La recente battaglia navale di Heligoland veduta nell' aria ad Oxford, in Inghilterra

La recente battaglia navale di Heligoland veduta nell' aria ad Oxford, in Inghilterra La recente battaglia navale di Heligoland veduta nell' aria ad Oxford, in Inghilterra Altri casi consimili - Come si volle spiegarli Si leggeva ultimamente in alcuni giornali ed .ìlcume riviste inglesi il seguente singolarissimo racconto. Il reverendissimo P. Alessio Calderbank, Rettore del Collegio Francescano di Cowley Iti Oxford.e due studeuti olandesi del mede-'situo istituto affermano d'avere assistito ad una specie di miraggio, rappresentante una battaglia navale. «Dinanzi alla costa fan- : tomatica - avevano essi dotto — ad un'ap-jparente distanza di molte miglia, era una nave avvolta di fumo. Intorno ad essa cir-1 colavano legni minori, alcuni de' quali con ' due tubi di camino, altri con tre. Guardan- do con binoccoli, si potevano scorgere net- tissimamehte anche gli alberi delle navi. Po- cr, dipoi, altri bastimenti apparvero come macchie sull'orizzonte. Infine, poco primache il miraggio scomparisse, due navi la- gì* pile, che era .«^m-.iarono ìi.imme ». Quando, una diecina di giorni dopo, ac- radde il combattimento navale presso liso- la di Heligoland, che fini colla peggio della squadra tedesca, il Padre Calderbank, leg- gendone la narrazione, credette poter asse- i-ire che i particolari di questo fatto d'arme corrispondevano a quelli, veduti nel presuli- to miraggio, il quale.aveva avuto la durata d una ventina di minuti. Si noterà come g), osservatori fossero per- !sone colte e rispettabili, cosicché nessuna ragione esiste per respingere a priori il loro racconto, attribuendolo, non dirò nemmeno ad una cervcllottica invenzione, ma ad un'allucinazione collettiva, od anche so- In ad un'illusione ottica la quale abbia loro fatto prendere, come suol dirsi, lucciolo per lanterne. Eppure, tanta appariva la stranez 1 de> rilsr'. che pochi giornali inglesi si peritarono a pubblicarlo, per tema che ne scapitasse la loro serietà; non mi risulta che alcun corrispondente abbia creduto di doverlo trasmettere aj giornali del Conti- "ente. Una cosa avrebbe vieppiù sorpreso le ani- ine timorate e temprate a tanta serietà di questi giornalisti; si è che tale avvenimento nie essi potevano credere non mai udito o unico forse della sua specie, conta invece numerosissimi casi consimili, d'ogni età e d'ogni paese. Una Bivista londinese seppe anzi snicchiarne ora almeno tre, i quali lutti meritano d'essere raccolti e citati. Narra dunque la sullodata Bivista che la battaglia d'Edge Hill, svoltasi il 22 ottobre 1642, fu seguita da diverse sue riproduzioni ìiell'aria. La prima venne scorta nella sera di Natale, cioè poco più di due mesi dopo, ci è autenticata da numerose testimonianze, Si ripetè quindi più volte, finché la notizia del meraviglioso fatto pervenne alle orec- chie del Bc, il quale mandò sul luoso una Cornmissione composta di tre ufficiali, no- mini d'onore e discrezione, c tre altri onore, voll gentiluomini, per fare un'inchiesta in prf.posilo. Le indagini de' commissari con- fermarono completamente'le voci pervenute ila Corte. Un opuscolo rara e curioso, pub- blicatosi allora, narra i fenomeni visti ed uditi ; è intitolato: « Una grande Meravi- glia nel Cielo; Bacconto delle recenti Appa- lizioni e dei Prodigi, Rumori di Guerra e di Battaglie, visti a Edge Hill, presso Keinton, nel Ncrthamptonshiro, accertati per opera di William Wood, giudice di pace nella sud- detta Contea, Samuele Marshall, predicato- re della Parola d'Iddio a Keinton, ed altri personaggi notevoli ». Un altro caso consimile si riferisce allabattaglili di Mook Heath (li- aprile 157-i), nella guerra dell'Indipendenza Olandesecontro Filippo di Spugna. In questa circo- Manza il fenòmeno precedette la battaglia, giacchia fu segnalato nei primi giorni del- l'antecedente mese di febbraio ; ma la bat- taglia, quando accadde, seguì esattamente le fasi di queliti che s'era svolta fra le nubi. In entrambe questo occasioni si afferma chefurono penino identificati alcuni traiguer-rieri