Gli Alleati cercano a Parigi una formula conciliativa per la Turchia

Gli Alleati cercano a Parigi una formula conciliativa per la Turchia Gli Alleati cercano a Parigi una formula conciliativa per la Turchia Verso S'accordo? - Le avanguardie di Kcrnal ghiri te alla zona neutra degli Stretti - La Francia consiglia moderazione ad Angora Il secondo colloquio a tre! Parigi, 22, notte, dome le notizie della notte lasciavano precedere, le conversazioni di Parigi non sono t sminate. Lord Curzon Sforza e Poincaré sonò rimasti a confabulare dalle 14 alle 18, e nel lasciarsi si sono dati convegno — si créde per l'ultima volta — per domani, nel •I omeriggio. Un breve comunicato e stato dii amato alla fine della riunione. Esso è cosi fi oncepito : . v « Lord Curion, u conte Sforza ed il signor Poincaré hanho consacrato la seduta odierna elio studio delle condizioni nelle quali un invito potrebbe essere rivolto al Governo di Ancora in vista di una Conferenza ver la pace, l'.ssi continueranno questo esame in una scruta che avrà luogo domani, alle li». A questo comunicato vi è oggi ben poco '«la aggiungere. L'on. Sforza giunse al Quai <l'Orsay poco prima delle 14, e venne subito Introdotto nel gabinetto di Poincaré, ove nonni .minuti clopo giungeva pure l'ambasciaIfore lord Harding. Ci risulta che la conversazione, subito iniziata, 6i svolse in un'atmosfera eli grande cordialità, e che tanto da parte della Francia e dell'Italia, quanto da fluella dell'Inghilterra, si manifestò il r-iù vityo desiderio di giungere ad un accordo, desiderio che, allo stalo attuale delle cose, sembrerebbe realizzabile. Le conversazioni hanno- avuto per oggetto precipuo dì stabilire quel minimo di condizioni che possono permettere alla Turchia di intervenire ana progettata Conferenza. Le informazioni pervenute tanto alla Francia quanto all'Italia concordano nel ritenere che il Governo di Angora interverrà alla Conferenza soltanto , qualora gli vengano garantite la sovranità sulla penisola di Gallipoli e la frontiera deljla Alarltza. cioè il ritorno ai turchi della Tracia, compresa Adrianopoli. L'Inghilterra continua a formulare obbiezioni, ma la cosa non ha in se nulla che possa sorprendere. " La tesi inglese sta evolvendosi „ : E' infatti naturale che, dopo la posizione assunta pubblicamente da Lloyd George contro la Turchia col suo'clamoroso discorso pronunciato poche settimane or sono alla Camera dei Comuni e colla successiva Nota della ■Iìcutcr, il Gabinetto britannico non possa ,'mntare di punto In bianco la rotta. « Esso sta — secondo l'espressione usata 'da un personaggio perfettamente al corrente di quanto si è svolto nel corso dello conversazioni al Quai d'Orsay »— evolvendosi verso una linea di condotta che deve forzatamente tener conto della situazione creata dalla fulminea vittoria turca. D'altra parte, la Francia, potenza musulmana e l'Italia, pure Po, lenza musulmana per il suo dominio coloi nialc, devono tener conto della ripercussione ' che avrebbe anche su di esse uno scacco troppo clamoroso subito dall'Inghilterra, cioè dalla, principale Potenza musulmana ael mondo. Ond'è che mentre a Parigi gli stai'/.lsli e diplomatici qui riuniti stanno cercando, animati dal più. sincero spirilo di con' dilazione, di avvicinare il più possibile i punti di vista della Francia e dell'Italia a quello della Gran Bretagna, da Parigi sono stali trasmessi ad Angora calorosi, consigli di moderazione, invitando i dirigenti tiemalisti a rispettare la libertà degli Stretti e ad i 'evitare sopratutto che sia torto un capello ai soldati inglesi: astenersi, cioè, dal provocare j Qualsiasi incidente che possa giustificare o \ servire di prelesto all'applicazione di quelle misure militari e navali, che l'Inghilterra sta ora prendendo ostensibilmente per dimostra! re ai turchi che qualsiasi tentativo da parte loro contro Costantinopoli e gli. Stretti com; prometterebbe irrimediabilmente la loro propria causa ed i risultati sui quali essi conI tano in seguito alle loro vittorie in Anatolia. il mezzo più sicuro per convincerli sarebbe ■ senza dubbio di fare loro intravedere in quale inodo la pace da concludersi potrebbe conciliarsi colle rivendicazioni scritte nel programma dell'Assemblea di Angora. E questo è appunto il compito che i diplomatici riuniti al Quai d'Orsay stanno cercando di ds'solvcre. « Dopo quattro ore di. discussione nessuna 'derisione è stata ancora presa, ma il rinvio delle conversazioni a domani non deve essere per nulla considerato come un indizio di nuove difficoltà. Se l'Inghilterra si fosse mostrata intransigente le riunioni sarebbero terminate oggi. Se hanno luogo anche domani, è' segno che si è sulla via dell'accordo. In questi circoli ufficiali si afferma essere fuori di dubbio che, malgrado la sita decisione di rimanere a qualunque costo a Cianati e la continuazione sempre più febbrile dei suoi preparativi militari, è fuori di dubbio che l'Inghilterra sta cedendo. Domani sera si saprà qualcosa di definitivo al riguardo. Nei circoli italiani e francesi si spera che queste conversazioni condurranno ad un accordo che avrà la sua affermazione in una dichiarazione comune. Se questo non fosse jìossibile. allora l'Italia, la Francia e la Gran Bretagna faranno ciascuna una dichiarazione propria, la cui differenza sarebbe per altro più di forma che di sostanza ». . Queste dichiarazioni, ripeto, sono di fonte molto autorevole, e