Con il vicerè delle Indie

Con il vicerè delle Indie Con il vicerè delle Indie -(Dal nostro inviato speciale in India)- SIMLA, luglio jLord Reading, vioerè delle Indie, ha avuto la cortesia di ricevermi nel Palazzo Viceregale di Simla e di concedermi un colloquio particolare. La suprema autorità britànnica dell'Impero non dà interviste destinate alla stampa. Tuttavia l'illustre Lord, mi ha dichiarato che non era alieno^ dall'in trattenersi con un giornalista d'una Nazione alleata ed amica dell'Inghilterra su qualcuno dei punti di maggiore interesse che riguardano il momento indiano presente. .Dalla conversazione o meglio dalle con: vessazioni che ebbi l'onore di avere con Lord Reading, poiché e6se furono due, una svoltasi durante il c lunoheon 1 e alla presenza di altri invitati alla tavola del vicerè e l'altra particolare, nel suo gabinetto ài lavoro, ho riportato l'impressione che la *::g£ils«rra sta oggi dinanzi al formidabile problema indiano, che contiene l'essere o ir'non essere dell'Europa in Asia, in una condizione d'animo di straordinaria serenital. In altre parole, gli inglesi, custodendo la coscienza di essere stati in questo secolo e mezzo di dominio nelle Indie i benefattori, i civilizzatori, gli educatori della Penisola Sub^Continentale e gli autori unici del suo straordinario sviluppo, considerano gli eventi avversi con una specie di simpatico fatalismo, quasi che cotesti eventi derivassero da cause ad essi estranee. Convinti dall'impossibilità di frenare la montante marea che insolentemente, violentemente insorge a reclamare il suo preteso diritto a conquistare se non l'indipendenza assoluta dell'amalgama indostano, il Governo civile, economico e anche militare dell'India, gU inglesi, hanno oramai spalancato le porte a tutte le possibilità di collaborazione con gli indigeni... Lord Reading créde o mostra di credere che cotesto sistema finirà per pacificare l'India e placando gli odi anti europei, salverà in qualche modo l'Impero ad Albione. Egli invita a considerare che oggi, l'India si può dire tranquilla. La bufera del 1919, che mise l'Impero a due dita dalla rovina, sembra allontanata. I disordini di Bombay del. novembre scorso, scoppiati in occasione della venuta del Principe di Galles, voluta particolarmente da lord Reading in contrasto con l'opinione generale, non hanno avuto conseguenze. Lahore, la capitale del Pungiab, la città ostile per eccellenza agli europei, ha accolto l'erede della Corona aon manifestazioni di simpatia inattese malgrado, che il mercato fosse chiuso per l'ehartal » (lo sciopero di protesta). E l'arrestodel mistico-rivoluzionario Gandhi e la sua condanna hanno potuto avvenire senza che Illudi a popolare (gli intellettuali sono in generale avversi a Gandhi) se ne commovesse gran che. Ila cimelio imsipsssionante La dimora viceregale sorge fra i fitti boschi di conifere su uno dei più alti nicchi celle montagne di Simla. E' circondata da giardini incantevoli, guarda dalle sue finestre le grandi catene che precedono la muraglia ghiacciata dell'Himalaya e ricorda nelle sue linee architettoniche gli antichi 2 lanieri scozzesi. Il viceré resta a Simla fiuasi otto mesi all'anno e da questo eccentrico punto governa l'immenso impero. Non io. gaverna da solo, che, astraendo dall'esistenza del Parlamento e del Consiglio dei principi (l'uno pei territori delle Indie Inglesi e l'altro per gli Stati indiani semi-inilinenjdenti governati da Marajà), un Consiglio; Esecutivo composto di sei membri, ' ;ró inglesi e tre indiani sta in permanenza a Simla ed assiste il viceré nel regginento delle Indie... Il viceré insomma è .1 rappresentante del Sovrano, il regnante temporaneo di un Paese che oggi si dice Bpifciiuzionale. Convitto aggiungere però ;Ìie l'Inghilterra, in questa crisi indiana, je mostra una notevole arrendevolezza ad associare gli indiani al Governo civile, ha impedito sinora ogni ingerenza indigena nel campo militare... Il Parlamento non è ohiamato a discutere il bilancio della guerra, le spese cioè occorrenti per quell'esercito di 70 mila soldati inglesi e 150 mila indiani che presidiano l'enorme territorio