Primo rapporto segreto dell'F.B.I. a Washington

Primo rapporto segreto dell'F.B.I. a Washington Inquietanti domande sull'assassinio del Presidente a Dallas Primo rapporto segreto dell'F.B.I. a Washington La polizia federale ha pieni poteri - Un portavoce della Casa Bianca dichiara: «Date le incertezze dell'autorità locale, il governo ha deciso, com'è nelle sue prerogative, di affidare l'indagine all'FBI - Il governo ha il dovere di dire al popolo americano tutta la verità » - L'uccisore di Oswald è sospettato di traffico di stupefacenti e di contatti con l'« Anonima assassini» - Sarà forse processato il 9 dicembre: rischia la sedia elettrica - Il suo avvocato tenta di ottenere un rinvio (Nostro servizio particolare) Dallas, 26 novembre. Al dodicesimo piano dell'*: Old St. Fé Building >, sede dell'F.B.I. di Dallas, John Miller e i suoi uomini hanno già iniziato il lavoro per rivedere da cima a fondo l'inchiesta 'sull'assassinio di Kennedy, chiarire le circostanze della morte di Lee Harvey Oswald ed esaminare il comportamento della polizia cittadina. Accanto a questa indagine, ordinata dal presidente Johnson, se ne sta per aprire un'altra per iniziativa delle autorità statali del Texas. Oggi il Procuratore generale texano, Carr, ha annunciato che terrà una « Corte d'inchiesta > sulla uccisione di Kennedy e di Oswald. Sarà un vero e proprio processo, con citazione di testimoni e raccolta di prove: esso sostituirà il giudizio a cui avrebbe dovuto essere sottoposto l'ex « marine » se non fosse stato soppresso da Jack Ruby. Quest'ultimo, che si trova nelle carceri della contea di Dallas, è stato formalmente incriminato di omicidio eoa premeditazione, e verrà processato il 9 dicembre. Forse nei prossimi giorni il suo avvocato ne chiederà la libertà provvisoria. Nulla si è potuto apprendere sui risultati sinora raggiunti dall'F.B.I. Miller, ch'è il rappresentante personale del ministro della Giustizia Robert Kennedy, ieri aveva detto: « Non darò più alcuna noti~'a ai giornalisti; le informazioni saranno diramate soltanto da Washington. Rivolgetevi quindi al Dipartimento di Giustizìa nella capitale ». Oggi un rapporto segreto è stato inviato direttamente alla Case Bianca. Esso servirà ad elaborare una prima dettagliata relazione sull'assassinio di Kennedy: il presidente Johnson ha dichiarato — attraverso un portavoce — che tutti i particolari di questo rapporto saranno rivelati al pubblico. Secondo indiscrezioni, l'F.B.1. ha articolato la propria indagine in nove direzioni. Esse sono: 1) Esame delle prove raccolto dalla polizia di Dallas contro Lee Oswald per l'attentato a Kennedy. Se tali prove risulteranno valide, l'F.B.I. stabilirà i moventi del delitto e.! individuerà ' gli eventuali complici dell'ex « marine ». 2) Come si giunse all'arresto di Lee Oswald. Sulla sua cattura esistono infatti versioni contrastanti. 3) Controllo dei verbali degli interrogatori di Lee Oswald e dei criteri seguiti dal Procuratore distrettuale, Wade, nel comunicare alla stampa notizie affrettate o inopportune, come quella del trasferimento dell'accusato dalle carceri municipali alla prigione della contea. 4) Perche Oswald non ven ne protetto con le misure di sicurezza che la situazione cit tadina imponeva? Poche ore prima che Oswald venisse freddato da Jack Ruby, l'F. B. I aveva comunicato alla polizia di Dallas: « Uno sconosciuto ci ha telefonato che Oswald sta per essere ucciso ». 5) Perché fu consentito a Jack Ruby di entrare nel comando di polizia, sebbene egli non fosse né giornalista, né fotoreporter, né radiocronista? Tutti gli agenti di Dallas sa pevano chi era: un gestore di night-club» dal passato poco raccomandabile. 