Il miracolo ferroviario e le sorprese della Polizia

Il miracolo ferroviario e le sorprese della Polizia Vepsp il Belgio morente Il miracolo ferroviario e le sorprese della Polizia (Da uno dei nostri inviati speciali sai eampi della guerra) PARIGI - DUNKERQUE. ottobre. Per ehi non abbia convintala, veraimmc la cosa da vicino è difficile credere che la. guerra, la guerra vera, possa, essere una rivincita della burocrazia. Rivincita sanguinosa, ma rivincita. Pure, per molti, lati, è proprio così. Uno tei luti esasperanti della burocrazia, in lenti pò di pace, è che essa non cede mai, non deroga mai dal suo protocollo e dal suo sistema, anch'' quando esso è. illogico e scmbra fare a. pugni colle circostanze. Ebbe,ic, in tempo di guerra questo può divenire un vantaggio. Lo burocrazia non si adatta a nulla; ebbene, essa diviene eroica, quando non si adatta nemmeno alla guerra, e quando il ricino rombo del cannone minaccia le sue forinole lucano. La rinascita dei treni TI più. chiaro esempio di questo pergamenaceo eroismo deliri macchina burocratica lo avrete nel servizio dei treni. Previsti come sono da orari ormai rivi di rita propria, i treni di Francia non si rassegnano a sparire che quando l'invasore ha messo ad, alloggiare i suoi cavalli nelle sale d'aspetto di prima classe nelle stazioni occupale, oppure ha provato qualche nuovo tipo di artiglieria pesante sulle fiancale dei ponti. Ma a quadche chilometro di distanza dagli avamposti dell invasore, ecco che il, servizio ferroviario rinasce. L'invasore si ritira di gualche altro chilometro, fino al prossimo pOììle? Ed ecco che, memore, dei suoi, doveri dimenticati, solamente per la. forza, maggiore delle avverse, circostanze, il servizio aumenta di qualche chilometro: il treno successivo a quello bombardalo va. a. cercare anch'esso le sue bombe, qualche chilometro più avanti. La matematica rinascila dei treni, che avviene sulle peste della ritirala dell'invasore, ha l'aria di essere qualche cosa di miracoloso. Ma è l'infallibile armatura della burocrazia che si. continua. Finché l'orario esiste il. '-reno esiste, .il capo-stazione che lo lancia verso ti nemico non. spetta di giudicare se convenga o meno, nelle presenti circostanze, avviarlo o non verso la linea d''l fuoco : vi. è l'orario che risponde affermativamente. Quando un mucchio di rovine da cui escono dei binari contorti, si parerà dinanzi al macchinista, penserà egli a tornare indietro, non senza segnare a verbale le ragioni della interruzione. Così avviene che per la seconda volta percorro comodamente in un vagone ordinarissimo questa linea Parigi-Dunkerque-LillaCourlrai, un intero terzo della, quale segue a. pochi, chilometri di distanza l'infinito rotolantesi serpente della u linea di. fuoco ». Quando passai, da Lilla per la prima volta ci si. batteva ad Orchies, a pochi chilometri\da Lilla. In buon bprglicsc forse avrebbe'fallo un giro largo: il treno no. Spesso dove le truppe non passano, il treno passa. \Vi i un treno belga che va in territorio te-\desco. I tedeschi erano a Tournai fino al-\l'altro giorno; poiché soltanto l'altro giorno Tournai è stato ripreso da truppe di cui 7ion si sa ancora con precisione, se siano belyhe o francesi. Ebbene, fin dal principio della guerra un treno belga è ondalo rego- tormente non solo a. Tournai, ma addirit- limi a Lenze, cale a. dire a molti chilometri in territorio orca fiato dai tedeschi. Vi sono, dirò così, dei treni «dimentica ti ». E' certo che l'autorità ferroviaria prende cura di sopprimere fi servizio dei diretti e degli, espressi più. notori, quando l'invasione nemica ne occupa il tracciato; salvo a ristabilirli con burocratica inflessibilità, un'ora dono che, il nemico ha sgomberala la linea. Ma l'autorità ferroviaria di¬ mentica spesso i treni locali. Presuppone, forse che i capislazione penseranno ad in- terrompere localmente il servizio. Errore, Quasi sempre, dove non intervengono ordini superiori, l'orario sopravvive a sé stesso, E i treni locali se ne vanno dolcemente °<f eroicamente sul limite delle linee nemiche; spesso anche attraverso il nemico. Un. esem- pio: il treno Lens-.