento nel discorso del Presidente del Consigli® Nelle nostre edizioni di ieri abitiamo dato I nila diffusa cronaca, della festosa giornata di domenica a Pinerolo in onore del Presi-Idente del Consiglio. Per i lettori lontani, [cui non giunge il giornale del lunedi, ria stimiamo i punti essenziali della cronaca stessa. 3-200 commensali Gran folla di parlamentari e di autorità 'giunse a Pinerolo nella mattinata con treni speciali du'Roma e da 'l'ormo. Del Governo erano presenti tutti i ministri, tranne Schanzer. Paratore e Anile. Dei sottosegretari mancavano solo gli on. Bosco-Lucarelli, Serra e Fumarola. Era presente l'ambasciatore d'Italia a Berlino S. E. il senatore Erassati e il decano della Camera on. Paolo Boselli. Ecco l'elenco dei senatori convenuti : Onorevoli.- Facili, Curreno, D^l Tomo, Salmolragni, Mcolinl, Supino, Crespi, Marconi, Marco Poiio. Di Saluzzo, Rlzzetti, Trincherà, Battaglieri, Botivier. Arioin, Brasati, ManglagaUI, Reggio. Bosclll, Ponza di san Martino, Gallini, Sclilrallt, D'Atti, Bertetti, Figoll, Delle Torrazze, Glnòrl-Conti, Vigilaci, Nava Cesare, Marsajrlia. Tetloni, De Biasio, Petitti di Koreto, Berio. càtaldi, Marescalctil. Salata, Arlotta. Bergamasco, Credaro, Di Cam-pollo, Calieri, DI Rovasenda, De Novelli?, Polacco, Mosconi, Colonna, Bonin Longare, Perla. Ferri Giacomo, Jaccone, Marchia/fava, Porr:), Paterno, Mara- gitano, Vanzl, Gliesoi, Bocconi. Cocuzza, Mazzucco, i Gerlnl. Canovari, Fradrletto, Bava,. Cjrmenj:tiResta, | Pallavicino, Cimati, Zimino, Pozzi, Lusignoli. E questi deputati: Onorevoli: Amatucci, Giacconi, Broccardi. Baranrini, Imberti, Pcllecrino, Rossi C. Lanza di Scalea. Bassino, Finocchlaro-Aprtle, visocclii, Salita, De Bcllis, Molina, Sensi, Peano. Bianchi, Mnrgia, Alice, Tangorra, D'Alessio, Ollandlnl, Aldisto, Marini, ti, Nasi, Della, Negrotti, Marchi, Q'.iilico, Pozzi, Cac cianiga, Ruschi, Fazio, Presimi, Forginole, Piva ne. Matioli, Selmi, Cocuzza, Rossi, Pellegrino, Vas-! «allo, vittoria, Sorge, Camerini, Chiggiato, Ha viera, Signorini ciappi volpini Benciietu, caeX"*rH Tovini, D Salvo, Lomonte, Pucci, Ferrari, Ainane- se, pascine, cinrufeiii. sianranetii. nraschi, ('asoli, sa rnocohi. Rubini, Di -Giovanni, Larussa. Poggi, ce- lesia. Brezzi. Torre, Brusasca, Marescalchi, Grpn-1 chi, scotti. Tamborino, Locatelli, capottane©, Bru- ; nell!. Angolini, De Gasperi, Granili, lamaniii, ; ^%^^c^!'^. K«: I raris, Dt Marzo, Lombardi, Renda, Ferri L., Rosa, | ante la l.a Di- d'Armata di Torino, il Gener generale Raimondo, comandante visione alpina di Cuneo, il generale Còsta, comandante d'artiglieria a Torino, il colonnello Faracovi dal'3.0 Alpini, il Vice prefetto di Torino comm. Boggio. La Giunta Mun treno speciale che trasportava i parlamentari tanto nell'andata quanto al ritorno. Dopo un ricevimento al Circolo Sociale e l'inaugurazione di una targa sulla facciata del Municipio (la. largo, opera, di Celestino Fumagalli con dicitura del prof. Barone, ricorda il trentennio di vita parlamentare di Luigi Facta). ebbe luogo nella gran « cavallerizza » il colossale banchetto di 3200 commensali, inappuntabilmente servito, con militare disciplina da un esercito di 200 camerieri. Festeggiatissima donna Maria Facla-Arnosio, a capo di una tavola tutta femminile, riservata cioè alle numerose signore intervenute al convito. I messaggi del Re e di Giolitti Alla fine del