8) Cosa c'è nel passato di Jack Ruby? E' vero, come si dice da più parti, che egli era un amico di gangsters o addi rittura un collaboratore della famigerata « Anonima assassini » e di «Cosa nostra»? 7) Jack Ruby conosceva Lee Oswald? L'ex marine frequentava, i suoi locali notturni sol tanto come spettatore o come amico? 8) Controllo delle perizie ba listiche sul fucile che secondo la polizia di Dallas c servito ad uccidere Kennedy, sulla pi stola trovata in possesso di Osvald e su quella di Ruby L'F.B.I. sottolinea che esisto no, in proposito, alcune c in certezze ». 9) Chi sono gii agenti che, subito dopo l'attentato, con sentirono ad Oswald di uscire dalla sede del « Texas Book Depository », da cui furono sparati i colpi contro il presi dente? E' probabile che su questo schema anche la « corte d'in chiesta » annunciata oggi dal Procuratore del Texas condur rà la propria istruttoria sul « caso ». Occorre subito dire che tale commissione di inda gine ha funzioni e compiti più limitati di quelli dell'autorità giudiziaria, una via di mezzo fra l'inchiesta amministrativa e l'indagine penale. Qualcosa di analogo alla commissione Radcliffe che, per ordine dell'ex premier britannico Macmillan, accertò i fatti relativi allo scandalo Profumo. Questa corte — istituzione tipica dei paesi anglosassoni — non è formata soltanto da magistrati: ne possono far parte anche i cittadini con particolare competenza giuridica. La commissione ha poteri di tipo giudiziario (cita testimoni, esegue indagini su prove e perizia, compie sopraluoghi) ma nddmsvqrtstmstpddmclpclccssdnèsddvW«UdplmlsqcmldtpSigasspccsrliPptalh non è un tribunale: vale a dire che nessuno può rifiutarsi di deporre dinanzi ad essa, ma le conclusioni dell'inchiesta non sono coperte dai privilegi propri dei giudici. Chiunque infatti può sporgere querela per diffamazione se si ritiene leso dai risultati di questo « processo ». Ambienti vicini al Procuratore generale del Texas affermano che la « corte d'inchiesta » è stata decisa soprattutto in base a due preoccupazioni. La prima è quella di dar vita ad un «surrogato» del giudizio contro Oswald, in modo da accertare tutto ciò che sarebbe dovuto venire alla luce se egli fosse stato processato. La seconda preoccupazione è di approfondire l'indagine sulla polizia locale, cosi da tranquillizzare coloro che anche nel Texas hanno sollevato dubbi e perplessità sul modo in cui è stata condotta l'indagine per l'uccisione di Kennedy e su quanto è avvenuto domenica nella sede della polizia. Appena appresa la notizia della costituzione della < corte d'inchiesta» texana, un portavoce ufficioso del governo di Washington ha dichiarato: « Secondo la legge degli Stati Uniti, l'indagine sull'uccisione di un Presidente viene compiuta soltanto dalla polizia del luogo in cui è avvenuto il crimine. Nel caso Kennedy, viste le incertezze e le perplessità suscitate dall'operato degli inquirenti di Dallas, il governo centrale ha però ritenuto, come è in suo potere, di affidare l'inchiesta dell'F.B.I. L'indagine della polizia federale — ha sottolineato il portavoce — ha la preminenza su tutte le oltre. Soltanto il governo di WuaAington, infatti, può dare spiegazioni esaurienti al popolo americano: rivelare come si sono svolti i fatti, se vi sono stati errori o negligenze da parte degli organi di polizia che dovevano vigilare sulla sicurezza di Kennedy, se siano stati commessi atti di leggerezza, o peggio, subito dopo le fucilate che hanno ucciso il Presidente. L'iniziativa del Procuratore del Texas è stata però notata con interesse». Non