L'invasione

L'invasione La STAMPA in Egitto L'invasione (Dal nostro inviato speciale) CAIRO, novembre. Prima di visitare il Canale, chiesi ed ottenni udienza da Sir John Maxwell, generale comandante in capo delle forze d'occupazione dell'Egitto, detentore, in forza dello stato d'assedio, di tutti i poteri civili e militari. Sir John mi ricevette nel suo studio, nello stanzone più vasto di quella ch'egli chiama la sua baracca. Le pareti erano ricoperte di grandi carte topografiche: i tavoli sepolti sotto montagne di rapporti, di libri, di carte: carte ancora giacevano arrotolato sui divani e sugli scaffali degli armadi semi-aperti. Il generale Maxwell ha passato la cinquantina, ma sembra poco più che quarantenne. Veste il semplice costume kakhi, che non lo farebbe distinguere dall'ultimo dei suoi soldati, se la visiera del berretto rotondo non pnpfgt2p2fgdmgmportasse sull'orlo il doppio cordone d'oro gdei generali. E' un gigante ridile spalle pos- jsenti, dal torace enorme, con un volto se- ' gnato fortemente, più roseo che bronzato, fresco, giovanile. Parla brusco, con maschia energia e con rude sicurezza. Sir John non ha preoccupazioni pel Canale. Dico che egli non teme l'invasione tur- cca- Tutte le disposizioni per la difesa sono state prese. Gli sono state mandate dalla Madrepatria, dall'India, dalle-Colonie tante forze, che non sa più dove metterle. Biso- gnerebbe -- egli aggiunge sorridendo - al- lungare il Canale, per trovare loro impie-1 go. Sopratutto il generale non crede alla possibilità di una invasione in forze. E' impossibile che i Turchi riescano a giunge- re al Canale se non in piccoli contingenti facilmente sbaragliatoli l'un dopo l'altro. Gli obbietta che i Turchi sono guidati dai Tedeschi, e che risulta che prolungheranno la ferrovia di Medina dalla stazione di Maan in direzione del Canale. Egli va ad un armadio, ne prendo una delle carte ai- rotolate, e l'allarga sotto i miei occhi, E' una carta della penisola del Sinai, a scala grande, molto minuta di dettaglio, che por- ta segnata a colori diversi l'altimetria della regione. I colori chiari segnano le basse quote, i colori scuri le quote alte. Sulla carta il Sinai è un triangolo chiaro alla base, cupissimo al vertice. Maan è a oriente della zona cupa. Sir John qpnclude che la ferrovia per un tale terreno non potrà passare, che i Turchi perciò non potranno trasportar. si sul Canale in grandi masso, cheli Cianaio quindi è arcisicuro. La visita da me fatta più tardi a Ismailia, . . , j-ii uno dei punti strategici più importanti del Canale, passaggio fino ti ieri obbligalo, con El Kantara, che è più a nord, delle carovane arrivanti ogni venerdì dalla Siria per lai ria di El Arish, ha scosso profondamente la sensazione di sicurezza suscitata in me dalle parole di Sir John Maxwell. L'attenta lettura del Libro Bianco inglese sugli «Av- venimenti che hanno portato alla rottura delle relazioni colla Turchia » arrivato in Egitto ieri, ha confermato i miei dubbi. Mi pare che il generale Maxwell diminuisca di troppo l'importanza dello sforzo che i turco- tedeschi si preparano ad esercitare sull'Egri- to, attenui eccessivamente la minaccia al Canale, taccia assegnamento eccessivo sulla copertura passiva che ò costituita dai 150 chiloinetri di deserto interposti fra la Siria e l'Istmo. Informazioni da me raccolte già mi facevano considerare come serio l'attac- co che i Turchi avrebbero dato al Canale. li noto corrispondente del Times da Costali- tinopoli, Mr. Graves, che partì tre settima- -t ne fa dalla Turchia con l'Ambasciata in-'glese, e che si trova ora al Cairo, mi diceva per esempio che gli risulta che in Palestina sono concentrati circa 120,000 soldati turchi, fra cui molte eccellenti truppe d'Anatolia, e da 100 a 120 ufficiali tedeschi, ciò che prova, che i Turchi intendono fare qui