Difficile compito della difesa nel processo contro i terroristi

Difficile compito della difesa nel processo contro i terroristi Le udienze riprenderanno lunedi In Coffe d'Assise Difficile compito della difesa nel processo contro i terroristi Gli avvocati vorrebbero poter dimostrare che i dinamitardi altoatesini non sono dei nazisti - Il problema più arduo è di far cadere l'accusa di attentato alla integrità dello Stato, reato che comporta l'ergastolo (Nostro servizio particolare) Milano, 12 dicembre. Non so altrove, ma a Milano l'opinione pubblica non si è certo infiammata per il processo ai terroristi altoatesini. In giro non se ne sente quasi parlare ed anche a Palazzo di Giustizia il pubblico ieri, prima dell'interruzione (il processo è Btato rinviato a lunedì), era tutt'altro che numeroso. Comunque, i rari commenti che si sentono sui tram o nei pressi delle edicole non sono improntati a comprensione e ad Indulgenza. Espressioni dure, condanne perentorie e categoriche. Questa severità, però, non è dettata quasi mai da spirito nazionalista e tanto meno da nostalgie fasciste. Talora può capitare di sentir qualche voce isolata che critica le autonomie locali e il bilinguismo, rimpiange lo Stato etico, quello del pugno di ferro e del debellare superbos. Ma son mosche bianche. La severità dei milanesi, o per lo meno di quella parte di milanesi che s'interessa al processo, nasce da ragioni diametralmente opposte. Quello che li induce ad un rigore, per loro del tutto insolito, è la presunzione — 11 processo dimostrerà se fondata o meno — di aver che fare con elementi legati in qualche modo con gli ideali pangermanisti e nazisti. Sulla aspirazione ad una più ampia autonomia nessuno avrebbe niente da ridire; le nostalgie flloabsburglche potrebbero essere conside- rate con bonarietà appena venata di umorismo. Dopo tutto, ce n'è qualche vena anche fra gli Italianissimi triestini. Oserei dire che perfino il ricorso alla violenza non susciterebbe forse reazioni tanto violente se i ripetuti accenni a legami con organizzazioni neonaziste di Monaco e di altre città tedesche non attribuissero a quella violenza un colore anche più lugubre e fosco. Sotto quest'aspetto, il giovane tedesco di Stoccarda, arrestato lunedi scorso mentre si accingeva a compiere un attentato in segno di solidarietà con gli imputati, non avrebbe potuto rendere ai suol « colleghi » peggiore servizio. Questo diffuso stato d'animo preoccupa gli avvocati della difesa non meno degli specifici capi d'accusa per la violazione di questo o quell'articolo del codice penale. E naturalmente gli avvocati difensori fanno di tutto per dissolverlo. A questo proposito, abbiamo parlato brevemente col senatore Louis Sand, che nella sua qualità di altoatesino di lingua tedesca, di autorevole esponente della Svp — a Palazzo Madama rappresenta appunto questo partito — è in un certo senso il « pilone » del l'intero collegio difensivo. Di remo subito che, dal punto di vista della democrazia, pochi hanno le carte in regola come ['avv. Sand. Antifascista, anti nazista, durante la- guerra, quando l'Alto Adige era sotto il diretto dominio hitleriano, assunse deliberatamente le difese di centinaia e centinaia di partigiani, di democratici, di patrioti trascinati davanti al tribunali nazisti. Il senatore Sand si rende perfettamente cbnto che la situazione degl'imputati, da un punto di vista strettamente giuridico, è molto grave. L'articolo 241 del codice penale è una spada di Damocle. «Chiunque commette un fatto diretto ix sottoporre il territorio dello Stato o una parte di esso alla sovranità di uno Stato' straniero ovvero a menomare l'indipendenza dello Stato — dice l'articolo — è punito con l'ergastolo ». Quale linea di condotta assumerà la difesa per afuggire a questo inflessibile articolo? L'avv. Sand non ha- dubbi in proposito. Prima di tutto, egli affermerà che gl'imputati non avevano affatto" intenzione di « sottoporre il territorio dello Stato o una parte di esso alla sovranità di uno Stato straniero ». Egli sosterrà che i terroristi, sia pur con mezzi illeciti e criminosi, miravano soltanto ad ampliare l'autonomia della provincia di Bolzano secondo un'interpretazione estensiva degli accordi De Gasperì-Gruber. Vanno puniti, nessuno lo nega; ma non In base all'articolo 241. Ma, come abbiamo detto, 11 senatore Sand, oltre che di quello strettamente giuridico, si preoccupa anche del lato psicologico-politico della vicenda. Una delle sue prime preoccupazioni sarà queila di cancellare la diffusa convinzione che gli altoatesini di lingua tedesca In generale e gli attuali imputati in particolare siano legati a doppio filo col neonazismo e col movimenti pangermanisti. Ma il compito appare assai arduo. g. t.

Persone citate: Gruber, Louis Sand, Sand

Luoghi citati: Bolzano, Indulgenza, Milano, Monaco, Stoccarda