Le battute della polizia contro i ladri ferroviari

Le battute della polizia contro i ladri ferroviariLe battute della polizia contro i ladri ferroviari omevenivano facilitati i furti ai treni Grandi quantità di refurtiva sequestrate - armi ed esplosisi-Oltre duecento arresti Spezia. 15, mattino. Alcuni camions carichi di agenti e. di carabinieri, hanno lasciato Spezia, Arcola e Sarzana, per bloccare simultaneamente tutti i paesi dei dintorni, ove si annidano i ladri e i malfattori piti pericolosi. E questi rastrellamenti hanno dato risultati assai proficui: si devono contare oltre un centinaio di arresti, sequestri ingenti di armi, esplosivi e refurtiva. L'autorità aveva la certezza di dovere affrontare una vera associazione a delinquere che scorrazzava nel territorio della Lunigiana e dell'Alta Versilia. La linea di Genova e Spezia, la stazione di Spezia centrale, Valdellora, Bivio Corticola, Marcantòne, Limone, Sarzana e quella di Pontremoli con una accentuazione preoccupante agli scali di Aulla, Romito, Panzano Magra, sono i luoghi maggiormente battuti dai malfattori. Quello che stupiva molto era la rapidità con cui essi facevano scomparire la refurtiva e le poche perquisizioni operate quando la situazione politica lo permetteva erano sempre rimaste infruttuose. I ladri trovavano il mezzo di collocare subito la merce e facevano perdere ogni traccia. Il dilagare di questi furti portò come primo provvedi mento le scolte armate ai treni e l'aumento di vigilanza alle stazioni. Squadriglie mobili speciali vennero formate a Spezia e Sarzana con l'incarico di accorrere prontamente ove vi foss" bisogno. Allora il brigantaggio ferroviario entrò in una seconda fase più drammatica sempre ricca di imprese ben riuscire. I malviventi dimostrarono di non temere affatto la forza e la affrontarono senza esitare. Sul merci 4564, tre individui riuscirono a montare presso il ponte Isolone. Scoperti in tempo dai carabinieri di scorta, essi scesero dal treno in corsa e si impegnò fra le. due parti uno scambio nutrito di moschetteria. I ladri poterono fuggire ma la mattina dopo un tale Bovio Lombardi si presento all'ospedale di Sarzana per farsi medicare di una gravissima ferita di arma da fuoco. Era uno dei mariuoll raggiuntò dalla mnschetteria dei carabinieri. Altri ladri riuscirono a salire sul treno 5065 presso Limi. Mentre stavano spiombando i carri accorse un frenatore che voleva dare l'allarme. Ma minacciato di morte dovè assistere impotente allo spiombamento del carro. Il treno 5251 fra Marcantone e Vezzano ebbe svaligiati e mezzi vuotati tre vagoni carichi di profumeria; e anche il treno 7410 presso Arcola subì un furto ingente di tessuti. I carabinieri presero a rivoltellate gli ignoti che comi1 sempre poterono mettersi in salvo. All'arrivo del 5300 si constatò che probabilmente presso Vezzano due carri di merce erano stati copiosamente saccheggiati. Al Ponte Isolone in un conflitto iniziato coi malfattori l'appuntalo Venturini rimase ferito cosi gravemente che gli furono dovute amputare ambedue le gambe. La lista dei fatti potrebbe continuare ancora. La complicità dei ferrovieri Il dirigente il Commissariato compartimentale, cav. Salan, potè stabilire molte circostanze importanti: prima di tutte la complicità del personale ferroviario, compliciià che poteva esplicarsi non solo col non disturbare le visite dei passeggeri molto molesti, e in questo caso non potrehbe essere estranea anche un po' di paura, ma vi erano proprio alcuni che preparavano il terreno ai ladri perchè era riuscito da prima inspiegabile co me Questi si arrampicassero sempre su va- goni caricni di mercJ dl v,al01'e- Anc.ne <l»est0 mistero ha avuto adesso la sua. spiegazione. Molti manovali delle stazioni di Spezia e Sar¬ zana si incaricavano di mettere bene in evi denza con segnali speciali quei carri che potevano essere ritenuti interessanti. Cosicché è statu riscontrato che i furti avvenivano «empie su quei carri con etichette o con segui cabalistici, fatti grossolanamente col ges- sn- Questo accordo perfettei fra molti delio gèndosf verso tutti quei paesi quenti che nel caso nostro è fra ladri e molti ferrovieri, in materia giudiziaria assume il nome specifico di associazione a delinquere. Per questo grave reato verranno appunto denunziati la maggior parie degli individui arrestati. Sembra che le prove necessarie non manchino sia per refurtiva trovata in parecchie abitazioni, sia per le stesse rivelazioni di alcuni. I*a banda dei ladri ferrovieri era bene organizzata. 