Giovane donna aggredita in casa

Giovane donna aggredita in casa Giovane donna aggredita in casa e derubata con minacele di morte la' Inse&almenfo @ r arresi® dsl ml®m®l® E' mancato assaà poco che la cronaca ldovesse oggi narrare un nuovo delitto. II s dl rnpirm- <-' o<l armata mano, ò. tuttavia, s «ssai Hiipn ssionante nella sua. drammati- cita. Par fortuna fi colpevole è stalo subito g scoperto'ed arrestato, mercè ili sollecitò iu- ptcrvento di alcuni cittadiint e dì duo agenti. I c. n 1 // visitatore misterioso tu un modesto ailloggio al primo piano di via S- Tommaso 2i. abita urna lai Maria I lSCJ Il Garrone di Giuseppe, di 25 anni, piccoldna,, I bruna, la quale conduce una vita molto in-:r dipendente. i/erso lo 22 di ieri sera la Garrone — se conno il racconto che ella ha fatto viriceli-; gdo a. stento la propria, commozione — era qrincasata seta e stava taglliendosi il cap- peMo, quando udì squilli are i'1 campanaio cd'incesso. Credendo che fosso un suo amico ando ad aprire e si trovò di fronte un gio- tvane sbarbato, paMMo, col colilo fasciato zdi bende, il quale le disse semplicemente : ^ —Ho bisogno di parlante. P — Allora entri — rispose la Garrone, pen- Tsando che il suo amico mandasse lo sco-i nosciuto per qualche ambasciata. j j L'individuo assunse mi fare assai miste- » rmSo, si chiuse la porta alk spalata e poi, s prjma cac ja Garrone potesse aprir bocca. domaaiftargili iil motivo deHJà visita, la rt afferrò brutalmente aJla gola con la mano m sinlbrti-a e nello stesso tempo trasse di ta- s sca un cacciavite, dai m,indco di legno o, J sussurrò: — Taci, o t'uccidoll La donna fu presa da un terrore foMc, tanto più che aveva scambiato il cacciavite per un pugnale e non trovò la forza di baj Dettar parola, rjaimm-i c d. . ni Pi ~i r—intimo t 2o sconosciuto, con tono cho non ammetteva| vDammi quanto possiedi! ,.; ™g"^r. p. * per stordire la sua vittima il turpe,§ mtluviduo la colpì con un forte pugno adita, v testa. . u, „ mLa Garrone barcollio ed ebbe un gemito1 i di spasimo, ma. non cadde. I - Hai capMo? - ripetè lo sconosciuto - v dammi tutto ciò elle Possiedilo Vaiimazzo's aui come l]n cnn(, 1 I S1 ! ns ' E ^ avvalorare la sua. feroce intimazi.o- . nc , _ » r;.,(.r.iaiVÌt0 n tPTVn ,](v] V SS^^' 11 (lel;dsili «il Vi fint-r-, t„M^> v-njii .„ r ~«! Sl! Vl daro ™™1 ~ htùbelio la c uo""J-. ., S Lìindivàduo ]a sta-imgeva sempr« affla gola ^ e Ju trascinò presso la tavoJ'a, sulla quote la Garrone aveva deposta una borketta , (r8r™„to h^ìi v-;,toro di cetifoventi ISre P gK^^'ffi & bS°ctìa e 4' la ° ,J«l^n.ssaro presi, la ooiseria t se ia poso ni tasca., por soggiunse : I — Voglio anche i braccialetti! E mentre la Garrone faceva iJ gesto di tou;lie-rli;, egli con un gesto brutale glie l'i stj-yppù spezzandoli non soddisfatto ancora, le tolse dal colilo là catenella d'oro e l'orologio, sempre minacciandola di morte col càéciaviìè. La Garrone, livida,, spettrale, tanto era il' suo terrore, non fece .alcuna resistenza noi- :ja i-peranza che il suo tiggressore la lasoias- SC )ji,ci.a) 'mu invece il giovinastro continuò >a stì*lgwla afla gola dopo di essersi messi in tasca tutti ali. oggetti d'oro, a]la rinfu- Sa? e lc disso. ■ |. — Sta bene! Ora consegnami tutto il de- naro- j j>t Garrone s'inginocchiò tremando e coni ]e lacrime agli occhi rispose. ' _ Non ll0 più nuna[ Non fatemi del male! cero il tinco suo torturatore, ma non ot- j lentie alcun risultato. - | % j Anche spogliata ! j ! TI rifiuto, giustificato di* resto, della Gar- rime, parve [imbestialire ri furfante, il crua- fe diede uno strappano alla sua vittima e sempre temendola stiletta fino a toglierle il fiato sussurrò in un soffio ' |ora lo vedremo! Trascinò la. donna prèsso un mobile e'con la mano destra aprì un primo cassetto poi un altro, poi un terzo ancora, buttando tutto aili'arkì. L'aggressore audacissimo trovò un paio vi. . ,,. . jt , r ,. d'orecchini, e se 111 prese, poi un portafoglio che non conteneva denaro ma alcune po- lizze di pegno del Monte di Pietà. — Non vi servono! — balbettò la Gairro- ne. potete, lasciarmele! II malandrino gettò il portafoglio, sprez- zantemente, mormorando: — Puoi tenertelo. E * continuò a frugare dappertutto, ma' non trovò cosa alcuna che gli potesse es- sere uti'e. . AM'infuori deglli oggetti d'oro, che hanno complessiva mento un valore di circa cinquecento lire, la Garrone non pos- sedeva nulla. L'infelice donna, dopo cho i ~ Fuori il denaro! —- intimò ancora rab- Irosamente, ii malfattore. — Non voglio sto- rie! j — Ma vi assicuro che non ne ho! --Tu meniti! — esclamò egli. ! La donna, sempre piangendo e racco- dì