abitato da 315 milioni di esseri umani e ne guardano, sotto il comando di Lord Rawlinson, l'antico capo della V Armata Britannica, le minacciate frontiere occidentali. Senonchè il bilancio della guerra che ammonta a circa 700 milioni di rupie (tre miliardi e mezzo di lire) assorbe da solò metà delle spese statali. E questo costituisce una dolle ragioni principali del fermento contro il dominatore. Gli invitati al luncheon, sono pochi, un generale, qualche alto funzionario... Non saremo più di otto ò nove attorno alla tavola, compreso le persone della Casa viceregale. Il cerimoniale di introduzione è molto cordiale. Etichetta di corte attutita, dall'ambiente e dalle persone. Siamo in India dove, malgrado l'immensità del paese, i fatti e i fatterelli che riguardano europei ed europee si risanno a migliaia di chilometri di distanza come fossero avvenuti nella cerchia di una città di provincia. Nella mezz'ora di attesa della venuta liei viceré, passata nella sala d'armi dove si ammira una magnifica Collezione di lance, di spade, di caschi e di archibugi delle popolazioni del confine occidentale, gli ufficiali d'ordinanza, molto numerosi (1''appannaggio del vioerè e la composizione della Casa viceregale sono un altro motivo di malcontento indiano) fra un coktail e l'altro a base di t Torino's vermuth » per farmi onore, mi spiegano perchè quest'anno il Cascernir è più di moda che Simla come soggiorno estivo. « E' una meraviglia il Cascemir, una Svizzera moltiplicata per due come grandiosità di montagne, ghiacciai, cascate, foreste. La latitudine di Damasco! Ah bisogna che andiate nel: Cascemir ! ». — « E quésto cos'è ? » — domando dinaazi ad una Bpecie di ricchissimo e largo tronetto placcato d'oro e d'argento, ornato alla base di zanne d'elefante e sormontato da un baldacchino a forma di tetto di pagoda. — « Un cimelio, veramente poco ordinario. E' la portantina, che issata sulla schiena di un elefante ospitò Lord Harding e sua moglie il giorno che entrando solennemente a Delhi, scamparono per miracolo allo scoppio di una bomba, la quale lanciata non si sa come, colpì in pieno la portantina. Guardate, si vedono ancora i segni della tragedia ! gptIpdSisgmSqsgmtlvqterpzilimmpp Il palafreniere indù ohe stava ritto a cinquanta centimetri dietro la coppia viceregale fu ucciso... Anzi si pretende che fosse proprio lui ad avere 'la bomba in tasca ». t E l'elefante si fece del male? ». « No... Il fatto è accadute nel 1912 ». c Mestiere pericoloso anche quello del Viceré delle Indie! ». i Specie oggi...! ». « Anche qui a Simla? ». < Qui no, almeno è sperabile, ma il viceré non ha nessun riguardo per la sua sicurezza ». Eccolo che arriva il viceré ! Ci raggiunge, mentre i suoi invitati sono raccolti attorno al fuoco che arde in un grande caminetto, perchè una delle manìe inglesi a Simla è quella di tenere il fuoco acceso nelle sale per darsi l'illusione che almeno qui a 2700 metri di altezza, faccia freddo. Lord Reading ha una sessantina d'anni, se pure, un viso straordinariamente intelligente, uno sguardo indagatore, un'affabilità di tratto squisito. E' di origini umili: mi hanno detto che ha potuto andare avanti negli studi ed entrare nella carriera giudiziaria con i mezzi della comunità israelitica di Londra. E' in India da due anni, vi è venuto cioè dopo Lord Chelmsford, quando nessuno voleva venirvi.4. Veramente neppure Lord Reading voleva accettare di diventar viceré, che l'altissima carica che occupava in patria, di capo della giustizia, è a questi lumi di luna certamente preferibile a quella di Governatore delle Indie. Ma dovette cedere alle insistenze di Lloyd George e venire ad inaugurare, fra l'imperversare del boicottaggio e la dichiarazione di guerra della * non cooperation », il ce Dual Executive », cioè il governo con la partecipazione degli indiani, vale a dire il « bill » che Montagli aveva, elaborato. Come Lord Readino trono le Indie Sbarcò a Bombay, Lord Reading, in un momento nel quale l'India faceva veramente paura. Era precipitato d'un tratto ogni prestigio inglese, ogni senso da parte degli indiani, compresi i più" umili, di sottomissione