Negato l'indulto al cuneese che sterminò una famiglia

Negato l'indulto al cuneese che sterminò una famiglia Negato l'indulto al cuneese che sterminò una famiglia Nel 1942 uccise a Poirino padre, madre e figlia - Ora sconta l'ergastolo - La Cassazione ha respinto definitivamente le sue richieste (Nostro servizio particolare) Roma, 20 dicembre. (g. g.) Francesco Bertello, nato 59 anni fa a Montaldo Roero (Cuneo) dovrà trascorrere in un penitenziario il resto dei suoi giorni: così ha deciso la px'ima Sezione della Corte di Cassazione riunita in camera di consiglio, nel respingere il ricorso presentato dall'uomo, detenuto dal novembre del 1942 negli stabilimenti penali di Pianosa. Francesco Bertello fu condannato all'ergastolo il 17 maggio 1946 dalla Corte d'Assise di Torino, in quanto riconosciuto colpevole, di triplice omicidio volontario a scopo di rapina, aggravato dalla circostanza dello stato di guerra. Dopo emissione del decreto presidenziale del 24 gennaio scorso che concedeva l'indulto per i reati commessi per causa di guerra, il Bertello chiese di poterne fruire. La Corte d'Assise d'Appello di Torino, a cui si era rivolto il detenuto nell'aprile scorto, ritenne che, mentre il decreto del 1953 concedeva l'indulto per i raeti aggravati dallo stato di guerra anche per la pena perpetua (con la riduzione della pena a 25 anni di reclusione) i successivi decreti del 1959 e del 1963 non fanno alcun riferimento alla pena dell'ergastolo, limitandosi a concedere « l'indulto nella misura non superiore a un terzo della pena». Lo stesso parere ha espresso la Corte Suprema. Tre morti pesano sulla coscienza di Francesco Bertello: il 27 febbraio 1942, a Poi: rino, uccise con un colpo di rivoltella, per rapinarlo, Lorenzo Boretto, poi ne occultò il cadavere. Non basta: in quella stessa occasione il Bertello assassinò mediante asfissia per annegamento la moglie del Boretto, Domenica Boglione, e strangolò la figlia degli sventurati coniugi, Lucia

Persone citate: Bertello, Boglione, Francesco Bertello, Lorenzo Boretto

Luoghi citati: Cuneo, Montaldo Roero, Poirino, Roma, Torino