Nessun mutamento nella rotta

Nessun mutamento nella rotta Nessun mutamento nella rotta La portata diplomatica delle parole dì Salandra (Per telelono alla Stampa). Roma, 3, notte. E' vera che il Presidente del Consiglio ed i suoi colleglli di Gabinetto — fra i quali naturalmente in prima, linea il ministro degli Esteri e delle Colonie — concordando le parole « aspirazioni da affermare », abbiano voluto-avvertire la Nazione che l'Italia sta per uscire dalla neutralità al fine di completare l'unità nazionale? Ila fondamento l'opinione, manifestala durante la sospensione della seduta da persone di ordinario molto bene informate, che negli ultimi giorni, anzi nelle ultime quarantotto ore, il Governo italiano abbia fatto un notevole passo che ha allontanato l'Italia dalla neutralità per avvicinarlo all'intervento? E' vero, in altri termini, che l'itajia abbia dichiarato o stia per dichiarare a chi di ragione che se le giuste sue' aspirazioni non sono prontamente soddisfatte, ess* è costretta a. ricorrere alla forza, che come ha oggi stesso dichiarato il Governo, è l'unica garanzia che nmane alla salute di un popolo ove cessi l'impero del diritto? Dalle informazioni, che io ho assunto a t'' JP* 10 no ^sunio a tonte pai autorevole, risulta che a queste do- marrde bisogna rispondere Senza esitazione di sorta : no. Io sono in grado di affermare, senia tema di essere smentito, che, fino a questo momento, non c'è nulla di cambiato nella attitudine dell'Italia di fronte agli Stati belligeranti. L'on. Sonnino, il quale naturalmente, primo di accettare il portafoglio degli Affari Esteri, aveva una esatta e precisa conoscenza della situazione internazionale nei riguardi dell'Italia, ha persisto nella sua linea di condotta e nè primo, nè in questi ultimi giorni ha fatto il passo che le persone <li ordinàrio bene informate sup. pongono che esli abbia fatto, .come quello che lo rappresentanza nazionale si è- imma¬ ginato ascoltando la dichiarazione che l'Ita, ij„ ha giuste aspirazioni da affermare e sostenore. L'on. Sonnino fino a questo rno mento si trova nella identica situazione nel- .Ul quulc s, ìrovni.ono Vmi. „,•-*$„„ Giuliano fino a che ebbe vita e l'on. Salandra fino a fcne diresse interinalme'nte la nostra politica estera. Escluse le interpretazioni anzidette, come si deve spiegare la frase che ha suscitato tanto entusiasmo? Perchè uomini dell'autorità e senno di Salandra, Sonnino, Martini, Orlando. Corcano, i finali non potevano non prevedere l'impressione che essa avrebbe suscitato in una molto numerosa assemblea politica assillata dà patriottiche aspirazioni, si sono decisi ad inserirla in .un documento di cosi alta importanza e per giunta in un momento cosi tragico per l'Europa? Un exministro ed un ex-inquilino della Consulta, entrambi parlamentari di prim'ordine, conversando meco, hanno dato a questa doman da due risposte ben diverse. Il primo ha voluto dimostrarmi che la portata della fra se non deve uscire dall'ambito dell'aula di Montecitorio. Con essa il Governo avrebbe voluto prevenire una imprudente mossa della Sinistra Estrema, prevenire cioè che qualcuno dell'Estrema Sinistra presentasse' un ordine del giorno .per invitare il Governo ad affermare, e sostenére' le giuste aspirazioni degli italiani. Secondo lui, tale ordine del giorno sarebbe stato approvato dalla Camera anche se respinto dal .Ministero-ed avrebbe messo il Governo in grandissimo imbarazzo- Ora, a nessuno può venire più in mente di presentarlo. L'ex-inquilino» della Consulta mi ha voluto a sua volta dimostrare che-la portata della frase è essenzialmente diplomatica. Secondo lui, il Governo l'ha inserita nello comunicazioni nella giusta previsione che sarebbe stata accolta dal concorde entusiasmo della rappresentanza nazionale al fine di dimostrare a chi di ragione chp dietro ad esse la Nazione, è perfettamente concorde, e dare così la massima autorità al ministro degli Affari Esteri nelle eventuali trattative diplomatiche. Le mie informazioni attinte a fonte più autorevole non concordano con queste spiegazioni nè con la prima nè con la -seconda. Il Governo non ha avuto in mente nè di prevenire un'imbarazzante iniziativa parlamentare nè di montare una macchina diplomatica. Il Governo ha voluto, innanzi tutto, evitare di ripetere fra.si ormai troppo usate in una discussione della più alta.importanza. La linea di condotta è ancora quella che fu tracciata quando l'Italia proclamò la sua Per Ferdinando Martini, che conosce mi- rabilniente l'arte, nonché di scrivere, di par-lare innanzi n'Ha'Camera elettiva, il coiiidI-tp non era difficile. Che lo ubbia assolto inmodo meraviglioso nessuno può mettere Jdubbio. Si può.soltanto pensare, che qual,Iciie personaggio molto autorevole pensi cheil successo abbia, oltrepassato il limite con-sentito dalil'argomento tanto delicato e che,essendo facile prevedere tale effetto, sareb-.be stato meglio che la frase non fosse stata, inserita nelle comunicazioni del Governo perette essa, in sè stessa e per il modo coti cuj è stata'accolta dal Parlamento nrm ™,\ ™„rs ■',1 a"am«rito, non può passare inosservata m altri campi. Si osse it a in contrario glie il • Governo doveva provvedere a. che il paese pure an-prezzando i vantaggi della neutralità non perdesse di visto la gTande finalità degli in-«k^talia. concordavano nel constatare che le popolazioni accettano volentieri la neutralità, il Governo aveva il dovere di ricordare ad esso che la neutralità non è fine a sestessa e che, occorrendo, bisogna uscire daessa ed intervenire con la forza deile armiper la tutela del diritto e che non deve ad-dorméntarsi sullo «statu quo» ma deve vi-&s£ìT^0Qrh ]atpor,ata"1pensici o. del Governo. A queste ragioni di cidine interno, bisogna aggiungerne un'al-tra di ordine esterno- La frase è un monito del nostro Governo, è una chiara e precisaaffermazione tendente a far cessare la gara attorno all'Italia fra i due gruppi di Stat; bellijreranti. Vi ho detto altra volta, e debbo a maggiore ragione confermarlo ora, che la diplomazia dell'une e dell'altro gruppo fa ressa alla Consulta in modo veramente straordinario per trascinare l'Italia dall'una 0 dall'aUra parte. Dissi che gli uni e gli altri si permettono, a. gara, di tonfare delle pressioni, se la parola pressioni fossecorretta ne.1 linguaggio diplomatico fra legrandi Potenze. * Ebbene, il Governo italiano ha voluto oggiparlare chiaro e precìso nella speranza difar cessare 0, per lo meno, attenuar* talegara della quale non si sente ™^Iw^°"

Persone citate: Ferdinando Martini, Salandra, Sonnino

Luoghi citati: Europa, Italia, Roma