L'on. Guido Fusinato si uccide con una rivoltellata al cuore in una villa a Schio

L'on. Guido Fusinato si uccide con una rivoltellata al cuore in una villa a Schio L'on. Guido Fusinato si uccide con una rivoltellata al cuore in una villa a Schio Vicenza, 28, notte. Stamane, n Schio, si è suicidato con, un colpo di rivoltella al cuore l'ex-ministro dela Pubblica Istruzione ed ex-sottosegretario di Stato degli Esteri, on. Guido Fusinato, attualmente Ministro di Stato. L'pn. Fusi- rto fu uno dei negoziatori dell'Italia perrwwtJf ?«UCh3(' •; * Jion. Fusinato, che da tempo era malato di nevrastenia, ieri si era fatto visiterei da un medico del manicomio di Schio, btamn- ne, dopo essersi alzato da letto, scrisse al- cupe lettere e alle 7,40 si è suicidato. Fusubito soccorso, ma ogni cura riusci vanai« alle ore 8,15 cessava di vivere. IA Schio l'on. Fusinato era ospite da circa!venti giorni dell'industrialo Guido Cazzola, •suo cugino. Per le sue condizioni di salute assai scosse, era sorvegliato attivamente oltre ebe dal signor Cazzola, anche da una Tnipote, che si trovava a Schio insieme al jmarito, capitano dei reali carabinieri. La settimana scorsa l'on. Fusinato fu a Vicenza, dove si fece visitare dal cav. dottor Nòrdera, direttore del Manicomio provinciale, il quale rassicurò l'illustre uomo dicendogli che non si trattava di malattia grave, aggiungendo però che sarebbe stato necessaria una assoluta tranquillità. L'on. Fusinato aveva già deciso la sua sorte. Infatti, alcuni giorni or sono il figlio dei Cazzola. ing. Pietro, rinveniva nella jstanza dell'ospite una rivoltella, che pensò;bene di far scomparire. Ma la pietosa aften- jzione a nulla valse, poiché il Fusinato due !giorni dopo si recava nel negozio Mengotti, :deila nostra citta, e faceva acquisto di un'al- ira rivoltella. Ieri l'illustre parlamentare fu a Vicenza, accompagnato dalla signora ;Ester Cazzola. Appena giunto alla stazione, |sì accomiatò da lei, dicendole che si sareDb»ro ritrovati alla stazione. Non si sa dove si eia recato nel frattempo. Alle 18,30 l'onorevole Fusinato rìtornrva a Schio e. dopc aver passato la sera con la famiglia Cazzola, dimostrando una grande calma, si ritiroallo solita ora „■„„„„„ ro„„ni« urli Stamane, alle 7,40, la signora Cazzola udì due detonazioni, non una, come si disse in principio, che provenivano dalla camera .- w.,^~tw,*~ e» x^^fnìf* -non» «tnnyn e travò Fi disgrazia oPsulTetS co corpo a meU «opertoeacon °1SLfftó^«S>cuscini. Nella destra stringeva ancora unarivoltella. La signora intuì subito di che sitrattava e, atterrita, chiamò i famigliari ed domestici. Si cercò subito un medico. Arri- varano infatti i medici Salmoni e Busato. L'infelice ministro dava ancora segni di vi- ta; respirava affannosanrcnte e teneva eliocchi socchiusi. Non profferì parola, nè fe-ce il minimo gesto, si spense alle 8,15. ILa rivoltella fu trovata scarica di duecolpi, uno dei quuli aveva ferito al cuore 'on. Fusinato. Il proiettile era uscito dalla schiena: l'altro colpo è andato a vuoto e il proiettile non si è ritrovato. Accorsero le autorità, il delegato Famigli, il pretore, ilsenatore Rossi ed altri. |Da una intervwta dame avuta col cava- liere dottor Nordera, direttore del Manico- mio, mi risulta che questi visite.lunedi.1 o-norevole Fusinato di Albergo Roma e lo trovo affetto da psichesteniia acutissima eli consiglio la cura in un sanatorio e j:i- tento gli prescriaw alcuni ricostituenti. Dopooueèta visita, eludendo la vigilanza dei suoi, 'on. Fusinato si recò dall'armaiuolo Slga>- rini, in piazza Biade, e acquistò una rivol- 1111, ili mtiLiiU, j-faoiuv. e uvuui.?iv i * » v»a tella Volodog, spacciandosi