Un attacco nemico sull'altopiano d'Asiago completamente respinto dalle nostre truppe I nostri resistono dappertutto validamente

Un attacco nemico sull'altopiano d'Asiago completamente respinto dalle nostre truppe I nostri resistono dappertutto validamente Un attacco nemico sull'altopiano d'Asiago completamente respinto dalle nostre truppe I nostri resistono dappertutto validamente comando supremo, 12. Dallo Stelvio alVAstico non si ebbe ieri alcun avvenimento notevole. Sull'Altipiano di Asiago, il nemico rinnovò nel pomeriggio l'attacco delle nostre linee, nel tratto Gallio-Monte Lotigara-Quota 1674-e di Meletta di Gallio. L'azione avversaria fallì completamente sotto il nostro fuoco d'artiglieria e fucileria; all'estremità nord della fronte d'attacco, dove si ebbe accanita lotta di fanterie, i nostri contrattaccarono, riuscendo a catturare qualche prigioniero. Sul rimanente della fronte montana, in azioni di contatto con avanguardie avversarie, le nostre truppe avanzate resistettero ovunque validamente. Nella pianura, attraverso il Piave, vivace attività di fuoco. DIAZ. Attività combattiva « L' « attività combattiva » che si ridesta euì 350 chilometri della nuova fronte, dallo Stelvio alla Piave (scrive il critico militare del Corriere vicentino), costituisce un risveglio rassicurante dello spirito del nostro esercito e un confortante presagio per le giornate di battaglia che ci attendono. Questa constatazione è il rilievo fondamentale della situazione attuale, che s'impernia tutta sullo spirito di combattività dell'esercito. Ieri ce ne recarono testimonianza quei pochi profughi dell'Alto Vicentino, che dovettero riabbandonare le loro casa, non. come l'anno scorso, sotto l'impeto della minaccia nemica, ina per dare alle nostre forze libertà di movimento e di azione. Più incoraggiante viatico nel duro cammino del momentaneo esilio i forti alpigiani nostri, le patriottiche popolazioni dell'Astico non potevano avere., e per questo dai loro volti spirava un accento di rassegnata serenità, che essi porteranno seco nelle altre provincie d'Italia, ricambiandole dell'ospitalità fraterna con l'attesa confortatrice parola della fiducia. >< Chi celebrerà degnamente il sacrificio eroico dei disperati difensori di Monte San Simeone? Quest'era il monte più celebre delle prcalpi «uniche, la sentinella naturale, il baluardo selcifero allo sbocco del Tagliamento alla pianura: e sulla sua vetta (m. 1506), come su quella del finitimo Monte Festa, (m. 1054), fin dal tempo di pace erano state predisposte delle difese che avevano il compito dello sbarramento alla confluenza del Tagliamento e del Fella. Ma ora la celebrità sua, ch'era fin ieri ristretta alla piccola storica «"Patria del Friuli », s'espande per tutta la grande pa. tria italiana e vi porta una nota di confurto e di orgoglio. « Proprio quando si annunziò che a monte di Pinzano « alquante forze nemiche » avevano varcato il Tagliamento, noi abbiamo scritto che quel plesso di monti che 6'alza fra Tolmozzo e Pordenone avrebbe potuto essere per se stesso un buon appoggio per noi e un serio ostacolo pel nemico ; taa che in rapporto alla nuova situazione si trovava paralizzato dal movimento aggirante iniziato dal nemico nella direttrice dell'alto ' Tagliamento. Il fulgido episodio della disperata resistenza dei nostri è una conferma del valore difensivo di nuei monti, ma nello stesso tempo della loro inevitabile immersione sotto la marea dell'invasione nemica che scendeva dalle alle valli carniche e risaliva il corso del Tagliamento per ishoccare nell'alto corso della Piave. E degni emuli dei loro compagni del San Simeone, ma più di loro fortunati sono stati gli intrepidi difensori di Lorenzago, paese che è l'ultima tappa sulla medesima via imboccata dal nemico. Difatti