Il probabile piano del generale Joffre

Il probabile piano del generale Joffre Mentre si combatte da Parigi a Verdun Il probabile piano del generale Joffre Ii@ diverse tendenze dei due eserciti L'azione che si ata, svolgendo sulla fronte settentrionale del teatro di guerra francese attrae maggiormente la nostra curiosità di spettatori disinteressati (ci si perdoni la qualifica), ed è quindi da quella parte che riteniamo opportuno di rivolgere anzitutto la nostra osservazione por tro. vare buon argomento a quelle considera'zionì che ci dichiarammo volonterosi di eaporre. Nel coordinamento delle operazioni in .'corso sul teatro di guerra occidentale, noi fino ad ora fummo naturalmente portati a seguire essenzialmente l'azione tedesca; e diciamo naturalmente, sia porche le notificazioni che ci erano fatto riguardavano in modo più evidente le armate tedesche avanzanti dal Belgio — tanto che la situazione delle forze anglo-francesi ci rimaneva troppo celata per consentirci qualche 'commento — sia perchè è umano, almeno 'militarmente, di vestirsi preferibilmente dei panni dell'offensore piuttosto che d'i quelli del difensore: non già per recondito sentimento di vanagloria, ma per la spontanea attrattiva destata dalie maggiori difficoltà che, in massima, trovans'i disseminate sulla via dell'offensore. Oggi invece, come più ovanti spiegheremo, l'attrattiva maggiore si rivolge al campo francese ed è perciò su questo principalmente che appoggerà il nostro ragionamento. L'altro ieri, quando dalle ultime notizia giunte potevamo desumere solamente un arresto temporaneo nell'avanzata dell'ala destra tedesca, provocato direttamente da una puntata, controffensiva proveniente da Parigi,, noi dubitammo che ancora non si trattasse dell'inizio di una vera battaglia, ma di una nuova resistenza opposta dai francesi allo scopo di continuare a guadagnar tempo. Purtuttavia non ci nascondemmo la difficile situazione in cui venivano a trovarsi quelle armate tedesche a motivo delle esposte c minacciate loro linee di comunicazioni tuttora svolgentisi a nord e attraverso il Belgio. Oggi, per le successive comunicazioni ufficiali fatte da Londra e da Parigi' — e per gli stessi comunicati tedeschi — oggi noi siamo condotti a- l'itenere che, fra il campo trincerato di Pa rigi e Verdun, i francesi abbiano impe gnata una vera e decisiva battaglia campale, quella battaglia, cioè, che sul teatro di guerra in esame era tuttora attesa. E ripensando a come l'avanzata dell'ala de etra tedesca abbia potuto precedentemente effettuarsi senza incontrare potenti e tenaci resistenze nemiche, neppure sulla presistemata linea di difesa La Fère-Laon Reims, ci sembra logico di concludere che la battaglia che ora sarebbe, impegnala corrisponderebbe perfettamente all'esecuzione di un preordinato e sistematico pia>no d'operazioni francese inteso a sconvolgere nelle migliori condizioni quello tedesco. Quale esattamente sia questo piano d'operazioni e come precisameme esso sia etatO messo in esecuzione noi certamente non sappiamo ora, ne potremo saperlo che molto tempo dopo la cessazione della guerra. Possiamo tuttavia tentare, sulla base degli elementi noti di spiegarcelo in qualche modo sulle linee generali, bene inteso. Oltre agli elementi noti derivanti dalle operazioni finora svoltesi, potranno riuscirci utili elementi quelli che scaturiscono dalle fiorenti letterature militari, tedesca e francese, le quali non possono a meno di palesare le diverse tendenze dei due eserciti e, in certo qual modo, anche le rispettive preparazioni e condotte di guerra. Là dove vedremo la perfetta collimazione dei due differenti ordini di elementi potremo con maggiori probabilità cogliere nel segno. Da molto tempo la Francia era convinta che, nel caso di guerra contro la Germania, questa si sarebbe tenuta sulla difensiva verso la Russia, mentre che offensivamente, e cioè con le sue maggiori forze, si sarebbe scagliata contro di lei. Da molto tempo la Francia aveva potuto valutare la superiorità del suo probabile esercito nemico, e quindi il suo piano di guerra — oltre che la sua politica — doveva essere elaborato in guisa da distrug gere quella superiorità. Ea Francia infine erasi da molto tempo abituata a considerare, sempre nel caso di guerra con la Germania, le sue frontiere terrestri estese a quelle del Lussemburgo e del Belgio. In relazione a quest'ultima