I comizi contro le punizioni pei fatti della "settimana rossa"

I comizi contro le punizioni pei fatti della "settimana rossa" I comizi contro le punizioni pei fatti della "settimana rossa" (Per telefono alla Stampai. , .A. K/oma Roma, 15, sera. Promosso dalla Camera del lavoro, stamane, alle ore lo, ha. avuto luogo aila. Casa del popolo uu comizio di protesta contro il Governo per i puniti della settimana rossa», 11 proletariato romano non ha risposto molto numeroso all'appello. Fuori, per timore di disordini, vi era un largo .servizio di pubblica sicurezza. Nelle adlacenzo stavano reparti di truppa ed un discreto nucleo di guardie. r Presiede Gregori, della Camera del Lavoro, il quale spiega, brevemente le ragioni della riunione, logge le vario adesioni e dà subito la parola al sindacalista. De Domiliìcis. il quale parla per il Comitato nazionale « prò vittimo politiche». Ha quindi la parola l'anarchico CeccareHt, il quale rievoca le giornate della « settimana rossa ». che dice gloriose, e reclama, a. nome del proletariato, l'immediata liberazione dei puniti. Chijlc inneggiando alla rivoluzione sociale. Signorini, per il .Sindacato dei ferrovieri, dice che la responsabilità dei puniti pei falli di Ancona, si deve far risalire ai lavoratori, elio si sono ritirati dalla lotta ingaggiata per la liberazione delle vittime. L'ori. Caroli parla per il parlilo inficiale socialista.. Egli dice che » il proletariato deve lottare contro la parassitaria borghesia italiana, perchè il solo proletariato può vantare di aver sempre sollevato le sorti del Paese». Crede che, » se i lavoratori sapranno energicamente agire, la borghesia cederà, rendendo giustizia ». Chiude il suo dire invocando la concordia e l'audacia nella lotta di tutto il proletariato Italiano. L'oratore è applaudito. . Oliviero Zucearinl porta l'adesione del partito repubblicano. Egli deplora che solo poche centinaia di persone siano predenti al.comizio. Chiude domandando al proletarjo%»s$ veramente senle ancora la forza dt^agltarsl e di volere sopratutto dei taitl.^-^^ Parla ancoraC.o&aiitiiiQ Lazzari, e infine 6 approvato tlsgfuente ordine del giorno: « 11 MQfóforiaio e i cittadini, riuniti a conUzift/ui protesta il giorno 15 novembre 1914, •per trattare il grave problema della reazione, che ha mietuto in tutti i partiti i militi mi !g]iori p€r t..,CCjar]i ,„ «gino 0 rinchiuderli in jcarcere, che ha inflitto a. onesti lavoratori : o o ferrovieri penalità e persecuzioni, che li ha posti al disotto dei rei comuni; ricordando che le cause determinanti dei tumulti della « settimana rossa» furono i sistematici eccidii, che sono la caratteristica della politica interna di tutti i Governi d'Italia, e della loro insipienza, della loro complicità coi colpevoli degli eccidii. sempre assolti, qualche volta premiati, e dei pieni poteri che sono accordati nelle circostanze fin gravi alla Polizia; considerano la. protesta della « settimana rossa » come un fatto altamente morale e umano, quanto irresistìbile, -spontaneo, passionale; ricordano che lo stesso Governo non. seppe trovare una sola parola, di giustificativa dell'eccidio di Ancona, e che la reazione che ne segui diede esca, alle pili basse vendette private, a mezzo anche di denunzie anonime, su cui si fondarono gli elementi di grave accusa contro i militanti, non solo, ma anche contro pacifici uomini di pensiero, e alle più grossolane persecuzioni poliziesche; elevano la loro protesta contro il sistema di Governo provocatorie e persecutore: mandano alle vittime esiglia.te « ai'prigionieri il saluto solidale, e ricordano particolarmente Pilo Roggeri, che sta consumandosi su un letto dell'ospedale di Lugano; testimoniano ai ferrovieri la più alta gratitudine per M hello esempio di altruismo dato nel giugno ultimo scorso, e reclamano dal Governo: Lo la revoca delle punizioni dei ferrovieri: 2.o la libertà alle vittime politiche: dichiarano che i comizi del 15 novembre non sono che la parola d'ordine per una agitazione, che non sosterà, nè diminuirà, ma andrà assumendo maggiori proporzioni, e scegliendo dei metodi sempre più risoluti fino alla vittoria