Le tre giornate di sciopero

Le tre giornate di sciopero Le tre giornate di sciopero Il disordinato inizio e il progressivo esaurimento Per i lettori che non hanno potato ricevere la no&tre edizioni di ieri, riassumiamo qui appresso le vicende torinesi dello sciopero generale. Diciamo ambilo ci» lo sciopero è mancato in massima parte. La città nostra che di simili esercitazioni è stata troppe volte teatro, non ha assunto nelle tre giornale di -sciopero la tetra e sinistra fisionomia che negli anni scorsi caratterizzava l'abbandono del lavoro da parie delle classi lavoratrici. Il frequente succedersi di queste manifestazioni, esercitando la cittadinanza, tutta e le Autorità a trovarvi solicelli rimèdi ha fatto si che più pronte, vaste ed efficienti sono state le provvidenze riparatrici. Come effetto morale lo sciopero generale, ordinato dalla Alleaasa del lavoro non ha affatto conseguito lo scopo, e come portata materiale tutti hanno potuto constatare, come in Tonno la vita, fervida d'opere e animata, di calma e consapevole energia, abbia continualo a svolgersi col sano ritmo normale, appena appena reso più nervoso dall'apparato di forza pubblica e dallo scorrazzare dei fascisti. Del resto, i negozi tutti aperti, i luoghi di ritrovo affollati. la circolazione delle automobili e delle vetture di piazza aumentata, il transito più intenso di carri, da trasporto, hanno contribuito a mantenere alla nostra città l'aspetto normale. Ed anche in questa occasione Torino ha, dimostrato, ancora una volta, l'alta sua maturità civile, essendo coirf pletamente mancati" incidenti e conflitti, poiché gli scarsissimi episodi di violenza contro le persone e le cose sono stati assolutamente insignificanti. Ah! veramente questa angusta città è degna, della sua fama, più duramente provata, forse, d'ogni altra città italiana nel tempestoso dopo guerra, essa ha sempre mostrato di possedere la calma fermezza dei fort.il ed in ogni circostanza ha saputo tenere i «nervi a. posto» dando un mirabile esempio di alta educazione civile. Servizi essenziali La prima e più confortante constatazione ^te si deve fare e quella che il principali servizi pubblici hanno continuato a funzionare: taluni in perfetta e completa efficienza, qualche altro in proporzioni ridotte, ma sempre tn misura sufficiente a soddisfare i fiù fondamentali bisogni di una. grande città. Acqua, gas, luce elettrica, tranvie, ferrovie, paste, telegrafi e telefoni, hanno provveduto alle esigenze del pubblico. Mentre in altre citta si ebbero a deplorare deficienze gravissimo, a Torino la fornitura dell'acqua non sofferse interruzioni. Acquedotto municipale e Società dell'acqua potabile continuarono regolarmente il loro servizio. I gasometri funzionarono senza alcuna irregolarità. L'energia elettrica per illuminazione e per forza, motrice, ad onta di qualche criminoso, pazzesco tentativo d'interruzione, non venne sospesa mai. Le strade della città vennero normalmente ripulite ed mattiate dal personale municipale, che nella quasi totalità non aderì allo .sciopero. La prima giornata di sciopero — martedì — offri alla cittadinanza una gradita novità. I trams, che sono tanta parte dell'atti vitti cittadina, non avevano cessato completamente di circolare. Subito dopo giunto l'ordine di sciopero, i tranvieri aderenti! all'Unione del lavoro si offrirono di continuare il servizio. Infatti nella stessa mattinata alcune linee furono riattivate. Nel pomeriggio poi il servizio andò intensificandosi, di modo che ben 102 vetture furono messe a disposizione del pubblico. Il miglioramento andò .accenni a nei osi mercoledì, con un aumento di rfttre trenta: vetture ed il ripristino del servizio su altre linee. I carrozzoni tramviari erano scortati da agenti della forza pubblica e non ebbero a patire alcuna violenza, neppure sulle linee che percorrono zone abitate in prevalenza da elementi che per il passato erano ritenuti come i più accesi estremisti. Ieri mattina np.i, essendo avvenuta la ripresentazione al lavoro del personale, il servizio tram viario fu ripristinato nella sua: integrità e si svolse senza incidenti. Le tramvic intercomunali non furono colpite dallo sciopero e funzionarono come di consueto. Nei primi due giorni