banchetto, t'avv. Cornetto lesse le adesioni. Primissima quella del Re: • Nel giorno in etti viene festeggiato il trentennio della stia t'ita parlamentare desidero le giungano le mie migliori felicitazioni. — Vittorio Emanuele ». Alla lettura del dispaccio reale l'on. Facta scottò in piedi dicendo con forza: «Ringrazio Sua Maesià dell'altissimo onore che mi fa, e vi invito a gridar? con me: Viva gdfil Rè! ». Il pubblico si alzò 'e mentre la.I musica intonava la Marcia Reale, seimila i mani applaudivano calorosamente. Il lìnea d'Aosta aveva telegrafato cosi: "Al plauso dei. cittadini Iteri del curo figlio del forte Piemonte, lenisco la jnia parola affettuosa, auspicando all'amico affezionato ogni più intima gioia. — Emanuele Fiiberto di Savoia-Aosta ». La banda suonò l'« Inno al Piave » tra rinnovati applausi; quindi fu data lettura j ■ii quesia lettera dell'on. Giolitti al sindaco li Pinerolo: «Alla splendida dimostrazione che Pineroo tributa al suo amalo figlio e illustre ìra.p presentante. Luigi. Facta non può mancare, il plauso e la cordiale, partecipazione di chi no ha seguilo per trent'anni l'opera parlamenare e di Governo e che, avendolo avuto per unghi anni a collaboratore, ha potato forte più di tutti ammirarne l'ingegno, l'operosità e, ciò che sopra!ulto si deve, apprezzare nela vila. politica, la saldezza e la lealtà d£l carattere. Gli àuguri che io, associandomi a guanti partecipano alla simpatica manifesta, lione, rivolgo di cuore all'amico Vuota, sono atigtiri all'Italia che molto ancora da lui aiende. La lettura di questa lettera detie occasione ad una grande manifestazione di ammirazione all'indirizzo dell'on. Giolitti. Uno scrosciante applauso interruppe la lettura nel punto in cui accenna alia saldezza e lealtà del carattere. Al termine della lettera nuovi nutritissimi applausi e ripetute grida di: Viva Giolitti! ». Furono pure comunicate le adesioni di Salandra, Orlando, Nitti e Bonomi. L'on. Alessio esalta la democrazia parlamentare Poi incominciarono i discorsi. Parlarono, cci amatissimi : il sindaco di Pinerolo, gclrlsdssnrivtvcsgtmdrdptpvspgisoippqPdddnaopvrRisso; il sindaco di Roma, Cremonesi: Paolo IBoselli; il sindaco di Torino, Riccardo cai- ffiI >sCat. aneò; il presidente della deputazione proinciale, Anselmi. A nome, dei membri del Gabinetto il ministro Alessio pronunciò un reve discorso, non privo di significato potico, là dove disse: « La nostra concordia iposa sulla conformità degli ideali democraosa sulla conformità degli ideali democraci e sul proposito di mantenere inlatta la ignità dello Stato. Certo tolsero vigore e preligio alla democrazia, i suoi dissensi, le sue ivisioni. La storia però insegna che tutti partiti si dividono. Soltanto i partiti inrinsecamente forti ci mettono dei decermi, alora dei lustri, mentre i parliti intrinseamente deboli ci mettono dei mesi. Ma chi intenta il giudizio sulla democrazia itaiana di fronte alla sua azione politica in uesto ultimo quarto di secolo non può diconoscere che. divenuta partito di governo, opo un tremendo periodo di convulsioni e i strazi, diede all'Italia, sotto la guida di Giovanni Giolitti e di Giuseppe Zànàrdelli, n lungo periodo ffi tranquillila e ai pace. Fu la democrazia che promosse l'assunzione el proletariato urbano e rurale, rendendo ossibile, mercé la libertà di lavoro e di scioero, quell'armonia contrattuale fra le clasi, clic