si sa ancora se la < corte d'inchiesta » texana vorrà ascoltare anche Jack Ruby, l'ex gangster di Chicago che ha sparato contro Lee Oswald per « vendicare » la morte di Kennedy. Per questo delitto, oggi pomeriggio il « grand jury » di Dallas lo ha rinviato a giudizio sotto l'imputazione di omicidio premeditato. Il processo inizierà il 9 dicembre davanti al giudice Joe Brown, e l'accusa sarà sostenuta dal procuratore distrettuale Henry Wade. Egli ha detto: « Voglio vedere Ruby sulla sedia elettrica. Per mandarcelo impiegherò la stessa energia che avrei usato nel processo contro Lee Oswald, se questi non fosse stato ucciso ». Jack Ruby, ossia Jacob Leon Rubinstein (questo è il suo vero nome), si trova in una cella isolata del carcere di Dallas, dotata di doccia e di servizi igienici. Dopo gli incredibili episodi di domenica e di ieri, la polizia si è Analmente decisa ad adottare le misure di sicurezza richieste da un « caso » tanto clamoroso e complesso. Lo sceriffo Bill Decker, responsabile dell'incolumità di Ruby, s'è rifiutato persino di dire in quale dei cinque piani della prigione si trova la cella dell'assassino. Si sa soltanto che essa è separata dal resto dei locali, ed invisibile agli altri carcerati ed ai visitatori. Poco prima delle 17 di oggi (ora italiana) Jack Ruby ha ricevuto la notìzia della sua incriminazione e della probabile data del processo. A recargliela è stato il suo difensore, l'avv. Tom Howard. All'uscita dalla prigione, i giornalisti hanno avvicinato il legale. C'è stato un breve scambio di battute: — Cosa fa Ruby in cella? — Piange. Mi ha detto singhiozzando di essere pentito del suo gesto. E' stato visitato dal dott. John Holbrook, uno psichiatra dell'ospedale di Beverly Hills. — Che tesi sosterrà al processo? — Il riconoscimento dell'infermità mentale. Ritengo che al momento dell'incidente egli si trovasse fuori di sé. L'avvocato Howard ha aggiunto che Ruby, parlando dell'uccisione di Lee Oswald, gli ha detto: « Arrivai alla sede della polizia appena qualche istante prima del trasferimento dell'arrestato. Prima ero andato a vedere le corone e i fiori deposti nel luogo dell'attentato contro il presidente. Quando è apparso Oswald ho pensato subito: "E' l'uomo che ha ucciso il nostro Kennedy"; e allora sono balzato in avanti ». — E' possibile che il processo fissato il 9 dicembre sia rinviato? Il legale ha risposto dicendo che la cosa è probabile perché il giudice Joe Brown desidera che difesa e accusa si preparino bene al dibattito: € Nella prossima settimana, però, chiederò l'"habeas corpus" ». Nel diritto anglosassone, ]'« habeas corpus » è un ordine che può essere emesso da qualsiasi giudice. Esso intima alla polizia di condurre immediatamente l'accusato in giudizio, precisando i motivi per i quali è stato arrestato. L'« habeas corpus » ha lo scopo di tutelare i diritti dell'imputato e consente al suo difensore di chiedere al magistrato la libertà provvisoria sotto cauzione. Nel caso di Jack Ruby, tuttavia, il procuratore distrettuale Wade ha raccomandato di non concederla. L'avvocato Howard ha infine ricordato che Ruby fu fe- rito alla testa una ventina di anni fa (pare per la manganellata di un poliziotto che l'aveva sorpreso mentre cerca' va di entrare in una sala di pugilato senza pagare il biglietto) e ha ancora una lamina dì argento a protezione della parte colpita. Infine, richiesto di un'opinione sull'accusato, il legale è uscito in questa incredibile affermazione: « Personalmente- penso, -come, innumerevoli ciiiadi'ni di questo paese, '■ che Ruby . per quello che'ha fatto meriti la "Congressional medal of honàr", la