il servizio tramviario fu sospeso alle 21, Ieri sera venne protratto fino alle 23. Alle Poste e Telegrafi l'ontìine di scioperare non pervenne dalla Federazicffie che alla sera di martedì. Ma ebbe ben scarsa risonanza Il personale degli uffici rimase al silo posto, al completo. Il personale di 3.a categoria — portalettere, fattorini, operai ed inservienM — efbbe qualche indecisione. I guardafili telefonici, qualche commesso posta*è e pochi portalettere soltanto aderirono all'invito di abbandonare il lavoro. La distribuzione tacila corrispondenza venne effettuata regolarmente mercaledi mattina, e venne solamente soppressa quella del pomeriggio. Le signorine telefonaste rimaselo fedeli al servizio, sobbarcandosi con molta abnegazione e fiuona voSonttì iti maggiori1 lavoro che le circostanze loro addossavano. 11 servizio telegrafico non risenti minimamente dello sciopero. In sostanza, i servizi postelegrafonici procedettero ottimamente, tutti g'.i sportelli rimasero aperti ed il pubblico non ebbe a dolersi di alcun peggioramento del servizio. Nelle fabbriche Scarsa e svogliata fu l'adesior.e che l'elemento operaio diede aila manifestazione ordinata dall'Alleanza del lavoro. Nel primo giorno; i principali stabilimenti industriali — con alla testa la Fiat. —" riebbero le loro maestranze quasi al completo. Per citare un esempio alla Fiat Centri", su circa 10 mila operai ne mancavano appena 800. Solo le officine secondario diedero, martedì, un contingente sensibile di scioperanti. Intere branche d'industrie — la tessile, ad esempio — rimasero, si può dire, immuni dallo sciopero, che negli operai metallurgici, stanchi e spossati dalla recente loro agitazione, non trovo più l'impeto e la baldanza dei passati scioperi generali. In provincia l'ordine di abbandonate il lavoro non trovò seguito. Ovunque la grandissima maggioranza — la quasi totalità, anzi — degli operai non disertò le officine. Nelle Valli di Lar.zo, nel Pinerolese, in Valle di Susa, ad Avigliana\ a Condove, a Chivasso, nel Biellese, gli opifici proseguirono normalm'en'e la loro attività produttiva. Un peggioramento fai ebbe invece nel secondo giorno: mercoledì. Gli operai della Fiat e di qualche altro grande stabilimento, conosciuta la notizia che anche i ferrovieri, ufficialmente, partecipavano allo sciopero, pur essendosi presentati alle porte delle officine, dopo qualche titubanza decisero di non riprendere il lavoro e si allontanarono. Còsi, nella giornata di mercoledì la Fiat-Centro rimase inoperosa. Ma ieri, appena diffusasi la notizia ufficiosa che era stata deliberata la cessazione dello eciopero, e quantunque le organizzazioni non avessero dato alcun ordine in proposito, gli operai ritornarono spontaneamente alle fabbriche. Alla Fiat-Centro rientrarono i tre quarti della maestranza, ed in tutte le altre officine si lavorò can oltre il 50 per cento degli operai. Tante ti parziale abbandono del lavoro, quanto la graduale ripresa, non diedero luogo ad incidenti o conflitti degni di particoìare mer.ziotne .In prossimità delle officine, fra i capannelli di operai, anche le discussioni ed i commenti languivano. Non vi furono quéi violenti contrasti di idee che altre volte davano un tono vivace a queste manifestazioni. L'Autorità aveva provvedute* — specie nel primo giorno di scioperò — ad un lfrrgo" servizio di forza pubblica nelle adiacenze degli stabilimenti più importanti e nelle zone industriali. Nella seconda giornata, questo servizio — sopraffatto da altre esigenze — fu molto j-iu h.irso. ed anche a questo fatto fu dovuta, in pane, la maggiore astensione (Taf lavoro verificaiasi mercoledì mattina. ■ Negli opifici governativi si rispecchiò la situazione delle officine privale. All'Arsenale tutti gli operai lavorarono. All'Officina Carte Valori invece solo un terzo del personale operaio non segui l'ordine di sciopera. Nel personale impiegati non avvennero defezioni. ì ferrovieri Il servizio ferroviario si svolse normalmente nella», giornata di martedì. Giunto, a sera, l'ordine di scioperare a cominciare dalle, ore 22 — come era avvenuto per i postelegrafonici — si ebbero le prime diserzioni, circoscritte quasi esclusivamente alla categoria del personale di macchina ed a quello