premessa, e poiché da taluno abbiamo intéso discuterla, ci piace riportare un solo periodo che stralciamo dalla pubblicazione comparsa nel 1910 u Ver.i la baiatile » del capitano frajneese Becker: in questo caso ci sembra tanto più valida l'affermazione, quanto meno elevata è l'autorità che la pronuncia : «Le pian fondamenta! de l'armée francaisr a vrai6emblableinent envisagc, dans le cas d'une guerre, avec l'Allemagne, l'ap- azlae, Pseaisecaè sitavedialnicovae chp)>ecetrcemsboptaradledvdteravecoGratamsontecfopdgcemJ qepccnrnpvluspmmlossrilirpserfmsslemlatdcsnapldcsqtcspfndctcdnpoint exact de l'alliance russe, l'attitude probable de l'Angleterre, celle, de l'Italie,! se**» le» emiM^mtgét d'une violation *m-\9tuelle des territoires neutres voisins. » Nessuna sorpresa alla preparazione mi litare della Francia ha quindi • potuto, a. didnostro avviso, procurare lo. scoppio della1 fguerra attuale. iConsideriamo ora la seconda delle nostre \ baffermazioni, poiché sulla prima non è cer-jdto*rl caso di discutere. Il piano di guerra 'efrancese doveva tendere a distruggere la [ssuperiorità del nemico, abbiamo detto; ed i sora aggiungiamo, a chiarimento, a distrug- j sgerla prima delia battaglia campale. Majgcome, è ciò possibile? Qui non si tratta uè sdi distruzione materiale nè di superiorità dassoluta, si tratta bensì di agire in modo, celio la massa del nemico non possa prò-'vfientaa-M intiera alla battaglia, ossia che per dìn battaglia non possa- essere messa in va- sWe quella parte almeno che al nemico dà ch. superiorità assoluta. E questo piano di1 azione può essere favorito-dal terreno o dalla manovra. La storia è ricca di esempi- iti proposito e, a nostro pairere, anche i tedeschi nella Prussia orientale hanno Operalo in questo senso quando recentemente' hanno inflitto ai russi la sconfitta di Ortelsburg. Ma l'esempio storico più grandioso, che meglio calza al'nostro discoreo, e che a tutti è noto, è la campagna napoleonica de] 1812 in Russia: sfumata la leggenda che dava l'armata di Napoleone distrutta dai rigori dell'inverno russo, è rimasto it fatto che quella distruzione fu nella maggior parte dovuta alla continua marcia in aventi in condizioni disastrose di rifornimento. Non sono certamente del tutto simili le condizioni in cui ora si sono venute a trovare le armate tedesche in territorio belga e francese : altra fertilità di' suolo, altra, ricchezza di strade ferrate ed ordinarie, altra preparazione e organizzazione logistica. E' )>erò fuor di dubbio che la necessità di vin cere- le resistenze opposte "dapprima dalle truppe belghe e quindi da quelle anglo-francesi; la necessità di far cadere successivamente le piazze forti belghe e francesi che sbarravano o minacciavano le loro linee di operazioni; la necessità di occupare mi-li tarmante il territorio conquistato per garantire le loro comunicazioni ; la necessità di guardarsi dalla piazza di Ainversa e dalle possibili minacce provenienti dal mare, devono tutte queste necessità avere note vdlmente ridotte le forze di quelle annate tedesche, anche senza tener conto del logoramento maggiore cu.i naturalmente esbe do vetìeró subire per le continue marce ed continui disagi inerenti all'azione offensiva Giunte alfine a contatto del- campo trince rato di Parigi che sul fianco esterno presen tava loro — già lo chiarimmo — una grave minaccia, quelle armate dovettero ancora sottostare a nuova e più ingente distrazione di forze. Non crediamo opportuno di maggiormente sviluppare il nostro pensiero per far concepire come quella superiorità assoluta di forze che irai zia] mente favoriva i tedeschi possa oggi essersi trasformata, sulla fronte di battaglia che da Sezanne per Vitry raggiunge Verdun, in superiorità relativa francese. A questo notevole risultato potrebbe aver miTato e condotto il piano del generale J offre. eàlalelaLSe cosi fosse, nello stesso modo che fin qui noi ammirammo nel campo tedesco la esecuzione metodica e ininterrotta di un piano audacemente aggressivo, dovremmo con maggiore e più .sentita ammirazione considerare nel campo francese l'esecuzione di un simile piamo di carattere temporeggiante sì ma non meno audace e geniale nella sua, finalità. Poiché gli attriti che per il suo svolgimento avrebbero dovuto vincersi, sarebbero a nostro avviso di gran lunga, maggiori in estensione ed intensità: saper resistere alla tentazione di lanciare