per certo Bona-ventura Attilio, di Vicenza, e dicendo che'arma doveva servire per un suo amico. Così potè procurarsi una rivoltella, dopo che i famigliari erano riusciti a togliergli quella comperata a Schio. Nemmeno, però, questaseconda rivoltella gli piacque e ieri venne a Vicenza, ritornò dallo stesso armaiuolo e ^f^è-^-^^^fffli^^^ticn, di calibro satte e sessantacinque, pa gandola sessanta lire. Da ciò si vede come nella sua monte malata fosse ormai fìssa l'idea del suicidio. Più volte l'on. Fusinato aveva manife- stato segni di esaltazione mentale, anzi te-lerà il suo scoraggiamento era tale da mi- nacciare il suicidio Le cause del euo turba- mento erano le vicende politiche, la guerra specialmente, riguardo all'Italia Credendo egli che la neutralità fosse ''stata procla- mata venendo meno alla fede dell'Alleanza con gli imperi centrali, già temeva disa- strosl conseguenze pev questa politici, nò sapeva darsene paca I funerali seguiranno domani sera con gli onori militari. Si è telegrafato la notizia alla sorella, moglie al comm. Bianco, capodivisione della Banca 3'Itaiia a Roma. La salma sarà trasportata a Roma. L'impressione a Roma Le condoglianze del Re e di Salantira Roma, £3 sera. Il Re ha telegrafato le proprie condoglianze alla farnifflia dell'on. Guido Fusinato. Altret- tanto ha ftóto l'on. Salandira a nome del Ho- verno. ìja Presidenza della Camera si farà rappresentare ai funerali. La notiz* del suicidio dell'on. Fusinato ha prodotto a MontecStorto dolorosa impressione, laaito più che soCo otto giorni addietro ogU si trovava ancora nelle saie della Camera a conversare coi deputati. Egli appariva in uno slato di eccitazione nervosa, impressionante. Ma i suoi amici attribuivano que-,ra eccitazioneall'ardore col quale ejril sosteneva la tesi dellanecessità per l'Italia di mantenersi faciale allaTriplice Alleanza. L'on. Fusinato appariva uninvasaio, tanto che nei suoi violenti sfoghi non esitava ad affermare la inferiorità della nostra prervirazione militare, adducendola come argomento a favore della neutralità assoluta, polche il Governo non aveva voluto in- viare il nostro esercito a fianco di quello austriaco. Le affermazioni dell'on. Fusinato èuocitarono polemiche, di fronte alle quali egli dovette intervenire per smentire di aver parlato in senso poco favorevole alla nostra artiglieria cam- , paio. Perù i giornali confermarono quanto re- Jnorevoie Fusinato smentiva. Appariva insomma rOTfle „ PU0 .^irj,0 in auosti ultlni, temp| foaaej a^ turbato, e non erano mancate le vive in .,..„„„ ,,. ,,,, .,„ _„_,„ AX _„.,,„*., , ^zfw^S°rt£i&il 1,mhè ""«nuitMe la calma e perchè i evitflsse una ricaduta nell'antica orisi nervosa. I on« 10 aveva turbato qualche anno fa e dalla ! auale s> era rimesso con un lungo riposo e • <;on l'astensione assoluta dalle cure politiche. ' Nondimeno a nessuno dei suoi intimi, specie dei delutati veneti, era balenato il sospetto. The si trattasse di una vera e Propria crisi di! al tragico j nevrastenia che ponesse conduco ' deno jgnora Teresita Bianco. Lo accompagnarono ; nel viaggio tutti i parenti che con Ini convij vevano. Ulna settimana fa giungeva un tele! gromma al coiiuii. Bianco, cognato dell'onore: vole Fusinato, capo del personale della Banca i d'Italia, nel quale si annunziava 11 prossimo ritorno dell'illustre uomo nel villino, dove era ; rimasta solo la governante, signorina Elvira | zardo. In breve tutto fu in ordine. Il portinaio j J | neiIa camera venivano cambiati ! mente. Ed ha soggiunto • ! _ Ce ](> na amrnazzat0 la guerra Da tanto Itempo non ertt Diù luil Si preoccupava di tut- | lo_ SJ flgurino. al era messo ,n t€6ta cne ^ della villa ha detto al giornalisti, accorsi appena nota la notizia del suicidio dell'on. Fusinato. che da qualche giorno persino i fiori quotidiana- aveva più modo di vivere, perchè era caduto liella miseria! Intanto, aveva cominciato a 11 ^nziare '» vernante, che da sette anni era >^ *± Qualche volta andava dicendo !clie »» costretto a coltivare la terra per fi. ,.e *vant' * v',a- . . , v,,«n« Pubblicato un caratteristico aneddoto :de,la vita dell'on. Fusinato. Nell'estate del 16%. ■ Fusinato accompagnò alcuni giornalisti a ; Barcellona ed a Madrid. Parecchi si imbarca. remo a Civitavecchia per Genova. A Civitavec1 chia andò anche l'on. Fusinato. Aspettando I il piroscafo, un gruppo di giornalisti, del qua'le faceva parte anche l'on. Fusinato. faceva colazione sulla rotonda di uno stabilimento balneare. Era appena finitala colazione, quan do si udì un grido di donna: « Affogo! soc corso!.». L'on. Fusinato. vestito com'era, scajvalcò d'un balzo la ringhiera della rotonda e |Si buttò a capofitto in mare. Con poche vigo rose bracciate raggiunse la donna che si di batteva disperatamente, l'afferrò e la condusln salvo Gul<j0 Fu6inaU) grondante Mquai pallido ^r rhnpreMlonB di* Ipeddo rlCe^ nel ^ mom?nn ^n* digestione impres \KinnI„ha ,;„r^7„™7- , , , ',atate' 5 ^ccompa ' CitfZ 3 ^ ^ ™ »- V°* | ^» S***"10 * stars*ne un paio d'ore a 'letto. Non ci fu modo, non volle obbedire. ,Si l • - , , , «... icambloblanpheria- abltl- scarpe, enonebbeclie !"!1 rammarico: il guasto, fore* irrimediabile, ! Jjj. "n.il^10?1,0,/0™' che, s| CTa armato ap E^tiwS fl ' Durante,la lu ano dei £lù co^em e di febeo eloquenza nei .banchett.i. quando fu invitato a parlare, j La notizia della tragica fine dell'on FuUinato ci addolora e ci commuove profondamente. L'on. Guido Fusinato era uno de- passo odierno. | L'on. Fusinato abitava a Roma in un vtl-llino di sua proprietà, in via Dogali, colla ni-.potè, marchesa Erminia De Svini, e suo ma-!rito, capitano dei granatieri, tornato da Un mese dalla Libia, e un loro figliuoletto. Circa vtnti giorni addietro era stato persuaso aeambiare aria. Ci volle non poco per persua-i•> a recaisi a Schio nresv> la «orelH «i. ella- SI 1 uomini più in vista del nostro mondo I politico. Figlio del poeta Arnaldo, nato a \ Castelfranco Veneto il 15 febbraio 1860 fu ,avviato oglj stndi giuridici. Laureatosi bril . ir% • * • • ^temente in leggi, intraprese la camera scientifica, scrisse importanti lavori di di ritto internazionale, conseguendo la cattedra in questa disciplina nella nostra R. Uni versata. A Torino, dove risiedette parecchi T?„e!_„i„ „• „ -„4- • , anni, 1 on. Fus nato si conquisto universale stima e simpatia per la sua dottrina e la sua gentilezza d'animo, Entrò nella vita politica nel 1892, eletto deputato del Collegio di Fcltre, che gii conservò senza interruzione la stia fiducia fino ad oggi. Il genere dei suoi studi e la sua speciale competenza lo fecero scegliere il lì magcio 1899 come sottosegretario agli esteri nel ministero Polloux. In questa carica il Fusinato rimase lunghi anni sotto diversi Ministeri : Saracco, secondo ministero Gio litti e Fortis. Il Fusinato lasciò la Consulta, quando Tittoni cedette a Di San Giuliano il Ministero degli esteri. Nel terzo ministero Giolitti, costituitosi il 27 maggio 1906, Tono a e ritto intemazionale a lormo, essendo stato a nominato consigliere di Stato. Oltre l'opera a governativa e parlamentare, servi degnan mente ed utilmente il paese in importanti i a - ' revole Fusinato ebbe il portafoglio dell'istru [zione pubblica: ma potè rimanere per poche settimane al suo posto di ministro, poi!ehe il ? agosto dolio sfesso anr.o, per