Alla sbarra gli aguzzini di Auschwitz che massacrarono quattro milioni di persone

Alla sbarra gli aguzzini di Auschwitz che massacrarono quattro milioni di persone Iniziato a Francoforte il più grande processo antinazista in Germania Alla sbarra gli aguzzini di Auschwitz che massacrarono quattro milioni di persone Gli imputati sono. 22: manca il loro capo, morto d'infarto sei mesi fa • Furono scoperti e denunciati da un superstite dopo 13 anni di ricerche - Uno degli sbirri inventò un atroce supplizio : appendeva i prigionieri per le ascelle con dei fili di ferro e li sbatteva contro chiodi appuntiti finché spiravano - Questa belva umana ha detto ai giudici: «Consentitemi di elevare un pensiero non solo alle vittime, ma alle SS comandate a compiere il loro dovere» - Il dibattito rinviato al 30 dicembre (Dal nostro corrispondente) Bonn, 20 dicembre. Ventidue nazisti responsabili della morte di quattro milioni e mezzo di persone nel Lager di Auschwitz sono comparsi, oggi dinanzi ai giudici di Francoforte. Si tratta del più grande processo contro collaboratori di Hitler che sia stato mai celebrato in Germania in tutto il dopoguerra. Nell'aula del tribunale di Francoforte, il pubblico può vedere diciotto pesanti dossiers con più .di sedicimila pagine di rapporti e di interrogatori. Le persone interrogate nel corso dell'istruttoria sono 1300; B50 compariranno a testimoniare al processo. I testimoni vengono da quattordici Paesi, compresa l'Italia. Il collegio della difesa comprende venti avvocati. Il processo durerà come minimo sei mesi; può darsi che si protragga per un anno intero. All'origine del processo di Auschwitz c'è un pacchetto di documenti coi nomi degli aguzzini del Lager (tra cui alcuni medici) rintracciati a Breslavia da un ex prigioniero, il signor Emil Vulkan. Il Vulkan tenne in serbo quei documenti per tredici [anni. Ufi giorno li consegnò alla procura della Repubblica tramite un giornalista suo amico. Questo particolare può servire ad illuminare lo stato d'animo di un uomo che a tredici anni dal crollo della dittatura non si fidava ancora a svelare il suo segreto. Ci vollero altri cinque anni per rintracciare i responsabili. Vennero interrogate migliaia di persone, si arrivò inflne alla scoperta e alla cattura dell'ultimo comandante del Lager Fritz Baer, e dei suoi complici. Il suo predecessore, Hòssl, era stato già impiccato in Polonia. Neanche il Baer ha potuto vedere questo processo. Morì infatti nel giugno scorso per col¬ lFwczSdsdpidngmMSamsrttddenrlHdsipstcBdrfri lasso cardiaco nel carcere di Francoforte. Un altro criminale di Auschwitz, il dott. Mengelc, che uccideva i prigionieri con iniezioni, è tuttora a piede libero: Si dice che viva in un paese del Sud America. Sulla sua testa è stata posta una taglia di cinque milioni di lire. La prima giornata ' del processo è stata, per così dire, introduttiva. Secondo la procedura tedesca, gli imputati hanno raccontato la loro vita ai giudici. Il primo accusato chiamato a deporre è stato Robert Mulka, 68 anni, ex tenente delle S. S., che nel '4S venne inviato ad Auschwitz. « Signor presi¬ : e ¬ dente — ha detto il Mulka — le assicuro che non sapevo che cosa fosse Auschwitz quando vi entrai per la prima volta ». In seguito- però si mostrò all'altezza del compito. Fu lui a curare la costruzione dèlie camere a gas ed a procurare al Lager il gas necessario allo sterminio degl'internati, lo Zyklon B. Mulka ha spiegato ai giudici di avere eseguito il compito affidatogli dal comandante, di cui divenne poi l'aiuto. Secondo accusato chiamato a deporre è stato Hans Btark, di 48 anni, ex volontario del corpo delle SS, incaricato di lanciare barattoli di Zyklon B nelle camere di sterminio. Uc¬ cideva i prigionieri di sua mano con la pistola. « Era il padrone assoluto delle nostre vite », hanno detto di lui gli ex internati. Dopo la guerra, Stark si dedicò all'insegnamento. Ottenne una cattedra in una scuola per agricoltori. < Volevo andarmene da Auschwitz — ho detto ai suoi giudici Stark — purtroppo non ci riuscii mai ». Uno dei personaggi chiave di questo processo è Wilhelm Boger, di 57 anni. Appartenne alla polizia politica di Auschwitz. E' accusato fra l'altro di avere ucciso bambini sotto gli occhi dei loro genitori. In altre occasioni, bastonava a morte prigionieri. Era un sadico: tramortiva le sue vittime saltando sui loro corpi e pestandole con gli stivali. Nel campo di Auschwitz c'era un mortale « altalena » di sua invenzione: i prigionieri venivano appesi ad una trave per le ascelle o per i piedi per mezzo di fili metallici. Spinti dagli aguzzini, andavano a sbattere contro ferri appuntiti che ne straziavano le carni. Infine, i prigionieri venivano strozzati con cerchi di ferro attorno alla gola. Il Boger si è presentato ai suoi giudici dichiarando: «Mi consenta, signor presidente, di rivolgere il mio pensiero in questo momento a tutti coloro che lasciarono la vita nel Lager di Auschwitz, senza distinzione di razza o di religione, ma anche agli uomini delle SS comandati a compiere il loro dovere ». La faccia del presidente della Corte, Hans Hofmayer, si è impietrita. Quindi il giudice ha fissato l'accusato con una espressione mista di incredulità, di disgusto e di sorpresa. Nell'aula si è levato un mormorio. « Ad Auschwitz — ha continuato il Boger — ho compiuto soltanto il mio dovere. Non ci stavo volentieri nel Lager. Cercai a più riprese un'altra occupazione, ma non ci riuscii mai >. « E' vero — gli ha chiesto il presidente — che lei vantava il merito di non avere mai fatto scappare nessun prigioniero da Auschwitz? »'. «Non fu un merito — ha risposto il Boger con modestia — fu semplicemente un dovere ». Il Boger ha poi raccontato di essere^ stato catturato dai polacchi nel dopoguerra e quindi di essero scappato nella Germania di Bonn: «Mi stabilii inflne a Stoccarda, dove mi arruolai nella polizia ». Era ancora nella polizia quando venne scoperto ed arrestato. Il processo è stato rinviato al 30 dicembre; la terza udienza è stata fissata per il 6 gennaio. mm c. Una visione dell'aula in cui si svolge il processo ai ventidue criminali nazisti del campo di Auschwitz (Dal nosto ispdt) l