combattenti, furono distintamente udi- ti il rimbombo del cannone, le grida dei fe-diti, lo scalpitare dei cavalli. Infine, al principio del regno di Gior-pio III, che vide, le guerre napoleoniche, siscorsero pure ne! cielo aeree scene di batta-glia ; si volle trarne auspicio di sanguinoseguerre dalle q>uali il nuovo regno sarebbeMntn insanguinato. Come s'è potuto vedere, nuesti casi tutti *i sono svolti nella Gran Bretagna. Ma laRivista inglese altri avrebbe potuto citarne, accaduti altrove. Parecchi ne ho raccolti ;c se. alcuni datano d'antichissimi tempi, al-tri sono affatto recenti. Questi misteriosi eserciti aerei furono vi-sii. per esempio, alla battuglia di Salamina. Se ne videro a Gerusalemme, secondo Taci-to, quando fu assediata da Tito, e GiuseppeFlavio, per parte sua, li descrive così: h Pri-ma del tramonto, si videro in cielo, quantoPtondevasi tutto il paese, carri e falangi ar-mate correre impetuosamente su per le nu-bi ed accerchiare la città ». Secondo il Mézeray, se ne scorsero, nel110?. presso Nogent-le-Rotrou, ai lembi o-i-ientali della Normandia. L'abate de Vii-lars, basandosi sovra le cronache del tem-).". parla d'eserciti pugnanti nel cielo, diflotte aeree, sotto il regno di Pipino il Bre-\e, figlio di Carlo Martello e padre di Cai-1 unagno. Sono queste assai vecchie istorie. Ma, co-sa notevolissima, ancora più abbondanti.'-uno i fatti di tal genere che si registranonci tempi moderni. lo principio dell'anno 1785 accadderopres-ko Iljesat (Circolo di Gross-Strehlitz, Distret-lo d'Oppeln, nella Slesia Superiore) avvediluenti che levarono allora gran rumore inPrussia od in tutta la Germania. 11 27 gennaio, fra le Ì5 e le 10, una cinquantina dpersone che lavoravano nei campi videroimprovvisamente un corpo di fanteria, disposto in tre fila con davanti due alfieri ebandiere rosse, marciar verso di loro. A uncerto punto si fermarono, e la prima filahparò in direzione dei contadini, che non udirono alcuno scoppio. E tosto st levò da gii finwlltrrl an gJMagdiaMianMtttt denso, al cui diradarsi i fantaccini ai mu¬ tarano, grado a grado, in usseri a cavallo,'seche di botto scomparvero. qII 3 di febbraio, verso le 8 ant., 400 cam- lepagnuoli circa scorsero di nuovo sul luogo stcsso 1 medesimi soldati. Uno «spirito for- u le» montò a cavallo e galoppo verso di essi; d ma giunto colà dov'erano, non ne trovo più si traccia, montre invece gli spettatori rima- CCsti indietro lo vedevano in mezzo agli ar- lo 'nati, che vestivano varie divise. a II giorno 13 dello stesso mese, la scena si m rinnovò dinanzi a trenta persone. Allora il W generale von Sass, tosto avvisato dell'appa- >':zionc, mandò sul luogo un drappello-di b un suo reggimento. Non appena questo fu d arrivato, i meravigliosi soldati ricompai- dvera. L'ufficiale comandante il manipolo le sprono il cavallo verso di loro, e subito an- ^ *0* W^v*^ incontro, un uflìziale. Ambiduc si salutaro- n n°- ™* quando l'ufflziale prussiano chiese m eh, fosse e perche venisse non ot- ^mie risposta. ALlora d prime> tratta una p ^^^JjJ" fU0C°« qUand° * 001 a P u '. J ' . . b c «n questo caso la vinone sembra essersi s S^X^l— £ a P«J« ^ coWc. Ad ogn| modo, è questa una cir- i ?! costanza dic sembra reiativarnente di poca jmportanza. l'Nel 1785 non c'erano guerre in Europa; cma quella che fu vista a Ujest può essere Qstata soltanto una lontana manovra cui a- svrebbero preso parte un corpo di fanteria d gd unQ d.u8geri> giunti successivamcnte allo lastesso punto. Ma ecco un altro caso avvenuto durante I v ,a gncrvi) franco-tedesca del 1871, e quindi|gtordBlescsfeAedtsocaSvdDannbfslustbmtccftPtpbnsnzvpa mo„0 pKj rccente- Nel auo numero del 23 febbrajo (|j nuelran.n0) n giornale «Die PregseM< di Vienna, pubblicava: bM gioirno 2 del febbraio u. s., gli abitanti ,dci villaggio di Golasze. nel distretto di Pe- 1rikan (posnaQia)i furono, per ben due ore, testlmorxi oculari d'un gran fatto d'armi che combattevasi nel loro paese da eserciti fan ta&ticj. Divisioni di fanteria e di cavalleria, ^agijonate ad intervalli, formavano una tortuosa e lunghissima linea di battaglia, T pennonceUi