Le deliberazioni ed i voti del Convegno delle organizzazioni di mestiere per prevenire la disoccupazione e il caro-viveri

Le deliberazioni ed i voti del Convegno delle organizzazioni di mestiere per prevenire la disoccupazione e il caro-viveri Le deliberazioni ed i voti del Convegno delle organizzazioni di mestiere per prevenire la disoccupazione e il caro-viveri (Per telefono alla Stampa). Bologna, 15, notte. I iamone ha avuto luogo a Bologna il Con- _ ,,, _ . , , j»i t — I vegno indetto dalla Confederazione del La voro fra i rappresentanti delle Camere del Lavoro e delie Federazioni per prendere accordi intorno al modo di fronteggiare l'attualo crisi. Alle 10 l'ampia sala delle riunioni della Società Operaia era affollatissima. Sono intervenuti al Convegno i più noti organizzatori: l'on. Rigola, l'on. Dugoni, l'on. Quaglino, Nullo Baldini, Argentina Altobelll, Bruno Buozzi di Torino, Ludovico Calda e molti altri. Su 45 Camere del Lavoro facenti parte della Confederazione, 22 erano rappresentate ed otto avevano aderito; su ventidue Federazioni nazionali confederali erano rappresentate quindici e aderito due. Tutti i maggiori centri di lavoro italiano hanno partecipato con un loro rappresentante alla discussione. Aperta la sedu'ta, si è nominato a presldante, dopo la lettura delle adesioni e la revoca dei poteri, Lodovico Calda di Genova. Prende poi la parola l'on. Rigola sul primo comma dell'ordine del giorno : « Provvedimenti per fronteggiare la crisi economica». Parla l'on. Rigola « La questione — esordisce l'on. Rigola — non è nuova ed è stata da voi discussa in seno alla vostra Organizzazione. La disoccupazione in Italia, ridotta si può dire ad uno stato cronico, si è ora acutizzata per il tristissimo riflusso degli emigranti, dei quali solo per Milano ne sono passati oltre 350 mila. Noi dobbiamo premunirci contro questa crisi, di cui non si può valutare ancora la gravità, essendo essa come un riverbero dei tristi avvenimenti che si stanno maturando. Anzitutto conviene provvedere alla disoccupazione e voi già conoscete i mezzi ordinari per curare questa piaga. Ma finora noi ci siamo trovati nella necessità di provvedere solo a determinate categorie di lavoratori, non a quelli delle industrie che solo per la eccezionalità della crisi sono rimasti fuori delle loro officine. Pertanto, se noi dobbiamo intensificare le pratiche per ottenere dal Governo e dal Comuni l'assicurazione di lavori, che in questi giorni debbono essere concessi con più larghezza, dobbiamo anche studiare i procedimenti atti a lenire la diisoccupazione fra gli operai addetti ai lavori industriali. Per quest'ultima categoria di lavoratori il problema attuale presenta certamente delle difficoltà speciali. Le stesse misure prese dal Governo nei riguardi delle operazioni finanziarie e dei rapporti commerciali, quale ad esempio il divieto di esportazione, se erano in sè opportune e imposte da necessità di guerra, hanno contribuito, per l'allarme 'he generò nel mondo industriale, ad accrescere la disoccupazione. Bisognerà quindi insistere presso le Autorità governanti perchè escogitino nuovi provvedimenti, quali esenzioni fi scali, ripresa di relazioni commerciali, faci litazioni di ogni maniera affinchè gli Indù siriali abbiano un nuovo impulso. Le conclusioni del relatore L'on. Rigola esamina quindi il problema dal la.io del consumo : — Noi, — alce — abbiamo in Italia una forte pressione tributaria sui con s>uml e, poicnè non possiamo fare la riforma tributaria, uobblamo almeno chiedere l'aboli zioue o la diminuzione del dazio sul grano, preoccupandoci più della riforma in se che dei vantaggio immediato più o meno forte che ne verrebbe al consumatore. Anche il pericolo della speculazione può -essere grave; ma l'opinione pubblica vigila ed il Governo è bene armato e può 'rimediare, o con la compra di forti punite di grauo all'estero, o con Ja requisizione di quelle esistenti in Italia. 