Ciò che fu la stagione autunnale al Vittorio Emanuele

Ciò che fu la stagione autunnale al Vittorio EmanueleCiò che fu la stagione autunnale al Vittorio Emanuele Iersera, con RigoleUO, s'è chiusa la. stagione d'opera ai vittorio Emanuele, Stagione forfunata, e degna di plauso, poiché 58 rappresentazioni, di cui otto cu mulitUe. permisero di «listare- nove lavori (Tosca;''''/Angari; Cavallarla rusticana; Carmen; La fanciulla, del West; Pagliacci, limictlo; Bigolelio; Giovanna d'Arco) e diedero agio al pubblico di apprezzare artisti come Franeisca Solari, la Pavoni, Maria Crosti, i tenori Giorgi e Kolco-Bottaro; i baritoni llauise e Baratto, ■Le opere cho ebbero un numero più grande di rappresentazioni furono rosea (.1-1), La fanciullo del West (12), Cavalleria rusticana (11), e Carmen (8). Ma sovratulio la stagione va ricordata percln1' ad essa dobbiamo la prima esecuzione in Italia del mistero Giovanna d'Arco. Lo spartito nobilissimo e ricco di pregi del maestro Enrico fiossi ebbe qui la consecrazione de' grandi successi conseguiti meritamente in Germania. Tantoché sono oramai più di quindici le città italiane, cUo.t chiesero di poter gustare nella prossima pruiiavera il mistero ilei Bossi, in una tournée artistica, che per ora si limiterà all'Italia superiore, da Milano r, Firenze. Anche, ii lieto esito del lìudctlo va ricordato perchè i-i rivolo nel maestro Gustavo Ottolenghi qualità degne di nota in un giovane musicista. E. per Unire bene, ricordiamo il maestro Del dipolo che infaticato diresse la lunga stagione, riconfermando quelle doti di vigore, di gusto, di abilità, che oramai fanno di lui uno dei migliori direttori d'orchestra italiani. L t P l

Persone citate: Angari, Baratto, Bottaro, Giovanna D'arco, Gustavo Ottolenghi, Maria Crosti

Luoghi citati: Firenze, Germania, Italia, Milano