Tutto l'esercito greco di Smirne è prigioniero dei turchi

Tutto l'esercito greco di Smirne è prigioniero dei turchiTutto l'esercito greco di Smirne è prigioniero dei turchi ragicasituazione nella città occupata senza combattimento: si muore di fame e di tifo — Voci di abdicazione di re Costantino - Il nuovo ministero (Servizio speciale della « Stampa ») • Parigi, il, mattino. L'occupazione di Smirne ó avvenuta, senza combattimenti Man mano clic le colonne turche si avvicinavano alla città il ..panico aumentava. Oltre ótx» mila profughi ih uno stato deplorevole precedevano le truppe kemaliste. Le (colonne turche che avevano raggiunto i sobborghi di .Smirne" nella mattina di sabato haririo atteso l'arrivo di rinforzi per due ore, <;nefltre aeroplani turchi sorvolavano la città, gettando proclami cosi concepiti : « L'esercito turco verrà ben presto a liberare la città di Smirne. Si raccomanda alla popolazione di conservare la massima calma e di aderire alla causa turca, favorendo la tesi nazionalista ». Non appena questo proclama, lanciato a migliaia ili esemplari, venne conosciuto in città, un grande numero di turchi uscirono dalle mina è si recarono incontro alle truppe kerhaliste. Quasi tutti i funzionali u gli ufficiali greci avevano già lasciato la città, dove disfaccumeiili di truppe italiane e francesi avevano occupato i consolati, gli editici pubblici, gli ospedali, le stazioni ferroviarie, le chiese cristiane prendendo soito la loro protezione la parte europea e cristiana della popolazione, nonché i profughi. L'entra sa dello forze regolari kemaliste è avvenuta senza violenze. Nel pomeriggio, la seconda divisione di cavalleria entrò in città fra gli applausi della popolazione. 11 comandante si pose immediatamente in contatto con le autorità alleate della città e dichiarò che non vi era nessun pencolo per nessuno. La seconda divisione di cavalleria turca venne seguita poco dopo dalla quinta divisione, entrata in città in serata. I Greci non hanno potuto salvare il materiale elio avevano concentrato a Smirne. Un certo numero di ufficiali greci era riuscito ad imbarcarsi nella mattinata. Furono i soli che poterono salvarsi, poiché tutto l'esercito greco che si trovava u Smirne è stato latto prigioniero. L'entusiasmo ad Angora Non appena, la notizia dell'occupazione di Smirne fu ufficialmente confermata nd Angora, venne subito diffusa attraverso il mondo da quella stazione radiotelegrafica. Una folla immensa si riunì innanzi alla sede dell'assemblea nazionale, celebrando questa vittoria. Un capo nazionalista pronunciò, fra gli applausi degli astanti, un discorso, nel quale disse fi a l'altro: « Noi ci rallegreremo ben presto per la notizia, della liberazione di duo altro glandi città che attendono con impazienza l'arrivo delle nostre bandiere: Costantinopoli e Adiianopoli. La Turchia non deporrà le anni piinia di aver raggiunto i suoi obbiettivi riassunti nel patto nazionale ». Parecchi membri della grande assemblea nazionale di Angora hanno già lasciato la. città per recarsi a Smirne e si annuncia la partenza per quella città di Mustnfn Kemal. \jl situazione dei profughi a .Smirne ò preoccupatile. Il direttole americano della Compagnia per il rifornimento del virino Oriente ha inviato da Smirne alla Chicago Tribune ur radiodramma, nel quale è detto che i vi yert sono esauriti e che i profughi, in maggioranza donne e bambini, bloccano unte le ftrtftle che conducono a Smirne. La città è pi ìha di profughi minacciati dalla farne. La DI ijiqànza di abitazioni provoca una profondai miseria. La mortalità è considerevole in seguiito alla mancanza ili alimentazione. Inoltre, il tifo è apparso dtjji sono gremiti di malati. Occorrono medi ci IrJoltre.il tifo è apparso nella città e gli osile-m fono gremiti di malati. Occorrono medi- infermieri, medicine e derrate alimentari, Secondo telegrammi da Costantinopoli, le trippe greche avrebbero commesso numerosi musaci! di turchi he) ritirarsi, e avrebbero incendiato i villaggi ilei territori che esse sgombravano. Aid.in e Narli sarebbero in fiamme. Le truppe kemaliste si sarebbero in primi trasporti che ricónduceVanoil tr.ipne dal fronte dell'Asia Minore sonocAifraii al Pireo, anziché recarsi alle isole JKll'arcipelago dovei soldati dovevano esse- irle sbarcati per evitare agitazioni e compii- véce astenute da qualsiasi eccesso. E si fa notare la condotta cavalleresca che Mustela K Sinai ha avuto verso la