Lorenzago è allo sbocco della famosa strada della Mauria, che dalla Carnia conduce al Cadore. Il paese è uno dei più ridenti del Cadore, perchè fu quasi tutto ricostruito, bu una amenissima collina, dopo l'incendio del 1855 che ne distrusse le case di le gnu. Militarmente, esso ha il compito di proteggere lo sbocco di Val Mauria e soprutulto il Ponte nuovo sulla Piave, che unisce appunto la strada della Carnia a quella dell'Alto Cadore che a Tai va a 'congiungersi con la famosa Strada cl'Alemagna. Quel manipolo di nostre retroguardie, che ha resistito fino all'estremo, e che poi è riuscito a l'arsi largo tra i nemici che già lo circondavano, s'è dimostrato veramente degno di quella celebre Centuria tì'Oltrepiave, la cui antica bandiera di setu rossa e gialla con il vecchio Leone di J3an Marco, si conserva ancora nell'archiS/io parrocchiale di Lorenzago, documento glorioso deila fede e del patriottismu del Cadore nelle lotte secolari contro lo stranièro. Queste retroguardie hanno permesso cosi che più ordinato si compia il ripiegamento su Pieve di Cadore, dando anche maggior tempo agli sgomberi delle valli affluenti della Piave, fino a Belluno, spezialmente la conca di Cortina d'Ampezzo, fu Zoldano e l'Agordino. tutti legati alla grande arteria della Piave. « Degno pure di nota, agli effetti della protezione del nostro schieramento nelle nuove linee, è stato l'arresto di una puntuta nemica al Col Broccoli (ni. 1617), il vulico che unisce la conca di Tesino, sul versante della Brenta, e quella di Primiero, sul versante del Cisrnon. Press'a poco ih questa zona — vedremo poi precisamente dove, nel corso delle operazioni si formerà l'innesto della nuova linea della Piave con la vecchia linea del Trentino. Da questo l'importanza che essa si assesti Secondo le disposizioni del nostro Coman do, e non sotto la pressione e la volontà del nemico. Ugualmente, per la infrangibilità della linea del Trentino, che forma la condizione sine qua non per la nuova linea di resistenza sulla Piave, è sintonia tico che sia stato respinto l'attacco nemico in Val di Ledro, cioè nella conca di Bezzecca. Ivi le « nostre posizioni avanzate » si aggrappano alle pendici meridionali di Monte Pari, di Monte Vies„ di Monte Nozzolo e di Monte Cadila, e sono quindi più posizioni di approccio che posizioni di resistenza ; quindi che abbiano resistito « per quanto l'attacco di forti nuclei fosse stato preceduto da larga azione di arti- glieria» è segno anche più confortevole e rassicurante. L'insistenza di saggiare le linee delle Giudicane vedremo se rivelerà una manovra diversiva o un attacco a fondo. « La Piave, infine, da Susegana al mare, è ormai divenuta la linea nostra. Il momento critico del passaggio» del fiume sotto la pressione nemica è superato e le nostre truppe « disunpegnatesi combattendo » sono già schierate sulla destra del fiume. La stazione di Susegana si trova a nove chilometri oltre Treviso, proprio sulla sponda sinistra della Piave, vicino ni Ponte della Priula, sul quale passa la grande strada provinciale Treviso-Udine. PnrMlelo è il ponte della ferrovia che va pure da Treviso a Udine. L'altro passaggio, a sud, è quello di Ponte di Piave, sulla linea ferroviaria Treviso-Oderzo. La terza coppia di ponti attraversa la Piave a S Doni sulla linea Treviso-Portogruaro ». Significative manifestazioni della stampa elvetica Corna, 12, Sono molto notevoli le manifestazioni di simpatia verso l'Italia deila grande maggioranza della stampa svizzera. 11 Dovere, occupandosi delle recenti azioni mili'.