L'anniversario

L'anniversario L'anniversario Erano le otto del mattino. Laura Fersen bella e giovine indossatrice di origine svedese ma che, nonostante l'omonimia, non aveva nulla a che vedere con la famiglia del celebre Conte di Fersen, il notissimo e sventurato amico di Maria Antonietta, era in preda, da quando s'era svegliata, ad una piccola tragedia personale, una di quelle tragedie che, pur essendo comune a tutti i bipedi umani, assume, per quelli appartenenti al sesso femminile, un'acutezza del tutto speciale: la tragedia dell'età. Eppure la data del suo atto di nascita, redatto dalle autorità civili di Goeteborg, non le attribuiva che trent'anni né uno di più né uno di meno, roba da far ridere a crepapelle una qualsiasi di quelle « tardone » che tutti conosciamo di vista le quali, pur sfiorando la sessantina, ne dichiarano, imperterrite, solo quaranta confidando nei capelli acconciamente tinti, nelle rughe attenuate in qualche Istituto di bellezza e nel fatto di portare le gonne Sopra al ginocchio tal quale come le loro brave e moderne figliole. Nondimeno per Laura Fersen quei modestissimi trent'anni raggiunti da lei quel martino rappresentavano un'autentica angoscia. Perché? La ragione di questo sconforto era di natura squisitamente psicologica. Da qualche anno la giovine donna, indossatrice come s'è detto, presso una casa di ibbigliamenti femminili che era divenuta tale da vario tempo dopo d'aver iniziato la sua attività come bou tique, aveva un amico. L'aveva incontrato ad un rice vimento di vaghi conoscenti e non aveva tardato a qualificarlo, in cuor suo, « l'uomo del sogno » Costui si chiamava Romualdo Berti. Per chiunque lo conoscesse si trattava di un bell'uomo sui quarant'anni, scapolo e ricco che amava frequentare la società. Per Laura che aveva ricevuto il famoso coup de foudre era l'uomo ideale sotto tutti i rapporti Infatti, come sovente accade, a quel loro primo incontro erano seguiti molti altri combinati ' per telefono; e ciò per un periodo di vari mesi: serate al cinema, pranzi, cene, tè, insomma tutte le tappe normali delle relazioni fra uomo e donna appartenenti al bel mondo è che amano divertirsi. Mala loro simpatia reciproca, divenuta a mano a mano sempre più viva, s'era affermata in modo definitivo dopo una gita in auto divenuta, per dire il vero, una autentica scampagnata, su uno dei nostri più romantici laghi, gita durata quattro giorni e quattro notti, alla fine dei quali « l'uomo del sogno » aveva di buon grado accettato d'essere chiamato d'ora innanzi, e assai più familiarmente, « Rubi », fatto che aveva segnato per la felice coppia l'inizio incontestabile di una nuova èra. Laura aveva preso semplicemente ad adorare l'amico e il nuovo « Rubi » a ricambiare, almeno per il novanta per cento, i sentimenti esplosivi della sua bella amica. Fra' i due s'era iniziato così una specie di fidanzamento che però, come il lettore avrà facilmente compreso, non aveva nulla .che fare con quello manzoniano di Renzo e di Lucia. Si trattava insomma fra loro, per usare un paragone di carattere edile, di un « matrimonio prefabbricato ». A tal punto che « Rubi » aveva finito per convincersi che Laura era la donna degna di divenire sua moglie; e Laura, dal canto suo, aveva deciso di abbandonare definitivamente la sua professione di indossatrice. La loro reciproca decisione non attendeva più che di essere consacrata attraverso le forme tradizionali. Tutto si presentava dunque per la nostra coppia nel migliore dei mondi e dei modi come amava dire il grande filosofo ottimista Lessing. Ma purtroppo per Laura questa situazione, benché perfetta dal punto di vista amoroso, era gravata da un punticino oscuro ohe le guastava ogni felicità, punticino, come abbiam detto, di natura strettamente psicologica e che, per molte altre donne nelle sue condizioni, non avrebbe rappresentato alcun dramma intimo. Ma non tutte le donne hanno lo stesso carattere. Laura era donna ultrasensibile che idolatrava ormai il suo amico e non aveva che un timore: quello di perdere l'amore di lui o almeno di guastarne l'essenza. Comunque ecco di che si trattava. Molto scioccamente (lo riconosceva per la prima) durante uno dei loro iniziali incontri, quando egli le aveva chiesto indifferentemente, parlando di altre persone della società frequentata da loro, quanti anni aveva, Laura ne