Raggiunto l'accordo per il governo l'on. Moro informa il presidente Segni di Fausto De Luca

Raggiunto l'accordo per il governo l'on. Moro informa il presidente Segni DOPO TRATTATIVE DURATE QUINDICI GIORNI Raggiunto l'accordo per il governo l'on. Moro informa il presidente Segni Ora il documento programmatico viene sottoposto ai gruppi deliberanti dei quattro partiti - Domani è convocato il Comitato centrale socialista: i capi della minoranza si preparano alla battaglia, pronti anche alla scissione - Probabile entro mercoledì la scélta dei ministri - Noti i punti dell'intesa - Per la forza multilaterale accettati gli impegni già presi, e fissati gli obiettivi di eventuali negoziati - Per la Federconsorzi respinta la richiesta di un commissario, indicate le linee della riforma • In agricoltura proibiti nuovi contratti di mezzadria, per i vecchi il riparto sale dal 53 al 58% • Riforma tributaria e delle società per azioni - La legge urbanistica delle spese già decise per In scuola. Gli obbiettivi a lungo termine (piena occupazione, politica dei redditi, superamento degli squilibri settoriali e territoriali, casa, scuole, ospedali, sicurezza sociale, sviluppo della cultura e della ricerca scientifica) saranno raggiunti attraverso una politica di sviluppo di cui la programmazione, concepita in funzione del superamento degli squilibri, è il fondamento. Come strumenti si indicano la riforma tributaria, la legge antimonopolistica, la riforma della legge sulle società per azioni, la nuova legge urbanistica. La legge urbanistica fissa l'esproprio generalizzato delle aree, edificabili secondo i prezzi del 1958 a partire dall'attuazione dell'ordinamento regionale e cioè, presumibilmente, dal 1965. Nel periodo transitorio l'esproprio si applicherà alle aree urbane, turistiche e industriali. Per l'agricoltura, a parte la Federconsorzi, si stabilisce il divieto di nuovi contratti di mezzadria e si concedono mutui di favore per il riscatto dèlie terre, si eleva dal 5i al 58 per cento la quota di riparto del prodotto a favore del mezzadro, si afferma che i patti abnormi vanno portati al livello' salariale della zona. Per gli enti di sviluppo si avranno se2'«»i? rof raggio di azione regionale costituite dagli enti attuali; sezioni con personalità giuridica autonoma si avranno nell'Umbria e nelle Marche. I loro poteri saranno quelli fissati dagli enti di sviluppo fino alla costituzione delle regioni. Circa la scuola il problema dei finanziamenti pubblici alla scuola privata è accantonato fino alla legge relativa alla parità della scuota. In politica estera: fedeltà al Patto dell'alleanza atlantica e agli obblighi che ne derivano, continuità d'il'oeione dell'Iti'Ha per la distensione e la pace, e per l'unità politica europea su basi democratiche, con l'obbiettivo generale di giungere al disarmo bilanciato e controllato (segue il passo sulla forza multilaterale). Su questo testo dì programma Nenni ha dato stasera una rapida informazione alla direzione socialista, illustrando le parti sulle quali l'intesa è stata raggiunta negli ultimi due giorni. Egli ha poi comunicato che domani farà pervenire ai membri della minoranza di sinistra una copia del documento, in maniera che lunedì pomeriggio la direzione possa avere un brevissimo scambio di idee e affrontare subito dopo il dibattito in seno al comitato centrale. E' prevedibile che la sinistra svilupperà una battaglia a fondo contro gli autonomisti, aiutandosi con le decine di ordini del giorno fatti approvare negli ultimi due giorni dalle sezioni e dalle federazioni di sinistra. A questa mobilitazione della base gli autonomisti hanno reagito indirizzando un manifesto al partito. Nel manifesto, si contesta che la maggioranza sia andata, nelle trattative per il governo, al di là degli impegni presi nel 35' congresso, poi si polemizza duramente contro le minacce di scissione della sinistra e contro la pressione esercitata sulla delegazione autonomista mentre partecipava alle trattative. Il documento conclude affermando che la fedeltà al partito è anche fedeltà a se stessi da parte dei compagni della minoranza ai quali, se la politica autonomista risulterà sbagliata, non mancherà la possibilità di rovesciarla, «ma nelle sedi è nei modi che sono consentiti in un partito democratico, cioè in un congresso. In caso diverso, può venire il dubbio che la battaglia politica di una corrente di minoranza risponda solo ad esi genze di potere. I socialisti delle sezioni e delle federazioni — conclude il manifesto — troveranno certamente il modo non solo di testimoniare la loro fedeltà al partito, ma anche di arrestare meccanismi di rottura che sono stati incautamente messi in moto >. La risposta autonomista è, come si vede, molto severa e dura. La maggioranza del psi trae forza per il suo. attacco dalla consolidata unità tra nennlani e lombardiani e dal fatto, accertato, che in seno alla corrente di sinistra soltanto un piccolo gruppo vuole effettivamente spingere l'opposizione -fino alla scissione. Molti altri esponenti della sinistra, che fanno capo all'on. Bertoldi,' si trovano difatti in posizione assai più moderata e, in caso di rottura, si unirebbero alla maggioranza. Ancora più nette le cose in campo democristiano. Questa sera il centrista Elkan ha rivolto un appello ai dorotei perché non accettino di partecipare ad un governo con i socialisti i quali si sono alleati con i comunisti in Val d'Aosta. L'appello non ha avuto e non avrà risposta. Resta tuttavia da vedere fino a che punto Gonella e i suoi amici si spingeranno nell'opposizione alla linea di Moro e della grande maggioranza democristiana, se cioè daranno corso ini propositi già, enunciati di votare contro il governo di centro-sinistra con i socialisti. Si tratta tuttavia di posizioni marginali che non possono intaccare seriamente l'accordo raggiunto. Le ulteriori fasi della trattativa dovrebbero pertanto concludersi positivamente nel giro della prossima settimana. Fausto De Luca L'on, Moro lascia in àuto il Quirinale dopo il colloquio con Segni (Tojefotoj

Persone citate: Bertoldi, Elkan, Gonella, Moro, Nenni

Luoghi citati: Marche, Umbria, Val D'aosta