I sessant'anni di Gherardo Hauptmann

I sessant'anni di Gherardo Hauptmann Un uomo di volontà I sessant'anni di Gherardo Hauptmann In tutta la sua vita, in tutta la sua opera letteraria Gherardo Hauptmann si rivela un tuomo di volontà; W ilte.nsmencli, come 10 definisca un critico illustre : Adolfo Baitela. il poeta, del quale la Germania festeggia: in questi giorni il sessantesimo compleanno, nacque in Islesia a Salzbrunn nel 1862. Figlio di un albergatore, frequentò le scuoio fino alla terza ginnasiale. .Poi il padre proferì fargli frequentare un corso pratico di agricoltura. Nemmeno questa doveva essere la via dell'Haupbmaun il quale, infine, dopo esserti dedicato allo arti plastiche, decise per la letteratura.. Suo fratello Cailo, mono or sono due anni, spinto raffinato e squisito di artista, fors'aucho superiore a lui nella profonda investigazione della vita interiore, gli fu tutore spirituale, o certo iufluì nellavviarlo alla, letteratura. (Quando Gherardo Hauptmann — dopo ponderati esperimenti — ebbe fatto la scelta, si piantò beine iu evidenza nel bel mezzo del campo letterario della Germania, giovane caloroso, ma anche disciplinato, esponente della gioventù tedesca che chiedeva 11 nuovo con quella balda divisa dellaSturm uria Dramj (tempesta e violeuza) che di tanta gloria ora stata auspico un secolo prima. Il poeta fu il giovane araldo del naturalismo puro (ilax eonseguetUc ATaturalismus, secondo la formula del Bàrtels) o si proclamò da sè l'eletto. Lo lasciaron diro e fare, conquisi dalla sua energia. Ma rtèlf:mettersi -all'opera egli calcolò tutto, semìpre: o la strada da perseguire e la meta da raggiungere ed i mezzi per conquistarla, e si inoltrò guardandosi davanti, ma anche, e più. d'intorno, intanto a deviare per dove gli sembrasse scorgere il meglio. Cosi fu dai confratelli ammirati considerato gran sacerdote del naturalismo puro, del tolstoismo, dell'ibsenismo, del simbolismo. Drammaturgo attinse alla sua Slesia, rappre sentando con la tecnica del naturalismo deswizioni d'ambiente che convincono assolutamente. Ma l'osservatore verista, il demolitore sociale nei drammi slesiani passava poi alla commedia satirica ed al poema mistico trovando nella stessa terra soggetti di mistica di trascendente dolcezza corra il Pazzo in- Griffo. Gherardo Hauptmann ha pubblicato treiitetrè opere tradotto in quasi tutte le lingue. Soltanto l'editore Fischer di Berlino ha lanciato Wò edizioni della Campana sommersa, 100 dell' Eretico di Soana, 70 de I tessitori ■ c iu totale oltre ottocento edisioni!... L'attività letteraria dell'Hauptmaiin può suddividersi in due periodi: nel primo si può considerarlo una specie di traduttore dell'Ibsen in linguaggio zoliano con tutte le asprezze naturalistiche di questi, ma senza l'intima aspirazione spirituale di quello. E' di questo momento la potente rappresentazione che con i mezzi più crudi ideila scuola verista il poeta ha fatto delle passoni umane e delle miserie sociali. Ma la vita non ha solo la faccia trista che. egli fa conoscere magistralmente, ma anche il dol<;e suono dei sorrisi, creature belle liete èana giovani che corron senza pensiero alì'avvènire, con la fiducia che esso prepari tempi anche migliori: e questo sembrano da lui ignorate. Sono del primo periodo, il più fortunato, per i successi teatrali, / tessitori (1S91) il dramma tipo d'ambiente, dove è descritta la Eollevazione dei tessitori slesiani nel 1S44 •">el quale però conformemente all'estetica ( jat uralista non vi è intrigo, ma azione, e t'ambiento, con le mille anime dei suoi comfjonenti, grandogtjia e domina come protagonkfita. i tessitori furono il Guglielmo Teli del naturalismo tedesco, « l'ouvrage étaJon du naturalismo conséquent » secondo .Maurice Muret. Qualcuno lo definì un dramma socialista, ma in esso non è veruna affermazione di principi socialisti e nenanieno una posizione di premesse che vi conducano necessariamente. L'autore avrebbe potuto scriverlo tale e quale e la sua potenzialità emozionante durerebbe immutata, quand'anche non fosse mai balenata a mevjto umana la dottrina di Carlo Marx. Egli stesso affermò innanzi al Tribunale amministrativo di Berlino aver voluto rivolgersi all'universale sentimento umano delfa compassione e non servire agli scopi della democrazia sociale. Nò la sua fu dichujxazione intesa ad ottenere una sentenza favorevole. I socialisti, perseguitati cavillano talvolta sul testo della legge, ma amano far professione della loro fede. Egli poteva negare il pericolo che il dramma sra imputato minacciare all'ordine pubblico, senza escluderne la portata socialista. 