nostra massima decorazione ». Sull'ex «■gengster» di Chicago sono emersi nuovi particolari. Il ritratto del « superpatriota » Ruby tracciate ieri dalla sorella Eva appare sempre meno verosimile; al suo posto emerge una figura squallida, di uomo grossolano, cinico, violento, un bandito da piccolo cabotaggio con attività ai margini della legge, legato però ad elementi della polizia da sconcertanti rapporti. Ri sulta che egli venne arrestato sette volte: per porto d'arma l'epoca, sfoggiava , abiti alla (Dabusivo, risse e infrazioni alle leggi sui locali notturni. Era in contatto con i < gangsters » Paul Labriola, assassinato nel 1954, e Paul Jones, in carcere per traffico di droga. Quando giunse a Dallas undici anni fa, cominciò a lavorare nel bar della sorella Eva. Aveva l'incarico ,di • scaraventare fuori della porta i clienti più turbolenti. .Fece presto a farsi" conosce¬ re "per il carattere .rissoso e Ui. pugni sèmpre prouti. A quel- « western », con un cappellaccio a larghe tese, pantaloni di pelle e cinturone e fondina: per - questo lo chiamavano « cowboy Jack ». Più tardi cercò di cambiare stile. Cominciò ad indossare abiti attillati e di colori vivaci che, secondo la sua rozza mentalità, erano un segno di «classe». Nel frattempo era diventato proprietario del «Carousel Longue » e di una sala da ballo, il «Las Vegas Club». Durante la guerra era a San Francisco e si distinse per l'entusiasmo con cui invitava i giovani ad arruolarsi. Doveva però essere soltanto un entusiasmo verbale perché egli (benché fosse giovane e prestante) non vesti mai la divisa. Un suo amico racconta addirittura che Jack girava con un apparecchio per sordi: « Ci sentiva benissimo, invece. Portava quell'aggeggio per evitare di andar sotto Ze armi e finire al fronte ». Oltre a precisare la figura di Jack Ruby e a far luce sui suoi legami con gli ambienti della malavita di Chicago, l'inchiesta dovrà ricostruire tutti i movimenti da lui compiuti a partire dell'attentato a Kennedy sino al delitto di domenica nella sede della polizia. Alcuni giornalisti del « Dallas Morning News » hanno dichiarato che Ruby era nell'ufficio pubblicitario del quotidiano prima e dopo l'attentato al Presidente. La sede del giornale si trova a quattro isolati di distanza dal luogo in cui Kennedy venne ucciso. Ruby entrò nell'ufficio dell'incaricato per la pubblicità, Donald Campbell, alle 12,10. Era molto nervoso e disse che si trovava in «un brutto affare». Campbell lo lasciò da solo nella stanza alle 12,20. Da questo istante e fino alle 12,45 nessuno lo vide più. Il Presidente fu assassinato alle 12,31. Il possesso della pistola è un altro degli elementi che l'F.B.I. dovrà chiarire. L'avvocato di Ruby ha detto che il suo cliente era solito girare armato perché portava spesso con sé grosse somme, gli in cassi dei suoi locali. Sembra però che la precauzione fosse esagerata perché il « Carousel » e il « Las Vegas Club » gli rendevano soltanto 15 mila dollari l'arino, cioè una deci ni di milioni di lire. Qui si affaccia l'ipotesi che girare ar malo fosse una vecchia abitudine di Ruby. Si dice che nei suoi « night clubs » avvenissero traffici di droga, e che per questa sua illecita attività egli subisse dei ricatti. C'è chi af ferma anche che alcuni poli ziotti frequentassero abituai mente 1 locali di Ruby, man giando e bevendo a sbafo, mi nacciandolo altrimenti di fare perquisizioni improvvise che avrebbero potuto avere « gravi conseguenze ». E' certo che domenica egli giunse al cornatiido di polizia distribuendo pa¬ (Dallas, tanto, nei suoi conf con UemprB più incredibile il com portamento della