Il Grappa

Il Grappa Il Grappa «Il Grappa — scrive il u Corriere Vicentino» — prende ili posto del Pasubio, questanno. E speriamo che come il Pasubio assolva inodoramente il suo compito storico di baluardo d'Italia. «Patirono ormai della, conca ili Quero e di Alano di Piave, il neufiicb cerca di'abbattere la muraglia del Mou ferma, per, calare su P.ossagno, alle spallo del nastro schieramento da Pederobba a Montebelluna, sulla de etra della Piave. Va bene che dinanzi, a Possajzno. verso il piano, ci sono ancora le colline di Monfumo e di Asolo e poi anche l'isolotto roccioso deh Monteito: ma intanto irimarrebbe ugualmente esposta la via d Bassano: e poi quelle colline si iiroverebbero in assoluta inferiorità sul Monfenera, perchè da esso dominate dai 400 a.l 500 metri di altezza. I.a direttrice dell'attacco nemico, anche qui, corno alla tcsiaia di Val Frenzeda è stata scelta secando il buon precetto darte militare di far gravitare ala maggior somma di forze relative — secondo la definizione del Perruccherti — nelle migliori condizioni di schieramento e. con direzione tale da rèndere possibilmente decisivi gli effetti della vittoria». Perciò gli incorniti difensori del Sisemol e delle Melette trovano perfetta rispondenza alle loro gesta negli intrepidi difensori del Mon fenena, i quali fronteggiano validamente la nianoA'ra di avviluppamento, che un'altra volta il nemico ripete intorno al bastione montano. « Per avare urna più facile idea, della im portanza, pjssoluta e relativa che questo spro ne rlol Monfenera viene a prendere su tutta la nuova linea del nostro schieramento, occorre farai un concetto sintetico della struttura orografica!, del Grappa, il quale è divenuto il pernio d'i ogni nostra manovra. Sommaràmeni* il Grappa può raffigurarsi ad un enorme padiglione roccioso, che culmina- In alto nel (tosso erboso della vetta (m. 1776) o de' Col deJl'Orso (ni. 1167:, in direzione da sud a nord, e dirama poi i suoi costoloni coi quattro contrafforti principali, uno verso Pederobba, die ò precisamente questo del Móntenera.; l'altro verso Feltre, che ha per sprono estranio il Tomai irò; il terzo ohe si dirige sulla conca di Fon za so con il Monte Roncone e il quarto che porta lo spalto dei Colli AHI da Monte Asolane (m. 1520) al Col Moschin (ini 1278) sopra Carpane. Ciascuno di questi contrafforti principali che s'irradiano dal'a veita ha poi le sue propaggini a spina di pesce, attraverso lo quali si incassano le profonde strette spaccature dello valli affluenti dr-lla Brenta e del Clsmon, della Piave e del Musone, sui quattro lati del padiglione. L'estensione massima di questo — secondo i diligenti dati di Plinio Fraccaro — è di 28 chilometri da Pove a Feltre, in direzione di sud-ovest nord-est e di 23 chilometri da. Carpane a Pederobba in direzione da ovest, ad est. • Dei due contrafforti settentrionali del Roncone e del Tematico, con le valli del Ctsmon e di Seren e coi Monti di Onero, è ormai superfluo parlare, perchè furono da noi abbandonati per ripiegare nel cuore del massiccio, come'in una cittadella montana. Tutt'al più possono considerarsi come le scale che il nemico ha gettalo addosso al bastione per tentare di guadagnarlo: e anche come una protezione che fi nemico trova alla eccellente via d arrocco tra Piave e Brenta, da Primolano a Feltre. per il colle di Arsiè. A onesto proposito Tiesre sunerfliio ricordare che libertà di movimento nella zona alpina, il nemico se l'era procurata ugualmente, rimanendogli aperse, dopo ri nostro sgombero dal Cadore, sia la strada delle Dolomiti che quella del Col Briocon. . Venendo adunque .il massiccio centrale del Grappa e Agli altri due contrafforti che ne co stengono i fianchi sulla sinistra verso la Brenta e sulla destra verso la Piave, la dorsale del Monfenera rapprasenta anpunto il cordona che sostiene il padiglióne del Grappa verso la pianura. Senza di esso il padiglione si affloseierebbe o crollerebbe. II cordone del Monte, nera ha una importanza, ben maggiore dell'ai 'ro cordone dell'Asolone. perchè questo ha tutta una serie di alture che lo contoman--> e si appoggia al vasto altipiano dei Colli \W e quello invece non ha che un'unica costa' rotta la quale si è in pianura. Lo stesso Fraccaro, cosi esattamente descrive il contrafforte del Monfenera. che è assurto a cosi inaspettata celebrità: ■ A Pederobba. e precisamente da una piccola cava sulla strada carrozzabile principia una. mulattiera larga ma ghiaiosa' che sale la costa del monte fra ameno macchie di castagni: passa sotto e a sera dell'oratorio di S. Sebastiano (m. 423), e. fattasi quindi più piana, giunge in 