EPISODI

EPISODI Guerra e libertà di stampa in Inghilterra EPISODI (Nostra corrispondenza particolare) e a a i i e e , y e è r e e o e l e l a l a i a u a . n i a a LONDRA, agosto, i Casi pratici ? La censura inglese alla prova dei casi più spinosi? Immediatamente, se volete questo, dobbiamo lasciar fuori l'Irlanda, il dato e fatto della censura in Irlanda non prova un fico. Tutta eccezione alla regola. La verde Erinni è un secolare nido di vespe. Appena v'insinua la punta del piede qualche equinozio europeo angustiarne gli inglesi, le vespe irlandesi se la pigliano con l'Inghilterra, e cercano di pungerla ronzando come aerodromi. Non di rado, anche in mezzo agli equinozi, l'Inghilterra lascia all'Irlanda maggior libertà generale che non si conceda essa medesima. Adesso, per esempio, si può fare il proprio buon piacere molto meglio in Irlanda che qui, dove vigono delle restrizioni che agli irlandesi sono accuratamente risparmiate. Vi è tuttavia un'eccezione, e concerne la libertà di stampa. Si permette anche in Irlanda di stampare moltissimo ; ma si ammette e si applica laggiù la censura politica. Cosi ci son state, e ci sono, autoritarie soppressioni di periodici a causa dei principii loro. Ne furono soppressi una dozzina, e ogni tanto ne va uno. Ma si tratta di piccoli e semi-clandestini organi sinn-feiners, i cui principii sono la rivolta, la separazione, la repubblica e la catastrofe. Non bisogna neanche scor darsi che, quando uno se ne va, ne sorge subito un altro, e che ne restano sempre più del necessario. E bisogna tener presente che c'è da fare con un paese fresco d'insurrezione annata; che i sinn-feiners giuocano alla calamita con la reazione; e che dei cerebrali in fregola come loro si tirerebbero addosso ben altro da moderatori meno longanimi degl'inglesi. Del resto, badate, è discutibile se Io stroncamento d'una dozzina di fogliuncoli perversi nella stessa Irlanda sia stato saggio. Queste faccende non si giudicano dalla loro estetica, esclamando: «Questo é forte, vedete!». Si giudicano dai loro risultati, che seguono il bel gesto a una certa distanza di tempo. Ed è arduo provare che il sinn-feinismo si sarebbe diffuso di più se si fosse soppresso niente. Oggi stesso, por esempio, l'organo domenicale del ministerialissimo Lord Northcliffe stampa che « le loggie sinn-feiner crescono di numero, i loro accoliti aumentano a centinaia, anzi, a migliaia, ogni settimana e turbamenti sono in incubazione». Per cui, con la stessa logica, si potrebbe dire: « Avete soppresso, e guardate ! ». Ma è meglio dir niente e prescindere, in questi articoli, dall'Irlanda. Tenendoci, dunque, sulla riva sana del Canale di San Giorgio, troviamo che, entro la rete delle mirabili salvaguardie offerte in Inghilterra alla libertà di stampa, l'azione della censura si è svolta (parole testuali dell'ex-ministro degl'Interni, onorevole Samuel) come segue: «Proibiti furono la comunicazione d'informazioni mili tari utili al nemico ; la propaganda contro gli arruolamenti volontari;'i tentativi di indurre a disubbidire la legge uomini soggetti al servizio militare obbligatorio ; i tentativi di fomentare scioperi o infedeltà fra gli operai degli stabilimenti per le munizioni e degli arsenali. Non proibita fu l'espressione dell'opinione che con una politica migliore si poteva evitar la guerra, o che bisognerebbe porvi termine sull'istante a mezzo di negoziati ; oppure che non si doveva adottare la coscrizione, o che, adottatala, si dovrebbe abrogarla. Respinto fu il consiglio di quelli che avrebbero voluto schiacciare tutti i movimenti politici che potessero considerarsi anti-patriottici ». Ora, alla stregua di questa sintesi, capite subito che i casi d'intervento autoritario furono pochissimi. Una latitùdine unica ha potuto assumere qui la discussione generale della guerra, e del Governo in tempo di guerra, nei grandi giornali che la guerra han propugnata e in quelli che l'hanno accettata come un fatto compiuto dopo il brevissimo periodo di scelta, tutti riconoscendo la naturale necessità di vincerla. E' ovvio che questi non ca_ddero entro i divieti enumerati, e nessuno li toccò. Altri periodici — pescheria minuta — invece vi caddero, e allora l'autorità intervenne. Questi casi, come accennai, si contan sulle dita. L'atto estremo (soppressione sospensione di periodico, luogo a procedere e condanna di pubblicista, il tutto in base al Decreto per la