addetto alle manovre ed. agli scambi. Nel personale viaggiante ed in quello irli linea, pochi furono .gli scioperanti, il Sindacato economico ferrovieri aveva invitato i suoi aderenti a non scioperare e l'invito venne accolto. Fu possibile così al Capo Compartimento comm Ehrenfreund — attivamente coadiuvato dai funzionari tatti — dì fronteggiare soddisfacentemente la situazione. Uitanio, nella stessa serata di martedì, dopo giunio l'ordine di sciopero, g'.i ultimi treni in partenza da Torino poterono esser effettuati e partire in perfetto orario. Nella giornata di mercoledì, valendosi dell'opera dei dissenzienti, che fu adeguala ai bisogni del servizio ridotto, fu organizzato un numero di treni triplo di quello previsto dad programma minimo stabilito per i cad di sciopero. Ben venticinque iteui partirono dalla nostra Stazione (partirolarmento affollati duelli per Savona e Ventimiglia), in pieno orline. Non fu neppure necessario ricorrere alall'opera dei militari ilei Gonio ferrovieri e della Marina, che erano stali messi a disposizione del nostro Compartini'ViUo, Si dovette lamentare qualche atto di sabotaggio, il personale della linea elettrificata aa -Bussoleno a Mortane, abbandonò il servizio, dopo aver chiuso le cabine, che dovettero esser rimesse in attività da un funzionario, che percorse a tale scopo tutta la linea, tratto per tratto. Eliminato questo ostacolo, sorse subite una nuova difficoltà, che poteva essere serissima, ma che la buona volontà, di rutti i funzionari e le energiche disposizioni impartite dal Capo Compartimento, fecero superare- Alle quattro della notte si riscontrò improvvisamente l'interruzione della corrente elettrica, in seguito alla rottura non accidentale di nove dei dodici fili delie quattro terne della linea che adauce l'energia elettrica della Maira alla linea ferrovi-iria Torino-Modano. Perciò il treno Milano-Berlino, che si trovava fermo olla Stazione di Chiomonte, dovette essere trainato a vapore, come pure a vapore venne trainato il Roma-Parigi da Torino a Mòdano. Alle 9 del mattino, pero, il guasto era già riparato ed il servizio reg-olannente ripristinato. Ieri, i treni in partenza da Torino, furono aumentati di numero, e per oggi le Autorità ferroviarie confidano di poter ripristinare l'orario normale. Gli arrivi alla nostra Stazione dei treni provenienti da località poste fuori del Comparti mento ferroviàrio di Torino, subirono il contriccolpo del maggior disservizio degli altri cèntri. Le provenienze da Milano e da Genova-Roma ebbero forti ritardi, appunto perche nei vicini Compartimenti di Milano e di Genova lo sciopero ebbe più vasta e profonda estensione. Le ferrovie secondarie della nostra regione non sospesero, .né ridussero il servizio in misura degna di rilievo. Tanto la Canavesnna, quanto la Ciric-Lanzo, come la TorinoRivoli, la SaiUiiià<£ioila, ecc., proseguirono normalmente a funzionare, rendendo così un segnalati servizio al pubblico, sneeialmente in questo periodo di vil'eggiatura. in cui molti torinesi alH sera dPbbono recarsi nei paesi vicini, presso la famiglia. Piccoli atti di sabotaggio avvennero in due punti delle linee ferroviarie, in prossimità di Torino. Venne fatta saltare, con un tubetto di gelatina, un breve tratto di rotaia vicino ai Doclcs Dora Guasto lieve, rabidamente ripirato. Un altro tubo di esplosivo venne collocato da malvagi ignoti sotto un ponticello per danneggiarlo. Ma l'ordigno venne scoperto e rimosso a tempo ed il tentativo andò a vuoto. I Itevi incìdenti Abbiam già rilevato come questo ultimo episodio delle grandi manovre degli estremisti di sinistra, sia trascorso nella nostia città senza gravi incidenti. Si tratta infatti di piccoli casi senza importanza. Ad ogni modo, ecconc la cronaca riassuntiva. Il fattorino telegrafico E. Costanzo Gian d'anni) 19, abitante in via. Principe Amedeo, 25 venni affrontato in via Oropa, i", dove erasi recato per recapitare un telegramma, da un gruppo di giovani elio lo percossero a pugni ed a calci. Medicato all'ospedale di San Giovanni di ferite al viso e di lussazione ad una spalla venne giudicato guaribile in 12 g'Omi. In seguito a questo fatto — poiché pare che il Giai fosse un fascista — una squadra di fascisti si