signora Tricnpis, moglie del generalissimo greco catturato. Mustafà Kemal infatti si affrettò ad inviarle un telegramma per informarlo che suo marito e gli ufficiali superiori che erano stati ft iti prigionieri con lui, erano trattati come suoi ospiti, e che tutti godevano buona salute. Il Quartiere generale greco è stato Itasi erito a Mitilene. I soldati greci che hanno potuto lasciare Smirne sono trasportati a Samos, a Mitilene, a Chio ove si provvedere 'a Ila loro smobilitazione. Per l'abdicazione del Re Ma un telegramma da Bnkarest annuncia f itti che destano certe preoccupazioni. Que£ io telegramma dice che, secondo notizie da a o . i o , à e e o o e e i e è a à n e a n a r a cazioni. Corre voce che i comandanti delle navi che avevano queste istruzioni di non sbarcare soldati che nelle isole dellarcipelago siano stati costretti dai soldati slessi a recarsi al Pireo-. Ciò lascia credere che si prepari un movimento contro la dinastia di Re Costantino. D'altra parte, un certo numero di scrldati, già arrivati ad Atene, percorrono lo strade fischiando Re Costantino ed ti Governo, sicché le voci di indicazione di Costantino corrono con sempie maggiore insistenza. Un altro telegramma da Atene annuncia che le truppe greche rimaste in Asia Minore, avrebbero chiesto l'abdicazione del Sovrano. Infine, altri telegrammi da Bukarest confermano che in certi circoli politici di Atene si comincia a discutere la possibilità d un'abdicazione di Re Costantino. A questo propoisto, si narra che qualche tempo fa parecchi membri dell'ultimo Gabinetto avrebbero chiesto a Calogeropuilos, di cui sono note le relazioni di amicizia con Re Alfonso, di fare presso questo ultimo un passo per chiedergli di abdicare in favore del figlio. Anche la Regina Sofia, allo scopo di salvare la dinastia, sarebbe stata favorevole all'abdicazione di Costantino e all'avvento al trono del principe Giorgio, ma il principe Nicola, fratello di Costantino, che 6 contrario a tale sacrifìcio da parto del re, ha fatto naufragare questo progetto. L'appello del Sovrano al Popolo Telegrafano da Atene che dopo quarantotto ore di negoziati infruttuosi, Calogeropulos aveva dovuto rinunziare a l'ormare il nuovo gabinetto greco, ma che Trianiaphilacos, ex alto commissario a Costantinopoli, cui il Re aveva fatto appello, è riuscito a costituire il nuovo Ministero. Una frazione dei circoli dirigenti greci avrebbe preferito un gabinetto puramente militare, sotto la presidenze del generale Metaxas o del generale Dusmanis, ritenuti i soli che avrebbero potuto fronteggiare la situazione attuale. Si ignora l'accoglienza che verrà fatta al nuovo Gabinetto, in favore del quale re Costantino è intervenuto facendo un appello alla concordia* in un proclama che egli ha rivolto alla popolazione. ■> Popolo, tu hai dato sempre mova di patriottismo, di lealtà e di pazienza - dice il proclama reale — il nostro eroico esercito con le sue bandiere, rimaste vittoriose durante dieci anni, ha subito una disgrazia che non è senza esempio per gli eserciti dopo un lungo periodo di '.-■.••■ira : ma. questa disgrazia, riuscita imprevista anche per il nemico, non diminuisci! in nulla il valore e la gloria del nostro esercito: noi abbiamo anzi il dovere di sopportare questa disgrazia coraggiosamente, pazientemente, come si conviene ad un portolo patriottico e eornegioso. Nazione piccola mn generosa, noi abbiamo reso con la nostra lotta servizi inestimabili ai nostri fratelli oppressi ed alla civiltà. 11 nostro valore e la nostra abnegazione saranno ammirate dai nostri discéndenti. Come re. taro rmelln che la Costituzione mi permeile e uuello che gli interessi della nazione mi impongono. Asneho con fiducia che voi dimostriate, le vostre virtù ben conosciute di patriottismo e di concordia. Uniamoci tutti e s'inmo obbedienti a coloro che ci governano. i Tale e il nostro «oveie ». . • Lo sbarro ci coliti gei iti 1» a niani rvBignn capoluogo rei distretto omonimo e | Mannaro, dopo lo sgombero di quello, citta i •'iinmlc'nne delie ""'«j;''» »>Y Jf,; prodotto un vivo stupore od Ancora. 1 circoli 1 autorizzati kemabsti ritengono che questa_oc i cupolone non può^essere fn^provyls.or^^ lovnì cessare con l'arrivo delle truppe kémalis-in. ;idi Hi" ''■.■-"icit'> ture-' sarà obbligato di opporsi alla presenza rli,truppe inglesi sul snolo dell'Asia Minore a a

Persone citate: Greci, Mustafà Kemal, Re Alfonso, Re Costantino, Regina Sofia, Smirne