niun uomo politico moderno degno di uesto nome può trascurarle come base permanente della evoluzione dello Staio. inne la democrazia che, svolgendola da*a liertà politica ed economica, trasse dall'anima popolare quella energia individuai" e ollettiva onde fu alimentata la nostra resienza nella suerrn mondiale, e vennero rese ossibili le grandi vittorie del Piave e di ittorio Veneto." decisive per !a storia ri'Euopa. Non si può concepire invero un grane s*atn moderno senza una potente forza rioraie. che lo aiuti. Nè vi ha forza morale on la violenza degli individui 0 delle mas: •'. La violenza può assicurare brevi successi mciessqvttssmrcpOcsbsndsgnsecil[qvfnmvppcemporanei, ma chiamisi Terrpre 0 chiamisi r I Termidoro, uccide sempre se stessa. Lo stra mento della dignità dello Stato 6 il suffraIgio universale che solo la democrazia diede [all'Italia. Dalla vicina tomba di Santena usa grande voce sussurra : « E' facile governare con lo stato d'assedio », e addita come base dello Stato la spontanea libertà dei liberi cittadini italiani. 0 Luigi Facta. a te, difensore da trent'anni delle nazionali libertà, a te, espressione della forza, e della dignità dello Stato, alzo il bicchiere in quest'ora fatìdica della nostra storia». Il discorso di Facta Cessati gli applausi che salutarono il discorso Alessio. Ira grandi ovazioni sorse a parlare l'on. Facta indicibilmente commosso, 'l'ulti in piedi, i tremila commensali non si stancavano di applaudire. La prima parte del suo discorso fu tutta un ringraziamento fervido di gentilezza, improntalo a quella modestia che è virtù caratteristica dell'illustro uomo. Nel ricordare la sua lunga, operosa vita parlamentare, dalla prima elezione del Coliejrin fedele all'assunzione al Governo, Von. Facto, dette occasione ad una nuova imponente manifestazione all'indirizzo di Gioliiti. dicendo: « Ho avuto l'onore, il sommo i onore (]j far parte del Governo del nostro | pacs0] sot,0 l'esempio e la guida dell'uomo eminente che mi fu capo-scuola: Giovanni Giolitti L'Italia moderatrice Ed ecco la parte politica del discorso: « 11 carattere di questa riunione, indicato lag-li ani ci come una tappa (della mia vita larlameuiarc, e l'ora, la quale è di raccogli¬ ! mento e di studio e. corre Ira la recente pie tentazióne al Parlamento dell'attuale MiniH stero c la ripresa autunnale dei lavori delle . r«mi>« imn ■ «h» in mio m due Cameie, non consentono che le une po role assumano 1 espressione di un discorso 1 politico. Ciò jiero non toglie che, parlando di ; gravezza dell'ufficio e di alia responsabilità ; j. j y ognuno di noi si rivolta tosto al- I Ara S | nostro Paese in una futa rete le cui maglie debbano poi svolgersi ed assodarsi. L'Italia. che nello spinoso perioda non ha mancato mai di fare opera lii moderazione e di pacificazione, è ferma nel proseguire tale sua opera. Essa sa che — se pur sull'immane il suo genio le ispirano costanti una linea dritta, ben determinata di meditazione e di prudenza. Finita la lolta molte cose devono esser? pure dimenticata solfo la missione degl'interessi che riflettono lutto un avvenire grandioso: la vita dei nopoli deve pur assumere un ritmo di equilibrio, senza de] nuale non vi può essere stabilità: antichi dissensi, recenti lotte, debbono pur avere un"line: l'Italia vittoriosa dei suoi nemici può liberamente e con perfetta dignità dedicarsi al suo