polizia . di o , r a i a a e a i i i a . s o o l i i y o d o a l a e e è e l e o a e » a i o r i i e e vi oia¬ nini imbottiti agli agenti e ai giornalisti: pare offrisse anche biglietti gratuiti per 1 suoi « night clubs ». Gli agenti lo lasciarono entrare senza difficoltà e non presero la precauzione di perquisirlo, cosa invece che avevano fatto con tutti gli'altri ammessi ad assistere al trasferimento di Lee Oswald. Man mano che si precisa la figura di Jack Ruby ..appare ti che in tutto il resto della vicenda. Dopo l'intervento dell'Fbi e l'annuncio della costituzione di una « corte d'inchiesta » statale, gli inquirenti cittadini sono stati praticamente esautorati. Ora essi si affannano a correre ai ripari. Il capo della polizia si è messo a completa disposizione dell'Fbi dichiarando: « In omaggio alla decisione del presidente' Johnson siamo pronti a collaborare con assoluta lealtà e con la massima buona volontà ». In una situazione diversa, una promessa del genere apparirebbe del tutto superflua, ma non si deve dimenticare che essa viene dal funzionario che, al momento dell'uccisione di Oswald, ^disse ai giornalisti: <Il "caso" Kennedy è chiuso». Fu lo stesso Currey, inoltre ad elencare le « prove » fin troppo numerose a carico dell'ex « marine » e soprattutto a preannunciare d'essere in possesso di una « prova capitale » capace da sola di mandare Oswald alla sedia elettrica. In realtà il tanto vantato elemento di prova sarebbe una mappa della città di Dallas — trovata in casa del giovane — in cui sono segnati a matita i crocevia più vicini al punto dove venne ucciso Kennedy, ed è indicata la traiettoria del proiettile mortale. Questo potrebbe essere un sintomo della sommarietà delle indagini, pare rilevata anche nel rapporto dell'Fbi alla. Casa Bianca. La stessa inchiesta privata di un giornale avrebbe accertato che i poliziotti di Dallas non si sono curati di interrogare i coinquilini di Oswald, i vicini, gli amici, per ricostruire la personalità ed i movimenti del presunto assassino del Presidente. In quasi tutti i casi gli agenti si sono limitati a chiedere il nome, l'età e la professione degli interrogati e si sono accontentati di un semplice « no » quando le persone interpellate hanno detto di non conoscere Oswald. Un altro esempio: una delle quattordici « prove » a carico di Oswald afferma che, dopo l'attentato, tutti gli impiegati della « Texas Book Depository » si trovavano nell'edificio ad eccezione di Oswald. Richard S. Truly, sovraintendente della ditta per cui lavorava l'ex « marine », dice invece: «Subito dopo la sparatoria un poliziotto si presentò in ufficio e con me prese ad ispezionare lo stabile piano per piano Quando arrivammo nel picco lo bar per i dipendenti, Oswald era al banco e stava bevendo una bibita. L'agente gli puntò la pistola allo stomaco e jni chiese se egli facesse parte dell'azienda. A una mia risposta affermativa, la guardia ritirò l'arma e salì con me al piano superiore. Oswald mi dette la sensazione di essere un po' scosso, ma chiunque lo sarebbe se un poliziotto all'im¬ provviso gli spianasse contro una rivoltella ». A quattro/giorni di distanza dalla morte di Kennedy, tutta la vicenda si fa sempre più confusa. Ad alimentare que sta incertezza contribuiscono anche le - continue « voci > che filtrano,. non si sa ; se per un caso o di proposito, dal comando della polizia locale, già rimproverato pubblicamente di aver..Ultcalclato iy^rsg^ella inchiesta con notizie premature, ..tnjempesti ve '-Qjfefcjujjprtune,'- .inejfin diffusa,; in modo caotico. Oggi, ad esempio, negli ambienti della polizia di Dallas si afferma che