\rras. Questo treno eroi-'co compiva ogni giorno il suo viaggio, sen- za troppo curarsi del fallo che i tedeschi occupavano Donai, e che le loro pattuglie si scorgevano benissimo dai finestrini. Un bel giorno.ossia venerdì scorso, mi pare, le pattuglie tedesche decisero di dare una. le- zione al trenino impertinente che ogni gior- tto le copriva di fumo, e le fischiava, come ordinari autori di commedie. Una mitra- glialricc fu messa in ballcria. ad u.n passag- gio a livello, e non appena l'eroico Lens-Ar- ras fece rimbombare Ir verghe d'acciaio, u- va scarica di mitraglia lo accolse al pas- saggio. Solo in eausa di questo brutale saluto il treno fu final mente sospeso. Se i tedeschi non aressero avuto la cattiva idea di « dare lo scambio » con una mitra gli a tri ce, il Ire- no trns-Arras funzionerebbe ancora. Avviene quindi questo fenomeno ammiro- voi'-: che dove la sicurezza, della, vita noi esiste più la un pezzo, l'orario ferroviario continua ad essere una verità immanente. A qualche chilometro dalla linea ferroviaria si fucilano i passami; e. nel treno in cui correte al vostra destino il controllore ri fa pagare la differenza pel passaggio in prima classe. E se le toilette? sono sudicie, potete reclamare al capotreno. Non avviene quasi lo stesso a coloro che viaggiano nel irausafricano, e che attraverso i cristalli del wagon-restaurant splendido dì civilizzate maioliche osservano le lotte di belve e le danze dei negri sul limite della foresta del Congo? Il i-otdato, iì geneale e il treno Certo la nota caratteristica di questa formidabile lotta è nel fatto che si svolge attraverso paesi intensamente inciviliti. La ano stiotie ferroviaria asmnu> una importanza inorine: e la superiorità francese è assidi rata sui terreno france» wr saio dal fatto a Verdun; ma anche dal tranquillo, burocratico eroismo con cui la maccchina ferro- cesi: arrivava appena a Nogon-, oggi è da un giorno intero a Pcronne. Domani sarà (orse a Cambrai; ma quando anch'" questo i a a i a e i i i e . a i\ avere una leggera idea delle enormi diffie'colta attraverso le quali questo lavoro di o giornaliero trasporto si svolge. In questa \ sola, regione del. Nord che attraverso, regione -\piatta divisa solo da una rete di fiumi pa-\raUeli, i ponti ferroviari finora distrutti soo no 178. Il numero delle stazioni bombari date, dei passaggi a livello ostruiti con vao goni abbattuti, delle piattaforme e degli o scambi falli saltare in aria non si conia, - Quello che i francesi hanno distrutto nella - ritirata, ha domito essere ricostruito dai te i deschi nella loro avanzala; ed ora avviene. che una mirabile fittissima rete ferrotiaria\nserve da sistema venoso all'enorme arco di dtruppa che si estende ormai da Tournai fino] viaria ha continuato a funzionare, fedele mall'orano, in contatto perenne col nemico dritirando o avanzando le sue propaggini c-\0streme a. seconda degli, avvenimenti del. gior- vno. Sulla preparazione o salta non prepara- vzione francese alla, guerra del 1914 si po- zIranno scrivere, e. si. scriveranno senza d,nb- cbio, interi volumi; ma fin d'ora si può dire cche tre clementi hanno (almeno sino ad roggi) salvato la Francia: il suo soldato, il zsuo generale, le sue ferrovie. Il suo soldato „perchè si batte bene, il suo generale perchè cha avuto fiducia nel soldato, le sue ferro- lvie perché hanno prestato a tempo al solda- plo ed al generale quelle gambe che entrom- Fbi, ahimé, non hanno. mE pensale alle enormi difficoltà ed. cali denormi, rìschi del problema ferroviario, ri- qdotto