L'antitesi fra bolscevismo e socialismo democratico

L'antitesi fra bolscevismo e socialismo democratico L'antitesi fra bolscevismo e socialismo democratico in un discorso di Turati (Oliano, 11, mattino. Nei locali della Giustizia, si è riunito ieri il Convegno indetto dal Comitato nazionale della frazone di concentrazione socialista per esaminare la situazione interna del partito e quella esterna, nei confronti del prossimo Congresso di Roma. Sono intervenuti: Todeschini. Tiraboschi, Pistoia 'Moniemartini, Gonzales, Bosi, Baldesi, Zanardi. /.amboni, Dugoni, Turati D'Aragona, Bellotti, Beltrami. Bennani, tiariboiti. Tonello, Buozzi. Agostinone, Prarnpolini. molti organizzatori, numerosi delegati. In rappresentanza del Pie ffiffter£2£°J uele»atLa,1, Torino Alessan- dna, Cuneo, Novara e Biella. Per la Liguria quelli di Genova/ spezia, Savona."* oampier- clarena, Sestri. Erano poi rappresentate altre regioni. Eletto presidente Gonzales. si lessero le adesioni. Nofri fece un'ampia relazione del Comitato di concentrazione e chiese all'assemblea un voto esplicito sul manifesto redatto recenteniente dal Comitato di concentrazione socialiista anche per sfatare le voci di inesistenti dissensi. La relazione del Nofri e la redazione del manifesto sono approvate per acclamazione. In questo mentre entrano nella sala Prarnpolini e Turati. L'assemblea balza in piedi, acclamando lungamente i due leaders. Una buona manifestazione viene fatta anche al dottor Fiiippetti, ex-sindaco di Milano, che si dice ospite del convegno. Todeschini, sul comma « Tattica e preparazione del Congresso », propone di accettare l'invito proposto da parte del segretario della frazione massimalista per la convoca-, zione dei Congressi provinciali. Prendono la | parola vari oratori ed infine Prarnpolini dichiara di non sentirsi in alcun modo corresponsabile delle follie massimaliste del '19 e del 20. Afferma di essere rimasto nel partito per svolgere tutta la propria azione e per impedire che guai maggiori potessero essere sofferti dal proletariato attraverso utopistici movimenti anarcoidi. L'assemblea dà incarico a Turati, Prarnpolini, Zibordi di redigere la mozione da presentare al Congresso. Alle 16 si riprende la discussione. D'Aragona non accetta la propo- sia Todeschini e dice: « La nostra fraaioné 1 ila fatto voti, nei senso che il Congresso sia ' convocato al più presto. Bisogna pensare che !ntó^^n?•Ai^feJSPl¥,i•l, ,Con?.ig?io ìnazionate, credono sufficienti gli atti di m-rdisciplina per l'espulsione dal partito di al-*cimi socialisti. La stessa andata di Turati al' Quirinale è stata trovata da alcuni centristi inopportuna, come altri centristi e persino qualche massimalista hanno votato a favore della partecipatone al potere». L'oratore è convinto che debbasi dare a questo proposito mandato rli fiducia al Comitato nazionale della frazione. In ogni modo occorre tenere presente tutte té forze del partito. « Noi dobbiamo andare al Congresso di Roma per ripetere quanto abbiamo dichiarato a Livorno, a Bologna, a Milano ed* ih altri Congressi. Dobbiamo ricordare i nostri avvertimenti di allora, volti spesso in ridicolo contro le violenze e contro il socialismo di guerra. Le nostre previsioni sì sono purtroppo avverate. IDobbiaino parlare chiaro confessando là do-1ve occorre i nostri errori. Noi abbiamo, in-1fatti, troppo concesso, durante l'imperversa re tlella t'olii biaino fatto stati la Croce Rossa del partito socialista. S,|ste la in ogni modo una fortuna che ridonrm-1a iiosuo onore l'aver impedito la rivoluzìo ne. Le conseguenze di un rivolgimento desti Lia pseudo-rivoluzionaria. Ma ab-!quanto era possibile fare. Siamo inato a ; ali ire per le speciali condizioni dell'Italia sarebbero state ben maggiori di quelle che la rivoluzione predicata e non» fatta Ini provocato ». D'Aragona conclude, dopo avere esaminato alcune questioni di ordine interno. Prende la parola, dopo che la proposta d'Aragona È approvala, Fon. Turati il quale dice: « Voi avete ravvisato in noi vecchi ed antichi compagni, i'ani'da buona del partito socialista. In questo senso il vostro applauso va interpretalo. Nei riguardi del Congresso io ho un pensiero tacitiano, direi quasi centrista. Nessuno di noi teme sopratutto all'esito numerico del Congresso. Sono convinto che gli stessi discorsi che abbiamo fatto a Livorno a Milano non si possono oggi ripetere, perchè più di noi i fatti hanno parlato chiaro. Non andiamo quindi al Congresso per fare altre polemiche, per evitare che la borghesia approfitti delle nostre requisitorie. Dobbiamo pero mostrare tutta l'antitesi che c'è ira il bolscevismo ed il socialismo democratico. Questa deve essere la nostra opera al Congresso ». Turati conclude proponendo il testo della mozione da presentarsi al Congresso di Roma. A questo punto Gonzales cede il posto della presidenza, a. Prarnpolini, perche, dice il deputato milanese, in questo momento le due figure simboliche di Filippo Turati e Camillo Prampolini possono assurgere a divisa del nostro Convegno. Il testo della 1110- ' i' vota un plauso al giornale collaborazionista e si scioglie al grido di «Viva Turati! Viva Prarnpolini e Viva il Socialismo!». zione è approvato dopo qualche osservalo-1 ne di D Aragona e di altri. Esso riassume lì .onceiii svolti nel manifesto ai socialisti fe- deli a! socialismo. Dopo ampia relazione di ' Nofri sulla situazione finanziaria e redaz.o-i naie del. giornale ha Giustizi^ II-Convegno i