-ari sul fronte italiano, afferma che il loro risultato, per quanto grande, è tutt'alrro che irreparabile come i nemici dell'Italia tendono a far credere. « Si rI.flo.ta — dice il giornale di BelUnzona — che l'Italia ha grandi risorse di uomini e che il. materiale è presto rifatto, mentre dietro di' lei stanno le Potenze alleate, agguerrite e già sollecite di soccorsi. I ticinesi, che si sono posti, sia pure, idealmente, dalla parte che avversa la reazione prepotente e rapace, guardano con fiducia alia grande Nazione italiana e sperano che la forza delle sue armi aggiungerà nuovi allori al già glorioso tricolore ». Ancora più notevole è l'attitudine dei giornali della Svizzera tedesca. La Heue Zurcher Zeitung ricorda come in Svizzera si abbia il devere di' tributare alia grande Nazione vicina tutto il rispetto e la considerazione che essa si è meritato, non solo per le dure prove affrontala, ma per l'atteggiamento sempre più che corretto mantenuto verso la neutralità della Confederazione. <i L'Italia e il suo esercito — scrive — hanno dimostrato una fermezza etl un coraggio che gli danno diritto a tutta la nostra stima. Il destino le impone oggi prove nuche più dura di quelle sin qui sopportate; ci sia dato, in Questo momento, di tributare la nostra ammirazione aliti fermezza che la Nazione italiana dimostra in questi momenti difficili. Qualunque Nazione sarebbe fiera di sopportare una così grave prova con l'eroismo con cui la sopporta l'Italia ». La Versohnung Zcitimo esclude in modo assoluto che i successi austro-tedeschi possano indurre l'Italia alla pace. La Frele Zeitung nota che l'Austria colla sua attuale offensiva non ha ottenuto che un raccorciamento del. fronte, ma pagandolo a caso prezzo, cioè con un asservimento ancora più grave alla Germania e con una nuova limitazione della propria libertà d'azione. La Tìevue, il Journal de Genève o la Gazzetta dì Losanna contengono altri articoli favorevoli all'Italia. Commovente tributo alla Patria degli italiani all'estero Rio Janeiro, 12. Da ogni parte del Brasile sono pervenuti a! ministro d'Italia telegrammi in occasione del erietljaco dell'augusto Sovrano nei quali vibra un'altissima nota dt solidarietà colla Patria lontana, di fede nell'esercito e di sicura vittoria. Continuano frattanto lo sottoscrizioni per l'assistenza civile, talune delle quali ac- ornpagnato da episodi commoventi. Un operaio scrive di mandare 500^ reis col cuore sanguinante di non poter dare di più. Un prete ha portato al nostro ministro un titolo di rendita di 1000 lire che rappresentavano tutte le sue economie, affermando di non avere mai conte ora rimpianto la sua povertà. Due operai li una fabbrica di tessuti hanno portato i loro titoli da 100 lire del prestito nazionale italia* no. Una signora moglie de! direttore di una fabbrica ha offerto tutti i suoi gioielli per una lotteria a favore dei profughi del Friuli. E' ve rameute commovente questo tributo di amore e dt devozione alla Patria- L'Ag. Slef. riceve da Roma, Vi: L'onorevole ministro Leonida Bissolati ha ricevuto i seguenti telegrammi: Ministro assistenza miti tare e pensioni di guerra Leonida Bissolati. Roma. Buenos Ayres 1800 impiegati ed operai della Compagnia italo argentina di elettricità lottanti in Buenos Ayres per lo sviluppo di una giovane industria ItalCKirgentina contro una vecchia industria germanica con immutabile fede mandano il loro fervido augurio ai soldati d'Italia e rimettono a V. E. la somma di L. fiO.OOO. affinchè ne disponga per i tini di cotesto Dicastero. — Giovanni Carosio. Il genetliaco del Re solennizzato a Oorfù Corfù, 12. In occasione del genetliaco di S. M. il re d'Italia il generale italiano ha passato in rivista sulla Piazza d'Armi un distaccamento italiano. La colonia italiana ai compieio ha vivamente acclamato al B. Esercito, facendo ad esso una calorosa dimostrazione patriottica. Al ricevi mento dei connazionali al consolato, riuscito numerosissimo, il console Italiano diede le ■ tura fra la commossa ammirazione