ormai ad. essere l'unica, soluzione pra- atica dei trasponi alle spalle di una battaglia fche ha ormai quasi trecento chilometri di. dfronte. Occorre veramente essere qui, e re- spirare, come faccio dal finestrino Varia di cautunno e di battaglia su queste grandi crotonde pianure del nord francese per com- zprendere l'effettiva importanza di questo velemento. Tre giorni fa, quando passai di c*f P^..1>awgi':rf<<re,^.ato f™: devnon fosse, è certo che le truppe che hanno aoccupalo Tournai, in terra belga, sembrano essere francesi, o per lo meno mescolate di francesi e di belgi; tanto che sullo Hotel de Ville non è stata issata, la bandiera belga, ma la bandiera degli alleati. Sono più li cinquanta chilometri di fronte guadagnati in pochi giorni. E' un miracolo? No. E' l'effetto del, felice impiego delta tattica ferroviaria. L'avvolgimento dell'ala tedesca é compiuto trasportando le truppe da Rouen su lutti i diversi settori del fianco tedesco. Invece di spiegarsi lentamente e con grandi fqpmpcqdgkperdite a ventaglio lungo t'ala tedesca, Te fiforze giungono separatamente da puntiìon- ltoni sul fronte del nemico <t' \s178 ponti distrutti 1 fpOra pensate che questo immane lavoro, pel yquale ormai ben più che un milióne di ito- mmi è continuamente spostato e rimosso e rimpastalo come una stallia con l'argilla fresca delle riserve, si svolge, attraverso un terreno che è stalo per molto tempo so--etto al nemico, che ha distrutto le linee ferroviarie nella sua ritirata, e comincerete ad. ¬ ti contrario. I francesi debbono ricostruire quello che j tedeschi lasciano a loro distrutto. La guerra, in fondo, si fa quindi lungo le lince ferroviarie. I. più audaci raids di cavalleria non si tentano più, come un tempo, per sorprendere distaccamenti isolali c rafficarli di sciabolate; ma per entrare sul far della notte, in una stazione ferroviaria un phme, cora usata dal nemico, mettere le cartuccie - di fulmicotone sotto le rotaie, farle saltare , e sparire. Non si portano più sciabole, o se i ne portano ancora per vecchia usanza; m.i , la vera arma è la dinamite nascosta sotto h f selle. Il primo obbiettivo dell'artiglieria so ; no le tettoie vetrate delle stazioni: ed è - ormai soltanto attorno ai nodi ferroviari -' eh e si svolgono le battaglie. I francesi hanno t - avuta la battaglia della Marna grazie alla\ i perfezione del servizio del P. L. M. e contro tutte le minacele chc gli pesaiu. \ n addosso, il servizio ferroviario si irrigidisce I e e /rora un'energia ed una vitalità che so.- prcnde stranamente. Vi è da sperare che - servizi mostrino la stessa perfetta adattai,. \ e litài la stessa elasticità in Italia al momenti, j - che pno Stimpri: scoccare, di una guerra no - donale? Speriamolo; poiché è ormai chiar - che solo dal pcrfett0 rendimento delle line-. | - ferroviarie dipende la vittoria anche sul ter \ - rcno deUa battaglia. g' qualche tempo che vagabondo sull'ori j l di duc ,jran4i battaglie: sul lato nord dell'i] i battaglia francese dell'Aisne, e sul fianco] e d„Ua battaglia belga che si svolge da. Ma- /ÌM,.„ ,. , ourtrai; ed ho visto come sia póss , hUe mantenere quasi, integro U servizio fer-j - rovìarjo sull'orlo stesso delle battaglie m»-\ i derno, termoude, che è il centro della bai- o ta(jUa oeiQa> appartiene oggi al nemico, do- . a i a a e e e ro a mani ai belgi, sempre presa e perduta se-\ eondo il flusso e riflusso delle forze. Il punì i centrale di questa battaglia che dura ormo:\ da venti giorni, è la stazione di Termond già bombardata sette od otto volte dalle dar] parli. Ebbene, non appena i belgi passano] il ponte di Gcmbergen. sulla Schclda e rie»-] trailo in Tertnonde io meglio, nelle sur i \ vientevoli rovine) quattro treni blindati rien-\ trono in quel simulacro di stazione, e boin-\ bardano le linee tedesche coi loro cannoni-] rrvolver. E' bello; è