verso gli europei. L'umiliante pace conclusa con l'Afganistan aveva, nell'opinione delle masse, dato il tracollo a quella religione per la potenza inglese già profondamente intaccata durante la grande guerra. Perchè è curioso constatare come la vittoria britannica sulla Germania ha piuttosto demolito che innalzato il prestigio militare inglese nelle Indie: Le masse che avevano sempre ritenuto gli inglesi strapotenti, si ricredettero completamente quando seppero che il dominatore, per vincere, aveva dovuto ricorrere all'aiuto di tante altre Nazióni... L'Indù non è certo fatto per sottilizzare ! Dunque Lord Reading trovò l'India quasi per aria, gli europei fatti segno a vilipendio, le grandi linee di comunicazione, vanto dell'India, divenute malsicure, il popolo dalk cento razze, religioni e lingue unito — così almeno sembrava ■— per la prima volta nella millenaria storia del continente, da una immane vampata d'odio contro l'Inghilterra. Al malcontento provocato dal milione dei reduci indiani di guerra, dalle promesse fatte e non mantenute, dal fermento musulmano accesosi di furiosa filoTurchia, da cento e cento altre cause lontane e vicine, fra le quali principale quella economica, era venuto ad aggiungersi il gandhismo, questa indefinibile propaganda demolitrice e rinunziatrice, mezzo mistica e mezzo politica. Gandhi girava impunemente per i massimi centri indiani, prodicava l'unione indù-musulmana, era preso per un dio, il dio Gandhi (Ghandi Rag), incarnaz;one di Siva, mandato sulla terra a cancellare ogni segno del soggiorno degli odiatissimi bianchi nella sacra India e a stabilire- l'indeprecabile superiorità degli asiatici sugli europei... Ma ohi potrebbe dire quello che l'India era diventata all'atto della promulgazione del « Bill Montagu » e. chi tradurre la condizione morale del domiratore che vedeva l'immenso impero sfuggirgli, senza una ragione precisa, così perchè la fatalità lo comandava, la fatalità che in poco tempo, per opera di un pugno di agitatori fanatici di lawyers, di awocatucoli di colore, gettava tutta l'India contro chi dell'India, .attraverso una formidabile opera secolare, se n'era fatto il regolatore insostituibile? Lord Reading, in meno di due anni, se non ha cangiato la faccia delle cose, ha messo certamente l'Lidia, diremo così evoluta, cioè quella infinitesima parte di nativi indiani che pretendono di sapere guidare le caotiche masse del Sub-Continente e che hanno su di esse un grande potere, pur non interessandosi menomamente ajla loro effettiva' elevazione, dinanzi alla realtà di quello che questo Paese diverrebbe se il potere inglese crollasse d'un tratto. In altre parole il viceré è riuscito a far segnare alle agitazioni un tempo d'arresto al di là del quale potrebbe anche verificarsi se non la conciliazione anglo-indiana, una condizione di cose tale da consentire, senza scosse pericolose, la profonda trasformazione politica interna che è io gestazione. Intanto lord Reading gode di molte simpatie fra eli indiani, maggiori certo di quelle che circondano quegli stessi governatori di provincie, indiani, che elevati come è avvenuto di Lord Sinhà, governatore di Behare ed Orissa (India nord-orientale), all'altissima carica, la tennero con il massimo dispregio dell'elemento indiano e l'abbandonarono per la paura dell'anatema di Gandhi. L'Italia e l'Afganistan Lord Reading che si dice sia il viceré più ricco che abbia sinora retto le Indie, a tavola, nella sontuosa sala da pranzo di stile gotico, ornata dalla serie degli stemmi dei viceré che l'hanno preceduto, ha l'aria di ascoltare volentieri quello che il giornalista italiano che gli è accanto gli racconta intorno alla nuova iniziativa italiana nell'Afganistan... Si supponeva (lo supponevano gli italiani) che le comunic?.zioni fra Kabul e le Indie fossero relativamente facili, invece pare che una lettera impieghi anche 20 giorni ad arrivare da Simla alla capitale afgana. In quanto ai telegrammi, la stazione « radio » di Kabul non riceve e non trasmette che quelli ufficiali fra il governo delle Indie e quello dell'Emiro... Anzi, il giornalista italiano ùtve ringraziare