degli ostanti degli ultimi telegrammi descriventi gl atti di eroismo, compiuti in questi giorni dal nostro esercito. II generale e gli ammiragli italiani furono oggetto nella sede del Consolato di viva dimostrazione per l'esercito e per la marina. La sottoscrizione aperta a favore del profughi friulani ha avuto uno spontaneo ia larghl&simo successo. Gii inglesi continuano a consolidare le loro nuove posizioni Landra, 12. Un comunicato del maresciallo Ilaig in data di ieri sera, dice-. Stamane abbiamo respinto un colpo di mano contro le nostre posizioni ad ovest di Lens infliggendo perdite ai tedeschi. Continuiamo a consolidare i guadagni di ieri. Il tempo è sempre cattivo; il lavoro degli aviatori è stato ieri, a causa della pioggia, quasi impossibile. Numerosi velivoli hanno cercato di cooperarle con le ondale di assalto della fanteria èil hanno pure cooperato con l'artiglieria. La pioggia ha impedito i bombardamenti notturni. T'ititi i velivoli che operavano al di sopra delle lince nemiche sono tornati per prudenza all'aerodromo. Lotta d'artiglieria nel Belgio e sulla Mesa Parigi, 12. Il comunicato delle ore 23 di ieri dice-. Nessuna azione di fanteria durante la giornata. Lotta di artiglieria, viva nel Belgio, nel settore di Papegood e sulla riva destra della Mosa, nella regione della quota 341 e nel bosco dalla Chaume. Giornata calma sul resto del fronte. Il comunicato tedesco per il fronte occidentale dice : Gruppo degli eserciti del principe Ruprecht di Baviera: Il terreno delle escavazioni tra Poelcapelle e Passchendaele fu nuova-merde teatro d'una lotta accanila. Gli inglesi impegnarono nel combattimento Divisioni, freschi' per conquistare le alture a nord di Passchendaele. I loro reggimenti, attaccando in masse profonde, penetrarono nella nostra zona di difesa al centro del fronte d'attacco e presero d'assalto le allure desiderale, ma le nostre truppa con contrattacco li respinsero Cinque volte il nemico ripetette gli attacchi, dei quali la maggior parte non riuscirono dinanzi alle nostre lince nella zona di difesa della nostra artiglieria. Dove il nemico guadagnò terreno, la nostra fanteria 10 respinse ad arma bianca. Le nostre truppe inseguirono l'avversario e gli tolsero elementi delle sue posizioni di partenza. 11 duello di artiglieria continuò sino alla sera e si estese alle posizioni vicine al terreno di combattimento. Un attacco parziale britannico sferrato nella sera a est di Zonnebeke, non riuscì. A sud di Richebourg effettuammo riuscite punte di ricogniziona contro le posizioni portoghesi. I combattimenti dati sul terreno tra le posizioni avversarie nell'Artois e presso Saint Quentin furono a noi favorevoli. Il comunicato belga Lo lito-ira, 12. Un comunicato dello Stato Maggiore belga dice : Durante la settimana dai 3 al 9 novembre la nostra artiglieria ha effettuato la distruzione di numerose opere e batterie nemiche. Questi tiri seno stati principalmente diretti contro fattorie che i tedeschi occupano sulla riva sinistra dell'Yser a monte di Nieuport. come pura contro opere nei dintorni di Dixmude ed al sud del Woumen. A vari tiri tedeschi con granate a gas velenosi abbiamo energicamente risposto per mezzo .di proiettili della stessa specie ed inoltre i principali nodi delle comunicazioni nemiche sono stati tenuti costantemente sotto 11 nostro fuoco. D'altra parte la lotta d'artiglieria è stata violentissima dinanzi a Dixmude. Il nemico ha varie volte aperto mi fuoco intensissimo sulle nostre opere avanzate a sud della città. Vi abbiamo risposto con energici tiri di controbatteria. Ogni giorno nostre pattuglie hanno percorso le trincee tedesche vicino all'Yser. Nei dintorni di Dixmude. malgrado il cattivo tempo che vi è regnato durante la maggiore parte di questa settimana, sono stati effettuati numerosissimi voli. L'aviazione d'artiglieria ha largamente contribuito alla buona esecuzione di numerosi tiri sulle batterie e sulle opere nemiche, come pure sulle vie di comunicazione. L'aviazione di caccia ha do una parte assicurata la protezione di. tutte le altre operazioni e dall'altra li.