Difesa del Regno) fu compiuto in una dozzina di casi al più. In quasi tutti, nemmeno un libertario potreb he trovar molto da dire. I pochi periodici e pubblicisti colpiti appartengono di regn la a due categorie. La prima è quella della minuscolci. stampa ebdomadaria so cialista o sindacalista che pullula, com'è inevitabile, nei più intensi centri industriali. La seconda è quella della microscopica stampa anarchica e comunista che si estrinseca in fogliuzzi semi-volanti e mensili nel niieZiO di certe piccole comunità di immigrati, specie russi, tuffate nel cosmo di Londra. I prodotti della seconda categoria hanno in Inghilterra l'importanza che può assumere fra le Terme di Caracalla una zanzara giuntavi dall'Agro nel crepuscolo. Scritti in inglese, più o meno, e firmati in inglese, sono elocubrazioni di foreigners ai quali la libertà di qui hu persino concesso di ribattezzarsi nella lingua paesana senz'alcun fastidio. Nessuno li vede ; la gente s'è accorta che esistevano solo leggendo due righe d'annuncio di qualche misura a loro carico in fondo a qualche colonna di cronaca spicciola.. Naturalmente, durante la guerra, devono aver dato fuori da maiiti ; c due o tre di essi, il Freedom, il Worker's Friend, un altro the si chiama lo Spur, sono stati colpiti. Furono sospesi o soppressi, a seconda, e subirono sequestri di copie e condanne di compilatori. Ma non ò diffìcile indurre che si arrabattavano direttamente contro gli arruolamenti o eccitavano gli arruolati a perpetrare follie, e simili. Dovevano essere incriminabili chiaro come il sole a termini del Decreto reale. Restàvan bensì liberi di difendersi davanti al giudice ; ma quul giudice poteva assolverli? Lo straordinario è piuttosto che nessuno può realmente dire che siano stati colpiti con la volontà di reprimere e soffocare le loro, per quanto detestabili, idee. La ragione è semplicissima: che escono ancora. Cosa sia successo, non so ; ma è assodatole, per esempio, che il Freedom e lo Spur. sona redivivi, quest'ultimo vantandosi d'avere un suo compilatore in prigione, ma di poter tirare innanzi di lena: e che continuano a predicare fai deserto) i loro sermoni dottrinari. sptssoficlom e i i . o e i Più importanti — inglesi per dawéroy se non altro — e forniti di cause meno» perdute, sono gli organi della prima categoria, i portavoci socialisti e sindacalisti nei grandi centri industriali. Intrapre-1 sero essi pure, in genere, campagne di opposizione alla guerra, propagande paci-* fiste, e via dicendo. Tre di essi furono colpiti al tronco: il Forward, il Worker, la Vanguard. Senonchè, badate. Questi tra organi vedevano la luce' a Glascow, uno dei supremi centri metallurgici del Regno Uni. to, una fucina essenziale per il muniziona' mento e le costruzioni navali. E vennero colpiti sotto l'accusa specifica di tentativi intesi a disorganizzare l'industria di guen ra con azioni dirette: fomentando sciope« ri nei cantieri, e facendo aperta opera di sedizione. P«r questo, tranne in un casa speciale connesso con una visitazione po< litica, furono sospesi, processati, condam nati. Avevano violato nette disposizioni di legge ; ogni difesa in tribunale era vana. Un lettore rosso, senza dubbio, osserverei* he : « Pretesti per sopprimere le idee, firn zioni per soffocare l'opposizione alla guer* ra ! ». Ma direbbe delle sciocchezze. Non si voluto sopprimer niente fuorché della intollerabili azioni dirette, entro i limiti della loro estrinsecazione. E anche qui la riprova ò agevole: il Forward, la Vana guarà, e credo anche il terzo incomodoi escono ancora. Traverso i loro periodi di pena non hanno smesso un'oncia delle lord idee e della loro attitudine ; hanno soltanto smesso la voglia di lanciarsi alla disorga< nizzazione del munizionamento, ciò che lai legge non può soffrire. Inoltre, nessuno ha mai toccato, certo mai sospeso o soppressoj i principali organi dottrinari del sociali* smo minoritario, come il Labour Leader 4 Cali, e del sindacalismo, come VHerald, Tutti e tre contro la guerra e contro la società, epperò alquanto inascoltati, pos< sono scrivere, entro i puri limiti della lorq prudenza, che non è enorme," praticamente quel che vogliono: e vogliono molte cosa fantastiche alla russo. Ma non hanno àt< tentato di proposito al mnnizfonaroento ed all'arruolamento, hanno fatto della teoria, non dell'azióne diretta ; é se la differenza, non può essere grande per dei romantici) pure