il viceré per avergli consentito a a i e to di comunicare con il marchese Paterno, testé giunto a Kabul... — Crede che il ministro italiano rimarrà a Kabul ? — domanda il viceré. — Avrà trovato una sede per la legazione? Il rappresentante d'Inghilterra, dopo di.avere rifiutato un locale offertogli dall'Emiro, ohe pare si trovasse a 10 Km. dall'abitato, sta facendosi costruire una casa. Il ministro d'Italia farà forse lo stesso, penso... La conversazione sfiora l'argomento della fornitura delle armi (6000 fucili) fatta dall'Italia all'Afganistan. Tema spinoso o almeno il giornalista lo suppone tale, poiché pensa che quelle armi potrebbero essere adoperate contro gli inglesi... Ma il viceré, in verità, sembra pochissimo commosso dell'affaretto dei fucili. L'Afganistan è oramai completamente indipendente e ouò comperarsi le armi dove gli garba. Pare che abbia r>reso delle mitragliatrici anche in Francia. L'Inghilterra lascerà passare le armi. E' una clausola prevista dal trattato di pace indo-afgano. — L'India — aggiunge Lord Reading — è in perfetta pace con l'Afganistan, dove del resto la situazione interna non è delle più rosee. Il giovane Emiro (molto intelligente a quanto dicono) pare che abbia dei rivali nei due fratelli dell'Emiro ^recedente, ucciso. — Ucciso per qual motivo? — Forse perchè era troppo amico degli inglesi... Una delle aspirazioni del nuovo Emiro sarebbe di stabilire fra l'Afganistan e i due Kanati di Kiva e Bolckara (i Kan di questi due paesi musulmani battono la campagna, le loro capitali sono in mano delle truppe sovietiste russe) una specie di confederazione islamica nell'Asia Centrale. Nel Kanato di Bokkara c'è anche Enver, vecchia conoscenza italica, che lavora per la confederazione... Una situazione insomma che fa pensare che l'Emiro possa aver bisogno d'armi... Il giornalista si tranquillizza sulla impressione che la faccenda dei fucili unita all'altra faccenda della marcia trionfale degli afgani reduci dall'Occidente, attraverso l'India da Bombay a Peshavar (3 giorni di ferrovia) con il ministro d'Italia trascinato al seguito come una specie di vivente trofeo del riconoscimento dell'indipendenza dell'Afganistan da parte dell'Europa possono aver prodotto sull'animo del viceré... Che simpatico a causeur » è Lord Rea<ding ! Si capisce proprio che è un' grande avvocato ! Racconta il suo recente viaggio fra le popolazioni della Provincia-Frontiera del nord-ovest, quella appunto che confina con l'Afganistan. — Sono altamente guerriere quelle genti e tutte armate... — Che forza, in fucili, potranno avere? — domando. — Oh, un- centinaio di migliaia di fucili almeno — risponde il viceré. — Mi hanno fatto un'accoglienza piena di cordialità. •— E sono amici degli afgani ? — Così, così. Amici da lontano, ma data e non concessa la possibilità di un'invasione islamitica dal nord, cioè dall'Afganistan (questo paese va sempre considerato come una riunione di tribù guerriero e non come atto ad organizzare e far muovere un esercito), bisogna pensare che nelle masse indù, masse da contarsi a milioni, che dalla frontiera, attraverso il Pungiab si stendono sino a Delhi, all'antica capitale dei Mogol, è rimasto fortissimo il sentimento che un ritorno dei musulmani montanari del nord, significa in primo luogo appropriazione violenta della specie umana femminile giovane da parte degli invasori.... "India, Tiiis big, big country,,' Mostre lord Reading parla, senza quasi toccare le portate, io penso se sarebbe possibile definire una volta per sempre quest'India immensa, « This big, big country », che 1 Europa e specialmente l'Italia iuimagii:ano agitata da passioni degne in fondo di simpatia come quelle che derivano da nobili aspirazioni verso ciò che gli uomini hanno di più prezioso: la libertà. No, questa parola è vuota di senso, in India. Questa parola è stata l'Europa a portarla qui, come altre parole sconosciute alle centinaia di linguaggi che questo oceano di umanità parla : « gratitudine > « lealtà ». Appena si prova ad immaginare l'India senza l'Europa che in qualche modo regoli la tormentosa vita dei milioni dei due volte nati, sono le