La grande prova automobilistica che si prepara a Monza

La grande prova automobilistica che si prepara a Monza La grande prova automobilistica che si prepara a Monza Milano, 30, notte. Son due anni che un pugno di uomini audacissimi tenta di assicurare all'Italia il primato dell'organizzazione delle grandi corse automobilistiche, curando la disputa dei Grandi Premi con una stupefacente larghezza di vedute ed una cura tanto affettuosa da commuovere perfino i più noti... rappresentanti della siampa francese; Prima della guerra il Gran Prix dell' « Automobile Club de France » soltanto offriva ai costruttori il mezzo più sicuro per lanciare sul mercato i più nuovi'ritrovati della tecnica internazionale, aderendo agli indimenticabili cimenti di Dieppe. delle Ardennes e di Lione. Le prove si svolgevano — come del resto è avvenuto qualche volta anche in Italia, a Brescia e a Bologna — su strade ordinarie, che pochi miglioramenti subivano per l'occasione, sirche avveniva spessissimo che le vetture appositamente eostruite sui dati fìssati inderogabilmente dai regolamenti francesi non potessero raggiungere le più alte velocità che i motori consentivano perdio il non felice tracciato stradale opponeva le difficoltà più impensate e à volte Irritanti allo sviluppo di tutta la potenza delle macchine. Dopo la guerra, la Francia è rimasta fedele al vecchio sistema. E così, mentre ad opera dì uno' dei più noti innovatori della tecnica automobilistica francese, l'ing. Faroux dell'/luta, si credeva opportuno di giungere alle medie più-forti con motori a cilindrata sempre minore (il «3 litri » dell'anno scorso e il « 2 litri» di quest'anno^, non mai si £ potuto ottenere che si stabilissero in Francia i records mondiali della velocita su strada, perchè il circuito di Le Mans nel 1921 e la. lamiera ondulata di Strasburgo nel luglio passato hanno costituito degli ostacoli .penosi posti ."dalla nanna all'evolversi della tecnica automobilistica. Da Brescia a Monza In Italia invece il comm. Mercanti, che si è assunto il compito di organizzare i meetings automobilistici del dopo-guerra, ha battuto una via completamente diversa. Macchine costruite espressamciue, e che erano la .sintesi migliore dei progressi innegabili. della tecnica, costruttrice icon un motore, di; tre litri s'è stabilito a Brescia nel 1921 un record •^he non mai si era pensalo di raggiungere prima della guerra con motori di nove e più litri di cilindrata), abbisognavano di un circuito speciale su cui cimentarsi. Non dunque un piccolo anello di strade • ordinarie incise profondamente dal traffico e assommanti comunque tutte le difficoltà delle vie di comunicazione aperte a tutti i veicoli, con svolte strette spesso sussegucntisi in breve spazio (valga ad esempio la notissima «biscia» del circuito di Le Mansi, ma un circuito profondamente modificato, sia pure con molta spesa, che desse modo ai guidatori di lanciare la macchina a velocita impensate e a cuor leggero: il circuito di Brescia insomma, che ai giornalisti d Italia e d'Oltralpe convenuti nel settembre del 1921 parve uno dei più riusciti autodromi dell'Europa continentale. Sui due rettilinei di Gbedi e di Montichiarl raccordati tra loro dalla famosa - parabolica » destinata ad essere superata in velocità a più di irto all'ora. Pietro Bordino poteva l'anno passato eoe. una » tre litri » italiana stabilire il record sul gii'o ad oltre 150 chilometri all'ora e guadagnare la fama di « uomo più veloce del mondo », e il francese Giulio Goux. al volante di una macchina del suo paese, riusciva a compiere i 500 chilometri ad una media oraria superiore ai IH chilometri, superando' largamente la velocità conseguita a Le Mans con ua vettura di ire litri dall'americano Murphy, che nel luglio precedente aveva guadagnato il Grand Prix del'A. C. de France. I due milioni spesi per preparare 1 Autodromo stradale di Brescia non hanno trattenuto gli italiani _dal tentare di miglio-rare ancora la tecnica organizzatrice delle grandi riunioni motoristiche internaizonali. E mentre i costruttori si assumevano nuove e ingenti spese per preparare lo macchine dai costruirsi in base ad una. nuova, formula — 2 litri di cilindrata massima. 650 chili di peso minimo, invece dei 3 litri dell'anno scorso, con vetture di almeno 800 chili di peso — venivano trovati e spesi nove mi- lioni per condurre a termine l'attuazione di un più veloce Circuito, che 6 sorto in quat-tro mesi nel recinto; settentrionale del Parco Reale di Monza, sotto la dilezione dell'ingegnere Pietro Pttricelli! per ciò che ha riguarda alla preparazione stradale e ai servizi sportivi, e dell'architetto Pirovano per le tribune- Ancora oggi tutto il lavoro non è stato espletato, ma per domenica ogni cosa procederà con ordine. E se anche non potranno essere raggiunti i 180 chilometri orari che i costruttori si ripromettevano (come è noto, Bordino ha affermato che la media massima non supererà i 135 Km.), va data lode agli organizzatori di avere crealo cervello di Giove, non si ripete ormai pili per nessuno, nemmeno per gli ideatori di