I premi «Fémina» e «Médicis» a Roger Vrigny e Gerard Jarlot

I premi «Fémina» e «Médicis» a Roger Vrigny e Gerard JarlotI premi «Fémina» e «Médicis» a Roger Vrigny e Gerard Jarlot In «La nuit de Mougins», premiato da un gruppo di signore parigine, un attore rievoca la morte del padre «Un gatto che abbaia»: romanzo dell'incongruenza (Nostro servizio particolare) Parigi. 25 novembre. Il Premio Fémina e^il Médicis sono stati attribuiti oggi a due scrittori della penultima generazione: il quarantatreenne Roger Vrigny ed il quarantenne Gerard Jarlot. Vrigny ha ottenuto al secondo scrutinio otto voti per 11 romanzo La nuit de Mougins contro i quattro andati ad André Pieyre de Mandiarguers. per La motocyclette. Gerard Jarlot ha avuto il Médicis per il romanzo Un chat qui aboie («Un gatto che abbaia»), con cinque voti contro due a Bruno Gay-Lussac, autore de L'insaisisiable. Quattro membri della giuria del Médicis hanno firmato una lettera di protesta, rifiutando di partecipare al pranzo al termine del quale si è svolta la votazione. Volevano che il premio fosse attribuito a Jean Edern Hallier, autore di Les aventures d'une icune fille. Le « dame » del Premio Fémina, al contrario, si sono messe rapidamente d'accordo sul nome del candidato. Mai esso era stato scelto con tanta facilità. La presidentessa, Elisabeth Barbieri, ha detto di aver votato per Roger Vrigny perché il suo libro è commovente e ognuno può trovare in esso qualche cosa che lo riguarda in modo personaleLa nuit de Mougins rievoca una riunione di amici sulla terrazza di una bella villa della Provenza. Uno di essi, attore, ha assistito poco prima alla agonia del padre, da cui era separato da alcuni anni, e interrompe le discussioni frivo le dei compagni per esprimere i suoi sentimenti più intimi di fronte a quell'avvenimento. Il racconto dei giorni passati al capezzale del moribondo è dav vero patetico e l'attore, a po co a pòco, s'identifica nella persona del padre confrontando i ricordi di gioventù — amori, viaggi, amicizie, ecc. — col momento presente, cioè con quella notte di Mougins, piena di profumi e di stelle. Attraverso una difficile ginnastica intellettuale l'attore com¬ pie il tragitto fra la vita e la morte, e sconvolge gli amici presenti. E* un romanzo ambiguo, poetico, e, si è poi appreso, parzialmente autobiografico. L'autore ebbe lo spunto dalla morte di suo padre. «Conoscevo, incominciando a scriverlo, anche la conclusione », ha detto Roger Vrigny. La nuit de Mougins non il suo primo romanzo. Prima di questo egli scrisse Arban nel 1954, Laurena nel 1956, Barbergal nel 1958. Da quell'anno egli dirige la trasmissione « Belle lettere » della tv. II vincitore del Premio Médicis, Gerard Jarlot, è di poco più giovane di Vrigny e, come lui, dopo aver studiato alla Sorbona, scrisse alcuni romanzi che passarono inosservati Les armes blanches e Le mauvaìs lieu. Dopo un soggiorno nel Marocco entrò nel 1949 al quotidiano comunista parigino Ce Soir, dove rimase fino alla scomparsa del giornale. Passò allora al settimanale France Dimanche. Il titolo del romanzo Un chat qui aboie indica ciò che l'autore ha voluto descrivere: una incongruenza, un errore di fondo. Il gatto non abbaia se tenta di farlo si sbagliai non essendo ciò conforme alla sua natura. Il personaggio cen trale del suo romanzo è un « gatto che abbaia » perché vuole amare una donna che ha scelto contro la volontà della madre e non è fatta per lui La sua passione, in cui si al ternano momenti belli e dram matici, si conclude con un omicidio. 1. m

Luoghi citati: Marocco, Parigi, Provenza