'Cina rappresentazione de I tessitori potrà «rinfocolare lo zelo di qualche nuovo < comI*axjno », non arcnii.stare proseliti alla fede eocialista! Gli indifferenti daranno una labile commiserazione ai casi pietosi soddisfacendo la loro coscienza umanitaria con le nocino lagrime versate invece di pensare ustjendo da teatro: nuanti mali! Gli avversari se la pigleranno con l'autore che ha postto il caso come, megli» tornava all'effetto scenico. Al più daranno del canaglia al fabbricante Dreissiger, la cui brutalità giudicheranno esagerata a bella posta. Evidentemente Guglielmo II esagerò quando )So])o la. prima rappresentazione de I tessitori al Deutsche Theater di Berlino avvertì }a direzione elio avrebbe in avvenire riBUQciato al suo palco! flotto l'influsso del Tolstoi scrisse Prioria del levar del sole (1889) — una lugubre «tona di eredità e di alcoolismo nella quale fii mette in guardia la società contro i pericoli della ereditarietà nella combinazione ili un matrimonio e nella successiva forma•Jo^o di una famiglia — e da questo dramma 6n«> al Vetturale Henschcl (1898) si aggirò intorno al tema del matrimonio già prilla] accennato nel secondo canto di quel suo pr>mo tentativo poetico La sorte dei Prota-etidi nel quale si atteggia — da degno jfaftpresen lauto del nuovo Sturm und Drtjiig — a probabile solutore dei niù granAi problemi sociali. Tu querti drammi d'arniglia il sentimento famigliare — tanto PJk vivo che da noi presso i nordici dei *luali è tutta propria k; poesia della casa -— è il motivo principale. In Festa della VQie, con un pessimismo schopenhaueriaco! aggravato di ibsenismo e di zolismo, sstiidia un ambiente di manicomio criminale che trae origine dalla troppa disparità d'juini tra i capi della famiglia; in Anime solitarie, che rimangono il tipo del suo Hr&inma psicologico — si descrive la condi e i o o, a 4 a e o e n e i a . e o i a i a . à e e e ra l o ie e aa irio oo d ndi o ei a a asi aà e o i¬ zione orribile alla quale può ridursi un uomo che abbia sposato una donna incapace di comprenderlo, pure amandolo teneramenrje; in Collega Crampton. — dove sono pitture di carattere che hanno vivacità e convincente umorismo — viene delineata la figura di un artista che si dà all'alcoolismo, e rovina sò e la famiglia per la impossibilità di intendersi con la moglie; in Campana sommersa e simboleggiato lo scontento del genio imperfetto contro il quale non e rimedio l'amore di una donna che sia soltanto buona massaia, buona sposa e buona madre; nel Vetturale Hènschel (che ricorda una lunga novella che vide la luce nel 1892: quella del Cantoniere Thiel) l'autore diviene inquisitore implacabile nel considerare l'adulterio nella maggior larghezza dei suoi effetti, nei riguardi cioè della famiglia, nell'interesse della quale specialmente le leggi umane tendono a punirlo. E' il dramma del matrimonio — un Familiendrama — in uno dei casi più dolorosi: quello di una famiglia in cui entri dopo una moglie buona e saggia, una donna egoista e frivola. Qualche cosa di simile scrisse il Verga ne La lupa: ma questo è un dramma villereccio svolgentesi alla gran luce del sole della Sicilia fervida che, tra i riflessi dorati dei campi in mietitura, accende e fa ardere il sangue degli uomini; il trionfo assoluto della carne prepotente, finalmente umiliata però tra i clamori di un festino a colpi di scure... L'Ascensione, di Gionannina al cielo (1893) dove nelle naturalistiche scene di case povere echeggiano le visioni della bambina morente, della figliastra maltrattata — c come una statua di Giano bifronte rizzata in mezzo al cammino della vita, dell'Hauptmann: mentre una faccia del Dio guarda al passato naturalista del poeta, l'altra guarda al suo avvenire di idealista. I drammi scritti fino a quel tempo sono del periodo combattivo, di quando cooperava al trionfo naturalista, ed hanno un certo sentimento teatrale, appartengono alla arte drammatica. Sono senza dubbio drammi di un genere speciale, di una forma nuova e temeraria, ma drammi, e quel che più importa, sufficientemente scenici. Dopo, l'uomo di combattimento scompare davanti all'uomo di pensiero ed il poeta cessa di trattare drammaticamente i suoi soggetti divenendo sempre più lirico ed epico. Egli non sarebbe stato tedesco se in fondo alla sua anima non avesse avuto una specie di lievito di idealismo, che lo spingeva verso i campi azzurri della poesia a ricercare nuove forme d'arte e indagare nuovi misteriosi problemi spirituali, in una incontentabilità che lo affina a Wolfango Goethe ed allo Strindberg. Della seconda maniera sono eli intermezzi cioè le « Biilicndichtungen » fiabe drammatiche dalla espressione genuina di poesia e di idealità. L'ascensione, di Giova mima al cielo, la Campana sommersa, II povero Enrico (segna un nuovo indirizzo simbolico con approfondimento umano e sta tra il verismo e