il loro sforzo massimo, perchè altrimenti avrebbero inviato in altri scacchieri questo coefficiente di successo, a cui annettono un'importanza suprema. Ma è il Libro Bianco che reca, sotto suggello ufficiale, le notizie pili gravi sulla preparazione dell'invasione dell'Egitto, da lunga mano iniziata, la conferma della decisa volontà dei Turchi di passare il Canale. II 25 agosto — si notino le dato - Sir L. Mallet, ambasciatore inglese a Costantinopoli, telegrafa a Sir E. Grey il primo atto ostile all'Inghilterra commesso dai Turchi sulla frontiera egiziana: IO cammelli carichi di viveri, proprietà di Egiziani, sono stati sequestrati a Gaza. Il 28 agosto Mr. Milne Cheeihani, agente diplomatico britannico al Cairo, telegrafa che i Turchi mobilitano nell'Hegiaz e più a sud, che nella regione di Geddah sono concentrati 12,000 uomini, che a Gaza e notata un'attività militare insolita. Il Lo settembre Sir L. Mallet avverte Londra che è arrivato in Egitto, per fomentarvi la rivolta, una nostra vecchia conoscenza tripolitana, Suleiman el Baruni. L'8 settembre Mr. Cheetham richiama l'attenzione del Forciijn Office sui movimenti so- spetti di numerosi ufficiali turchi che sono in Egitto: il 21 settembre comunica che i preparativi militari iu Palestina e Siria non!diminuiscono, e che bisogna rafforzare il posti egiziani sul Sinai; il 25 settembre Annunzia che 2000 uomini con materiale sono passati per Gaza, seguendo la costa verso la frontiera. Il 25 settembre Sir L. Mallct segnala un movimento importantissimo di truppe dalla Mesopotamia alla Siria: 25-30,000 uomini sono in viaggio da Mosul per Aleppo e Damasco. Il 23 settembre e il 2 ottobre Sir L. Mallet riassume in una nota formale al Gran Vizir gravi rapporti telegrafati dai consoli: arrivo a Gerusalemme di grandi corpi di cammelli ; trasporto di materiali da guerra, viveri e provviste in grandi quantità sulle lineo Jenin-NablusGerusalemmo e Maan, sotto la direzione di sette ufficiali tedeschi ; la divisione di Damasco si concentra per avanzare sull'Egitto da Akaba e la divisione di Gerusalemme da Rafa ; le autorità fanno tuiti i loro sforzi per eccitare le tribù beduine contro l'In- ghilterra, e 30,000 uomini appartenenti a queste tribù sono pronti a sollevarsi ; gli isti gatori di questo movimento sono Muntaz bey, ufficiale dell'esercito, altro antico amico nostro di Libia, Essad Sciucair, deputato o ex-deputato, ed altri, aiutati da tutte le autorità locali ; 3000 cammelli sono riuniti a Maan e altri 5000 requisiti ; due ufficiali di Stato Maggiore sono ritornati da Akaba dopo aver studiato la Possibilità di un mo amento nel deserto; tutto il materiale mo biIe deIla narte sud della ferrovia dell'«e" giaz e centrato a Deraa in Siria; «ral¬ nielli ed uomini arrivano da Homs a Da- masco > trellta battaglioni sono attesi a Da mRSC0 dal ,lord Ilella settimana ; il capo di Stato Maggiore di Damasco 6 andato a \fiiOVI • i Anllt, +.mK.'i Knrlilin.. Bahj. ha.. Maan ; i capi delle tribù beduine sono partiti per il sud, dopo aveer conferito col Vali di Damasco. I documenti diplomatici, come scendon di data> si fanno Piu importanti e più gra vi- 11 10 ottobre Sir L. Mallet avverte il Fo> reign °^ICC ene > Tedeschi fan correre donaro in siria Per sussidiare i Beduini; l'r.fficialc che tliriSe l'azione è il colonnello Kress von Kressenstein, assistito da quindici altri ufficiali, mentre altri setto sono in viaggio PC11 Alessandretta. 11 li- ottobre l'ambascia tore comunica che in Siria, per incitare gli Arabi, si fa credere che il Kaiser ha abbracciato l'Islam:, il 16'ottobre che le autorità di Giaffa hanno distribuito 10,000 fucili ai Beduini, con 100 cartuccia per fucile, 5000 carabine ai proprietari di cavalli c di cala¬ mel,i corridori, e 5000 pistole ai proprietari di cammelli da trasporto; che i Beduini sono impiegati a scavar pozzi e i Tedeschi a munirli di pompo a motore; elio dei forni ** 1 . sono stati costruiti presso la frontiera ; che i cavalli e i muli in tutta la regione sono requisiti con estrema energia. Il ministro inglese ad Atene avverte Londra il 17 ottobre che un tal Bouhadi Sadii è stato scoperto mcntre ™m**™™ »™I importarle in Eg,tt<>: egIi aveva gia acquistato. 