esiste in grado bastevole per la giu< stizia e per l'equità inglesi. D'altronde, am che in casi di diretta sobillazione sindacai lista, il rigore della legse non fu applicata senza uno strascico d'interrogazioni alla Camera e di critiche nella stessa stampq conservatrice. Il Daily Mail, ad esempioj deplorò la sospensione del Forward sebbe< ne vi avesse avuto pari» il suo idolo, il Premier di oggi, allora ministro delle mu< nizioni. « Non abbiamo simpatia per or* gani di questa risma», scrisse, «ma l'ei sperienza storica insegna essere meglio cha il Governo li lasci stare ». Perchè non $ il gesto energico che vale. Sono i risultati! più tardi. II. , Qualche severo intervento dell!autoriti( censoria si svolse anche in un campo affini a quello della stampa periodica: nel cann po, qui largamente coltivato, della propaj ganda a mezzo di opuscoli proselitisii. DI parecchi opuscoli socialisti pacifisti fu se» questrata l'intiera edizione, i loro stampai tori furono multati senza economia, e quali che stagione in cella fu inflitta ai lord, autori. Ma, ancora e sempre, non si colpi la roba dottrinaria. Si calò la mano sul casi specifici di attentati contro l'arruolai mento e il munizionamento. Chiunque voi glia farsi venire il verme solitario, gli bai sta andarne a cercare, e può comprarsi ah l'aperto tutti gli opuscoli di generica prò» paganda pacifista che vuole. Quando in» vece violano la legge, il giudice non guar< da in faccia ad alcuno. Bertrand Russe! — matematico e filosofo insigne, gran noi me accademico e di casta aristocratica, ma incline ad aspettare il paradiso in terra* epperò pacifista ad oltranza — scrisse sulla procedure del reclutamento inglese un o< puscolo deplorevole con intenzioni deplorei voli. Lo processarono, lo condannarono, « gli vietarono l'adito alle regioni delle gran< di industrie di guerra, dove i mali cate> chismi fanno il maggior malanno. Incidem talmente, il Consiglio accademico di Cam» bridge lo radiava dall'albo dei professori di quell'università. Ma, Consiglio accademico a parte, nessuno intese di mettere il bavaglio al pensiero di Bertrand Russelj Una sentenza gli vietava tra l'altro di an' dare a Glascow ; m,a ciò non significava cha quei beati i quali anche a Glascow aspeti. tano il paradiso in terra, dovessero rinum dare al verbo di Russel conferenziere, il presidente della Federazione dei minatori, Smillie, si fece rapsodo di Bertrand a Gla< scow, leggendogli lassù una conferenza che era di principii, non d'azione diretta con» tro delle indeclinabili esigenze di guerra • e nessuno s'interpose. Similmente, la pri' mavera scorsa, un volume filosofico in cui Russel ha concentrato l'enciclopedia del suo pensiero ha potuto esser pubblicato, é ampiamente recensito, senza difficoltà. E una zuppa, secondo me; ma questo non c'entra; vorrebbe mordere. La condanna di Russel fu legalmente giusta; pure non pochi estranei al pacifismo la trovarono inopportuna. Allo stessei modo, il New Statesman, che resta per la guerra ad oltranza, ritiene in genere cha « qualche volta sia stata calcata la mano su piccoli opuscolisti senza alcuna neces» sitù ». Tuttavia, non vi fu reale violazione della libertà di stampa. Siamo precipitati in casi eccentrici. Pei esser completi, dobbiamo vederne altri due.. Uno è quello d'un libello suffragista, cha fu soppresso di pianta. Benché tutto per la guerra, esibiva contro i conduttori di que< sta un furore così viperino, che la pub* blica igiene reclamava una misura radicale; ed è detto tutto. L'altro fu quello del Globe. Intieramente per la guerra anche! lui, questo foglio vespertino iniziò nei pri* mi mesi di regime bellico una campagna! tremenda contro il Governo radicale d'allora, che giustamente non gli piaceva. La lasciarono dire. Per provare ad abundan* tiam la eecità governativa, annunciò fan» tasticamente, senza dirlo al censore, cha c'erano 250.000 riservisti tedeschi a piede libero nel Regno Unito, organizzati, arma* ti, e ruminanti un gran colpo. Gli scrissero dei rimbrotti, ch'esso restituì con una let« tera impertinente. Più tardi, per intaccare Asquifh, prese serenamente a diffa» mare la sua signora. Fu soltanto quere< lato; e, non potendo avere ombra di prove, fece una colonna di scuse, versò certe som-, me che andarono alla Croce Rosea, chiese ?enia al Tribunale « \% ||£ fggj

Persone citate: Bertrand Russe, Bertrand Russelj, Casi, Forward, Freedom, Friend