45 minuti a Monte Castello fm. 5441, donde bella vista sullo sbocco del la vai di Piave ad est: a sud panorama imponente sui colli di Cor nuda, Asolo e sulla pianura. Attraversando quindi, verso nordovest, ubertosi prati, la strada sale a raggiungere lo spigolo del Monfenera. giungendo in 35 minuti all'osteria della contessa Orni, go (sulla carta 1:25.000 segnala Casaro N'avanzine). Quindi si allaccia anche il sentiero rapido che in un'ora c un quarto sale da Fener Dalla piccola asteria la strada continua quasi piana, verso ovest., per 40 minuti sullo spigolo del Monfenera (M. Tomba m. 870) sino 11'osteria di Monfenera (ni. 854) detta anche dai paesani Doc, discreta con alloggio su brande. Anche questo comodo tratto è amenissimo: al panorama magnifico che si. gode a sud. si aggiunge verso nord quello della v-alle dell'Ornilo e montagne'al di. là: a mattina, oltre il Piave, altra massa eli monti ». « Il versante sul quale ora si combaite c quello per il quale passa il -sentiero, di Fener ripida scarpata boscosa che strapiomba sul l'Ornigo e sulla stazione ferroviaria Molinetto Pederobba. La conca di Alano e di Fener, dove il nemico si raccoglie per i suoi assalti tanto che i nostri velivoli bombardarono « efIcacemente colonne nemiche in movimento lungo la rotabile » — sono però da noi dominati dal terrazzo che dal Monte Pallone Monte Pizzo, fino allo Splnoncia corona la testata della Valle d'Ornilo e può prendere quindi di rovescio 1 battaglioni nemici che cercano di aggrapparsi al Monfenera. Come l'urto nemico s'accanisce contro questo ! golo della montagna, cosi è cerio che la difesa porterà tutto il suo peso per ischiacciaie il nemico ». La resistenza italiana Londra, 24, notte 11 Daily Scws, commentando la situazione italiana, scrive: « E' troppo presto per diehia rare che il pericolo sia passato in Italia, ma la felice resistenza che i tedeschi stessi sono costretti a riconoscere, f estremamente incora, giaute. Il breve arresto dell'avanzala tedesca avrebbe potuto essere spiegato con le ditti coìta di trasportare le artiglierie, ina .sono ormai quasi quindici giorni che gli italiani hanno ripiegato sulla Piave e la l'oro resi stenza è intatta nel suo complesso. I tedeschi non possono attendere indefinitamente, perché ogni giorno guadagnato dagli italiani accresce le forze che gli alleati possono lanciale in Italia e, per conseguenza, la speranza di una lortunata resistenza. Tili invasori lo comprai dono tanto bene che essi attaccano furiosa mente a prezzo di gravi perdite su tutto fronte, ma gii attacchi sono stati infranti dalla coraggiosa e tenace resistenza della pri ma e della quarta annata italiana. Se questa situazione può essere mantenuta qualche teni po ancora, la breccia in Italia sarà un insite cesso del genere delle marcie su Parigi e su Ca-lais. I tedeschi, i quali contavano di otti nere una pace vantaggiosa, non l'avrebbèr avvicinata di un solo giorno. Un'invasione vittoriosa avrebbe fatto del Mediterraneo un lago tedesco e messo in pericolo le forze di spe dizione alleate in Oriente e forzato la porta posteriore, della (•'rancia, Ecco che ora i giornalisti tedeschi cominciano a dichiarare eh tutto ciò è poco importante. E' la prova che essi comprendono che questi scopi sono irrealizzabili ». Il Daily Mail scrive: « Alla line di una delle settimane più critiche della guèrra, gli itahan possono annunciare che essi hanno respinto una serie di attacchi tra i più violenti su fronte del Veneto nonostante che il nemico v abbia trasportato una immensa quantità di artiglieria. Gli eserciti italiani si cònducoii con una tenacia ammirevole ed Ogni glori) di resistenza significa ner essi, come per gli alleali, una serie di vantaggi. La resistenza italiana è tanto piti meritevole In quanto difficoltà della difesa sono grandi. 1 te.leseli dispongono di grandi forze di artiglieria hanno a favor loro le condizioni atmosferiche e le condizioni dei fiumi che. dopo avere stra ripato durante la ritirata italiana, erano ritor nati allo stato normale quando i tedeschi han 'io dovuto attraversarli. Nella loro coraggiosa difesa gli Italiani hanno là nostra calorosi simpatia. D'altronde noi diamo ad essi prov magnifiche in quanto gettiamo nel combatti mento itutte le nostre fòrze per aiutarli. 1 tedeschi pretendono che sia con uno scopo ego; sta che noi attacchiamo presso Cambra!, liti essi sanno benissimo che l'offensiva nostra questo settore, vi immobilizza enormi forze tedesche, ciò che aiuta sensibilmente gli ita liani nella loro resistenza ».

Persone citate: Casaro, Fraccaro, Moschin, Musone, Plinio Fraccaro, Seren, Tili