altissimo ufficio di concorda "bo — manifestatosi nella Conferenza di Genova — ora appare più che mai necessario e nobile. Dignità e nobiltà : ecco quelle che debbono essere e saranno sempre le caratteristiche d'Italia. Essa le ha dimostrate al inondo: essa le manterrà sempre intatte ed illihate. (Vìrissimi applausi). Legalità o responsabilità "Ed è lo stesso criterio quello, che la -guida nella sua politica interna, politica interna, la quale ha la sua più diretta efficacia sugli ordinamenti dei partiti nel Paese. E ben venga un'azione diretta a questo scopo: quando essa e il portato di jn potente movimento di coscienze e di un processo di vera chiarificazione, non c'è clic da rallegrarsene. Bi ™frna ln"'° ,die 9u<*to processo conduca ad ln" razionale vicet.da di uomini e -eli pro¬ gramnii ohe il paese possa giudicare ed accogliere, e restituisca la Amministrazione dello Stato alla sua funzione normale e regolare senza gli sbalzi e quelle interruzioni che la turbano e la dimi oliscono, n paese ha sete, ha bisogno di chiarezza di propositi e di programmi: non basta a persuaderlo la successione rapida di combinazioni - esso vuol sentire il naipiio vivo dell'opera aperta, il beneficio ranido dell'azione senza riserve senza restrizioni senza pregiudiziali: vuole essere inteso attraverso le sue rappresentanze attraverso !a espressione sincera della sua volontà. Ed è cagione di compiacimento l'osservare come quest'oliera di restaurazione e di chiarificazione si vada formando: non dubbi segni indicano che le idee, i propositi i programmi vanno man mano profilandosi'. ) partiti vanno prendendo le loro nrecise fisonomie e là vita pubblica attraversa il nèrtodo di assestamento dal ouale. deve avvenire il risanamento delle funzioni fondamentali dello Stato. Questa 6 la base essenziale della politica interna che deve ancora essere politica, di moderazione e di pacificazione. 'Applausi t. Io so perfettamente che quando fervono ancora le passioni n le discordie e assumono forme pi* vivaci H Governo ha la posizione non piacevole di ifnn contentare nè gli uni uè gli altri, sicché da ogni minimo incidente, e dal diverso andamento dei fatti si toglie ragione per accusarlo di parzialità o di debolezza, \essun Governo nuo andare immune da simili accuse quando i giudizi partano da due campi contrari. Sarebbe completamente fuori luogo che qui io ripetessi quanto più volte ebbi occasione di dire in Parlamento durante le discussioni riguardanti la politica interna: ciò è nella memoria di ciascuno di voi. Ma voglio ancora qui dire un pensiero che mi è sentitamente fìsso nella mente. Si, è vero: occorre una. severa applicazione della legge per tutti; si, è vero, occorre una funzione energica e precisa da pai-te di tutti gli oriani dello Stato- si. è vero, occorre la immediata difesa di ogni di ritto; ~ 0^!!'"™;,!^ Hnteìvento ffij\° 2^,5^ Permettere che altri allo >tato si sostituisca: tutti 1 principi! che rispondono^rigorosamente al retto funziona. mento della autorità sfatalo, e il Governo <-a che ri questi principe rlr>ve s'-f/.a limitazione inspirare 1 opera Sua\ Ma occorre pure od essenzialmente, o Signori, che a tutto onesto si accompagni un'altissima opera di persuasione e di correzione dei nostri ci'turniquando il fenomeno assume proporzioni che varcano: i imiti dell'episodio e minaccia di trasformarsi in sis'ema. occorre che In m"ri te dei migliori, di coloro .fin dirigono misurino tutta la grav :.