700 fucili Graz e munizioni. Il 17 ottobre Sir L. Mallet telegrafa l'elenco di ciò che è arrivato a Costantinopoli via Rustciuk (frontiera ra mono-bulgara) dal principio del mese: 6900 casso di cartueeie e 510 casse di fucili Mau S01'' 13 vagoni di materiale da guerra, 20 milioni d'oro in verghe. Il 18 ottobre Mallet comunica che un areoplano, tre aviatori e parecchi meccanici sono partiti da Birscie frontiera turco-egiziana) per il sud. Il 19 ottobre l'ambasciatore seguala 0,10 ultimi giorni souo passati per A- d""a dirètti '» «'ria 600 marinai, di cui 200 tedeschi, 52 ufficiali tedeschi di terra e di mare, 10 macchine e 3-i automobili portanti ufficiali tedeschi ; i marinai sono direi ti ad Akaba, al Golfo Persico ed ai porti della Siria, per collocarvi degli sbarramenti di mine, di cui risulta che a Maan, la stazione di Akaba, fu' fatta una consegua. Il 21 ottobre Sir L. Mallet annuncia, a Londra che una batteria di 6 cannoni di grosso calibro ed un areoplano sono arrivati ad Alessandretta da Costantinopoli, ed hanno proseguito pel sud, e che continua l'invio di fucili, munizioni e dinamite alla Siria. Il 23 ottobre l'ambasciatore telegrafa l'arrivo a Costantinopoli, via Rustciuk, di 20 proiettori, 10 mine elettriche, 4 motori elettrici, 500 casse di Mauser e grandi quantità d'oro in verghe, per un ammontare di 25 milioni di franchi, e la requisizione ad Aleppo di 2000 cammelli, 1500 ghirbe di pelle, 100 biciclette, e tutta la tela e i sacchi che fu possibile trovare. Il 27 ottobre Mallet telegrafa testualmente: «Enver pascià, Gemal c Talaat bey fanno tutti i preparativi per una spedizione contro l'Egitto, che è ora cvidentemen'e alla cima dei loro pensieri ». Il 29 ottobre avviene il colpo di mano della flotta turco-tedesca contro Odessa e Feodosia; il 30 ottobre gli ambasciatori dell'Intesa a Costantinopoli chieggono i loro passaporti, e il Libro Bianco inglese si chiude. Ma i particolari riflettenti l'Egitto che vi ho spigolato dimostrano con quanta cura, quanta diligenza, quale abbondanza d. mezzi e fermezza di volontà l'invasione dell'Egitto è preparata da mesi. Se prima della dichiarazione della guerra, ria dal principi' di settembre, i tu reo-tedeschi hanno fatto un tale lavoro di organizzazione politica e militare al Sud della Palestina, è fàcile, im¬ maginare ciò che fu -compiuto dopo la rottura dello relazioni, da quando la guèrra c diventata un fatto concreto, e i preparativi nossono svolgersi alla luce del sole, senza il freno dei rappresentanti dell'Intesa. In realtà, secondo notizie che ho raccolto da profughi della Siria arrivati recentissimamente è esatto l'ultimo dispaccio dell'ambasciatore Mallet: la spedizione contro l'Egitto e veramente alla cima dei pensieri di Enver pascià. I a Turchia ha levato quasi tutte le sue forze dalla Mesopotamia (la facile occupazione di Bassora da parte degli Inglesi lo prova), ha lasciato l'Armenia alle difeso della neve e del gelo, si fonda sulla certezza che la Bulgaria non si muoverà (e infatti abbiam veduto che alla fine d'ottobre ancora le spedizioni di armi e munizioni arrivano a Costantinopoli per la Bulgaria), e però ha ridotto al minimo le difese d'Europa — ed ha concentrato le sue migliori truppe, tutti i suoi agitatori, tutti gli ufficiali tedeschi, tutti i pensieri sulla frontiera d'Egitto. Secondo i miei informatori, i Turchi hanno ora alla frontiera egiziana 240,000 uomini. Soltanto in questa direzione la Turchia può