commovente, fc" l'Orari j che si difende. Non solo sopporta, eroica-1 niente le camionale nemiche, ma rispnnd anch'esso colla mitraglia. Questo spiega come si possa passare < ripassare tranquillamente sul fianco di uni grande battaglia, purché si paghi regolar melile il biglietto. A piedi, a pochi chilometri della linea ferroviaria sareste già arri: o staio come spia: oppure enwonippdm étti nemico. Vi rimarebbe il famoso imbarazzo] della scelta, Per Un " officier de quali ragioni la Polizia è terrWl- mcntc invcstigatri.ee in luoghi lontanissimi1 dai nemico, mentre polla si trova o assente] 0 indifferente nei luoghi dove più dovrebbe vigilare? .Voti si sa. E' chiaro che il più delle voUe ± a caso c/lc misvra rigo-ri della poli. zla Ho potuto constatare de visu questo in credibile fatto che il delicatissimo punto dì confina fra Francia e P.rtgio, che è Mouse, ron. sulla, lìnea Courlrai-Lilla, si passa sen- za mostrare nemmeno ; famosi papiers. Ora „j basterà dare una occhiala alla carta per constatare come i tedeschi, che sono sulla linea Alost-Ath non potrebbero avere strada più vicina, e più facile per fare scivolare in Francia centinaia di. spie. In questo nio mento, come vedremo, è quella la linea, più. delicata dì tulle Ir operazioni francesi, le qwAi ,,a)wo f0U(l,-ndo in un larghissimo arc0 di operazioni anglo-franco-belga, che for,n 'ogai slesso rj«nf*'cc in una sola linea di (umo for.,. Mcate da Anversa fino a. Vm/)JM> Ebbene», fino a qualche giorno in cra lim porU, aperta. llo forgoglio di dira che sono entrato in Francia da Courtrai sen za mostrare il minimo papier. E* con me via(JtJiava un belga proveniente nientemeno chc da. Bruxelles. E nemmeno a lui è stato domandato il minimo papier. Peccalo non essere spie in certi momenti! Fra le mille, snervanti tribolazioni attraverso le quali si prova, la propria, attitudine al Pìlra,UorÌ0t c jc gitati fanno si che finisce per non avere altra occupazione che quella, di spiegare all'Autorità quali sono le proprie occupazioni, l'affare di Dunkerque mi rimarrà impresso fin che vivo. Non creilo poter conservare più precisa impressione del conflitto europeo, ed evidentemente sarà questo che racconterò ai miei nipoti, ombri di sapere. Anche i pratici di viaggio in paese belli- gerante, non temono nulla arrivando a Dun- kerque. Nulla fa prevedere che questo paci- fic° es'remo P^lodel Nord francese possa l™?**. a™«™. dl.troW! Precauzioni con. <tr° ■ vmr^iatorl dl Passaggio. Il continuo \sbarco di truppe inglesi a Dunkerque è un1 fatto così notorio che una spia dovrebbe pro¬ prio essere disoccupata per andare a sorve yliare prr Vappunt0 Dunìierque. Vi é ben aUr(j da fare sul {rnntc„, Lo stupore è ge nBrale a,lindii te foUa che scende dal treno • j m/g cireondala di baionette. Le vpfigie cadono a terra, e colla solita preoccupazione della ormai inevitabile corvée. ognuno cava di tasca la busta contenente i sei o sette papiers che appena bastano per circolare. Sono nella coda, ad almeno cenlo persone Ralla prima, che sfilano innanzi ad un nuovo esemplare di. poliziotto, il quale ha una uniforme da portiere di albergo coni-plctamcnlc inattesa. Lungo la coda correvoce che si tratta di un officier de paix. E allora, perchè si mescola di cose di gue.r-ra? Mistero. Lungo la coda corre voce a;i-che che questo nostro padrone sia singoiar-mente burbero e difficile. — Cà se gate, — è la frase che giunge fino a me, ripetuta di bocca in bocca da tutti questi poveri diavoli che allend.ono, rileggendo ancora una volta i loro multicolori lasciapassare, permessi di soggiorno, per¬ messi ai circolazione, et similia. Infatti, ca. se gate. iVon. meno di cinsiuc minuti a testa sono necessari. E' un'ora che attendiamo. Prima ilf me passano alcuni ufficiali coloniali bétg', che "arrivano- adesso dal Con- go, ansiosi di battersi. E