Delle 500 famiglie ospiti delle Casermette soltanto 150 non possono pagare l'affitto

Delle 500 famiglie ospiti delle Casermette soltanto 150 non possono pagare l'affitto Il Comune affronta il problema dei senza fletto Delle 500 famiglie ospiti delle Casermette soltanto 150 non possono pagare l'affitto C'è chi lavora, ha l'utilitaria, il televisore e discreti mobili accatastati - « Ma non troviamo alloggio, perché abbiamo troppi figli » - Il Sindaco : « Con la primavera saranno pronte le case popolari ; per ora trasferiamo tutti nei capannoni prefabbricati e le decrepite caserme saranno restaurate » Dopo la campagna di stampa condotta sulle disumane condì- zioni in cui vivono gli immi¬ grati npgli alloggiamenti dell'Eca, ieri un gruppo di consiglieri comunali ha visitato le Casermette di borgo San Paolo. La prima scena che si è presentata ni loro sguardo, appena varcato il recinto che chiude i vecchi capannoni, è stata quella di tre bambini ed un cane che frugavano nelle immondizie. Sotto un portico, davanti al locale un tempo adibito a refettorio, altri bambini si scaldavano attorno ad un fuoco di carta e rami secchi. All'interno, tra mobili, casse e scatoloni accatastati, si guazzava nell'acqua che usciva dagli scarichi dei lavandini intasati. C'era tra le altre una donna con un bambino di sette mesi in braccio: «Si allontani dalla porta — le ha detto una consigliera — c'è aria fredda ». Ha alzato le spalle: « Ogni quindici giorni mio figlio si ammala. Lo porto all'ospedale ». A poca distanza sostava una |« 1100 » con l'antenna della ra dio. Lungo I muri dei capanno ni. che trasudano umidità e fetore, erano ferme altre macchine di vecchio e nuovo tipo. Appartengono a ospiti delle Casermette. Dentro le cadenti costruzioni, nelle camere ricavate con divisioni fatte da armadi, cartone e tende, le « abitazioni » in cui manca persino il letto si alternano a quelle zeppe di mobili nuovi, di belle stoviglie, con televisori, radio, elettrodomestici. Su di una porta improvvisata con un foglio di legno compensato è apparsa una donna bruna: « Sono del Municipio loro? Ho otto figli, mio marito guadagna bene, siamo in grado di pagare l'affitto; ma nessuno ci vuole ». Ha tolto di tasca una busta: «Ecco, qui ci sono 200 mila lire per la cauzione. Chi mi trova un alloggio? ». Bisogna riconoscere che il problema delle Casermette si trascina da troppo tempo. Due mesi fa il Consiglio comunale, su proposta del Sindaco, approvava la costruzione di 10 capannoni prefabbricati per i senza tetto. « Sfolleremo le Casermette — ha annunciato l'ing. Anselmetti. — E le ripuliremo)). Per trasferire con maggior rapidità le famiglie decideva di collocare 6 capannoni metallici nel grande cortile centrale. Alle soglie dell'inverno tre padiglioni sono già finiti. Resta da affrontare un grosso interrogativo: le casermette devono essere demolite o rimesse a nuovo per altri ospiti? I con¬ siglieri che ieri le hanno vlsi Ili 1 Ellllirillt IIMIIIII tate, ne chiedono la distruzione. Essi affermano che parecchi inquilini possono essere allontana ti perché sono in grado di pagare l'affitto di un alloggio. Per gli altri si deve provvedere con le case popolari. Nel recinto di borgo San Paolo vi sono attualmente 500 famiglie, in totale circa 2400 persone, di cui due terzi bambini. I consiglieri prof. Lamberto e Vera. Pagella affermano che le famiglie prive di mezzi sono al massimo 150. Delle altre 350 famiglie la maggioranza è in grado di corrispondere un affìtto, purché ragionevole. « Risolvere il problema dell'Casermette — ci ha detto il sindaco — è urgente e il Comunista provvedendo di sua iniziativa, visto che nessun altro si preoccupa. Ma cacciare in mezzo alla strada quelle sventurate famiglie non mi pare una soluzione: lo vieta il senso di umanità e la stessa legge sugli sfratti. Anche dichiarare inabitabili le Casermette non serve a nulla: così, bene o male, gli immigrati hanno ancora un tetto. .Non c'è altro da fare che affrettare la costruzione di mise popolari ». 11 sindaco ha soggiunto: «Presto saranno pronti i capannoni prefabbricati e potremo ripulire e restaurare gli attuali covili, che non possiamo demolire per due ragioni: una giuridica, sono proprietà del demanio; una umana e sociale, l'afflusso degli immigrati continua, se mancassero quegli alloggiamenti di fortuna, tornerebbero a sorgere le baracche in periferia ». Il Comune inizierà trattative con il Governo per l'acquisto delle Casermette, sarà l'unico modo per eliminarle e destinare i terreni a case civili. Nella attesa gli immigrati verranno via via trasferiti nelle nuove case municipali. A primavera saranno terminati 500 alloggi in piazza Sofia e corso Cosenza; poi seguiranno altri 316 in via Pictracqua, via Dandolo e via delle Maddalene. «Si tratta di lavorare sodo — ha concluso il sindaco. — Torino si dibatte fra problemi enormi, tutti urgenti; coti un po' di buona volontà cercheremo di risolverli tutti ». poco prima del cimitero si è affiancato ad un camion guidato da Giuseppe Bazzo di 23 anni, che volendo svoltare a sinistra ha iniziato bruscamente la manovra disponendosi di traverso sulla strada. Inutilmente il Ninniti ha tentato di frenare. La motocicletta si è schiantata contro la ruota anteriore sinistra dell'autocarro ed il muratore è rotolato a terra. Trasportato alla Clinica neurochirurgica delle Molinette, è morto poco dopo il ricovero. E' quello di ieri il decimo morto di quest'anno per incidenti stradali a Rivoli, i feriti sono stati 102.

Persone citate: Anselmetti, Giuseppe Bazzo, Pagella

Luoghi citati: Rivoli, Torino