le proprie armate contro l'invasore, sapere immolare contro questo le sole forze strettamente necessarie per impegnarlo, trattenerlo e attirarlo nella voluta direzione, saper sacrificare addo scopo finale una. ricca e vasta porzione del proprio territorio, saper rinunciare in tempo all'utilizzazione di una linea già sistemata a difesa e coprente Parigi, il cuore della Francia; tutto ciò rappresenterebbe complessivamente un tale sforzo di energie, coinvolgente ad un tempo esercito e paese, che senza titubanza dichiareremmo non paragonabile a quello manifestato dall'esercito invasore. Nè dobbiamo, in quest'ordine di idee, limitare la nostra osservazione alla fronte settentrionale di questo teatro di guerra: sulla fronte orientale, da Verdun a Belfort, le truppe francesi attiva mente ed energicamente combattono lino dai primi giorni della mobilitazione; e tutti quegli sforzi che, con alternanza di risultato, ma sempre compiuti con pretto spirito offensivo, si sono andati manifestando, avrebbero validamente contribuito a quel piano, non solo per resistere da quella, parte alto pressione del nemico, ma per impegnarvi, trattenervi e attirarvi le maggiori forze avversarie, sempre allo scopo supremo di conquistare cioè la superiorità numerica la-dove si voleva dare la battaglia. * * I fatti a noi cogniti sono adunque quelli che c'inducono oggi ad orientare in questo senso il piano d'operazioni francese; ma questo orientamento troverebbe conforto altresì nelle diverse tendenze dei due principali eserciti belligeranti. I tedeschi, ossequiènti ancora, al concetto strategico attuato da Moltke nel '66 e nel '70, cXcmQscdl'afifiSdcvdadsbgmcClaslbvpqctedllsmdlumheCnsplmsdpvlnaCcdssqpftnqplsdcptpensano di concentrare la massa delle loro!forze facendole convergere decisamente sul nemico, mirando all'avvolgimento e cercando la battaglila sempre e ovunque. I francesi invece, devoti ,'ancora al concerto napoleonico, vogliono'pur essi la battaglia, ma la vogliono ottenere là dove loro conviene, mediante la manovra, per disporre della superiorità numerica nel momento e nel luogo decisivi. ; si¬ li concetto tedesco è semplice e corri- ! sponde alla rigida e offensiva mentalità, di \9&Wl*QMMo. 11 generale Von Bernhardi dice infatti: « E' la risolutezza di agire in una determinata direzione quella che deve servire eli base alla riunio-ie delle 1 f,J,ze- assa* Pi" che il desiderio di essere in grado di adottare questa o quitta com- \ binazione dipendente dalle disposizioni jdel nemico. E questa volontà di agire deve 'essere spinta a un limite tale che l'avver [sarto, a malgrado di tutti fcìsuó] piani, sia i sottomesso senza respiro .illa legge di qne j st'iniziativa ». E' insomma a t'avanti ad oajgni costo che il tedesco vuole adottato; n,a se l'attuazione del principio riesce feconda à di grandi risultati nel ~ampo tattico, n-'l o, campo strategico può essere r:iusa di gru-'vi errori, assai difficilmente riparabili r dappoiché il concetto che l'Inspira può ri- sudare all'atto pratico un mero precon cetto. i1 La tendenza franuose è più geniale poi- i che conserva ancora oggi, nella nuova guerra delle grandi masse, il concetto vivo della, manovra. Il già citato capitano Becker dice: « Sans doule, les allemands connaissent notre organisation militaire du temps de paix, nos quais de débarquement,. et ils ont déterminé dans leur pian de guerre quelle doit ètre, logiquement, notre rdunion initiale. Mais, si nous profitons de l'abondancc de nos lignes stratégiques et conimercialès, qui présentent un excés de rendement, pour ne pas utiliser à plein notre réseau; si nous exécutons avla dernière hetire — cVst possible. dit M. ; le generale Foch dans sa Manocucre pour | la baiatile, gràce à l'instruction developpée1 valga a permetterci di trarre maggior lu ce dalle prossime notizie che dal teatro di guerra occidentale ci perverranno, du personel — un systAme de transporto imprévu, dans le sens défensif, offensif ou contre-offensil', contraire a l'idée préconcue des allemands, ils aboutìront à une manoeuvre dans le vide ou à une manoeuvre à faux ». ** L'offensiva dell'ala destra tedesca sarebbe mai per caso riuscita nella manovra preconizzata dal capitano Becker? "Non siamo per ora in grado di rispondere; ma •'onfidiamo che la disquisizione odierna g. i.

Persone citate: Becker, Belfort, Joffre Ii, Laon, Verdun, Von Bernhardi