La vita amorosa dei popoli «selvaggi» di Remo Cantoni

La vita amorosa dei popoli «selvaggi» La vita amorosa dei popoli «selvaggi» Cosa debbono pensare uomini e donne della loro maschilità e della loro femminilità in-questo ventesimo Secolo che vede vacillare tante nostre idee tradizionali? L'antropologa americana Margaret Mead, nel suo volume Maschio e Femmina, tradotto in italiano dal Saggiatore (1062), affronta la materia scabrosa del sesso come realtà biologica e psicologica, storica e sociale, mettendo a profitto la sua vastissima esperienza di intrepida ricercatrice « sul campo », di paziente e geniale csploratrice di culture diverse, arcaiche e moderne, messe tra loro a confronto e a cimento. Margaret Mead divenne celebre in America e nel resto del mondo studiando le culture primitive dei Mari del Sud. Da una lunga permanenza nelle isole Samoa nacque nel 1928 il famoso libro L'adolescente in una società primitiva, un lucido e vivido quadro delle gioie e delle difficoltà che i giovani di Samoa incontrano nella loro vita quotidiana. Gli abitanti di Samoa sono una piccola comunità di Polinesiani alti e dalla pelle bruna. Vivono in un gruppetto di isole, alcune delle quali appartengono agli Stati Uniti. Giovani e vecchi lavorano insieme per la semina e il raccolto. Insieme pescano, celebrano feste rituali c danzano. In quel mondo nessuno ha fretta, il cibo è abbondante, la natura generosa, la vita tranquilla. Sono cristiani da oltre cento anni, ma hanno armonicamente innestato, con molta duttilità, i dogmi del cristianesimo nelle loro tradizioni. Credono nella Provvidenza ma non apprezzano i troppo amari pentimenti. Indossano la domenica abiti di cotone impeccabilmente inamidati, ma camminano ancora a piedi nudi e sono, tutto sommato, orgogliosi del loro sistema di vita. Nelle serene isole di Samoa il sesso è un'esperienza deliziosa che trascorre senzr traumi e senza crisi. Noti c'è posto a Samoa per individui votati alle grandi passioni. Il samoano si preclude i sentimenti troppo intensi che possono minacciare l'ordine sociale. Gli abitanti di Samoa vivono conciliati col mondo, sono bonariamente pettegoli e maliziosi. Perdonano i piccoli intrighi amorosi, ma ripudiano persone che trasformano l'esiste ra in un dramma ostinandosi m scelte passionali socialmente inadatte. Le ragazze accettano le proposte di parecchi innamorati e i samoani non sembrano preoccuparsi molto della verginità delle loro spose. L'aspirazione sociale alla purezza sopravvive, ma viene soddisfatta ritualmente assegnando l'onere della verginità non a tutte le giovani donne, ma solo alla taupou, principessa del villaggio. E nemmeno questa purezza cerimoniale è rigorosa. Basta che la taupou, con qualche trucco, provveda al buon esito della sua notte nuziale, salvando insieme l'ortodossia del rito e la propria reputazione. In una atmosfera completamente diversa ci portano gli studi della Mead sulle tribù Manus delle isole dell'Ammiragliato nella Nuova Guinea. I Manus •sono gente vigorosa, dedita alla pesca e al commercio. Costruiscono le loro case su palafitte nelle lagune salate vicino ai loro banchi di pesca. Alti, di pelle scura, magri e attivi, hanno raggiunto un alto tenore di vita, e lo mantengono con un lavoro arduo e ininterrotto. Puritani fino al midollo, disprezzano l'amore e il piacere dei sensi. Lavorare è per essi un dovere sancito dalla religione. I fantasmi dei morti puniscono le persone inattive. Ogni malattia è interpretata come una punizione degli spiriti per chi non è riuscito a pagare un debito, a costruire una casa o a iniziare qualche nuova impresa. L'etica puritana dei Manus li' obbliga a posporre il piacere al guadagno economico. Per la capacità di lavoro, lo spirito di rinuncia, l'alto livello di intelligenza, la grande abilità nel maneggiare le macchine, il carattere Manus ricorda stranamente il carattere di quegli ascetici protestanti, studiati da Max Weber, che dettero vita a! capitalismo moderno nell'Europa occidentale. Margaret Mead era stata nell'isola di Manus una prima volta nel 1928. Il suo libro Growing Up in New Guinea, del 1930, è la testimonianza scientifica di qua! fruttuoso soggiorno. Ritornò a Manus nel 1953, dopo che la guerra con il Giappone aveva portato nell'isola i soldati americani e i più recenti ritrovati della moderna tecnologia. Un nuovo singolarissimo libro — Crescita di una Comunità primitiva. Trasformazioni culturali a Manus; 1928-19;}, (Bompiani 1962) — mostra il fulmineo passaggio di quella società arcaica alle forme più evolute della vita americana. In soli venticinque anni è avvenuto un salto di millenni di storia. Se la natura non fa salti, come dicono, i salti li fa la storia perché la materia umana è estremamente plastica. In Maschio e Femmina, che costituisce una rielaborazione e una sintesi di tutti i suoi precedenti lavori, la Mead descrive con profonda simpatia umana sette diversissime culture primitive dei mari del Pacifico. Queste sette comunità indigene ci presentano una molteplicità sconcertante di costumi e tradizioni, una varietà pittoresca e contraddittoria di comportamenti maschili e femminili. Maschilità e femminilità, che molti considerano ancora realtà biologiche immutabili, sono piuttosto fenomeni culturali complessi, stili di vita che hanno radici nella società e nella storia. Le donne Arapcsch, ad esempio, sono montanare, miti e affettuose, molto sensibili e ricettive. Trattano i neonati come minuscoli oggetti vulnerabili e preziosi clic debbono essere protetti, nutriti e vezzeggiati. Le donne Mundugumor sono, invece, prepotenti e vigorose come i loro ferocissimi uomini, detestano generare e allevare bambini, passano il tempo litigando e aizzando il figlio contro il padre, il fratello contro il fratello. La parola donna corrisponde quindi nelle varie culture alle immagini più diverse. Maschilità e femminilità hanno .certo presupposti biologici ben definiti, non solo nei caratteri sessuali primari, ma il sqsso non prefigura dogmaticamente il destino-storico degli uomini e delle donne. Il sesso è uno schema che consente una infinita libertà di sviluppi. La moderna antropologia comparata è dunque una scuola di relativismo culturale ed è una scuola di libertà, nel senso che ravviva la fede nelle infinite possibilità creative dell'uomo e della donna. Essa ci insegna che esistono mrtms1111111111111111111111111111 111111111111111111 i molteplici modi storici di essere uomini e di essere donne. Soprattutto nella società contemporanea, cosi eterogenea e mobile, le possibilità di scelta sono molto ampie. Questa estrema libertà di scelta costituisce il fascino ma anche il pericolo della condizione umana in un mondo in continuo mutamento. L'analisi della condizione maschile ■ e femminile nel mondu contemporaneo, analisi che la Mead compie studiando i sessi nell'America d'oggi, meriterà però un discorso a parte. Remo Cantoni inillIflIllllllllllllllllllIflIlllllllinilllllllllllllllll

Luoghi citati: America, Europa, Giappone, New Guinea, Nuova Guinea, Stati Uniti