e gli elmi degli ulani si di st.jngucVano chiaramente. La forma delle j divise era appieno riconoscibile, ma non cosi i colori. Le faccie dei soldati, quan tunque si discernessevo bene, avevano fat tezze incerte: tutto l'insieme era d'un a spetto stranamente vaporoso, I « Qua vedevi avanzarsi a posso accelera to i fantaccini, là scontrarsi la cavalleria; ora scaramucciavano singoli cavalieri, ora intere colonne si precipitavano l'una contro l'altra, si battevano, si ritiravano e s'inse guivano a vicenda. Altrove, forti corpi di cavalleria stavano immobili di fronte e di rianzi a ciascuno si teneva, anch'esso immo to, il condottiero colla sciabola in pugno. Ad un tratto questo si alzava, il destriere inol travasi a salti poderosi, o tutta la squadra seguiva il suo capo. Tale assalto effettuava, sj da ambedue le parti. Sotto ai ferri dei cavalli si levava a turbini la neve scalpic piata ed offuscava l'orizzonte. Le colonne combattenti, in quella mischia confusa, nio stravansi come una massa nera semovente, cne all'improvviso, quasi le fosse scoppiata jn mezzo una mina, si sparpagliò per ogni ]at0, lasciando distesi sul terreno uomini e cavalli. « V'erano momenti in cui la pugna si di- a segnava con tate evidenza, da lasciare vedee re colla massima chiarezza i cavalieri che cadevano d'i sella, i fantaccini feriti che piegavano su se stessi, i cavalli spauriti che correvano all'impazzata. A quella vista, s'u divano fra gli spettatori voci di spavento e di compassione. Le donne, j fanciulli fuggi :vano mettendo altissime grida. e; „ La scena succedeva a poca distanza dal - paese. E' da notarsi che, mentre le figure degli uomini e dei cavalli, sebbene si rav- visassero perfettamente, erano in certa gui |sa avvolte in una specie di nebbia; il cielo - peraltro era d'un sereno specchiato, i » Due de' più coraggiosi fra gli astanti - s'avanzarono fin sul luogo dell'apparizione, e T.a gerito rimasto indietro osservò che essi e attraversarono, oltrepassandoli, i corpi del le milizie combattenti. Ma i due, quando fu- rono sul luogo, non videro più nulla. Tuta tavia, allorchò furono fornati indietro, il medesimo spettacolo s'offerse ai loro ; sguardi. -j n Questo durò finche fu scomparso l'ulti |mo raggio del sole che volgeva all'occaso. - Quanto più procedeva il tramonto, tanto più gli eserciti parevano giganteggiare nell'a- ria. Da ultimo si dileguarono nell'oscura e lontananza, al disopra del bosco. - „ n parroco di Golasze, don Grylowski, o garantisce sul suo onore la verità di questo - racconto ». -i j^e! suo libro sull'Atmosfera il Flamma I rjon riferisce, su testimonianze di persone l degne di tede, che nel giugno 1815 (l'anno - o il mese della battaglia di Waterloo), tre - abitanti di Verviens, nel Belgio, videro di- stintamente, una mattina, un esercito in i cielo, e con tale precisione, che riconobbero - le uniformi dell'artiglieria e, fra gli altri - oggetti, un affusto di cannone al quale s'era [spezzata una ruota e che stava per cadere. -; Il Garnier, uel suo Traiti: de Métèréologie, i scrive che, il '20 settembre 18:15, gli abitanti o delle colline di Mandip, in Inghilterra, vi 'dero, alle 17, corpi di cavalleria sfilare nel- l'aria In mezzo al cielo coperto di densi va- pori. Si distinguevano perfettamente i ca- valli e i cavalieri. ni E' difficile les^ere questi racconti senza -: ripensare ugualmente alla famosa apparii zione della gran croce aerea coll'iscrizione : o In hoc signo vinces, durante la battaglia -,fra Costantino e Massenzio al ponte Melvio e| —racconto il quale non si basa pero che su n'qualche parola che Costantino istesso avreba be detto in proposito, parecchi anni dopo, n t WHw bk seca. ad Eusebio, vescovo di Cesarea, e che perciò la critica storica moderna non suole «ca¬ Un'altra croce gigantesca e splendida sembro invece sia realmente apparsa — quale che ne fosse il carattere - in Gerusn- lemme, durante il regno di Costanzo Ne. 18o6| si menò grande rumore circa una croce enc appaTve in a,,ia ne, villlggio di Migné, in Francia mentre alcuni misi sionati stavano appunto piantando una eroCCi come sono soliti fare in memoria delle loro predicazioni in ogni luogo, ed il popolo1 assisteva alla cerimonia. su questo avveni-ì mento si ha un interessante libro del Wrindte. Ne< primi ^ornì deUo g^so mes(J d'otto-1 bre, il Daily Aews pubblicava una lettera d'un generale russo, che -li era trasmessa dal suo corrispondente a Pietrogrado Eccol le poche linee che c'interessano- ' i Mcnt_, ,„ .... . , ^SH^JZ USTA _ capitano _ no fra i miei reggimenti assistette ad una! manifesta2i meravjgHosa EraDO , „ èrano al hvaccolm.: pi.nvvisamente J Ulda^o d'ulJ/x.