tenebre che si posano sull'immensa terra, è il ritorno ad età che noi crediamo scomparse dal mondo, ma che invece sussistono tuttora, entro la cerchia delle montagne ariane. Di là, a cagione del sovvertimento che sovrasta su tutta l'Asia, i popoli che le rappresentano, pensano di uscire di nuovo per cancellare sino il ricordo della nostra morale e del nostro nome. Dopo il « luncheon » lord Reading mi ha ricevuto di nuovo nel suo grande studio, dov'egli layora diciotto ore sulle ventiquattro della giornata. Non è facile anche per un giornalista vecchio del mestiere rivolgere oggi delle domande al viceré delle Indie... Questo paese ha la qualità di portare negli spiriti più avvezzi all'osservazione il più autentico e completo disordine. Quando credete di essere su di una via logica, di avere afferrato un filo, vi si parano dinanzi improvvise le tenebre. Allora ricominciate, cercando di riunire le vostre impressioni, quelle che avete raccolto nelle folli corse ferroviarie attraverso lo sterminato territorio. Vediamo un po' : — A Luknovo vi è un Congresso nazionale prò e contro la collaborazione. A Bènares, nella Santa Bènares, lungo il Gange non accade assolutamente nulla di diverso da quello che vi poteva essere mille anni or sono. Sotto il sole micidiale, il fiume giallo fluisce arcisfavillante, i roghi bruciano lungo il fiume, i templi, edifici generati nell'incubo, si riflettono nella corrente, migliaia, decine di migliaia di uomini ignudi, s'aggirano ebbri di adorazione per le coso più eteroclite create da Dio, alla base di quei temoli, o discendono per le immense scalee all'acqua per gettarvi le ceneri dei loro morti (o mio inaudito indiano compagno di viaggio da Umballa a Bènares — 20 ore di ferrovia — 43.o di temperatura media — professore all'Università di Lahore — che per un tempo che non ho saputo misurare mi hai parlato della decadenza dell'Inghilterra e dello' scopo del tuo viaggio, ch'era di andare a gettare nel Gange, a Bènares, le ceneri di alcuni tranassati parenti ed amici, che tenevi custodite nella vlmcab valigia!). Fra i Moplàs ribelli, nel Malaban, rivolta in permanenza. Laggiù siamo ancora ai fanatici in caccia di indù di circonoidere con la violenza per annetterli all'islamismo. In un'altra città che potrebbe anche essere questa da dove scrivo, grande commovimento al mercato indù, popolato da tibetani venuti con le loro carovane di pelli (portano anche smeraldi magnifici e rubini ma costano 1000 rupie l'uno — 6000 lire italiane) per la falsa notizia diffusa che l'Afganistan, per iniziare l'èra dell'accordo fra musulmani ed indù, ha vietato per legge di uccidere bestie da macello... Come non lo sapete? Tutta la questione indiana, la formidabile questione dell'accordo fra le razze indù e islamiche poggia sui buoi da macello. Le prime li considerano sacri, gli altri li ammazzano e li mangiano. Se l'Afganistan, se il « Piemonte indiano », come lo chiamano, comanda ai seguaci d'Islam di nar, cibarsi più di carne, l'unione degli indiani tutti è fatta e l'Inghilterra è spacciata !... Ma era una notizia falsa!.... Vera viceversa è quella che annunzia che il generale Bruce ha raggiunto sull'Everest i 26.800 piedi di altezza senza ossigeno, è presso cioè a toccare la più alta cima del mondo con soddisfazione di tutti gli alpinisti dell'universo, e del Gran Lama del Tibet pure, il più bigotto dei sovrani, al quale Brace, per vincerne l'avversione di vedersi sulle sue formidabili montagne gli stranieri, ha dato ad intendere che l'alpinismo è una religione, la più elevata delle religioni, quella che va a compiere i suoi riti dove l'uomo non vive. E questa è l'India: cioè un mondo e non un Paese. E quindi, il giornalista venuto attraverso il mare dall'Italia, che, in verità, in confronto dell'India è un po' piccioletta ancora, sino nello studio del viceré delle Indie, sino dinanzi alla scrivania di Lord- Reading, è, .non dirò imbarazzato, ma un poco perplesso sulle domande da rivolgere. Da dove si può incominciare? La fiducia del uìcbpb nell'avvenire Il viceré, che è molto amabile e intelligente, ricorda certamente il detto di quelli ohe