recava in automobile nella località. Sembra che ad un dato punto l'automobile sia stata l'atta segno a colpi di rivoltella. Dopo aver invano inseguito gli sparatoli, che eran fuggiti, i fascisti si diressero ad un vicino disuibutorio dell'Alleanza Cooperativa che era chiuso tentando di forzarne la porta. Sopraggiumo il commissario avv. Norcia con agenti il tentativo venne impedito ed i fascisti si aUontanaro.no. Probabilmente questa stessa squadra di fascisti subito dopo si trasportò alla vicina borgata di Sassi dove esiste un modestissimo Circolo comunista che ha la sua sede in corso Casale, 2'J9. Le automobili del Fasaio si fermarono innanzi alla porta dove sostavano in quel momento alcune persone. Avverino un breve parapiglia ed mi fuggi faggi. Certo Carlo Rocco di Luigi, d'anni MI, abitante in strada Mongreno, 54, riportò una ferita d'arma da taglio al torace destro posteriore, che egli disse infertagli, mentre fuggiva, da un fascista. Guarirà, in dieci giorni. La sede del Circolo venne invasa. I fascisti bruciarono un ritratto di Lenin, ruppero qualche bottiglia ed un tavolo, e quindi abbandonarono la località. 11 giovane Bartolomeo Masera, detto Pierino, venuto a diverbio con una « camicia nera » verso le 23 di mercoledì in piazza Emanuele Filiberto, veniva colpito al capo da una tremenda bastonata. Trasportato al S. Giovanni, venne ricoverato in condizioni poco liete, avendo riportata la commozione cerebrale. Verso le undici di ieri una decina di giovani comunisti in corso Palermo fermarono una vettura tramviaria della linea n. 8, rompendo alcuni vetri e insolentendo a tram vi eri Dalla sezione di P. S. Dora e dalla Questura centrale giunsero, con agenti e guaidie i funzionari cav. Canavotto, dott. Giongo e dott. Ramella I dimostranti vennero allontanati; qualcuno rimase nelle mani della forza La vettura potè proseguire. All'ex-Barriera di Lanzo, all'entrata delle Officine di Savigliano avvenne ieri mattina un diverbio fra un operaio non scioperante ed altri individui che lo volevano dissuadere dal lavoro. L'operaio venne percosso non gravemente.e quattro aggressori furono tratti in arresto. Gli arresti Complessivamente gli agenti della forza pubblica in questi giorni trassero in arresto circa duecento persone, parte per misura d'ordine, parte per attentato alla libertà di lavoro. Un gruppo di undici propagandisti dello sciopero che volevano impedire ai dissenzienti di rientrare al lavoro venne arrestato in borgo Po. Pei' aver distribuito manifestini non permessi dall'autorità furono arrestati e deferiti all'autorità eerti Giuseppe Pin. Angelo Eandi, Giovanni Concila, Vincenzo Giuliani, Stefano Giors, Giovanni Masuero, Domenico I j j(, ! ! ■ ;; i i i;i;i;j;|I Piovano, Preziosa Cavallo, Anticzarfna Cavallo. Francesco debbiati e Giuseppe BianchiQuesti mie ultimi arrestati furono sorpresi mentre distribuivano con una automobile da piazza un bolìeitino dello sciopero, diramato alle ore 24 della scorsa notte senza il permezzo dell'autorità di pubblica sicurezza. Il bollettino conteneva un incitamento all'odio di classe e alla rivolta. Alarne migliaia di copie del manifesto furono sequestrate e così pure l'automobile. 11 Bianchi ed il Gabbiati furono tradotti alla carceri a disposizione dell'autorità giudiziaria. Gravi atti di sabotaggio contro gii impianti elettrici In questi! torbidi giorni vennero commessi numerosi attentati vandalici e criminosi agli impianti elettrici che recano alla città nostra l'energia, che anima le industrie e le tranvie. Mercè l'assidua vigilanza esercitata sulle' linee, molti di tali attentati poterono essere sventati a tempo. Ma ieri mattina, nelle primissime ore del mattino, un grave colpo, studiato e preparato con malvagia cura, potè essere mondato ad effetto. La cabina di trasformazione e distribuzione sita in corso Mortara — di proprietà della Società Elettricità Alta Italia — è stata gravissimamente danneggiata, in modo che venne privata della, energia elettrica una parie degli importantissimi stabilimenti che, da quella cabina appunto ricevono la forza, come, ad esempio, le officine Michelin, le Savigliano, Mazzonis, ed altri della stessa zona. Mercè il pronto, energico intervento del dirigenti e addetti