Il nostro nuovo schieramento sugli altipiani

Il nostro nuovo schieramento sugli altipianiIl nostro nuovo schieramento sugli altipiani (Por tclcgr. da uno dei nostri Inviati apcc. al (ronto) Quartler Generale, (',, ore ilO.iO. L'azione, nemica per l'avvolgimento delle. Melette ha assunto il carattere di una ope-\ razione in grande siile. L'attacco rccente\ fa dimenticare tutti i tentativi precedenti. Non è possibile portare in un'azione su terreno di montagna più truppe ed artiglierie di quelle schierate da Conrad sa un fronte che non supera i venti chilometri. Ma anche su questo fronte l'avversario voleva rovesciare la nostra difesa su alcuni tratti soltanto, per irrompere in una oppure in due breccia al rovescio di posizioni frontalmente molto munite. La tattica nemica è di aggirare non di affrontare gli ostacoli, ed i suoi battaglioni d'assalto, anziché tentare la conquista delle vette, si buttano velocemente per il fondo delle, valli, utilizzando le strade, i sentieri ed i declivi ammantati di boscaglie, cercando di spar gere la confusione alle spalle dei difensori Il morale alto di tutte le nostre truppe, rivelatosi in sanguinosi scontri, dimostra .che le speranze dell'avversario di rinnovare gli avvenimenti dell'Alto Isonzo sono fallite ; ma grosse infiltrazioni di colonne nemiche per la valle Vecchia e. la valle del Micia, separando Vana dall'altra posizioni elevate e provocando tante fratture nel complesso organico del nostro campo trincerato, hanno costretto ì nostri al suo abbandono. L'avversario ha dunque in due giorni di feroci combattimenti occupato la zona delle Melette, ina è ancora lungi dall'avere realizzalo il suo obbiettivo di scendere al piano, poiché l'attuale linea ritratta si salda su ulteriori e non ultime difese. Questa immane lotta si svolge quasi per grandi ondate. Dopo ogni assalto il nemico, affranto per lo sforzo poderoso, deve soffermarsi. I.e due parti sono impegnate in un duello che ha molte riprese. E' noto come l'attaccalite abbia raggiunto risultati di cui il comunicato vi informa. La notte sul 5 è trascorsa in una relativa tranquillità. Per quanto col bombardamento del giorno precedente fossero stale rotte le comunicazioni telegrafiche e telefoniche, i nostri comandi poterono ugualmente apprendere che al centro di simmetria del fronte attaccalo, cioè a Monte Fior ed a Castclgomberto, gli alpini resistevano ancora. La resistenza nostra durava anche all'alba di ieri alla nostra sinistra, cioè nella regione di Sisemol, ove si erano battuti e si batterono ancora vigorosamente i bersaglieri. Ma l'aggiramento operato dal nemico dei monti dell'ala destra e le sue infiltrazioni nelle valli sotto stanti consigliavano una nuova manovra L'intenzione dei nostri comandi era forse quella di iniziare nelle ore antimeridiane di. ieri un contrattacco. Occorreva tuttavia studiare prima se questo sarebbe stalo opportuno. Bisognava scegliere se fosse mitjlior partito tenere ad ogni costo, con sa crifici immani, le posizioni avanzate che avrebbero corso il rischio di rimanere isolate, oppure di ritrarsi su una linea retro stante munita e preparala in precedenza Il Comando italiano fu di quest'ultimo avviso. ; La sera del giorno 4 il nostro saliente si appoggiava colla branca occidentale alla regione delle Melelie, colla branca orientale alla regione di Gavette e Lazzaretti. Dopo una notte trascorsa, come dicemmo, calma, seppure fra continui episodi di battaglia, ove le truppe valorose italiane ebbero modo di rifulgere grandemente, i nostri, the si attendevano attacchi avversari, balzarono fuori dalle trincee improvvisale ineonlrandosi in campo aperto con l'avversario avanzante. Avvennero mischie sanguinose che permisero al grosso delle nostre colonne di retrocedere ordinatamente e di congiungersi colle truppe fresche disposte lVtBscsssSin precedenza nella nuova linea difensi- va. Così mentre la pressione nemica si faceva sempre più viva contro le dorsali di Valle Micia, Valle Vecchia e Valle Gadena, i nostri, combattendo si ritraevano durante la giornata di ieri dalla regione delle Melette alla linea a protezione della testata di Valstagna. Nel frattempo l'avversario tentava di sfondare lo sbarramento di Valle Brenta, ma a Grotlella ha trovata una resistenza formidabile, che non cedette e non cede. Cosi Ira le ore 20 e le 24 di ieri sera si delineava il nostro nuovo schieramento sugli altipiani, che da ovest ad est si può stabilire come segue : le pendici del Monte Sisemol, Val Frenzela, Valstagna. Nella notte scorsa, ira ìi.5 ed il 6, questo, saldo schicramento non fu attaccato. Le artiglierie della quarta armata batterono terribilmente reparli austriaci che avanzavano in fondo a Valle Brenta. LUIGI AMBROSINO Episodii significativi Roma, 7 mattino. Il «Giornale d'Italia » riceve da Cittadella Valfrenzela, 5 con-.: «La caduta della linea avanzata svolgetesi ad are* da monte Fior al Tondarecar e a Badenecche é dovuta alla sua configurazione, paragonatile ad una penisola collegata da un sottile istmo contro cui le artiglierie nemiche infuriarono per due giorni, isolando la penisola dalla possibilità di collegamenti per l'invio di rinforzi' e di rifornimenti. Un episodio significativo è il seguente: Mentre ieri colonne nemiche riuscivano ad infiltrarsi nel bosco fra Tondarecar e Badenecche ammassandosi in una sellerà boschiva, gli alpini, assediati nella posizione di Castelgomberto, nonostante fossero accerchiati, continuavano fino ad oggi alle ore H il fuoco contro le colonne nemiche, che li attaccavano da mezzogiorno. U comunicalo ufficiale vi ha già informati della preponderanza di considerevoli effettivi nemici, i quali attaccarono tutta la nostra linea sinuosa da monte Sisemol fino al fondo del!;i valle Brènta per potersi aprire un varco nella valle Frenzela onde aggirare la strada del Brenta, facendola cadere per manovra. Vi sono stati degli ufficiali superiori e dei generali di alcuni reparti che rimasero al loro posto benché feriti, nè si mossero dalle prime linee tinche non videro che l'azione dei loro reparti era riuscita a tamponare le continuo infiltrazioni nemiche e finché non poterono raggiungere la nuova linea prestabilita per la resistenza T.a| temperatura è rigidissima, però le giornate belle consentono reciprocamente il prosieguo delle operazioni ». te \Jih- M. BALÒrr tP.'supean) \ 132* ■Itti ' KWCIARtCAR .•M.MIEUk.*V 1800. 17^3 sì.'- 5s c. Rossc^;

Persone citate: Cosi Ira, Fior, Lazzaretti, Luigi Ambrosino, Valle Gadena, Valle Vecchia, Vana

Luoghi citati: Castelgomberto, Roma, Valstagna