Segni saluterà Paolo VI alla partenza da Fiumicino

Segni saluterà Paolo VI alla partenza da Fiumicino Sabato 4 gennaio allo ore 3 Segni saluterà Paolo VI alla partenza da Fiumicino All'aeroporto di Amman ci sarà, in forma non ufficiale, re Hussein - E' probabile che domenica 5 gennaio il Presidente della Repubblica di Israele accoglierà il Papa al confine con la Giordania r II viaggio in un « DC 8 » dell'Alitalia dipinto di bianco (Dal nostro corrispondente) Roma, 10 dicembre. All'aeroporto di Fiumicino è in corso di allestimento il «De 8» dell'Alitalia che, tutto dipinto di bianco e con i colori del Vaticano e dell'Italia, trasporterà il Papa in Palestina. Nei prossimi giorni l'aereo compirà un volo di prova di un'ora: con a bordo alcune personalità del Vaticano, tra cui il segretario privato del Papa don Pasquale Macchi, giungerà fino alla Sicilia, la sorvolerà e rientrerà a Roma. La partenza del Papa, il 4 gennaio, rimane fissata per le ore 8: all'aeroporto di Fiumicino saranno a salutarlo il presidente della Repubblica Segni, tutti i membri del governo e le rappresentanze diplomatiche dei paesi cattolici accreditati presso il Quirinale e presso la città del Vaticano. All'arrivo, all'aeroporto di Amman, previsto per le 10,30, vi sarà, in forma non ufficiale, il re di Giordania Hussein. Probabilmente il Presidente della Repubblica israeliana sarà, sempre in forma non ufficiale, ad attendere il Papa il giorno 5 nel primo villaggio israeliano che Paolo VI visiterà. Saranno questi, di pura cortesia, i soli contatti con personalità non religiose che, nel suo viaggio, avrà Paolo VI. Sono escluse nella maniera più netta soste nel Libano o in Siria. Il Papa si sta preparando con grande cura al viaggio. Da qualche giorno egli legge volumi e monograne sui luoghi santi consultando spesso, anche su particolari di dettaglio, gU specialisti. Oggi la Segreteria di Stato gli ha fatto avere un grosso volume-enciclopedia di Adrien Malo, «L'epopea dei Luoghi Santi >, che tratta di tutto ciò che, nel corso dei millenni, è accaduto in Terra Santa. Senza che vi sia nessuna nuova notizia, si ritiene sempre più sicuro, in Vaticano, il «vertice della cristianità> che è nelle speranze del Papa per il 6 gennaio. Si sa che le prospettive (per rincontro, perché ora si tratta solo di que sto) con i patriarchi ortodossi, a cominciare dal patriarca di Costa ntinopoli Atenagora, sono « ottime >, e molto probabile è la venuta a Gerusa lemme del primate anglicano Ramsey. Forti perplessità esistono, invece, tra i luterani, Al di là del viaggio c'è, per il Concilio, una grossa novità che rivela lo spirito col quale il Papa intende accelerare il processo di attuazione della linea giovannea. E' allo studio una modifica ai sistemi di lavoro del Concilio: gli schemi (con gli emendamenti) discussi nella seconda sessione e inviati ai vescovi perché vengano restituiti a Roma con le singole osservazioni per la terza sessione, non dovranno più essere rispediti da ciascun vescovo ma dalle conferenze episcopali nazionali. Le conferenze episcopali nazionali si riuniranno e si pronunceranno collegialmente facendo le osservazioni, per dir così, di maggioranza e di minoranza. In tal modo, alla terza sessione del Concilio non si avrebbero più vescovi che parlano in nome proprio, .ma vescovi che intervengono e prendono posizione a nome dei gruppi nazionali che rappresentano. Si tratta di una riforma che ha, nell'ambito della Chiesa, una portata grandissima: essa si risolve senz'altro, in pratica, in favore delle tendenze « progressiste >. Questa riforma verrebbe annunciata dal Papa, pùbblicamente, il 21 febbraio dell'anno prossimo insieme con la decisione di ridurre gli schemi del Concilio da quindici ad otto. Prima, però, il 21 dicembre, il Papa annuncerebbe un nuovo Concistoro per la nomina di una decina di cardinali. m f_

Persone citate: Adrien Malo, Costa Ntinopoli Atenagora, Paolo Vi, Pasquale Macchi