completa ». Jk. I3olog"na Bologna, 15, notte. li comizio Pro vittime politiche i-i è tenuto stamane alle lo in piazza uS. Stefano, alla presenza, rli circa 3000 persone, comprese le rappresentanze operaie di tutta, la. provincia, con un centinaio di bandiere. Parlarono Ira, gH altri gli on. Calda e Bernini e il sindaco dottor Zanardi.' Il comizio è terminato alle 11.45 con qualche lieve incidente fra nazionalisti o socialisti. A. Piacenza Piacenza, 15, notte. Quest'oggi si tenne, indetto dalla Camera del lavoro, un' comizio prò vittime politiche. Il concorso cittadino fu scarsissimo, ma vi intervennero invece numerose leghe del contado. GII oratori furane parecchi e parlarono in modo violentissimo contro il Governo provocando frequenti interruzioni. jIlcI Ancona Ancona, 15, notte. .Stamane, si ebbe l'annunziato comizio popolare a .favore degli a iresti fatti nella settimana rossa. Il corteo si formò in piazza Cavour alle ore dieci, comprendendo all'inizio quattrocento persone. Molte, bandiere rosse e nere pi ecedevano il corteo che stilò per il corso tranquillamente seguito dai carabinieri. Lungo la via si unirono inulte persone 0 si inneggio agli arrestati. Alla Camera, parlarono il propagandista Ercole, il macchinista Pedrioni. il Pedrini pei ferrovieri. Lecce per i repubblicani. Giardini per gli anarchici, e l'on. Bocconi Infine si e votalo un ordine del giorno. 11 comizio si sciolse senza incidenti. Vi parteciparono mille persone* Si ebbe un grande spiegamento di forze. Novara Novara, 15, notte. Anche a Novara, auspice la Camera del lavoro, si e tenuto oggi, nel Teatro Faragglana, un Comizio, a! quale intervennero tutti i ferrovieri del Deposito di Novara e numerosi socialisti. Oratori furono tre assessori del Comu pqAsgne, e cioè, il ferroviere Secondo'Bàmella, che fu uno dei puniti, il prof. Bonfantini e Arturo Bossi, segretario della Camera del lavoro. E' facile immaginarsi il tono e la violenza dei loro discorsi contro la borghesia, il capitalismoe il Governo. Venne votato un ordine, del gior-no, invocante la revoca delle punizioni infl te ai ferrovieri, che scioperarono l'estate scorsa. Quindi il Comizio si sciolse, senza che s» avessero a verificare incidenti. .A. Milano Milano, 15, sera* Oggi, allo ore 15, al Teatro del Popolo ha avuto luogo il comizio prò vittime pol.ituihc, riuscito affollatissimo. Oratori furono l'avvocato Bonavita, l'àvv. Buffoni, l'avv. Crosti, quest'ultimo delegato a rappresentare la Giunta, comunale. Ha parlato inoltre Michele Bianchi per l'Unione Sindacale. Sulla strada non si sono deplorati incidenti degni di rilievo. • A. JN a poli Napoli, 15, sere. Slamane, alle IL nel salone della. Borsa del lavoro, si è tenuto un comizio « pio vittime politiche >.. a cui hanno partecipalo circa cinquecento persone. Hanno parlato gli onorevoli Altobelli. Labriola. Lucci e Arturo Velia per la Direzione del partito socialista, e i rappresentanti dello altre, organizzazioni. Si è alla line volato un ordine del giorno, già. deliberato dalla Direzione del partito socialista ufficiale per tutti i comizi che si tengono oggi in italia. -A. Spezia, Spezia, 15, notte. Stamane, nella Palestra ginnastica, ebbe luogo un Comizio prò arrestali durante i moti della cosi detta «settimana rossa». Oratoci ufficiali furono l'avvocato Matrassi Pietro, di Pisa, e Enrico Vergaissola, che portò l'adesione di tutti i compagni di Spezia. Venne votato un ordine del giorno, invocante la completa amnistia per tutti gli arrestati politici. Durante il Comizio non si ebbe a lamellare nessun incidente. Ad Alessandria ">ìèW-—^ ~ ~ ^léss'tfndfFiaT 15, notte. NiiimerO'SO pubblico è intervenuto stamattina ai Comizio prò vittimo politiche, tenutosi al Politeama Marini. Oratori ufficiali furono il cons. prov. Gino Galliadi per la Camera del lavoro, l'avv. Ambrogio Belloni per il Partito socialista, il rag. Francesco Misiano pel Sindacato ferrovieri, ed il rag. Pivano pel Partito repubblicano. Gli oratori furono unanimi nello stigmatizzare il contegno del Governo, che vuole condizionata la concessione dell'amnistia al prossimo lieto-evento, ed esortarono il proletariato ad