L'ambiguo governatore di Little Rock non è rassegnato alla parità dei negri di Igor Man

L'ambiguo governatore di Little Rock non è rassegnato alla parità dei negri A colloquio con Faubus, il razzista piegato da Eisenhower L'ambiguo governatore di Little Rock non è rassegnato alla parità dei negri Dopo i gravi incidenti del 1957 contro l'integrazione scolastica, nella città è tornata la pace; la barriera razziale sembra meno inesorabile - Faubus promette « a bianchi e neri un futuro migliore » - Ma né lui né i suoi amici sono disposti ad accettare il principio dell'eguaglianza : faranno di tutto per sabotare gli ordini di Washington (Dal nostro inviato speciale) Little Rock, dicembre. Nel settembre del 1957, a tre anni e tre mesi dalla sentenza con cui la Corte Suprema degli Stati Uniti definiva < illegale e anticostituzionale ogni forma di segregazione nelle scuole pubbliche >, nove studenti negri si videro precluso l'accesso alla scuola media di Little Rock dalla Guardia nazionale mobilitata dal governatore dell'Arkansas, Orval E. Faubus, con il pretesto di « tutelare l'ordine pubblico ». Cerano stati atti di intolleranza da parte di qualche alunno bianco verso 1 nove scolari negri, ma fu soltanto dopo la mobilitazione della Guardia nazionale che si ebbero disordini tali da richiamare su Little Rock l'indignata attenzione del mondo civile. Porti del.loro diritto,, i genitori degli alunni respinti cercarono infatti di forzare i cordoni insieme con 1 loro figlioli: vennero ricacciati Indietro da una folla di bianchi inferociti. Una bambina negra di 13 anni, Elizabeth Eckford, riuscì a raggiungere la soglia della Central High School con le vesti lacere e il viso lordato di sputi, ma la Guardia na zìonale la scacciò. Sotto la spinta dell'opinione pubblica, il presidente Eisenhower federalizzò la Guardia nazionale dell'Arkansas in modo da poterne immediatamen te ordinare la smobilitazione, dispose l'invio sul posto di un battaglione della 101* divisione aerotrasportata. Pallido e aggrondato: « Obbedisco, ma pròtesto >, dichiarò il governatore Faubus. L'anno seguente egli veniva rieletto per la terza volta, a grande maggioranzali declinante 1963 vede Faubus al termine del suo quinto mandato: fatto senza precedenti negli Stati Uniti. Non è improbabile che egli ponga per la sesta volta la sua candidatura nel 1964. Se dò dovesse avvenire, quale ruolo assumerà questa volta? Perché Faubus, dopo gli isterismi segregazionisti del 1957, è venuto via via smorzando il suo atteggiamento fino a presentar si, nelle scorse elezioni, come < l'uomo dell'equidistanza tra estremismo integrazionista e intolleranza segregazionista > Durante 1 tre anni della presidenza di Kennedy, non v'è dubbio che le condizioni della popolazione negra del l'Arkansas (il 26 per cento su 1.800.000 abitanti) siano alquanto migliorate e assai più che non in altri Stati del Deep South: < Stiamo meno peggio », ammette il leader negro Lawrence Davis. Da consumato politicante, Faubus ha messo l'accento sul progresso di Little Rock (che da città povera con reddito annuo prò capite di 1675 dollari è arrivata nel 1962 ai 2259 dollari annui a persona, grazie allo sviluppo delle industrie che trasformano la bauxite) prò mettendo < a bianchi e negri un futuro' migliore > in cambio del loro < pacifico lavoro >. Pian piano sono scomparse le scritte segregazioniste, le limitazioni sugli autobus sono state soppresse, gli alberghi e i ristoranti vengono aperti anche ai negri, magari in teorìa, perché cartelli avvertono che < prescindendo da pregiudizi razziali, la direzione si riserva di vietare l'ingresso a persone malvestite o ineducate >. Comunque sia, dal '57 non si sono più avuti incidenti. Del resto come avrebbe potuto Faubus, l'uomo di Little Rock, perseguire altro indirizzo con gli occhi dell'America liberale puntati su di lui? Ma ora che Kennedy è morto e la Nuova Frontiera, benché riproposta da Johnson, rischia di segnare il passo, sarà interessante conoscere il parere del governatore dell'Arkansas sull'attuale congiuntura. < La proposta di legge sui oosidetti diritti civili — afferma il go vernatore rispondendo ad una nostra precisa domanda — è assurda e arbitraria. Assurda perché non è con le baionette o con un editto che si risolvono i problemi connessi con la rivendicata integrazione, specie negli Stati meridionali; arbitraria perché viola la Costituzione dal momento ohe esautora l'autonomia giuridica e morale dei singoli Stati della Federazione ». Insomma, l'eterna pretesa sudista che < la faccenda dei negri » costituisca « un problema della gente del Sud» che soltanto essa può risolvere non già i nordisti « che di simili questioni non hanno esperienza ». Si lasci fare ai governatori... < Perché noT — dice Fau bus — guardate i progressi che abbiamo realizzato nell'Arkansas: le scuole pubbliche offerte (sic) all'integrazio ne, maggiori possibilità di lavoro, ho aumentato i sussidi alle scuole dei negri, gli ho persino costruito un bellissimo sanatorio». Il governato re allarga le braccia, scrutan doci con occhi che sono due fessure mentre un sorriso sornione gli increspa la bocca caparbia. <B' un cane che vi guarda amichevole men¬ tcdctciivtn tre sta gustando l'ultimo boccone della vostra cena », lo definisce una sua vecchia amica, Elizabeth Burrow, che tuttavia condanna < la sua pericolosa ambiguità ». Non staremo a raccontare in che modo slamo riusciti a incontrare l'inaccessibile governatore Faubus, il quale oltretutto proprio in questi giorni ha rinforzato la guardia del corpo (là sua anticamera, tutta moquette. rossa, è popolata di corpacciuti omoni: fingono di leggere il giornale, anche tenendolo sossopra per avere la pistola a portata di mano). Diremo piuttosto come discorso di Faubus dia la misura della pericolosità del'azlone intrapresa da Kennedy e ora perseguita da Johnson: il razzismo è una condizione psicologica contro cui la ragione non vale. « Pochi rammentano che il 14° emendamento su cui la Suprema Corte ha basato nel 1954 la sentenza antisegregazionista, fu inserito fraudolentemente nella Costituzione del 1868, ratificato senza il voto del Sud e in odio ai sudisti», è sempre Faubus a parlare. E ancora: c L'intervento del governo federale è costituzionale solo se richiesto dal popolo di uno Stato confederato». In questo modo, visto che né l'Arkansas, né l'Alabama, né tanto meno il Mississippi del governatore Barnett chiederanno l'intervento del governo nordista per risolvere il problema dei negri, la legge sul diritti civili non verrebbe riconosciuta da questi Stati? No, questa volta Faubus dice di no, e ricorda come egli abbia obbedito a Eisenhower, cosi come 11 governatore Wallace pur protestando ha accettato la presenza dei « federali » a Cambridge e a Birmingham durante i disordini € fomentati dai soliti agitatori». Faubus non lo dice, ma ove la legge passasse si troverebbero mille modi per sabotarne l'applicazione. Del resto, a dieci anni dalla sentenza antisegregazionista della Corte Suprema, quanti studenti negri sono stati ammessi alle scuole bianche dell'Arkansas? Quarantadue. Il governatore ripete a questo punto che «non è con un pezzo di carta scritta che si risolvono certi problemi, come credeva Kennedy e come Johnson mostra di credere. Il defunto Presidente era un giovane invero distinto, che credeva in quel che faceva e pensava di farlo per U bene del Paese. Tre anni son pochi per giudicare della sua statura, ma il suo assassinio ci lascia addolorati e sgomenti. Io dissentivo da lui su molti punti, ma rispettavo la sua persona». Sennonché il governatore non si è recato ai funerali e avrebbe dovuto sapere come la sua assenza sarebbe stata notata e interpretata'. Risposta: < Innanzitutto gli assenti erano 15, poi la notizia mi raggiunse proprio ai funerali di un caro amico, nel Nord dello Stato. Successivamente sopravvennero complicazioni pratiche a sconsigliare il viaggio. D'altra parte, il governatore Wallace, fiero oppositore del Presidente, si è recato ai funerali ed è stato tacciato di ipocrisia... ». Tarchiato, il volto largo e un po' cadente, vestito di blu, nel suo studio da assicuratore, Orval E. Faubus (53 anni, ex mastro di posta a Huntsville: 1000 abitanti) è in tutto e per tutto l'immagine tranquillante dell'americano medio, del buon Babbit tutto casa e chiesa (battista). E non è detto che non lo sia, anche se a cento anni esatti dall'abolizione della schiavitù considera con sospetto e irritazione una proposta di legge che stabilisca come alla parità dei doveri corrisponda per i negri la parità di diritti. Davanti all'assurdo razziale nella democratica, libera America, il problema più alto che ci si pone, come ha scritto Gunnar Myrdal nel suo fondamentale studio sui negri e la democrazia (An American dilemma), « è in sostanza quello del dilemma morale dell'America», che si concretizza nell'abisso tra quel che gli americani predicano a proposito dei negri e delle altre razze, e ciò che essi praticano: « il problema dei negri è un problema chiuso nel cuore d'ogni americano ». Igor Man Orval Faubus, governatore dello Stato dell'Arkansas