convin- lo .sconosciuta ebbe frugato tóppcsvtaitto, sperò di essere lasciata libera, ma invece .. a giunta ancora sofferenze orribili, n tristo figaro aveva nuovamente impognato il cacciavite e lo puntò ancora sul petto nife (Garrone dicendo" a. baissu voce concitatamente • landuiino. Costui invece ricorreva a quello stottta- —- Ora stogili ali! — Perdio? — domandò con un filo di voce la donna. — Non ho più nulla! — Spogliati, ti dico! E Ja Garrone- cominciò a, spogliarsi, terntfml° fli dover morire, tmcKltìta dal ma gemma per impedire alla donna di seguirlo, quando si fosse allontanato, Quando la Garrone si trovò soltanto più co1 copribusto, il rapiinntore lo disse, ~ Ora ascoltami bene! Se tu gridi mentrc me ne vado e dai l'allarme, io ti sgozz° 1U1, in questa stanza. Se mi otenuncierai ^lla Polizia penserò io a vendicarmi quanP? uscirò dal carcere: ti ucciderò allora. Ti errilo per detto e. non fiatare, E dopo aver irfvoMo un cupo sguardo j?J'la donna che tremava come se avesse la »?bbro, le diede un urtone, aprì là porta e sc<ìsc precipizio lo scale, La Garrone ebbe un sospiro di sollievo, rtoP° ta»to spasimo. Sicura ormai che il malandrino non sarebbe più ritornato, essa sdossò un sqpraMto di pellaccia e uscì a J* ,vc*te_ inseguendo i> rapinatore e gri dando a perdifiato: — Al Ladro! All'assassino! Arrestatelo! L'inseguimento e l'arresto lil (falegname Giuseppe Rocco abitanti: nella stessa casa usci fuori e vide che l'ali toro dell'aggressione fuggiva con tutta 1 velocità di ciui er cu. capace; ueilo stesso tempo il portinaio della casa numero 26 di via §. Tommaso — Onorato Savoia — accorreva e, compreso di che cosa si trattava si mise a sua volta sulle traccia del furfante, imitato in ciò da alcuni cittadini L'a^ressore avnm »1« vin o T«mm-.m i.-, via S°°Twesi ffi^i! ™T^vv sStemhrf^*^825^«i«f?'iÌV^2 XX Settembre dov è la fontanella e la Garrone non lo perdeva di vista. Dinnanzi alla chie¬ sa di S. Teresa essa non ebbe più la forza ... V di correre, fu colta da deliquio e cadde co¬ rue svenuta ài suolo. Allora, nientre il Hocco si fernmva per soccorrere la donna, il Savoia e "li altri pnntvniinvnnn l'innorrni ^iatóo contmuavuno l-insegai. M ~;„i»„-j-j„ .„„,, , . , JrI„n,ala^nno t?.nt« un colpo d audacia « P«rclio nessuno gli sban-asso il passo Unse °i cssel'B ^ stssào lllJ inseguitore e si mise _ 11 1 i^mi ,111.1<iulul . . Ma e a uviti0 111 fticcia ^ dinnanzi a lui nossul'o scappava. 11 caporale Ernesto Fi nelli, della La Compagnia dj Sanità che *** B«o lontano dalla fontanella compre ^YTh^X^ " ,uUr° lX>^ SUtto e lento di «iifiontarlo. _ 11 malandrino svolto in via \\ Settembre c- sperando in una doppia uscita, infilo il imloms del palazzo numero 54, ma non eh 06 fatti dieci passi sotto l'androne che il co. raggiosq caporale e gli agenti della Sezione Monviso. .Marco Mazzucco o Angelo Pelle- grino - prontamente accorsi _ gii furono addosso e l'afferrarono, quantunque tentus. se di divincolarsi. Seguito da un codazzo dj curiosi, dal Roc. co, dal Savoia e dalla stessa Garrone che frattanto si era riavuta, il rapinatore fu tXa- getti rubati alla burrone e il cacciavite col quale l'aveva minacciato di morte. Interrogato, si riliutò dapprimu di diro il suo nome, poi scrisse sopra un foglio di <ì»rt« «P*»1* gmeraWà:. Luigi Mastury fu Ame5',:<2 0 ,di Btarna Letizia, nato a Milano ,ld ,80°- yhl S1 dubita assai che questo sia 11 vero suo nome. Egli si rifiuto di dare qualsiasi spiegazione; non tento neppure di negare la sua colpa poiché aveva in tasca tutto quanto aveva rubato alla sua vittima, r^ Garrone narro ni delegato avvocato Olivazzi come l'aggressione era avvenuta: la malcapitata donna era in preda a una forte «citazione nervosa e a tratti balbetta- ... „ ,.»„.,,„ in ,,.,,-r,in va n stento le paiole. H Commissario IntagUefta mandò a coni pieve un sopraluogo nell'abitazione della donna per far constatare il disordine dei mobili e fece rinchiudere il sedicente Maatu. ry in camera di sicurezza, in attesa che sia tradotto alle Carceri a disposizione della Procura del He. ... Prima di tornare alla sua abitazione la Garrone fu accompagnata all'ospedale di San Giovanni, dove il dottor Ferrerò la me dico di leggere contusioni ed escoriazioni al capo ed alla faccia, giudicandola guaribile in sei giorni. dotto alla Sezione di via Giannone. Nel corpo di guardia egli si ribellò alle guardie che Io perquisivano o tentò di strappare un bisrlietto cho aveva in tasca e recava il nome "di Luigi Pastore, abitante in via Ac- endemia Albertina, 3. Indosso l'arrestato aveva ancora gli og:

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