La morte di Gaspare Finali

La morte di Gaspare Finali La morte di Gaspare Finali GSarradl, 8, mattino* 'Alla oro .10,43, neRa propria abitazione, nel Comune ài Marre di, è morto il Minatore Gaspare Finali.. Appena sparsasi la ferale notizia, tutti gii edifìci pubblici © le case private hanno issato la bandiera a mezz'asta. Il commissario prefettizio, dottor Soldati, e II deputato provinciale dott. Giuseppe Baldesl, si sono recati a Villa Elisa a presentare le loro condoglianze. Sono giunti telegrammi da ogni parte. Fra essi sono notevoli quelli del Re e della Regina madre, del Presidente del Consiglio dei Ministri, dei Presidenti del Senato e della Camera, del Municipio di Cesena. Nulla è stato ancora stabilito circa i funerali ma ei crede che ai faranno martedì o mercoledì. La salma sarà però tumulata a Cesena. La ces&jglianze del Re 8 del Governo Roma* 8, sera. Il Re ha fatto telegrafare alla famiglia del senatore Gaspare Finali, morto stamane nella sua villa a Mara-adi, presso Ffrense, le proprie condoglianze. Il Re, essendo il defunto Collare dell'Annunziata, si farà rappresentare ai funerali. I.'on. Salandra ha pure telegrafato alla famiglia le condoglianze del Governo. Il senatore Finali sarà commemorato alla ripresa dei lavori parlamentari, alla Camera dei deputati e al Senato, Insieme all'on. Di San Giuliano e all'on. Guido Fusinato. Un venerando superstite dell'era gloriosa dell'unificazione del Regno è scomparso col senatore Finali. Gaspare Finali era nato a Cesena il 30 maggio 1829. Dopo avor percorso brillante mente gli. studi classici nella città natale e in Ancona, passò nel 1846 a Roma, iuscri vendosi al corso di giurisprudenza di quella università. Nell'università di Bologna nel 1850 si laureò, rivelando alte doti d'ingegno o l'eccezionale versatilità, che fu poi una delle doti eminenti della sua lunga e operosa esistenza, e gli permise di coltivare con uguale eccellenza gli studi letterari!, giuridici, economici e politica. Studiosissimo delle, condizioni commerciali della divisa e travagliata Italia della sua giovinezza, pubblicò nel 1855 lina dotta Mfmoria sul Commercio e la Viabilità tosrorowaunnle?, che Io mise in evidenza nel inondò degli studiosi delle discipline economiche de) tempo: e intanto componeva carini o tragedie, e traduceva in elegante italiano antiche opere gloriose della classicità greca e romana. La passione degli studi, anziché affievolire, accendeva nell'animo di Gaspare Finali l'amore all'Italia, il desiderio della sua liberazione nell'unità. Egli fa uno dei più attivi, dei più Infaticabili propagandisti dell'idea liberale negli Stati pontificii: e, col fratello Amilcare, si espose cosi arditamente nella cospirazione e nell'apostolato per la causa della libertà, che ebbe dalle autorità papali condanna di morte, mentre Amilcare veniva condannato a 25 anni di prigionia. E' questo senza dubbio il più puro, il più alto titolo di gloria del vegliardo romagnolo. Fer sfuggire agli artigli della polisia austro-papale, Gaspare ed Amilcare Finali abbandonarono il paese natale, ed emigrarono in Piemonte, rifufirio di tutti i patrioti italiani perseguitati dalla reazione e dalla conber ve zinne imperversanti nel rimanente della penisola. Camillo Cavour mise simpatia, nal giovane fuoruscito di Romagna, che Farini gliave'ya presentato e calorosamente raccomandato : ne appressò le chiare doti d'intelligenza e lo lece entrane neiramministrazione finanziaria. Gaspare Finali, preparato dai suoi studi alla nuova carriera, vi fece una strada brillante e rapidissima. Quando, nella VII Legislatura Cesena nominò il suo rappresentante alla Camera dei Deputati di Torino, si ricordò del figlio che nella capitale subalpina aveva conquistato tanta stima e tanta simpatia, e lo elesse, in modo plebiscitario, proprio deputato. Dovette però il Finali rassegnare le proprie dimissioni, a causa del pubblico impiego che ricopriva. Passato ad altro impiego non incompatibile coll'ufficio di deputato, Gaspare Finali fu rieletto deputato di Cesena per la IX Legislatura, e sedette a dèstra, prendendo attiva parte ai lavori ed alle discussioni parlamentari. Fra le sue relazioni e i suoi discorsi alla Camera sono importanti particola rniente quelli sui più grandiosi problemi che in quel tempo si dibatterono sulla ricchezza mobile, sulla legge comunale e provinciale, sull'imposta fondiaria e sul debito pubblico. Il FinaH fu nella X Legialatu- ra deputato di Belluno e nel 1872 elevato al Senato del Regno. Era cavaliere del Supre ma Ordine dell'Annunziata.. Tra le pubbliche cariche ricoperte dal FI nali ricorderemo le seguenti: direttore generale delle tasse e del Demanio nel 1867; sottosegretario (o segretario generale, come allora si diceva) alle finanze; consigliere e poi Presidente alla Corte dei Conti; ministro di Agricoltura nel Ministero Minghetti (1873); Ministro dei Lavori Pubblici nel primo Ministero Crispi (1889), assessore municipale a Cesena ed a Roma. Del Finali rimangono le opere seguenti: L'Assemblea dei rappresentanti del popolo delle Romagne. — La vita dei contemporanei illustri. — Ricordi della vita di Luigi Farini. — Le prime quattro edizioni della Divina Commedia — e le elegantissime versioni di parecchie commedie di Plauto. Il ruolo più importante che il Finali giuoco nella vita politica delle Romagne, alla quale sempre ed attivamente partecipò, fu quello di avvicinare lo spirito dei suoi conterranei all'idea monarchica. Attraverso al Farmi, come abbiamo veduto, Gaspare Finali si accostò al principio monarchico e liberale, di cui il Cavour fu la potentissima espressione. Sposata questa causa, il Finali ne fu in Romagna un nobile ed eloquente assertore e riuscì a conquistare ad essa l'elite della sua generosa regione. E questa rimane senza dubbio la più importante benemerenza verso la patria dell'ottuagenario scomparso, a cui va oggi il memore ricono, scente pensiero degli Italiani. Il lutto ad Ancona Ancona, 8, notte. La città è ih lutto per la morto del senatore Finali, notissimo ad Ancona. Egli fu educato in questo seminario raccomandato dui cardinale Codolini. Poco osservante delle pratiche religiose, il Finali collaborò all'antico Corriera ticlle Marcile. Ultimamente venne tra noi in occasiono delle foste cinquantenarie per la liberazione delle Marche, shcscddmUnssctdfdidcftpPmeDcdnvd