alcune fibre di tessuto identico a quello degli abiti di Oswald sono state trovate aderenti a una parte metallica del calcio del fucile « Manlicher-Carcano » cai. 6,5 (il modello '91 italiano) che sarebbe servito a uccidere Kennedy. Lo sceriffo Bill Decker, che ha in custodia Ruby, oggi ha inoltre creduto di smentire sul plano tecnico la asserzione fatta da un giornale secondo cui nessun tiratore con quest'arma, che viene caricata a mano, avrebbe potuto sparare tre proiettili con la rapidità sufficiente a colpire per due volte Kennedy e una'volta il governatore Connally. Lo sceriffo ha premesso che neppure 1 medici dell'ospedale « Parkland », che tentarono di salvare il presidente, sanno se egli fu colpito una volta o due, perché la ferita era vastissima, e nella salma non sono stati trovati prolettili. Poi Decker ha aggiunto: « 17 n tiratore abile può ricaricare un fucile in due secondi. Nel caso in questione occorreva più tempo perché era necessario aggiustare di nuovo la mira. L'intera operazione però poteva essere compiuta in meno di venti secondi per tre tiri ». A questo proposito — ha aggiunto lo sceriffo — è stato sequestrato temporaneamente, un eccezionale documento sul delitto,, un film a colori in 8 millimetri, opera di un sarto cittadino, il signor Abraham Zabruder. La pellicola, dopo essere stata esaminata, verrà restituita al proprietario: egli l'ha già venduta alla rivista « Life » per 25 milioni di lire. Il signor Zabruder, che stava riprendendo il corteo presidenziale, ha detto che nel suo film si vede l'auto di Kennedy che si avvicina alla cinepresa. Nel momento in cui la vettura giunge all'altezza dell'obbiettivo, il Presidente è colpito dal primo proiettile. Kennedy si volge verso la moglie, seduta alla sua sinistra, e Jacqueline gli circonda il capo con le mani. E' in questo momento che il governatore Connally, seduto davanti al Presidente, si volta per vedere che cosa è accaduto. Un secondo proiettile colpisce in pieno la nuca di Kennedy, presso la tempia destra. La testa del Presidente si china sul petto mentre il governatore riceve ancb'egli un proiettile nella spalla e si affloscia sul sedile. La signora Kennedy fa un segno a una delle guardie del corpo che. seguono a piedi la vettura. L'agente sale sul-, l'auto, spinge Jacqueline' irij fondo al sedile posteriore, e con gesti concitati ordina all'autista dì proseguire a tutta velocità. Un'ora dopo questa terribile scena, fissata dall'obiettivo del sarto, l'agente di polizìa James D. Tippìt veniva ucciso da Lee Oswald a colpi di pistola per strada, nei pressi del cinema < Texas ». Aveva 38 anni, era padre di tre bimbi ed abitava nei sobborghi meridionali di Dallas in una villetta di mattoni rossi. Era tornato a casa q per la colazione alle 11,30 di quel tragico venerdì. « Affo marifo prese un "sandwich" e un bicchiere di latte — ha raccontato la moglie oggi' ai funerali —. Poi tornò al lavoro. Non l'ho più visto' vivo. Alla sera mi telefonò Robert Kennedy, a nome della signora Jacqueline. Mi espresse il suo cordoglio. Io gli dissi di ricambiarlo alla signora Kennedy ». James Tippit aveva uno stipendio di 490 dollari al mese, quasi 300.000 lire. Non era assicurato: il municipio di Dallas non ha l'abitudine di assicurare i propri agenti. i. m. La vedova di Lee Oswald, il presunto assassino di Kennedy, segue in lacrime il funerale del marito (Tel.) Jack Rubinstein, l'uomo che ha ucciso a rivoltellate il presunto assassino di Kennedy, fotografato qualche tempo fa nel suo night-club mentre provava un passo di danza insieme ad un ballerino negro ohe ai esibiva nel suo locala (Telefoto)