ili base ad esse la situazione diplomatica appare oggi di gran lunga rischiarata in confronto di quella che era al principio della settimana'. « La pace è in vista », ha dichiarato un personaggio appar, tenente all' entourage immediato di uno dei partecipanti alle riunioni del Quai d'Orsay e queste parole riassumono meglio di qualunque commento le impressioni che prevalgono alla fine di questa seconda giornata di conversazioni diplomatiche. E' da sperare che domani sera sia possibile registrarne altre ancora più importanti e decisive. Franklin Bouilion ad Angora Intanto, è stasera confermata l'imminente partenza per Angora dell'ex-deputato Franklin Bouilion, negoziatore del noto trattato franco-kemalista,©che regolò la questione dello sgombro della Cilicia da parte delle truppe francesi. L'on. Franklin Bouilion ha avuto in questi ultimi giorni parecchi colloqui col Presidente del Consiglio, ma è impossibile in questo momento sapere con esattezza se l'ex-deputato sia rivestito di una missione ufficiale presso Mustafà Kemal, oppure se si reca in Asia Minore dapprima a semplice titolo privato per essere poi incaricato di intavolare col Governo di Angora negoziati di carattere ufficiale. Comunque, i consigli di prudenza che Frankin Bouilion non mancherà di dare a Mustafà Kemal hanno tanta maggiore probabilità di essere ascoltati in quanto è a lui che dovrebbe essere in grande parte attribuito il merito della vittoria turca. Dice infatti l'ebdomadario « Aux Ecoutcs » che, dopo l'atteggiamento adottato dalle Potenze sotto la pressione dell'Inghilterra al momento in cui i greci volevano marciare su Costantinopoli, Mustafà Kemal chiese a Franklin Bouilion che cosa bisognasse fare. — Attaccare ! — rispose Franklin Bouilion. — Saremo battuti I — ribattè il dittatore turco. — Attaccate ugualmente ! Non vi resta altra alternativa, — dichiarò il deputato francese. I turchi attaccarono ed hanno vinto. Consigli di moderazione Marcello Hutfh riproduce nell'Echo de Paris una conversazione che egli ha avuto sulla situazione, con un personaggio politico, che dice » altrettanto chiaroveggente quanto bene informato ». Ed ecco quello che gli è stato detto: «Non-ci si deve augurare che i colloqui fra Poincaré e il conte Sforza da una parte e lord Curzon dall'altra, terminino questa sera, poiché ciò significherebbe un disaccordo profondo nella linea di condotta dei Governi. Bisogna anche sperare che il Governo britannico, perfettamente istruito da lord Curzon sul punto di vista franco-italiano, abbia riconosciuto che le vie ed i mezzi per i quali essi intendono giungere ad un accordo durevole giungano ad assicurare nel più breve tempo possibile la pace e la tranquillità del vicino Oriente. La Francia farà di tutto per determinare Kemal ad evitare una presa di contatto con le truppe britanniche rafforzato che si trovano a Cianak e su altri punti della riva asiatica dei Dardanelli. Il generale Pelle e l'ammiraglio Dumesnil hanno avuto •& tale scopo colloqui col capo del Governo di Angora al quale hanno esposto i pericoli che vi erano per le sue truppe ad aprire le ostilità contro le truppe britanniche, ed hanno dovuto fargli osservare che il ritiro dei contingenti francesi da Cianak non doveva in nessun modo servirgli di pretesto per forzare il movimento. Noi abbiamo ogni ragione di credere che i nostri avvertimenti ed i nostri amichevoli consigli decideranno Kemal a pazientare qualche giorno ancora. A Londra si può stare sicuri. Ma d'altra parte bisogna pure che il Governo di Lloyd George offra un giusto compenso alla pazienza dei nazionalisti turchi. La Francia, come l'Inghilterra, vuole la libertà degli Stretti, ma a questa conferenza di pace, alla quale l'Inghilterra ci invita, come possiamo noi avere la speranza di vedervi partecipare là Turchia, se questa suppone anticipatamente cho l'Inghilterra si rifiuta di accettare le sue più solenni rivendicazioni, dato che noi siamo interamente d'accordo con l'Inghilterra sulla necessità deijt libertà degli stretti?». L'attività dell'esercito turco Da Costantinopoli segnalasi che in attesa dell'esito della Conferenza i circoli nazionalisti autorizzati dicono che il loro esercito, avendo obbiettivi precisi da raggiungere, non può sospendere troppo a lungo la sua attività per considerazioni politiche. Tuttavia il Governo di Angora entrerebbe in negoziati e sospenderebbe nell'intervallo il movimento delle sue truppe, nel caso in cui l'Europa fornisse serie garanzie preventive circa la Tracia. Il rispetto della neutralità degli Stretti e della zona del settore di Costantinopoli, occupato da forze alleate, dipende dalla risposta alle domande di garanzie formulate relativamente alla Tracia. A Costantinopoli, ove la nota pacifica domina nella stampa turca, si ritiene che la situazione sarà precisata entro quarantotto ore al massimo. Se queste notizie da Costantinopoli sembrano indicare un certo spirito di decisione del Governo di Angora, gli Alleati non debbono per contro dimenticare che l'esercito turco è esaltato dal suo successo in Asia Minore, e che desidera rissare Analmente i risultati di due anni di sforzi. A Londra si sembra « sperare che consigli venuti dall'estero impediranno a Mustafà Kemal di violare la zona neutra ». {BULGARIA La linea curva tratteggiata limita la zona neutra degli Stretti, Interdetta alle forze turche di Mustafà Kemal. che l'Ing+iiltarra vuoie