aveva accusati cinque di meno. Non avrebbe saputo dire neppure lei per quale ragione s'era ringiovanita d'un lustro tanto più che, specialmente allora, non aveva proprio alcuna ragione per farlo. Ma a che prò recriminare; l'aveva fatto. Il loro amore aveva seguito poi nuove e imprevedute vie Era divenuto una cosa seria. Ma la data di nascita di lei era scm pre rimasta intatta, giacché lei non aveva mai osato confessargli il suo lontano e sciocco two chetto... Mio Dio, pensava, in che ridicola situazione mi sono messa! Quel mattino infatti « Rubi » le aveva telefonato alla pcnsio ne doye essa abitava, come era solito fare ogni giorno.' «Amore, le aveva detto dopo le abituali tenerezze verbali, non dimenticare che oggi è il tuo compleanno e che dobbiamo più che mai degnamente celebrarlo Ti condurrò al nuovo ristorante Carlton che s'è aperto da qualche tempo; lo so perche ci sono andato giorni fa uscendo dalla Borsa. Vi ho ritrovato il "maitre d'hotel " Charlie che prima era al Ritz di Parigi e che sapeva sempre dove trovare, anche in tempo di guerra e di restrizioni, un caviale grigio che non ti dico... quello del resto che tu ami tanto! ». Ecco, pensava Laura mentre l'amico le parlava, « Rubi » non dimentica mai nulla! Che cretina sono stata quel giorno. Che bisogno avevo di dire « Io ho ven t'anni!... ». Ma! Un'ultima guardatina allo spec chio tuttavia la rasserenò. S giudicò in piena, forma. Pensò: glielo confesserò a cena sotto l'aspetto d'un'antica debolezza di sciocchina? E certo mi perdonerà. E' tanto caro! Essa aveva un giorno raccon tato a Claudia, una sua compagna di lavoro sposata da anni e con due bambini, il fatto d aver mentito a « Rubi » e l'amica le aveva risposto ridendo: « Ma non sai ancora che l'uomo veramente innamorato crede tutto ciò che la donna vuole, perché è in istato di perenne incoscienza? » « Sarà, aveva risposto Laura poco convinta, ma si ve de che tu non conosci " Rubi " » Venuta l'ora della cena, in dossata una toilette che « Rubi >: prediligeva fra tante altre e che per ornare la quale, quando sa rebbe venuta a prenderla, avreb be certo portato un intonatissi mo fiore, lo attese. Tutto avvenne come essa ave va preveduto, e, un quarto d'ora dopo, l'auto di « Rubi », guidata da lui, li deponeva al Carlton Per fortuna, pensava Laura mentre « Rubi » era andato a « parcare » la macchina, nei ristoranti non esistono le torte con le inevitabili candeline, se no ero fritta! Sarà comunque meglio-che attenda allo «champagne » a rivelargli ciò che mi sta sul cuore... « Rubi » ritornò e entrarono in sienie nella sala. L'atmosfera era perfetta. Sembrava fatta apposta per due innamorati come loro. Non molti i tavoli occupati da gruppi eie ganti di persone e da qualche altra coppia come loro; luce non troppo chiassosa, musica di archi attenuata e come lontana.. l'ideale! Laura ne fu felice. Quell'insieme di circostanze favorivano la sua piccola ma fastidiosa confessione. A destra del tavolo che «Rubi» aveva riservato per telefono stava già la coppa in metallo piena di ghiaccio e vi troneggiava una bottiglia dello « champagne » che essa amava. Quando, alla frutta, il cameriere s'avvicinò per sturare la bottiglia, « Rubi » gli fece un cenno con la mano. Preferiva riserbarsi quel rito. « Non ti pare, aveva detto a bassa voce a Laura, ... è meglio che ci lasci tranquilli... ». E in ciò dire si volse alla compagna con gli occhi pieni di tenerezza. Le versò il vino nella coppa; poi, riempito il suo bicchiere, lo alzò e vicino all'orecchio le mormorò : « E questo è il mio brindisi alla mia adorata Laura e ai suoi trent'anni! ». E delicat-imcnte con un bacio le sfiorò l'orecchio. Laura ebbe un tuffo al cuore. Chinò la testa. Temeva- di impallidire o di arrossire troppo palesemente. Dunque « Rubi » (pensò) lo sapeva chissà da quanto tempo... ed io, povera stupida! Alzò gli occhi leggermente luccicanti verso di lui. « " Rubi " caro, gli disse, si può baciare in questo locale? ». « Certo, rispose ridendo lui, specie se si ordina caviale grigio e del " Lanson demi-sec " ». E in così dire si curvò e la baciò a lungo sulla bocca; tanto a lungo che gli. altri avventori abbassarono gli occhi sui relativi piatti per non metterli in imbarazzo... Tom Antongini

Persone citate: Fersen, Lanson, Laura Fersen, Lessing, Maria Antonietta, Tom Antongini

Luoghi citati: Parigi