Segni ha confermato la sua stima ai giudici del processo agli edili

Segni ha confermato la sua stima ai giudici del processo agli edili Come Presidente del Consiglio delie maglsfraiura Segni ha confermato la sua stima ai giudici del processo agli edili In una lettera al Presidente della Cassazione dichiara di apprezzare il loro comportamento, senza ovviamente entrare nel merito della sentenza - Anche l'Associazione magistrati esprime solidarietà ai colleghi Alcuni socialisti e la direzione comunista rinnovano aspre critiche - « l'Unità » denudata per vilipendio (Nostro servizio particolare) Boma, 21 novembre. Nella sua qualità di Presidente del Consiglio superiore della magistratura, Segni ha fatto pervenire una particolare attestazione di stima ai giudici della vi sezione del Tribunale di Roma, davanti ai quale si svolse il processo per i disordini scoppiati durante lo sciopero degli edili del 9 ottobre. Com'è noto, la sentenza del Tribunale (che aveva riconosciuto colpevoli tutti 1 trentatré imputati) ha provocato violente reazioni, accuse e aspre critiche dei comunisti, dei socialisti ed in particolare della Cgil che mercoledì ha organizzato uno sciopero di protesta. Ora Segni, che ieri aveva aderite al riconoscimento dato dal Consiglio della magistratura al sereno comportamento del tre giudici, ha voluto fare di più, inviando una lettera al primo presidente della Cassazione dott. Silvio Tavolarci. Dello scritto non si conosce il testo. Si sa tuttavia che Segni, come capo del supremo consesso dei magistrati, conferma la stima e l'apprezzamento suoi e del Paese per 1 tre giudici, che hanno agito secondo coscienza e senza lasciarsi Impressionare da influenze esterne. Naturalmente la lettera non entra nel merito della sentenza che soltanto la Corte d'Appello o la Cassazione potranno, secondo la legge, accettare o respingere. Questa mattina il primo presidente della Cassazione, dott. Tavolaro, ha convocato nel suo ufficio, al Palazzo di Giustizia, i tre magistrati, e, alla presenza del primo presidente del Tribunale di Roma, dott Ubaldo Boccia, del primo presidente della Corte d'Appello di Roma, dott. Raffaele Liguori, e di numerosi presidenti di sezione della Corte Suprema, ha letto 'loro la comunicazione avuta dal Capo dello Stato, aggiungendo la sua personale stima e la solidarietà dì tutti i magistrati '.sempre pronti a difendere il principio della propria indipendenza », oer cui ogni insinuazione, come da taluni è stata avanzata nell'episodio specifico del processo agli edili, è infondata, oltre che scioccamente offensiva. Ieri, il Consìglio superiore della magistratura aveva approvato un ordine del giorno per condannare i commenti sul verdetto contro gli edili e lo sciopero di protesta. Il documento, cui aveva dato la sua alta adesione Segni, ricordava che la magistratura è indipendente e che nella sua indipendenza sta la garanzia delle nostre libertà. Un gruppo di deputati socialisti (Bertoldi, Franco, Mariani, Menchinelli. Passoni. Pìgni e Sauna) replicano stasera con un documento di protesta, in cui si definisce « assolutamente inaccettabile alla coscienza democratica il comunicato del Consiglio superiore della magistratura che giudica incomposte manifestazioni lo sciopero di protesta degli edili romani >. « Inoltre — aggiunge il commento — ci appare inspiegabile l'adesione esplìcita data dal Capo dello Stato alla presa di posizione del Consiglio superiore della magistratura, adesione messa in ancor maggiore evidenza proprio dal fatto del mancato intervento alla riunione del Consiglio stesso da parte del Presidente della Repubblica. Riteniamo che questo episodio contrasti con la Costituzione della nostra/ Repubblica democratica, secondo lo spirito della quale tutti e tre i poteri fondamentali dello Stato possono essere soggetti a critiche nell'esplicazione della loro funzione ». Solidarietà piena viene •spressa, invece, da un ordine del giorno dell'Associazione nazionale magistrati che esprime anche « l'addolorato convincimento che le critiche rivelano quella mancanza di fiducia nell'opera della giustizia, per il consolidamento della quale questa Associazione ha concentrato i suoi sforzi fin dalla sua origine; auspica che dalla pacifica concordia degli sforzi degli organi responsabili e dei cittadini sorga quel perfezionamento delle istituzioni democratiche di cui i codici e l'ordinamento giudiziario rappresentano il più valido sostegno*. Le polemiche hanno raggiunto anche il. Parlamento: il democristiano Brusasca ha presentato una interrogazione per sapere «quali provvedimenti il governo intende adottare nell'ambito della sua responsabilità per il rispetto da parte di tutti i cittadini dell'indipendenza della magistratura e delle decisioni della stessa, in coerenza con i princìpi di libertà, di giustizia e di democrazia sanciti dalla Costituzione della Repubblica, in nome dei quali venti anni or sono ebbe inizio la gloriosa Resistenza del popolo italiano ». Il Procuratore Generale presso la Corte d'Appello di Roma, dott. Giannantonio, intanto, ha deciso di incriminare l'on. Mario Alìcata per l'articolo pubblicato su l'Unità l'altro giorno con il titolo «Non c'è giustizia», e si è rivolto al ministro della Giustizia per la richiesta di autorizzazione a procedere, perché la inoltri al Parlamento. Il deputato comunista è stato incriminato per « vilipendio della magistratura».

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