l'idealismo, la patologia moderna e la leggenda cavalleresca : lavoro singolare par l'inteniretazione moderna che il poeta luì fatto di una dolce e mistica fiaba poetica che Hartmann voa Aue — fiorito fra il 1170 ed il 1210 — aveva tratto da un canto popolare svevo), Griselda (opera d'arte meravigliosa nella quale il capolavoro è sfiorato, una fiaba di boccaccesca ispirazione nella quale l'immortale fantasia germanica dell'eterno femminino inespugnabile si perpetua, dove sono due motivi d'arte reciprocamente incompatibili : la favola, di Pelle d'asino e la leggenda della Valchiria) sono soavissimi canti drammatici, dove la fantasia e il sentimento armonizzano strettamente rievocando i miti ed i tempi passati, ma che nessun attore potrà agevolmente portare sulla scena. L'Hauptmann ci ha dato ancora I topi (un antipatico caso di cronaca scritto fortemente ; un dramma svolgentesi in una soffitta dove il direttore fallito di un teatro tiene il fondo, che dà il brivido che si prova entrando iu una cantina fredda ed oscura.) Gallo rosso, Rer/a e, con intromessa molta materia folklo'rista, E Pippa balla, le Fanciulle di Bischofsherg, eppoi Pelliccia di. castoro, L'arco di Ulisse (un Ulisse shakeaspearizzatn. non precisamente nuello di Omero sebbene i fatti siano ad un dipresso quelli che si raccontano con molti ed onorati discorsi fra il canto XIX e XXIII dell'Odissea: un Ulisse allegro che fa buon lavoro ed uccide con varietà quasi con ilarità rimpicciolendo la strage famosa a quattro proci soltanto... pochini, invero!), Floriano Ge.i/er (dove si rinvanga tutta la storia della gran guerra dei contadini, ma dove l'autore non riesce a sbozzale un carattere ne a impostare una situazione), L'ostaggio dell'imperatore, Carlo, Michele Kramer (dove il poeta ha tentato di riunire in un tutto organico gli elementi che prima aveva tenuto divisi: l'ambiente, i caratteri — das milieudraraa, das charakterdrama) — ecc. ecc. L'ultimo lavoro dell'Hauptmann è una tragedia che ricorda la Tempesta dello Shakespeare, un'opera di pensiero e di riflessione, che narrebbe rappresentare la conclusione di quarant'anui di attività letteraria: Olocausto (1922) al quale è aggiunto il nome esotico di In/fip/iodi (Chi lo sa?). Il dubbia assilla lo scrittore come il protagonista del suo lavoro che prima di scomparire nella morte invoca : « Oh ! pura sacerdotessa toglimi il mondo e regalami il Xuìla che mi appartiene. Io ti sento, io precipito in te, o Nulla ! ». Conclusione pessimista dopo molti anni di sforzo e di lavoro. Nell'opera di G. Hauptmann vi è sì il mondo con lo sue miserie, la vita coi suoi I disinganni, ma non vi è, come in quella di Riccardo Wagner, tutta la passione della : fede, più forte di ogni, tristezza e d'ogni delusione! Invano si cercherebbe nei protai monisti dell'Hauptmann i' cuore e la fede di Lohengrin e di Parsifal. Gherardo ' Hauptmann ha visto in occasione del suo I sessantenario pubblicato lo sue * opere i complete » in edizione speciale, ha conoì scinto trionfi nel teatro, ma non solo la : sua gloria non è consacrata, ma l'opera sua i stessa è tuttavia discussa. Ecli non ha raggiunto il capolavoro, eppure è il Hù grande drammaturgo tedesco del suo temno. Eccellente pittore di ritratti, nulla di umano et 1 ì è sconosciuto. Con fortuna ineguale egli ha fatt" risuonare tutte le corde della sua lira, ma ner solito non riuscendo a trovare il suo ritmo. La sua opera va dalpasdMcscllnlsmdfg tragico al comico passando ner il burlesco ed il satirico. L'intensità delle sue visioni i commediografo e di poeta, dai quadri dei essitori alla soave lirica Gestorbeves Erz, l' crivello cristallino ove stempera la miuzia dell'episodio, sciogliendola a poco a poco dall'unità gigantesca dell'insieme, alla profondità divinatoria con la quale scruta e dipinge le febbri dell'anima moderna, è davvero singolare e Io caratterizza. Ma dove eccelle è nel cogliere in Iinee_ precise la psiche popolana, lungo le quali i van seutimenti si distribuiscono, senza mai accennare a confondersi o toccarsi, e trovare a sua condecente espressiono in quel parare crudo, breve, smozzicato addirittura nei momenti in cui il gesto della persona o l'atto del viso possono dire- più che qualsiasi parola. Con i suoi personaggi ci si famigliarizza guardandoli in viso e sentendoli parlare. L'Hauptmann non li perde mai d'occhio e non un gesto essi fanno non una parola dicono che non serva allo sviluppo del loro carattere, al rincalzo della situazione. Egli e un audaco che sulla scena affronta e domina la realtà con sicurezza, sdegnando i mezzi convenzionali di teatralità. ALDO DI CARAMAGNA. PranomsatapegecoCasigiglnatmdiavredpeit'hsta ch

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