vivono e che studiano in questo paese da 15, da 20 anni... Essi affermano che du rante i primi cinque anni, dell'India non se ne capisce niente : e dopo dieci si comin eia a credere di saperne qualche cosa, ma che alla fine del quindicesimo anno la pre sunzione scompare, e si torna nella condizione del primo lustro. Al ventesimo anno poi si comprende l'assurdità di illudersi che si possa mai riuscire ad afferrare il senso del Paese: Dunoue il viceré parla lui e dice che i suoi collaboratori indiani nel Consiglio Esecutivo, sono degli uomini di alto valore intellettuale e poi parla del Parlamento indiano (per ora costituito da una sola Camera), dell'ultima sessione del Parlamento, dove, come si sa, i deputati sono in parte nominati dal Governo e in parte eletti. La Camera si è chiusa a Delhi ai primi di aprile senza avere approvata il bilancio, e le nuove tasse per colmarne il « deficit » piuttosto impressionante causato in gran parte dalle spese militari. D'altra parte Lord Rawlinson ha dichiarato pubblicamente alla Camera che il bilancio militare era il minimo indispensabile. La Costituzione dà al viceré la facoltà di decre tare l'approvazione del bilancio anche quando la Camera lo respinge. Il viceré ha preferito decretare invece un prestito che è statò felicemente e rapidamente coperto a Londra... Forse il contadino si sarebbe rifiutato di sottostare a nuove tasse lasciandosi sequestrare il terreno che un altro indiano non ricomprerebbe certo. La situazione generale deHTmpero può dirsi quindi soddisfacente — aggiunge il viceré. — Il raccolto è stato buono e quando nelle Indie si verifica questa felice condizione, la normalità della situazione interna si può dire assicurata. — E Gandhi? domando. — GandJji sconta la pena alla quale è stato legittimamente condannato. Le sue profezie non si sono avverate e la grande popolarità che godeva si è di molto attutita. Non bisogna del resto credere che quando era libero ottenesse da per tutto dei successi. Nel Pungiab per esemoio, che è una delle regioni più particolarmente sensibili dell'Impero, fu quasi deriso. I xiks dicevano che parlava l'ordii, la lingua franca dell'India, peggio di un inglese. La sua persona piuttosto infelice non piacque nel paese dove la prestanza fisica degli uomini è assai comune. Si aspettava un dio e arrivò [ invece un ometto impacciato, tremante che .predicava la passività, la non violenza e che alla fine svenne e dovette quasi fuggire su quella ferrovia che tanto depreca... — Ma perchè gli inglesi nelle Indie — domando, — mostrano una tolleranza così sconfinata, verso tutto quello che è contro di loro? Il viceré si stringe nelle spalle e sorride. — Dove la legge non è violata, ciascuno può pensare e dire come gli talenta. — Sicché, bisogna credere che la collaborazione anglo-indiana finirà per avere un felice risultato? — Certo, poiché la giustizia e la benevolenza non hanno mai mancato di avvicinare i cuori degli uomini di ogni razza, di ogni religione e di ogni classe sociale... _ Evidentemente Lord Reading, spirito moderno nel senso più largo della parola, figlio di una razza avvezza a prevedere e a considerare le grandi crisi umane con senso profetico, non può non aver fiducia nella bontà della causa inglese nelle Indie che al postutto è la causa dell'Europa. Pensare diversamente, significherebbe credere al ritorno della barbarie o per lo meno al fallimento dell'importazione della civiltà occidentale in Asia. Perciò l'uomo, il vioerè delle Indie in persona, il quale, malgrado sia ebreo, se ne va alla Domenica alla chiesa cristiana a sentir la lettura del Vangelo perchè dice che le grandi religioni sono tutte egualmente buone per le anime credenti, deve pensare che se verrà il giorno nel quale nel Palazzo Viceregale di Simla ci sarà un viceré nativo del Pungiab o del Rajiputana o del Bengala, costui, governerà nel nome d'Inghilterra anche se gli inglesi in India conteranno quello che possono oggi contare gli uomini bianchi non inglesi. A dire la verità vera, il cammino percorso su questa strada è, malgrado tutto, già notevole. ARNALDO CIP0LJ.A. mvpdtcdlcaiffacltpdiptdnfpcsc