11 relatore quindi riassume da ultimo il suo concetto proponendo : l.o inchièsta di lavori pubblici; 2.o finanziamento degli enti locali; 3.o facilitazione in tutti i modi per riprendere l'attività industriale; 4io abolizione o grande riduzione del dazio sul grano. La discussione Aperta la discussione sul tema, parla per primo ed a lungo l'on. Dugoni, il quale crede che l'azione da svolgere debba essere, d'accordo con le amministrazioni pubbliche, por ottenere la maggiore somma di lavoro, a Occorre — dice — preoccuparci della disoccupazione, che sarà tanto più forte e sensibile l'anno venturo. Bisogna chiedere al Governo lavori pubblici in più dì quelli scarsissimi, che ha finora concesso ». Riguardo ai consumi l'onorevole Dugoni in linea teorica sarebbe per l'abolizione del dazio sul grano, ma crede opponuno insistere perchè il Governo faccin forti acquisti di grano all'estero e requisisca all'interno é fissi bn d'ora il prezzo del frumento. « Il Governo — nota l'oratore — ha permesso oggi l'esportazione di zucchero all'nstero; perchè questa concessione non dovrebbe essere seguita dà una riduzione immediata del dazio di importazione? ». Il Dugoni conclude dichiarando che accetterà quell'ordine del giorno che contenga almeno una parte delle sue proposte. Faraboli conferma che, mentre il bisogno richiederebbe molto maggiori opere pubbliche che non gli altri anni, esse vengono in realtà ridotte ad un terzo appena. « Bisogna — dice — far pressione su.1 Governo nerchè prenda gli opportuni provvedimenti ... Del Buono non crede sia possibile mantenere bassi i prezzi del grano con le compere che il Governo facesse all'estero', perchè la speculazione ne avrebbe un incentivo: Agnellini u perfettamente d'accordo con Dugoni : vorrebbe che il Governo integrasse le funzioni a lui possibili, requisisse il grano all'interno e incettasse al1 estero quello che manca. Sul' problema dei lavori pubblici Nullo Baldini esamina il problema dei lavori pubblici. Egli dice; — Comparve giorni or sono sui giornali una notizia .strabiliarne, e cioè che il Govèrno aveva dato per 327 milioni di lavori In realUi si trattava in gran parte di lavori già appai tati ed eseguibili in un largo numero di anni. Di lavori nuovi non .ce -ne sono che per ^7 milioni. Del resto, il Governo non può fare di più. 11 Governo potrebbe però mettere in condizione gli Enti locali di compiere i lavori .progettali. L'oratore ricurda quindi come le disponibi,htii della Cassa depositi e prestiti, che erano destinate a finanziare questi Enti, siano state invece assorbite dallo Stato, ed esamina quel :lo che ha fatto il Governo per provvedere ai bisogni del commercio e dell'industria nel memento di panico, che minacciava di provoca're una crisi gravissima. — Il Governo — dice — ha emesso per ot tocento milioni di nuovi buoni, assicurando il funzionamento delle Banche. Non dovrebbe ora, mediante una nuova emissione facilmente garantibile. assicurare anche alla Cassa de positi e prestiti il mezzo di concedere agli Enti e ai Comuni, che debbono eseguire opere pubbliche, il relativo funzionamento? Nullo Baldini conchiude augurandosi che il Convegno odierno invochi, in materia di lavori pubblici, questo provvedimento, che permetterà anche al Governo di evitare la grave minaccia di cnsi, che 6i prepara per il prossimo inverno. Per un'amnistia Prima di togliere la seduta, il presidente propone che venga nominata una Commissio ne di cinque membri, per la formazione di un ordine del giorno, che esprima, seguendo i risultati della discussione, un programma concreto di azione. La proposta viene