combattere con singolarissimi vantaggi. La stagione è ideale: l'inverno che chiude la gola di Erzenun all'invasione russa, apre al passaggio delle truppe ottomane, la penisola del Sinai, consolidandone il terreno con le pioggie, arricchendone d'acqua i pozzi, rendendone fresco e tollerabile il clima. La distanza da superare non è eccessiva. Maan, la stazione della ferrovia delITiegiaz, che è più vicina alla zona delle imminenti operazioni, con un tronco di cento chilometri ò rilegata alla frontiera egiziana: con altri cento chilometri di binario nella parte settentrionale della penisola, piatta e consistente, si costituisce dirimpetto a Ismailia, e cinquanta chilometri dietro la linea del Canale, una basei di rifornimento iiisniperabile. A questa ferrovia, di cui il Libro Bianco, forse appositamente, tace, è positivo che si sta lavorando con febbrile alacrità, sotto la direziono degli ingegneri tedeschi della linea di Bagdad. Le autorità inglesi, memori che Kitchener spinse la sua ferrovia nel deserto del Sudan, con miracoli dj energia, alla rata di un miglio al giorno, mi dissero che i turco-tedeschi non supereranno per la loro ferrovia del Sinai la rata giornaliera di un chilometro: e forse peccano di ottimismo, perché i Tedeschi lavorano in condizioni molto più favorevoli che Kitchener, in prossimità alle loro basi, avendo una quantità illimitata di mano d'opera a disposizione. Il materiale poi non mancherà, poiché, a quanto m'informano i profughi di Siria, quando saranno finite le provviste esistenti (60-80 chilometri) si disfaranno alcuni tronchi della rete attuale che non sono necessari, come il tronco francese Damasco-Mzcrib (Idi chilometri), che è un duplicato inutile del tronco turco Daniasco-Mzerib della linea delI'Hegiaz. Si rammenti poi che siamo ai contini dell'Arabia, nella regione dei pellegrinaggi mussulmani, dove nulla è più facile che mettere insieme diecine di migliaia di cammelli di razza: e infine si tenga conto che le truppe a cui si devo provvedere sono le truppe più sobrie e più resistenti del mondo, che meno hanno bisogno dei servizi del Commissariato. Per queste ragioni io inclino a credere che i Turchi, per la ferrovia che stanno costruendo, per le vie carovaniere dirotte di El Arigh-El Kantara (o Ismailia) e di Akaba-Suez, e per la via piti lunga e più montuosa, ma provvista d'acqua che da Akaba raggiunge Suez contornando l'elevazione granitica principale del Sinai, potranno giungere al Canale, con un esercito regolare munito di cannoni, comandato all'europea, preceduto da un'avanguardia potente, audace e veloce di Beduini del deserto. Ciò che sul Canale avverrà, non sappiamo. Ma che avremo attacchi disperati, terribili, è certo. Pensate. La Mezzaluna riprende la via d'Occidente. Di là da quel breve tratto d'acqua è tutto un mondo di credenti che aspetta, è il teatro dell'antica gloria mussulmana, è l'Egitto opulento, è la Cirenaica, è la Tripolitamia appena ieri perdute; sono la Tunisia, l'Algeria, completamente civilizzate ; è il Marocco ancora in lotta con l'infedele. I Turchi sono certi che, quando essi abbiano sfondato il Canale e messo piede in Egitto, il Nord dell'Africa si accenderà come una striscia di polvere, spianando una via trionfale ai liberatori. Mai una idea politica più potente o più semplice, una possibilità più chiara e più concreti!, la brama di una conquista più grande hanno guidato una spada. In questa crociata a rovescio vedremo certamente il coraggio, la resistenza, il fanatismo, il disprezzo (iella morte raggiungere limiti inimmaginaii Per questo io mi permetto umilmente !• non dividere il sorridente ottimismo di Sir John Maxwell e di non credere che sia necessario allungare il Canale per collocare i troppi soldati che la Metropoli invia per la difesa della chiave del suo Impero. GIUSEPPE BEVIONE.