-., fatto numerose incursioni offensive. Il -1 corrente l'aiutante Heulomeester ha abbattuto il suo sesto apparecchio. Dichiarazioni ;ii voi. Tirpiz sul problema del Belgio ArosteraaEYT, 12. Parlando sabato a Monaco in una riunione dei purtito Vaterland l'ammiraglio Tirpiz ha dichiarato: «La questione di sapere chi tra la Germania e la Gran Bretagna sarà protettrice del Belgio deciderà dell'esito della guerra e dell'avvenire della Germania. Una soluzione poco soddisfacente per la Germania nella questione belga ostacolerebbe le esportazioni tedesche che sono il capitale di riserva delle industrie tedesche e farebbe di questa la schiava degli anglo-americani. L'Inghilterra va benissimo tutto ciò. Il Belgio è la nostra garanzia militare. Esso è il solo mezzo per ottenere un compenso per le nostre, enormi perdite economiche. I trattati sulla cartanon danno nessuna garanzia. La qnestio- ne dell'Alsazia-Lorena j adoperata soltan- to come diversivo. Potremo noi cosìriugee l'Inghilterra a riconoscere il nostro prò te!- torato sul Belgio? Certo non abbiamo che -i conservare le nostre posizioni politiche. Il nostro esercito, la flotta e i sottomarinifaranno il resto. Noi resisteremo più a lun- go del nemico», i particolari dell'avanzata inglese in Palestina Londra, 12, mattino. Un comunicato ufficiale circa le operazioni dell'esercito inglese in Palestina dio©: L'avanzata inglese è oontìnuaNa nella giornata del 10 corr., durante la quale l'ala sinistra delle truppe del generale Allemby è giunta In vicinanza di Esoud, a circa 23 chilometri a nord di Wuadi Hesi. La retroguardia nemica occupava una linea lunto un affluente a nord del Wuedi Sukerer. No.sVri aviatori nello stesso giorno hanno bombardato il nodo stradale sul Wuadi Sheria, ove parecchi colpi ben diretti hanno inflitto considerevoli danni agii odiflci ferroviari e al materiale rotabile. Le nostre truppe mondate si sono impadronite di cinque pezzi di artiglieria da cinque pollici e di otto da montagna, e hanno preso 10 ufficiali e 700 soldati prigionieri. Inoltre una cons'.derovole quantità' di materiale è caduta nelle loro mani. La lista completa del nostro bottino non 'potrà essere stabilita che fra qualche 'tempo a causa dell'enorme estensione del campo di operazione. Sono giunti questi particella ri sulle operazioni delle truppe del Warwiehshire e del Worcestr-rshire: L'3 corr. un generale di Divisione, m ricognizione presso Huy, scopri un considerevole contingente nemico, con cannoni, a circa due chilometri a nord-est. La cavalleria ricevette l'ordine di caricare 11 nemico. Malgrado un violento fuoco di artiglieria e di mitragliatrici, la carica fu eseguita col più grande slancio. Vennero presi dodici cannoni e gli artiglieri austriaci furono uccisi o feriti. Furono inoltre prese tre mitragliatrici e yennero fatti cento prigionieri. Questa operazione ha completamente infranto la resistenza del nemico e ci ha permesso di occupare Huy. Si ha pure dal fronte britannico in Palestina, in data 9 corrente: « Continuammo ad inseguire il nemico in ritirata durante tutta la giornata. La nostra cavalleria è ora al di là di Ascalone. I turchi non hanno avuto il tempo eli far sgombrare dalle popolazioni i villaggi oltre il Wuadi Hesl. Le nostre truppe sono state ricevute lietamente dagli abitanti i quali hanno dimostrato il loro sollievo e la loro soddisfazione alla vista dei nostri scadati. La nostra cavalleria, avanzando a nord di Sheria, è pervenuta a