Luci spente, treni fermi ed uffici chiusi in Francia per lo sciopero dei funzionari

Luci spente, treni fermi ed uffici chiusi in Francia per lo sciopero dei funzionari Ventiquattr'ore di manifestazioni contro II governo di Parigi Luci spente, treni fermi ed uffici chiusi in Francia per lo sciopero dei funzionari L'astensione dal lavoro era limitata ai dipendenti pubblici, ma ha indirettamente bloccato tutte le attività - Il Consiglio dei ministri decide di portare dal 3 al 4 per cento l'aumento concesso agli statali: l'onere .complessivo sarà di cinquanta miliardi di lire l'anno - L'Express scrive: «Non è solo una rivendicazione sindacale, ma anche politica» (Nostro servizio particolare) Parigi, 6 novembre. I funzionari e gli impiegati dei pubblici uffici hanno rispettato, con compattezza, l'ordine di sciopero lanciato nei giorni scorsi dai rispettivi sindacati. La manifestazione di malcontento chiaramente diretta verso il governo, ha avuto un'eco al Consiglio dei ministri, riunito sotto la presidenza del generale De Gaulle, al palazzo dell'Eliseo. Alla conclusione dei lavori il ministro delle Informazioni, Alain Peyrefitte, ha poi dichiarato che l'aumento ai funzionari sarà portato dal 3 per cento al 4 per cento durante il periodo d'applicazione del piano di stabilizzazione economica e finanziaria, precisando tuttavìa che tale decisione era stata presa prima dello sciopero. Essa costerà complessivamente là somma di 40Ó milioni di franchi all'anno (SO miliardi di lire) e il governo, non volendo aggravare il disavanzo del bilancio, realizzerà su altri capitoli «no corrispondente riduzione di spesa. Il provvedimento annunciato oggi non dà tuttavia soddisfazione agli interessati, i quali chiedono che l'aumento dei loro salari sia proporzionato all'effettivo rincaro dei prezzi ed al costo dilla vita. Du molto tempo uno sciopero — se si eccettua quello spettacoloso Zei minatori nel mese di marzo — non aveva avuto tanta ampiezza, in tutta la Francia; ed a Parigi le sue ripercussioni su tutta la vita pubblica sono state evidenti. Alle otto in punto di stamani la luce elettrica è mancata e immediatamente si sono fermati i treni dei sobborghi, quelli della ferrovia metropolitana, si sono spenti i semafori, e la gente ha invaso le strade mentre si producevano i primi ingorghi di automobili. Pioveva, la città era grigia, gli autobus — che non erano in sciopero — venivano presi d'assalto e si rivelavano insufficienti, cosicché la maggioranza dei parigini sì rassegnava ad andare al lavoro a piedi, camminando in fretta sui marciapiedi dov'erano allineate le cassette piene di spazzatura che gli impiegati della nettezza urbana non avevano iolto, ma senza vane proteste poiché ognuno sapeva che le rivendicazioni dei funzionàri sono giustificate. Molte fabbriche, essendo evidente che la mancanza di corrente elettrica avrebbe fermato i motori, avevano dato congedo al personale con l'accordo che la giornata persa oggi sarà ricuperata sabato prossimo o quello successivo. II governo ha tentato dì rimediare coi mezzi a. sua disposizione. I tecnici militari, ad esempio, hanno sostituito negli aeroporti quelli delle torri di controllo rendendo possibile un traffico ridotto, e conformemente alle istruzioni imperative recenti del ministero delia Pubblica Istruzione certe scuole elementari e medie sono rimaste aperte, ma i maestri ed i professori erano assenti in una proporzione che si avvicina al cento per cento. I genitori l'avevano previsto e molti hanno trattenuto i figli a casa. E' mancata quasi completamente, inoltre, la distribuzione postale e al Palazzo di Giustizia i processi sono stati celebrati alla luce delle candele. Alle diciassette la corrente elettrica è ritornata, le stazioni della metropolitana hanno riaperto i cancelli, e la gente si è-precipitata. Alla stazione Opera erano più di millecinquecento le persone che si sono ingolfate nell'ingresso del « metrò » nel giro di cinque minuti; e Za stessa cosa avveniva, presso a poco, in tutte le altre stazioni del centro mentre nelle strade si accendevano i semafori, la pubblicità luminosa, le lampade delle vetrine che, meglio- ancora dei lampioni, inondano i marciapiedi di luce. Parigi riprendeva l'aspetto consueto dei giorni d'autunno. Lo sciopero odierno, secondo 4 sindacati, costituisce un avvertimento al Governo e il Segretario generale dèlia Confederazione dei lavoratori cristiani, Eugène Descamps, dopo aver dichiarato in un'intervlsta al settimanale L'Express che « sarebbe un errore ridurre il conflitto attuale ad una pura e semplice rivendicazione salariale », ha aggiunto: c Biso gna dire le cose come sono, questi ■ scioperi, come quello dei ferrovieri giorni or. sono, rappresentano degli atti di opposizione alla politica economica e sociale del governo ». Il sindacalista cristiano ha riferito di avere incontrato i minatori, i ferrovieri, gli impiegati della luce e del gas, e tutti gli hanno espresso il loro vivo malcontento: <Il prestìgio del generale De Gaulle resiste ancora in certi casi, ma la fiducia nel suo governo e in lui stesso diminuisce ogni giorno », ha detto Eugène Descamps secondo il quale non sarà facile, data la situazione attuale, frenare il rincaro delle mercedi e di certi prodotti agricoli, mentre il governo potrebbe intervenire efficacemente in alcuni settori dell'industria, ma non lo fa. t'Ho l'impressione che U governo s'illuda volendo dar tempo: questo non ama le in- giustizie troppo lunghe. Sono dunque convinto che la situazione sociale si aggrava » ha dichiarato ancora il segretario gene, ale dei sindacati cristiani; ed è significativo che anche un giornale conservatore come il Figaro inviti U governo ad agire senza indugio per « dimostrore che ha davvero la volontà di giungere allo stabilimento di rapporti normali fra lo Stato-padrone ed i suoi dipendenti». Il Figaro, ohe valuta quasi sette milioni le giornate di lavoro già perse quest'anno a causa dei conflitti sociali, osserva che bisogna risalire all'agosto 1953-— quando la Francia fu paralizzata durante tre settimane — per constatare un malcontento di tanta ampiezza, e ritiene ohe il governo non ha più tempo per trovare la soluzione éa cui dipende la pace sociale. 1. m. Folla in attesa sotto la pioggia ad una fermata d'autobus ieri a Parigi, A causa dello sciopero del servizi pubblio! molti parigini hanno atteso qualche mezzo di fortuna per recarsi al lavoro (Tel. «Associated Press»)

Persone citate: Alain Peyrefitte, Biso, De Gaulle, Eugène Descamps

Luoghi citati: Francia, Parigi