à dei fenòmeno rtpsso sentano elie esso deve c.-se-p contenuto e man mano ridotto fino a scomparire- occor re che le mass» per opera di essi, siano ricondotte nei confini della legalità: nessuno può sfuggire alla enorme sua responsabilità Occorre anta "e lo Stato, non sfidarne 0 eccitarne l'ufficio di tutèla; hisng.-if, efie ciascuno pensi che ogni periodo di quiete "è un bene immenso per il pi»e< o • ■ noj s'amo giudicati dalla nostra condotta~ìnterna, che all'estero specialmente s:a ii livello de! nostro credito: che senza una alta considerazione della nostra se-ieta, non progrediremo con quella rapidità che pure :e nostre forze meravigliose ci potrebbero consentire. Oh! Io so, Signori io ho detto tutto ciò altre volte: la mia. ostinazione mi valse l sorriso, il dileggio, talvolta l'ingiuria- ma questo 0 me non importa; io non sono arrivato al Governo del mio Paese attratto dai fnstisri: io lo sapevo, io so chp infinitamente mageibri sann 1 triboli e le ,1'fPcoltà. ma io vo<;|:o dire sempre, ovunque il mio pensiero, perclia questo ■'■ mio dovere e soesso é anche particolare dovere ricordare agli altri nuèlli che sono i doveri loro. Restaurare le finan»2 « Del resto, io so pure che in questi oensie- ri e nell'opera ho valentissimi collaboratori sce nei miei colleghi, e so che malgrado ogni pena ordì difficoltà ogni intemperanza, Ja nostra Patria stupenda è sulla sua via sicura e per nessuna ragione e per nessuna insidia può fallire. E quando con ogni sforzo con ogni parsimonia con osni limitazione di spesa con la finanza la più rigida (sulla quale mi fermo tanto meno quanto più appare questa la necessità più elevala, suprema assoluta dot nostro Paese) noi avremo fermamente fissata a solidità del bilancio, altrettanto più chiaro apparirà quésto moto ascensionale al quale anelano tutte le energie italiane. E' questo l punto sul quale l'attuale Governo ripone e porrà la sua maggiore cura, sul quale sa che si fonda tutta la politica dal Paese e per cui non trascurerà ogni sforzo. Alla riapertura, dei lavori parlamentari i provvedimenti compenseranno la sobrietà delle mie parole ». I/oratore conchiuse: « Grazie, grazie a tutti. Ci illumini sempre ed' ovunque la. fede e l'amore: ogni cuore che oerpri è qui si rivolge libero ed entusiasta al Papse al Re: per essi procediamo innanzi impavidi decisi, stretti nelle file della di¬ sciplina e del dovere. Qui è una voce sola: Viva ritallo ! Viva il Re! ». Una grande ovazione salutò la fino de] discorso del Presidente del Consiglio. .Rinnovate manifestazioni di cordialità chiusero la. festosa giornata, che rimarrà, memorabile nei cuore df Luigi Facta, cara all'orgoglio della gentile cittadina piemontese. *"* N"el pomeriggio di domenica dopo la solenne manifestazione ptnerolèse in onore del Presidente del Consiglio, ripartirono ria Pinerolo i ministri ed i sottosegretari che avevano partecipalo alle onoranze, il ministro decrli Interni, senatore Taddei, il ministro delle Colonie, on. Amendola, il ministro del Lavoro, on. Dello Sbarba arrivati a Torino proseguirono subito dopo per Roma. Il ministro dell'Agricoltura, on. Berlini, ed i sottosegretari Merlin e Pallastrelli ripartirono per Milano. 11 ministro dell'Industria si fermò a Torino. l,,i partenza del Presidente del Consiglio noii è ancora fissata.