Una donna avrebbe visto l'assassino della mondana uccisa a pugnalate

Una donna avrebbe visto l'assassino della mondana uccisa a pugnalate Una donna avrebbe visto l'assassino della mondana uccisa a pugnalate E' una compagna della vittima - La notte del delitto si trovava a poca distanza dall'auto dove fu consumato il crimine - Nuovamente interrogati il marito e il figlio - La polizia avrebbe già in mano gli elementi per risolvere il «giallo» (Dal nostro corrispondente) Milano, 28 novembre. Decine di persone che vivono nello squallido mondo del vizio, sono state rastrellate e interrogate dalla squadra mobile milanese che cerca un indizio per risolvere il mistero del delitto di via Fontano nel quale ha perduto la vita l'altra notte Olimpia Drusin in Moneta, la mondana crivellata di pugnalate. Dalle prime notizie raccolte è risultato che la Drusin non aveva alcuno sfruttatore e pochissime amicizie, inoltre non faceva parte di quei < giri » che costellano il malfamato mondo notturno milanese. Nel corso delle indagini la polizia ha tuttavia individuato l'ultima persona che vide viva la Drusin: si tratta di un'altra mondana che è rimasta per molto tempo sotto il torchio del dottor Jovine. La donna ha riferito che verso la mezzanotte di martedì sera si trovava in via Palmanova a poca distanza dall'* Appia » color grigio topo di Olimpia Drusin. La compagna di vita dell'uccisa avrebbe visto l'ultimo uomo che si è accompagnato con la Drusin: ma non si sa bene, dato il riserbo mantenuto sulla testimone dalla polizia, se la donna ha solo intravisto l'assassino (quella sera piove va. a dirotto e la visibilità era E5, effin0^hadinSl noscerlo. Alcuni inquilini avevano dichiarato ieri che la donna, per un certo periodo, quando era sola in casa perché il figlio era militare, aveva esercitato il suo triste mestiere anche a domicilio, poi aveva, ripreso a girare con l'«Appia» color grigio topo che, è stato accertato dalla polizia, aveva acquistato nel Natale dell'anno scorso. La Drusin non era molto esperta nella guida: qualche mese fa era andata a urtare contro le pompe della benzina di un garage di via Albertini: è così spiegata la ammaccatura al paraurti anteriore, ohe c'era ancora ieri mattina al momento del macabro ritrovamento. Ieri era stata avanzata l'ipotesi, sulla base delle dichiarazioni di alcuni inquilini che spesso vedevano un signore sulla cinquantina farle visita, che la Drusin avesse un amante. E' stato possibile accertare che quell'uomo era il marito Gino Moneta, che nonostante la separazione era rimasto in buoni rapporti sia con la moglie che con il figlio. I due questa mattina sono ritornati in questura su invito della Squadra mobile. Il giovanotto, un ragazzo molto serio, ha detto fra le lacrime tutto quello che sapeva sulle amicizie della madre: il marito Gino Moneta non ha invece saputo dir molto. Tuttavia le indagini continuano e, a quel che è sembrato, la polizia è ottimista ed ha già in mano elementi per la soluzione del « giallo ». Attualmente tutte le ipotesi — rapina, delitto passionale, delitto di un sadico, vendetta — sono in egual modo possibili: sull'esito delle prime indagini il dottor Jovine ha comunque detto con un mezzo sorriso ai cronisti che tutto il lavoro « ha permesso di raccogliere molti elementi utili per far luce sui fattaccio». Dal dopoguerra ad oggi sono almeno dieci le mondane uccise a Milano. Dieci donne che, in sedici anni, hanno concluso la loro squallida esistenza sotto i colpi di coltello di qualche « protettore ». Oppure assassinate a colpi di pistola, strangolate o accoltellate da « amici » occasionali, da rapinatori, da maniaci. g. m. Olimpia Drusin, la mondana assassinata a Milano (Tel.)

Persone citate: Gino Moneta, Jovine

Luoghi citati: Milano