Sconfortante visita al cadente Mattatoio

Sconfortante visita al cadente Mattatoio Un edificio vecchio di 93 enni Sconfortante visita al cadente Mattatoio Sorto per una città di 218 mila abitanti, deve provvedere alle esigenze di una popolazione di 1.113.000 - Muri sbrecciati coperti di una patina di umidità e di sangue - «Topi che potrebbero tirare il carretto» - L'assessore Franchi: «Bisogna rimediare al più presto» Il nuovo assessore all'Igiene tprof. Franchi, si è recato ieri tIn visita al mattatoio munici- pale. Voleva rendersi conto delle condizioni in cui si tro- va questo antiquato servizio pubblico e, per essere certo di, constatare la cruda realtà di ogni giorno, non ha annunciato la sua visita. Comunque, anche se avesse preavvertito, la situazione non sarebbe cambiata: il nostro mattatoio è in uno stato così disastroso che non può certo essere camuffato da improvvisati abbellimenti. Il mattatoio è lo stesso che la città di Torino costruì nel 1870 quando la popolazione contava 218 mila abitanti; ora gli abitanti sono 1.113.000. Era la copia identica del macello « La Vallette > di Parigi. I macellai erano circa 200, ma i nostri nonni, attuando i loro progetti con provvidenziale larghezza, tennero conto di un certo aumento del consumo delle carni e costruirono 310 celle ognuna delle quali potè' va essere assegnata a un ma celiato per la completa lavorazione delle carni, macellazione compresa. In quei tempi ogni macellaio abbatteva uno o due capi di bestiame alla settimana: aveva quindi il tempo di pulire di volta in volta la cella, lavare e lucidare le pareti ti rate a biacca. Adesso nelle 310 celle ci lavorano 950 macellai i quali uccidono e lavorano in una settimana oltre 4 mila capi di bestiame. Sulle pareti non c'è più ombra di biacca, anche l'intonaco è in gran parte caduto, l'umidità e il sangue hanno coperto i muri con una patina che impressiona l'ignaro visitatore. Dine Luigi Paschero di 77 anni, ne goziante dì ovini: < E' come se fossi nato qui perché mio padre, macellaio, mi portava con sé quando ero bambino Ebbene, io non ricordo d'aver mai visto gli imbianchini. Sì, qualche volta c'è un muratore che rabbercia i muri più cadènti, ma la pulizia completa, non credo sia mai stata fatta-» Il veterinario capo, dott. Rogna, ci fornisce qualche dato statistico: *Nel 191,9, quando la popolazione torinese era di 726 mila abitanti, macellammo 81 mila bovini e S800 equini; nel '68 abbiamo macellato 111, mila bovini e 11 mila equini. Cerchiamo di far fronte come possiamo alle maggiori esigen tee. Dove era possibile, in tre settori, abbiamo abbattuto muri aivisori e trasformato alcune celle in grandi locali provvisti di guidovie e argani elettrici. Ma tutto il resto funziona come una volta, con carrucole a mano; in parecchie celle manca la luce e i muri sono quelli che sono. Abbiamo anche rifatto dei pavimenti, ripulito parte della fognatura, rifatto parzialmente i tetti. Resta comunque una situazione difficile: il nostro mattatoio confrontato con uno moderno, come la città di Torino dovrebbe avere, fa la figura die pub fare un'auto del 1890 con una " Ferrari " da corsa », Una delle piaghe maggiori è costituita dai topi. Bestiacce immonde, enormi, che di sera prendono possesso del mattatoio sbucando dalle griglie delle chiaviche di ogni cella e dei corridoi. Dice, con una grottesca ma efficace immagine, il vecchio Paschero: €Sono tanto grossi che si potrebbero adoperare per tirare i carret ti >. La lotta al topo viene pra ticata dal Comune ogni 15-20 giorni. « E' inutile — afferma il dott. Rogr.i. — I topi che frequentano il macello sono ratti da fogna, i c norvegius », abituati a migrare. Quando ab- biamo annientato una serie di plotoni, due giorni dopo abbiarmo l'ondata dei nuovi arrivati ». Il veterinario ci tiene tuttavia ad assicurare che l'indispensabile igiene è garantita, con ogni sforzo, dal suo personale. Le celle sono provviste di un rubinetto, l'acqua non manca, anche perché il macello sfrutta due pozzi propri. Si lava tutto con molta abbondanza. Sono anni e anni che si annuncia un mattatoio nuovo, ma è ancora da venire. Le vicende burocratiche pare che si stiano appena risolvendo: sono in corso i lavori di urbanizzazione nella zona in cui 11 macello verrà costruito, l'area della cascina Continassa, sul confine tra i comuni di Torino, Collegno e Venaria. Ma ancora si sta aspettando da Roma l'approvazione di una variante al piano regolatore Giovedì, intanto, si svolgerà una riunione per fissare le gare di appalto per la costruzio ne degli impianti. Dal momento in cui i lavori incominceranno, bisognerà aspettare almeno tre anni pri¬ RiiiiiiiiiiiMiiiii[iiiiiiii:iiiiiìiiiMiiiiiiiiiiiiiMiii ma che il nuovo mattatoio funzioni. E nel frattempo? Al termine della visita il prof. Franchi ha detto: *Non si può andare avanti così per altri tre anni, è necessario rimediare almeno temporaneamente a questa bruttura, riferirò al sindaco e proporrò alla Giunta un programma immediato ».

Persone citate: Dine Luigi Paschero, Paschero, Rogna

Luoghi citati: Collegno, Parigi, Roma, Torino, Venaria