i'officier de paix fa loro delle difficoltà. Cosa sarà con, me, eh' non vengo dal bacino dello Ocibanghi, e non intendo affallo di battermi? Le mie carie sono finalmente a disposizione del Minosse pacifico, c suscitano il suo più largo sospetto. — ftalieu'!1 joumalisto? lleni, pas très clair. Cosa cercate a. Dunkerque? o] - —- Niente. Riparto subito. ~ Ca, c'est vplre affaire. Avete danaro: — Sissignore. --- Quanto ne avete? — (una cifra). — Fatemelo vedere. \pertu.ra dei portafoglio: accumulo :li Constatazione ufficiai?. — ... benissimo, benone. E adesso, cosa volete fare? — Aiutare a dormire. Benissimo. Però vi darò un. consiglio- i1 e] e valori, sotto la. lampada, vacillante, in. mezzo e "He baionette divinile d'un trotto curiose, . ì , - a Voi potette, uscire dalla stazione. Siete li-\ r bl>ro- *» Vi avverto che è assolutamente inua tile di andare a. gironzolare attorno agli ufa 1lci di Questura. Non vi apriranno. Capito? n — Scusi, ma perchè dovrei, andare a dorù. e o e a a. n a e o o n e mire in. Questura? Come sa lei che io dormo in. Questura abitualmente! — Oh. c'est votre affaire, lo ri dico che è inutile. Non vi apriranno. Cosi, pure. Ira un'ora si chiude la stazione. E quando è chiusa, è, inutile bussare. Non. si. apre più. Capito? Però, se volete rimanere, vi sono dei vagoni di terza, classe.. Ma. una volta, uscito, la stazione non si apre più. Avete inteso? | Eccovi il vostro lasciapassare. Ad un altro! Confusione di sessi... e e e o l à La ricerca delle misteriose ragioni per te quali ('officier de paix ha preso aie e forse molli altri per vagabondi, mi lascia intonino un pezzo. Per quali ragioni costui pretende che io dorma in Questura, r, nelle sale d'aspetto d'Ila stazione? Forse perché sono italiano? Allora l'italiano all'estero è destinato al vagabondaggio ufficiale? Anche se possiede una casa a Dunkerque, o un tran- gvddt,.•atlantico di diecimila tonnellate ancoralo]in rada? Finalmente mi nasce il sospetto „jl ;ri alberghi diDunkerquè'siano pieni, e che la ;he , '.mancanza di alloggi abbia spinto /.'officici'j- ' de paÌK a farmi il suo strano sermoncino. n- Rabbrividisco al pensiero del vagone di - lerza cìassc e mi slancio fuori della stazione, a Vn albergo illuminato mi si para, davanti . come un presepe affascinante di ovatta, e o di luci n|mera. ¬ n e e . Irrompo dentro, domando una caNe volete una da cinque lire, o da sei? Questa è la risposta, che mi fa comprendere come vi siano tante, camere che ho perfino la, scelta. Ma, allora cosa, voleva quel'imbecille? Era pazzo?. A Ghgvetdc, sulla frontiera belga. Non so se t'officier de paix fosse una delle i due cose; ma forse qualche cosa di simile, o r di med;0 0 qllru0 che varrete. Fallo è che o t'ufficiale belga a cui presento il mio lasciod passare, di Dunkerque mi guarda con so. e spetto: --. _ £> proprio lei Paolo Scarfoglio? e', _ Certamente! Perchè? . ! _ Ma perchè lei è un uomo! r-\ _ Ebbene? -\ ... Ebbene: y suo lasciapassare è per Paor-'j0 Scarfoglio, sesso femminile, e a ii ¬ a. i - — Ah no! Che scherzi son questi... Ma mi debbo arrendere all'evidenza. L'ufficiale mi mette sotto il naso il lasciapassare, nel quale effettivamente il mio caro officier de paix, non. contento di avermi scambiato per un vagabondo, mi ha definito in chiara e larga calligrafia come Mr. Paolo Scarfoglio, sujet italien, sexe fémiuin. La colmo. For lunatamente ho con me anche il mio passaporto belga, munito di fotografia tini- a brala. L'ufficiale si persuade che vi è un ' e o s errore materiale, c mi lascia andare sorridendo, e scusando ('officier de paix, con questa frase ; — Vous no lui avez pas montré toutes voa piòces... Infatti. Ma mi rifarò quando ripasserò aa Dunkerque. PAOLO SCARFOGLIO II!I;||I]I[

Persone citate: Mouse, Paolo Scarfoglio, Paolo Scarfoglio Ii, Passaggio, Scarfoglio, Verdun