intensificare sempre più la sua protesta per rendere sollecita la liberazione dei condannati politici. Nessun incidente, eccetto alcune interruzioni del'commissario di Pubblica Sicurezza, ca.v. Tabusso, che frenarono l'eccessiva foga di qualcuno degli oratori troppo spinto nella^parola. A, Vercelli Vercelli, 15, notte. Oggi, alla Casa del Portolo, ebbe luogo il Comizio oro vittime politiche, indetto dalle organizzazioni proletarie dei luogo. Pubblico assai scarso c altrettanto scarso, per non dire nullo, l'entusiasmo, ila parlalo l'on. Cuguolio, che ha proposto e fatto approvare lo stereotipato ordine del giorno invocante l'amnistia per i ferrovieri, per gli arrestali'della ..settimana rossa » di Ancona e anche per I condannati a causa del recente sciopero nel Vercellese. Nessun incidente. Per la disciplina sociale Roma, 15, notte. La Tribuna disapprova vivamente, l'agitazione odierna nel partito socialista per l'amnistia dei ferrovieri licenziali e dei condannati per i fatti delittuosi consumati in alcune regioni d'Italia durante la famosa settimana. « L'assurdità della domanda, dei ferrovieri — dico la Tribuna — L. n danno che ne conseguirebbe ove fosse accolta, non hanno quasi bisogno di essere dimostrati. Là Direzione delle ferrovie, applicando il regolamento del personale, ha considerati come dimissionari una ottantina di caporioni, specialmente: implicati nel tentativo di. forzare i ferrovieri allo sciopero generale. Le. punizioni per questa parte, si possono considerare minime, specialmente se le si raffrontano con le possibili conseguenze che mi maggiore successo avrebbe avuto 0 col gravo donilo reale inflitto al paese. Del resto, le casse dell'organizzazione sindacale, da cui si traggono già gii .stipendi per gli agitatori di mestiere, possono benissimo provvedere ai colpiti tino a. che essi abbiano trovato un altro impiego. La reintegrazione dei destituiti sarebbe viceversa un gravissimo colpo per la disciplina in quanto mostrerebbe che. per 1 prepotenti, i ribelli, i soverchiatori, la legge non funziona e toglierebbe a. coloro, che iu forza iletla disciplina hanno Onora rifiutato di seguirli, almeno ul di là di un certo limite, qualunque ragione e capacità di resistenza. La, massa dei ferroviari desidera di sottrarsi, di non essere coinvolta nella tirannia degli agitatori e dichiarano che qualunque provvedimento, qualunque riduzione delle punizioni necessarie a. mantenere la disciplina li metterebbe inermi nelle inani dei sovversivi, e il Governo deve preoccuparsi più delle condizioni in cui si troverebbe la. gran massa dei funzionari leali e disciplinati che di quelle di alcune dozzine- di agitatori. «Quanto alla seconda categoria, quella dei responsabili dei disordini di maggio, c egualmente in fondata — afferma la Tribuna -- l'aspirazione all'indulto. Non vi è affatto il sospetto che l'autorità giudiziaria abbia troppo gravato hi mano; tutt'altro! Vi fu anzi troppa indulgenza. «-Orbene — conclude la Tribuna — se l'amnistia ui ferrovieri non deve essere concessa per ragioni disciplinari, che coinvolgono tutto il funzionamento di un grande organismo di Stato, l'amnistia al. condannati, e a .non gravi pene, della settimana rossa non deve essere data per equivalenti e non meno gravi ragioni di disciplina sociale. Chi conosce- l'a.mbiente, la psicologia collettiva di quei piccoli paesi delle Marche, delle Bomagne e di alcuni dell'Emilia, in cui i fatti di maggio si sono consumati, può prevedere gli effetti che avrebbe una. amnistia a quelli che sono stati colpiti; duello, clic si rappresenta qui come atto di pietà, e di perdono, laggiù, fra popolazioni inare. sarebbe una vittoria, un trionfo per i e fucinatori di ribellioni e un'umiliazione, una o diminuzione per quelli che vogliono vivere nella legge. Se si sente il bisogno di pietà — conclude la. Tribuna — io si senta un po' nel o1 solenne religioso senso antico, per tutta là na-;zione. per la sua vita economica, per il suo » futuro, per auesto nostro paese tanto vuotato del sensi del dovere, della disciplina, e che deve tornare a queste virtù, per il bene di tutti, se non vuole decadere ».