motivi di salute, dovette rassegnare le dimissioni, lasciando il posto all'on. Bava. L'on. Fusinato lasciò la cattedra di Di¬ avvenimenti diplomatici: egli fu così rappresentante dell'Italia nella Conferenza de.1l'Aja, e fu uno dei nostri plenipotenziarii nelle trattative di Losanna in cui fu con- che si meritò dovunque, come italiano e come genUluomo l'affetto, la considerazione, la gratltudlne dei 8uoI concittadini elusa la pace italo-turca. Come riconoscenza per questa segnalata benemerenza, l'onorevole Fusinato fu innalzato al grado di ministro di Stato. Scompare adunque, in guisa tragica, un uomo che servì nobilmente il suo paese, e al grande compianto che questa im- matuPa flne eleverà in Italia. IO Ha UCCISO La Stampa si unisce con animo contristato al grande compianto che questa immatura flne solleverà in Italia. L'inciibo della guerra io ha Roma, 23, notte. ]>i Guido Fusinato si può ben dire ciò che fu #etto dì Pio X. Al pari del Papa, è riinasto vittima della conflagrazione europeo, Entrati iwsdeme alla Camera nel novembre del 1892, eglH ed io mantenemmo sempre cor diali relazioni di amicizia, ravvivate da fr«9uenti conversazioni! sui problemi di poJ"icf estera, benché esse non sempre appredassero ad un comune giudizio. I-e sue fdee si risentivano dal suo lungo soggiorno alila Consolata quando questa era l'arca santa della prudenza, quando ivi imperava indiscusso il motto « quaeta non movere ». Fu perciò della impresa di Libia fautore tutt'altro che entusiasta. L'approvò anche lui quale deputato, votando an favore, come votarono quasi tutti i deputati, ma nelie private conversazioni si mostrava tenacemente animato da gravissime preoccupazioni e vedeva molto nero. Il decreto che mise la Trdpolitania e la Cirenaica sotto la piena ed intera sovranità dell'Italia aumentò le sue preoccupazioni fino al punto che eu quell'argomento le nostre conversazioni si trasformarono più volte ita dispute molto vivaci. In quel decreto eg5i vedeva la fonte di molti guai per l'Italia. Fu perciò molto grande la mia sorpresa alla notizia che egli era uno dei negoziatori della pace tra l'Italia e la Turchia e non meno grande la soddisfazione del mio amor proprio alla privata informazione tìhe egii aveva fatto mirabili sforzi di dialettica per persuadere i delegati turchi a riconoscere quella piena èd intera sovranità che era stata causa di dispute ingrate tra lui, vivace oppositore, e me, fautore entusiasta di quel celebre decreto. La conflagrazione europea, della quale ebbe sempre un grandissimo timore, sconvolse il suo cervello. Un. giorno, a Montecitorio, lo udimmo esprimere tutto il suo immenso sgomento per la. sorte riservata all'Italia. Scrollando la testa in basso, escla mava: «L'Italia è finitali). Alla sera an dando a pranzo al nuovo circolo, aveva cura di sedersi al tavolino di Ferdinando Martini, al quale comunicava tutte le sue paure. Una sera arrivò sino al punto di esclamare: «E pensare che fra due mesi voi, toscani, sarete di nuovo sotto il Granducal». Ferdinando Martini, che stiva per avvicinare alla bocca una forchettata di spaghetti, si arrestò esclamando a sua volta con quel sorriso ironico che gli è consueto : « Abbi almeno pietà dei miei poveri spaghetti! ». L'immane conflagrazione gli aveva sconvolto il cervefllo, facendolo ricadere in quella nevrastenia acuta che nel 1906 lo aveva costretto a dimettersi da ministro della P. I. poche settimane dopo avere raggiunto la meta da lui tanto ambita. Forse il timore di una ricaduta lo spinse, nel marzo di quest'anno, a dedlinaire l'offerta dello stesso portafoglio fattafidi da Salandra. L'immane conflitto europeo Io ha ucciso!