accettata. Sono nominati gli onorevoli Rigola, Du foni. Baldini, Quaglino e Ferrani. Si approva da ultimo all'unanimità il se- fuente- ordine del giorno, proposto da Galardi : « .11 Convegno reclama dal Governo ana larga e sollecita amnistia dei reati di carattere politico e di stampa, e per i ferrovieri scioperanti ». La seduta è tolta a mezzogiorno e rinviata alle 14. L'ordine del giorno Alle ore 16,80 il presidente Calde., di Genova, riapre m seduta e dà tetani di nuove adesioni e di alouni totegranoi par par*» di wsocte- ] I zioni proletarie, clic auspicano speciali prov- vedimenti e formulano voti per la cessazione I /italia miarra Ili itti** la nAitmla all'rvr» iliirmn.1 l i o o i e e i o . a e a r — n o i a a i . i i e , a i o , i e e . l e l d o i e e e al n n a o, ei e o oe i eo an ao r e cr cae o e or n a ua ne a e e o e à e i n i e e o, laa aUi i i. ^7 di nri io e l ai eat il e ne li eil della guerra. Dà poi la parola all'on. Dugoni, il quale, senza commenti, dà lettura del seguente ordine del giorno; Considerazioni generali Il conevguo delle organizziaziani di mestiere, aderenti alla Confederazione generale del Lavoro, di fronte alla grave situazione che incombe sull'Italia, della quale sono specialmente vittime e più aspramente minacciate ls classi lavoratrici; considerando che il violento rigurgito della mano d'opera emigrata e ricacciata in Patria dalla guerra, in questo preoccupante momento di depressione e di -accasciamento di tutte le attività nazionali, viene a creare una condizione di cose eccezionalmente disastroso e gravido di ogiw sorta di pericoli e sciagure; ritenuto che questa situazione di perturbamento debba considerarsi anche come la conseguenza delle irrazionali ed incerte condizioni delle nostre industrie, del nostro mondo bancario e dei. tri sti metodi protezionisti, che hanno impedito alla produzione e ai servizi commerciali uno sviluppo sano e solido, togliendo alle masse operaie 11 mezzo di crearsi maestranze epe càalmente stabili e perfette; richiamandosi alla precedente agitazione della classe operaia par ottenere una politica di. lavoro diretta a ravvivare le. foniti della ricchezza nazionale, re dimere il proletariato italiano dalla disoccupazione cronica; considerando che i mezzi ordì nari sarebbero assolutamente insufficienti a svolgere questa politica e fronteggiare la minacciosa crisi presente; rivolge caldo appello a tutti i lavoratori d'Italia perchè si aitino e facciamo comprendere al Governo la neces sita di .intervenire con provvedimenti eccezio nali ed energici, reclamando da esso: a) che per sottrarre alla fame e alla disperazione la innumere turba degS operai, che per un milione e mezzo circa in Italia costituiscono la folla nomade dell'emigrazione e dell'avventiziato rurale, si provveda ad assicurare la pronta esecuzione di opere pubbliche dello Sitato nella misura e con quegli accorti criteri di equa distribuzione che possanoi rispondere agli impellenti bisogni delle vane regioni d'Italia; b) si garantiscano, con coraggiosi prov vedimenti tlnanziari. ai Comuni, alle Provincie, ai Consorzi solleciti e completi finanziar menti per i lavori da eseguire, dando alle Casse depositi e prestiti i fondi necessari; e) che nell'intento di riparare all'attuale equilibrio della popolazione operaia, irrazionalmente distribuita fra l'industria e l'agricol tura venga ad ogni modo dato il massimo impulso ai lavori di bonifica e a,lla costitu zione di demani pubblici inalienabili, colonie, affluenze collettive, eco Lavori pubblici e produzione industriale « Il convegno, convinto poi che i soli lavori pubblici non sono sufficienti ad alleviare i danni dell'attuale crisi, deplorando vivamente che per il passato i Governi non abbiano mai provveduto a circondare