alla Società il gna? sta alla cabina Mortara potè essere riparato nella mattinata, così che alle 11 gli impianti avevano ripreso la loro intera efflcenza Già l'altro giorno un altro attentato era stato rivolto agli impianti, scegliendo la' parte da danneggiare in modo che, ove il delittuoso piano fosse riuscito, la Fiat-Lingotto, sarebbe stata immobilizzata per più giorni. Altri fatti del genere si ebbero a deplorare in Valle d'Aosta ed in altri punti delicati del sensibile impianto elettrico, ma la loro piena effettuazione potè essere impedita, dall'intensa e diligente opera di tutti gli ingegneri, direttori e capi tecnici nonché di buona parte del personale operaio della Società ,di cui è direttore tecnico l'in©. Palestrino e amministratore delegato l'ing. prof. Ponti. L'autorità giudiziaria è stata informata di questi delittuosi atti, ai quali pare non sia esclusa la partecipazione di qualche operaio della Società stessa. Anche la Lega Industria^ ]• ha ricevuto circostanziata relazione sullo stosso argomento. Un altro episodio, che fortunatamente non ha. la gravità che forse supponevano coloro I che fecero l'operazione, lo si ebbe nei pressi j di Borgaro, sulla strada Torinb-Lanzo:. Uno j degli alti travi che sostengono i fili elettrici ( della linea dell'Alta Italia venne segato e , buttato al suolo, provocando una interruzione. Per causa di questo delittuoso a.tterrtnto ! 6 venuta a mancare l'enerEia elettrica a qual! che officina. Si rimedicra prestamente. All'Azienda Elettrica Municipale, centrale ■ del Martinetto, verso le 17 è venuta n man; care l'energia. Alcune prove fatte alla cen; tralc rivelarono che un guasto si era verii Acato lungo la linea. Venne chiesto un provi visorio aiuto di energia alla Soc. Alta Italia, i quindi si misero in funzione le caldaie a ; vapore. Così, dopo una breve interruzione, i il servizio fu ripristinato. L'inconveniente era da attribuirsi ad un ; etto vandalico, che venne in seguito chia-rito e denunciato in Questura. A Collègno, nei pressi del Manicomio, un guardafili si era acc-orio di cinque pali della conduttura caduti a terra... Uno di essi era stato segato e precipitando aveva trascinato nella caduta altri quattro pali vicini. La linea su cui. venne operata la delittuosa impresa è ia Ch-omonte-Torino. I dirigenti l'azienda sperano di rimediare in breve all'inconveniente. Un ordine del giorno degli industriali L'annunciata assemblea straordinaria della Lega industriale ebbe luogo Ieri nella sede sociale alle 16,30. L'esame della situazione e la discussione che ne segui furono sintetizzati nei segnante ordine del giorno: « L'assemblea, mentre deplora che a distanza di brevi giorni e senza giustificato motivo, i sia stato ternato un nuovo Sciopero generale; i iscontrando in questo fatto una palese tenj danza a richiamare in vita deprecati sistemi ; di periodici, inconsulti arresti del lavoro, per : cui tanti e tanto gl'avi danni sono,già deri| vati all'industria eri al Paese; sente anzii tutto il dovere di inviare un plauso a quella I glande maggioranza di operai die seppe resi| store agli stolti incitamenti dei suoi capi e. : non disertò il lavoro; manda in particolare un voto di elogio a quelli tra gli addetti ai : pubblici servizi che, consci della importanza ; delle mansioni loro affidate,, non si ritennero i tri diritto di servirsi di esse per offendere gli interessi e la vita della collettività; delibera: l.oj di invitare i pubblici poteri a sentire più I dignitosamente il dovere di garantire la continuità dei pubblici servizi: 2.o) di diffidare la massa operaia che contro i danni di agiio.I zioni inconsulte gli industriali si vedranno I costretti a prendere provvedimenti gravi e de; finitivi a. tutela dei fondamentali interessi delI l'industria e dell'economia nazionale; 3.ci a.fI ferma infine tutta la sua piena ed incondi! zionaia solidarietà verso quei colleghi che dovessero, per assicurare nel futuro un più tranquillo lavoro officinale, prendere provvedimenti verso quelli fra i loro dipendenti che. nel recente sciopero, assunsero atteggiamenti particolarmente pericolosi sia,per l'officina cui appartengono, sia per altre officine che da quella ripetono la possibilità di lavorare ». ìIlIi!1