1 capi dei malviventi risiedevano a Spezia, dove veniva anche concentrata la refurtiva di tutta la zona. 11 concentramento della foTza- era. già avvenuto da parecchi giorni a Sarzana, dove si installò il cav. Salan Alcune centinaia di carabinieri giunsero di rinforzo da Pisa e da Firenze e diramandosi un po' anche nelle stazioni di campagna. Trascorse le operazióni preparatorie, la vasta regione che dalla .Spezia giunse fino a Massa venne divisa in tre sei tori L'azione esecutiva vera e propria cominciò la. notte del 12. Da Sarzana e da Spczia partirono camions di carabinieri diri-dei dintorni. Intanto il dott. Caciotti eseguiva una battuta rei quartieri popolari di Spezia ed agli scali ferroviari della Centrale e di Valdellora. Tutti quei popolarissimi centri operai che si annidano fra i monti ed il golfo e lungo ìa valle di Magra • sono stati successivamente bloccati dalla forza pubblica che ha agito di sorpresa riuscendo cosi a raccogliere molti frutti di quel lavoro difficilissimo. Dovunque sono stati sequestrati fucili, rivoltelle e munizioni. Un arsenale di armi A Corticola il dott. Pesce ha rinvenuto un vero arsenale. Non mancavano nemmeno moltissimi campioni di bombe Sipe cariche ad alto esplosivo ed anche di bossoli di bombe che sono stati portati via probabilmente dall'Arsenale. Fra le rivoltelle' sequestrate sono state riconosciute molte Mauser che furono rubate qualche tempo fa da un carico diretto ad un magazzino militare di Roma. Ed a proposito di refurtiva ne è stata trovata non poca, in lutti i paesi: sacchi di cuoio, pezze di tessuti, casse di liquori e tanta altra ìoba portata via ben si intende dai treni merci. A Spezia, ove molti ferrovieri sono stati tratti in arresto, le perquisizioni hanno pure fruttato il rinvenimento di una certa quantità di refurtiva e anche di molte armi. Una strana scoperta è stata fatta presso il deposito di locomotive della Centrale. Gli agenti hanno rinvenuto un proiettile da 75 centimetri, carico, collocato sotto una finestra del deposito. E' da escludersi l'ipotesi dell'attentato e sembra piuttosto che qualche ferroviere abbia voluto disfarsi di quell'ordigno pericolosissimo per sfuggire all'arresto. Un'altra colonna di camions si è diretta a Pome dcll'lsolone, un aggruppamento di cas© che si stende dalla via provinciale fino alla strada ferrata, reso tristamente celebre per iniiujti atti di violenza. Fu da li che, dopo il conflitto dell'anno scorso, i treni viaggiatori vennero per due giorni presi di mira da un fuoco intenso di fucileria, e in quei paraggi caddero trafitti molti fascisti che cercavano di sfuggire alle ricerche degli arditi del popolo. E' questo inoltre il luogo preferito dai malfattori per dare l'assalto ai treni; per traversare un. largo fossato la ferrovia culmina alte due estremità del ponte in un leggero rlislivello che obbliga 1 pesanti- treni merci a rallentare notevolmente la'marcia. Ecco quindi una circostanza che facilita molto la scalata ai vagoni, con il conseguente rovesciamento lungo la scarpata dei colli di mercanzia. Zona pericolosa dunque: e le misure di precauzione non vengono risparmiate. A tutti «li sbocchi del paeso sono in funzione pattuglie di militi con l'ordino di fermare a qualunque costo chiunque tenti di fuggire. Poi a frruppetti di cinque o sei, gli agenti visitano minutamente ogni casa. Il rastrellamento L'irruzione improvvisa della forza, provoca una profonda impressione. Le perquisizioni si svolgono senza notevoli incidenti ; rivoltelle e fucili carichi, non mancano naturalmente: si rinviene anche una discreta collezione di pugnali. In una casa sono Irovate molte pezze di tessuti che risultano rubate alle Ferrovie; e un cantoniere della linea di S. Stefano, tale Luigi Francescliini è trovato in possesso di oltre tremila lire delle quali non sa giustificare la provenienza. Sarà inutile dire che'tutta questa gente è dichiarata in arresto ed avviata su dei camions a Sarzana, mentre gli oggetti incriminati sono sottoposti a sequestro. Il rastrellamento continua alla <■ Dogana » : altra diecina di case, che si rannicchiano, sudice e sconnesse, alle falde della montagna. Ma si ha l'impressione che l'avvicinarsi delle pattuglie sia stata segnalata: i paesani se ne stanno tranquilli alle finestre con l'aria di voler dire: « Ve l'abbiamo fatta! ». Perchè purtroppo ò cosi facile in campagna di fare sparire le armi. In ogni modo un arresto importante viene eseguito da! brigadiere Marchesi. Un pregiudicato notissimo in linea di furti, e quindi molto addentro allo avventure dei treni merci, ò sorpreso mentre tentava di allontanarsi.: si tratta di un certo Annibale Bernardini di anni 40, delta «Carnevalone». I carabinieri si recano pure nell'abitazione del ferroviere Eugenio Moruzzi, comunista, colpito da mandato di cattura per mancato omicidio ; ma si è guardato bone dal farei trovare in casa. Però frugando negli stabili vicini, gli agenti trovano qualche traccia del fuggiasco: un tale Giovanni Samueli ha avuto da lui in cpnsegna tutti i documenti amministrativi della Sezione Comunista, nonché tessere, opuscoli. Il numero degli arrestati si avvicina ormai ai duecento: 61 se ne contano a Spezia, un centinaio a Sarzana e altri SO nelle varie sta zioni di campagna. Le carceri sono tutte piene ormar, e le autorità sono costrette, co me avviene a Spezia, a ricoverare gli aire stati nei cortili delle caserme.