^i p^ti avanzati, accorse, con aspetto stravolto a chiamare il capitano. Questi accompagno ili so]dato avamposti d , 1 c jd al,Ma "» «■*• ™ sorprendente appa i" Era quella della Vergine Maria? che ?on. un brtu*l° sosteneva il Bambino, o col l'altra mano mostrava l'Occidente. « 1 nostri soldati piegarono il ginocchio c Presero a pregare fervidamente la visione, Questa, dopo un certo tempo, scomparve ; in suo luogo si mostrò una grande effigio della Croce, risplendente sul cielo oscuro dei- la notte. Anch'essa svani a poco a poco. " U giorno dopo, il nostro esercito avanzò verso l'Ovest, alla vittoriosa battaglia d'Au- gustovoh. Non credo cho alcuno, leggendo il racconto d'alcuni tra questi fatti, possa lasciare dij ravvicinarli suibito ai fenomeni di miraggio, ] di « Fata Morgana », dello « spettro di. Brocken » ed altri consimili basati sovra leggi, non tutte interamente note, di riflessione e rifrazione della luce. Nè si creda' che, fin da. tempi abbastanza lontani, non siasi saputo spiegare in tal guisa alcuni fra questi casi. Cosi riferisce il Cardano che un giorno,! essendo corsa voce in Milano vedersi un Angelo, il quale si librava nell'aria, accorse egli nella grande piazza gremita di forse duemila persone e vide, come tutti gli al-, tri. la meraviglia.. Ma un dotto giureconsulto, arrivato sul luoeo, non tardò a far osservare ai gruppi che lo circondavano, come l'apparizione altro non fosse che un angelo di pietra elevato sul campanile di San Gottardo e la cui effìgie. Impressa sovra una densa nube, si rifletteva agli occhi degli spettatori. Il Padre Descalles racconta nella sua Dioplrique come un giorno, trovandosi celi a Vézelai, vide, insieme a molta altra gente, nell'aria, un gigante LI quale sembrava minacciare la città con la lunga spada, ch'egli brandiva sul proprio capo. Molti contadini fuggirono atterriti; ma alcuni più pacati osservatori, dopo attento esame, riconobbero la statua di San Michele, collocata sovra una torre della chiesa e riflessa da una grossa nube. Non ini perito certamente di' discutere qui tali strani fenomeni, che si connettono probabilmente a disparatissime questioni di metereologia, ottica e psicologia. Basti notare come gli scienziati istessi non siano concordi ancora sulla realtà, od almeno sulle caratteristiche, della « Fata Morgana », che farebbe apparire paesaggi capovolti, sopratutto nei paraggi dello Stretto di Messina. Per parte sua, un occultista insisterebbe particolarmente sull'esame dei casi in cui l'apparizione nell'aria precede o sussegue la battaglia che dovrebbe rappresentare, adopraudosi forse a spiegare tali presunti fenomeni mediante certe singolarissime teorie sui « clichés astrali » — teorie che riescirebbe troppo lungo, e. ad o<mi modo, vano, l'esporre in queste colonne. Mi basterà avere accennato a queste curiose osservazioni e leggende, per attrarre sovra di esse l'attenzione dei dotti. Ma, ahimè, la mente di tutti è oggi rivolta ,i ben altri pensieri. Durante, la campagna d'Egitto, nel 1798, l'esercito francese, assetato ed ansimante, sfinito dal combatte- èafvmmd! I re, traversando il deserto, più volte credette forgerò dinanzi a se valli boscose ce scintillanti distese d'acque, le quali parevano arretrarsi a misura che i soldati avanzavano verso l'oasi ingannatrice, e poi scomparivano. Ed ora una nuova campagna sta iniziandosi su quelle medesimo terre. Cosi agli occhi degli umani, stravolti dalle visioni di sangue e battaglie, sembra allontanar?, e dileguarsi il miraggio della fratellanza e della pace. CESARE VESME.