L'ex preside accusato di truffa «inventò» un corso per i reduci

L'ex preside accusato di truffa «inventò» un corso per i reduci Sconcertanti episodi rivelati al processo di Torino L'ex preside accusato di truffa «inventò» un corso per i reduci Così, secondo l'accusa, potè far figurare in bilancio stipendi per insegnanti inesistenti - Interrogati come testimoni alcuni membri del consiglio di amministrazione dell'istituto « Plana » - Oggi non c'è udienza: il processo riprende domani Il prof. Eduardo Galgano di 72 anni, l'ex preside dell'istituto professionale « Plana » di Torino, aveva « inventato » anche un inesistente «corso per i reduci » allo scopo di far figurare in bilancio gli stipendi per 1 relativi insegnanti. Questo è uno dei particolari emersi ieri ' dal dibattito, durante la seconda giornata del processo, contro l'insegnante. Il Galgano è accusato di una serie Ili irregolarità amministrative che egli avrebbe compiuto fra l'ottobre 1954 e l'autunno 1958: una inchiesta condotta dalla magistratura accertò infatti ammanchi per 37 milioni • l'imputato — ch'è latitante — deve ora rispondere al Tribunale penale torinese di peculato,, concussione, falsi in atti pubblici e truffa aggravata. Ieri mattina il primo a comparire quale teste di fronte ai eludici è stato il comm. Pietro Merlonghi, attuale presidente del « Plana » e, dal luglio 1958, poco prima che lo scandalo scoppiasse, membro del consiglio di amministrazione dell'istituto in rappresentanza della Unione Industriale. Presidenti» — Come mai il consiglio che lei attualmente ■presiede non si è costituito parte civile contro l'ex preside ? Merlonghi — Il consiglio di amministrazione ' del « Plana » non ha nemmeno preso in esame tale eventualità. «Sotto il preside Galgano l'istituto progrediva», sostiene il teste, che tuttavia non sa nulla dei sistemi adottati per realizzare tali progressi. Presidente — Lei sa che il prof. Galgano ha dichiarato di aver fatto ricorso a stipendi falsi per integrare l'assegno dell'insegnante svizzero Waldsburger. E' vero che il consiglio era informato di tale procedimento ? Merlonghi — No. Se il preside ci avesse informati che l'in segnante svizzero pretendeva uno stipendio maggiore di quello vigente, avremmo provveduto diversamente, sollecitando una regolare integrazione, magari da parte dell'Unione Industriale. Depone quindi Tancredi Vi guardi Paravia, presidente del consiglio per l'istruzione tecnica di Torino, che non. ha nulla di importante da dire. Il dott. Moscone, ad un tratto, gli chiede: «Lei è amico, del prof. Galgano? ». Il teste ha qualche esitazione e il magistrato gli legge una sua ' lettera, indirizzata all'ex preside durante la sua prima latitanza. Vigliardl Paravia la riconosce, ma precisa di averla fatta pervenire al prof. Galgano tramite fratel Armando, dei Fratelli delle Scuole Cristiane. «Non parlai direttamente con fratel Armando: gli trasmisi per posta la mia lettera ». Il dott. Luigi Milone, che fu presidente del consiglio di amministrazione del « Plana », non avvalora una sola delle giustificazioni accampate dall'ex preside. Presidente — Il prof. Galgano ha falsificato la sua firma sul prospetto degli stipendi di un « corso reduci » inesistente? Milone — Si, alcune firme sono false, ma altre sono mie. Non potevo pensare che mi sottoponessero mandati di pagamento per corsi inesistenti su un carteggio preparato dalla segreteria dell'Istituto. Presidente — Il consiglio sapeva che i contributi versati dagli allievi erano maggiorati e che l'eccedenza non figurava . sul bilancio? Milone — Lo escludo nel modo più assoluto. Tutto doveva comparire in bilancio. Presidente— Lei conosceva il sistema-dei falsi stipendi per integrare quello del Waldsburgert Milone — No. Sarebbe stata un'enormità amministrativa. Non ho mai saputo di stipendi pagati in meno o di insegnanti « fatti figurare » solo per incassarne gli assegni. Presidente — E per quanto riguarda le fatture false t Ne sapevate qualcosa? Milone — Questa è una cosa addirittura assurda. Presidente — Il prof. Galgano, a proposito di false fatture, consegnò al magistrato in due buste separate, più di quattro milioni in contanti Disse che si trattava di quattrini che aveva ottenuto in anticipo, con fatture non vere, in previsione di spese da so stenere per nuovi locali. Il consiglio sapeva che il preside disponeva di tali somme? Milone — Il preside era au torixzato soltanto a detenere un fondo in contanti, circa 50 mila lire, per le piccole spese Vengono poi ascoltati alcuni insegnanti tecnico-pratici che prestarono servizio al .« Plana >, generalmente per brevi periodi. Alcuni riconoscono come false le « firme » apposte sui fogli paga. Un particolare interessante Io rivela Adriano Colla, segretario dei corsi serali; « I contributi non erano volontari. Gli allievi, per l'iscrizione, dovevano versare, sbegrmglfflpdtSsmNptfr«ptflltpsmpzpapsalcFMdBqufa senza ricevuta, le somme sta¬ bilite dal preside. Solo in oasi eccezionali, di provata indigenza, il prof. Galgano esonerò qualche allievo dal pagamento dei contributi ». L'ultimo teste, il mobiliere geom. Luigi Sarchia, già allievo del « Plana », rischia di farsi incriminare in aula per falsa testimonianza. Durante l'istruttoria fu già arrestato per un giorno', rinviato a giudizio e poi assolto per « intervenuta ritrattazione ». Il Saroglia, su richiesta del preside, compilò «fatture di comodo » per importi rilevanti. Nel tentativo di giovare al prof. Galgano, nel primi interrogatori, sostenne che le fatture si riferivano a materiali effettivamente forniti al «Plana», ma in seguito fini per ammettere, come ha ripetuto ieri, di aver mentito.. Le forniture fatte all'istituto dalla ditta Saroglia erano ben lontane dall'Importo delle fatture. Presidente — Perché si è prestato a compilare quelle fatture e a testimoniare il falso ? Saroglia — Ero convinto che il preside fosse un galantuomo e gli credevo quando mi . diceva che si. trottavo soltanto di espedienti amministrativi, nell'interesse della scuola. Alla fine dell'udienza gli avvocati difensori, Avonto e Salza, sollevano un incidente. Il Saroglia, come imputato assolto in istruttoria, non poteva essere sentito in questo processo. Il tribunale si pronuncerà sull'eccezione alla riapertura del dibattimento, domani mattina. Oggi il processo è sospeso. g. a.

Luoghi citati: Importo, Torino