raggiungere parte della retroguardia turca che si ritirava in direzione di Poureir. Il nemico ha distrutto grandi depositi di munizioni, che era stato costretto ad abbandonare. Non di meno una grande quantità di esse è caduta intatta nelle' nostre mani. I turchi hanno incendiato vasti depositi e detriti di granate sono caduti sopra una estensione di parecchi acri. Bei'lhanouh costituiva la testa della linea strategica che andava da Gaza alla linea principale che attraversa la Palestina. Nostri aeroplani hanno continuato il .loio lruon lavoro crivellando di bombe i turchi in ritirata. Alla stazione di Arak el Menasicke hanno raggiunto con un colpo diretto un treno mentre con le mitragliatrici ne colpivano un altro. Un rapporto ulteriore dei nostri aviatori dice che la cinta di El Faloujeh e la stazione di El Tineh sono in preda alle fiamme ». Un altro rapporto del 10 reca queste nuove informazioni; Ogni giorno aumenta l'importanza del nostri successi su questo fronte, ogni ora aum*nta l'estensione dei bottino catturato, mentre l'inseguimento del nemico ci ha condotti a circa trenta miglia a nord di Gajja. I rapporti ricevuti dichiarano che una grande confusione e quasi il panico si sono manifestarti per parecchie miglia dietro lo attuali posizioni turche, ma sarebbe troppo presto per fondarci su queste informazioni, le quali nondimeno rivelano l'inquieuudine dei turchi. Il solo punte in cui il. nemico oppone una resistenza accanita è Herbish, a nord del Wuadi Hesi, dove esso lanciò sei risoluti conti-attacchi contro le truppe scozze-si, le quali da principio furono leggermente resninte sulla sinistra, ma poi ripresero queste"tnrice« e poco dono ricacciarono i turchi infliggendo loro perdite considerevoli. La nostra cavalleria ha avu'o un vivo scontro col nemico, che essa ha disperso presso Be:thanoun nel momento in cui il nemico voleva condurre via uno dei suol grossi cannoni da marina, Gli artiglieri e d'affusto furono abbattuti. Il cannone e 22 turchi furono catturati. Quantunque il grosso del nemico si sia ritirato verso nord, piccoli distaccamenti di reiromardie sono disseminaiti in tutto il paese. Essi sono catturati l'uno dopo l'altro. I successi nell'Africa orientale Londra, 12, mattino. Un comunicato ufficiale circa le operazioni dell'esercito britannico nell'Africa occidentale dice: «Le colonne inglesi operanti a sud-ovest di Mahenge continuarono fra 11 23 ottobre e ì'8 corr. a respingere energicamente innanzi te avanguardie nemiche su tutte le località verso est- ed inoltre a sud verso Liwale, impadronendosi di prigionieri e di materiale da guerra. Il giorno 3 corrente tre ufflcleli tedeschi, 39 soldati e 140 ascari si atrese.ro ad una nostra colonna. Altri 89 ascari si arresero lo stesso giorno ad una colonna belga più a nord. Tutti erano o malati o convalescenti. Riprendemmo il nostro movimento di avanzata nella valle di Laltelete. Il G corrente il nemico^ subì forti perdite ritirandosi ed abbandonando una considerevole quantità di materiale compreso en pezzo di marina da 105 millimetri, numerosi fucili, mitragliatrici e munizioni. Una mitragliatrice fu pure presa in una grande azione effettuata dal Corpo di Capetown. I portoghesi sono attivi sul Rairiviuna ». Il vigore della resistenza italiana Londra, 12, notte. Il Daily Tclcgraph, parlando degli avvenimenti italiani, dice che la resistenza opposta all'avanzata nemica « rivela un vigore che certo non è segno di un morale vacillante presso gli italiani. L'applicazione del principio dell'unità di direzione è di buon augurio per le operazioni future e ne attendiamo i risultati con fiducia». E ■Kfrrm\È),A^<? -ywfa&e .... Km. 17 / 1 3 4 S

Persone citate: Broccoli, Coman, Corna, Diaz, Fella, Giovanni Carosio, Landra, Leonida Bissolati, Mesa, Pinzano