autodromi. ' 11 Circuito è formato da un grande anello con pavimentazione in calcestruzzo, della lunghezza di quattro chilometri e mezzo, al quale è inserito un perimetro1 di 5 chilometri e mezzo, mediante un sistema di raccordi collegati da un doppio, rettilineo e da un sottopassagg'o alla grande curva nord. La larghezza della carreggiala sul tratto di pista è di 12 metri, e sili tratto maggiore/ il vero e proprio circuito stradale, di 9 metri; entrambe le carreggiate però hanno delle zone di rispetto, che portano la larghezza della pista e del tratto- del circuito stradaiu attiguo ed interno alla pista a 26 metri eir-ca. Le due grandi curve della pista,: del raggio ciascuna di 323 metri, e la piccola curva del cii ulto stradale nell'interno della pista, del raggio di m. 155. sono sopraelevate: la sopraelevazione invece è lievissima nelle altre curve del circuito stradale,, tendendo essa quasi esclusivamente ad assicurare lo scolo delle acque dal solo lato interno. Nel punto dove la pista e il circutaistradale sono intersecati, il rettilineo di.quest'ultimo passa al disotto della grande: curva nord della pista, determinando cosi un intreccio di passaggi che sarà una delle fiù caratteristiche ed emozionanti attrattive di ogni corsa. I.a pavimentazione dei rettilinei è in macadam; quella di tutte le curve è in calcestruzzo, in modo da assicurare le uguali condizioni di aderenza per tutti i dieci chilometri; la polvere è assente sia durante le prove che nei giorni delle gare.. Il migliore stato delle strade però non è l'unico miglioramento: -che vi sia assicu rato al Circuito di Monza nei riguardi di quello di Strasburgo. Infatti fu unnnime, nel luglio scorso, in tutta la stampa francese la deplorazone dell'insufficiente . servizio di cronometraggio e dii segnalazione al pubblico delle posizioni che occupavano in corsa i singoli concorrenti. A Monza, invece, al momento in cui verrà dato il « va », due grandi orologi elettrici, partenti da zero, segneranno il tempo della corsa, sicché il pubblico potrà sapere in ogni momento, e senza bisogno di calcoli, il tempo impiegato da ciascun corridore. Ad integrare'meglio il servizio di informazione del pubblico, quattro grandi quadri di segnalazione indichoianno il -numero dei giri compiuti da ciascun concorrente, là classifica dei primi cinque, il tempo impiegato di cinque in cinque giri dai primi tre classificati. La settimana sportiva Da questi rapidi cenni risulta chiaro che il lavoro di organizzazione è stato curato con solerzia. Il programma sportivo della siunione di Monza non è meno interessante. Il .meeting» italiano .avrà inizio domenica ventura, col Gran Premio d'Italia delle vetturette, riservato alle automobili che pesino almeno -ino chili a vuoto, ed azionate da un motore di. 1500 cmc. di cilindrata al massimo. Questa prova, vinta l'anno scorso da Friedrich, a Brescia, e che domenica si correrà sulla distanza di 600 chilometri (60 giri del Circuito), ha raccolto l'adesione di sette marche. Quattro sole di esse però si possonoi ritenere ora come partenti, e c:oe: Fiat (7 Bordino, » Giaccone, 21 Lampiano, 23 Salamano). O. M. (5 Minoja, 12 X) Cniribiri (G Scales, 13 Deo, 20 Ramassotto,) e Aust-o-Daìmler (1-8-15), la quale non ha ancora reso liciti i nomi dei suoi piloti. La partenza avrà luogo alle 10 precise e 1 arrivo avverrà presumib lmente verso le 16. 11 giorno 8 settembre si.disputerà il Gran Premio motociclistico delle Nazioni, con 10 mila tire di premi, su un percorso; di 'i00 Km., aperto alle motociclette di 500 cmc, che correranno net pomeriggio, e di 1000 cmc, clic lotteranno la mattina. Il io settembre avrà luògo la competizione più importante: il Gran Premio dell'Automobile Club d'Italia, per macchine di due litri di cilindrata massima, del peso mìnimo di Kg.650, su un percorso di Km. 800, per la. assegnazione di 300/100 lire di premi. La partenza avrà luogo alle 9 e la ""coita terminerà presumibilmente verso le óre 15. Finn ad ora hanno assicurato il loroi intervento alla eorsa, nella quale è in palio il Gran Premio dell'A. di., consistente nella riproduzione, in argento, oro, ferro e pietre dure, della storica Corona ferrea del Re d'Italia, le seguenti marche: Fiat (5 Felice Nazzaro. 18 Bordino, 29 Giaccone), Bianchi (fi Silvani, 19 Conelli, 30 Costantini!, Diatto (9 Mercgalli. 22 Maserati), Heim (7 Heim, 20 Hennev, 31 Statili, Delage (17 Thomas), Austro-Daimler (8 X, 21 X,. 32 X, 37 X', e probabilmente Bugatti (3 Friedrich, 16 De Viz caya, 27 Marco'. 36 Monès Maury). La riunione di Monza, per le presenza an che delle macchine e dei guidatóri dei paesi già nemici, diventa cosi l'avvenimento capitale dell'annata automobilistica. Lo rico nàsceva or non è molto Maurice Philippe nel • Journal », quando affermava che è melanconica la constatazione che la Francia si contenti di costruirò delle vetture, lasciando ad altri la cura di orga.n'zzare le più belle gare. In Francia infatti si parla da anni di un autodromo complete», che in Italia si e fatto sorgere in pochi mesi tra l'incanto divino del Parco di Monza.