le clasgi lavoratrici di quelle garanzie che, come l'assicurazinoe e il collocamento, li metterebbero in grado di re sistere maggiormente al disagio; domanda che si provveda ad agevolar.; maggiormente la produzione industriale, facilitando il credito revocando e mitigando i decreti restrittivi del primo momento, aprendo la via alla esportazione dei manufatti in genere e di quei prò dotti non necessari al consumo interno, incoraggiando quelle industrie non. parassitarie e di sicuro avvenire, ad accumulare nei flragaz Zini stok di prodotti con transitoria esenzione fiscale, a buoni di facilitazioni nei trasporti eccetera. Abolizione del dazio doganale e ammonimenti al Governo Per quanto riguarda la difesa dei consumi il convegno, adèreffl5o~alla iniziativa delle Le ghe, pur riconfermando lai necessità di libe rare i consumatori dalla nefasta politica protezionista, che. suscita le più dannose forme di parassitismo' industriale e commerciale, chiede come provvedimento immediato l'abolizione del dazio doganale per i consumatori nel senso che il Governo, per conto dei Comuni e nella misura che verrà da questi richiesta, introduca dall'estero in franchigia grosse partite di grano e favorisca nei modi ritenuti più efficaci i Comuni nella loro azione di freno contro i tentativi di sfruttamento della speculazTone privata, ricorrendo, ove del caso, alla requisizione dei prodotti di essenziale consumo. Il convegno, infine, conscio dell'eccezionale gravità del momento, ammonisce il Governo che solo con una politica di immediati, larghi e arditi provvedimenti potrà risparmiare giorni tristi e luttuosi al Paese. Approvato all'unanimità Bacei fa alcune osservazioni circa il finanziamento degli Enti comunali, e trova che l'ordine del giorno non è forse abbastanza esplicito ed energico nel fare pressioni al Governo, perchè non si delinea la condotta delle organizzazioni in caso che non siano presi in considerazione i desideri! espressi dal Convegno. Dopo un breve scambio di idée e dopo l'osservazione fatta da Argentina Altobelli, che, cioè, nel caso la fame saprebbe fare la rivoluzione, l'assemblea crede che l'ordine del giorno presentato dalla Commissione, anelli: per questa parte, sia per la sua efficacia accettabilissimo. Tale ordine del giorno pertanto è approvato all'unanimità. Dopo tale approvazione, varii rappresentanti esprimono altri voti, alzano vibrate proteste a nome di particolari categorie, e trovano, per ogni loro ordine del giorno, piena accoglienza del Convegno. Contro la guerra E' stato «la ultimo votato il seguente ordì ne del giorno contro la guerra: « Il Convegno, mentre riafferma la irreducibile avversione del proletariato alla guerra e manda un saluto alle vittime del militarismo Ui tutti i Paesi, invita il proletariato a man tenersi vigile per impedire la rottura della neutralità, che risponde agli interessi della Nazione e della classe operaia, nonché ad astenersi da qualsiasi manifestazione cho possa offrir pretesti a fomentare odi di razza, a formare e rafforzare nel Paese una corrente favorevole alla guerra e a giustificare un'azione governativa in questo senso; e approva la deliberazione e gli accordi presi dal Consiglio direttivo confederale colla Direzione del Partito socialista nelle riunioni tenutesi a Milano il 3 e 5 agosto. — Firmati: G. Zirar<li»' G. Mantellini, G. Neri, Bocci, Vvgonl Enrico, Sordello ». Infine, il Convegno, su breve relazione dell'ori. Rigflla, intorno ai provvedimenti per mantenere intatta romanizzazione, fa voti che nessuna Organizzazione venga meno al proprio dovere verso l'organismo centrale, rinunziando magari ad ogni altra spesa pur di non lesinare, le quote di contribuzione alle Camere del Lavoro, alle Federazioni ed alla Confederazione generale.