Tra i topi e con una misera pensione l'ultimo superstite dell'armistizio

Tra i topi e con una misera pensione l'ultimo superstite dell'armistizio Tra i topi e con una misera pensione l'ultimo superstite dell'armistizio Partecipò come segretario all'incontro di Villa Giusti - Ha 83 anni, solo, ammalato-Una medaglia d'argento e una di bronzo: 2 mila lire al mese Ieri, anniversario dell'armistizio con l'Austria, siamo andati a trovare l'unico personaggio vivente che partecipò, per la iP»rte italiana, a quello storico |£7CQnU.0. E. u geometra Valen¬ tino Fracchia, già capitano di ||fanteria, 83 anni. Abita in un alloggetto all'ammezzato di via Pigafetta 40, una casa di parecchi anni, con i topi che si infilano lungo i tubi del termosifone, dalla cantina, e spadroneggiano per i due o tre vani, la. camera da letto, l'ingresso, la cucina, il bagno. Uomo distinto, asciutto di figura, parola lenta e dosata, senza parenti, Valentino Fracchia co Dibatte, purtroppo, con la miseria. Faceva il traduttore, prillili di andare in pensione, e adj-sso percepisce 21 mila lire al mese, altre 2 mila mensili le rlaeve per la medaglia d'argento e quella di bronzo che si guadagnò durante la prima guerra mondiale. Ne spende 14.500 pei- l'affitto e i conti sono presto fatti, si vede subito quanto rimanga per il vitto e le cose indispensabili. Se non ci fossero gli amici ad aiutarlo, qualche volta, non saprebbe proprio come cavarsela. Adesso é anche ammalato. Da tre settimane l'ha colto la bronchite e il cuore va più lentamente. Racconta: « La tosse m'è venuta un giorno in cui' sono andato in Comune per presentarmi alla commissione per gli equi affitti: il padrone di casa voleva aumentarmi di 6 mila lire al mese, con questo alloggio vecchio... Poi ci ha rinunciato. Intanto io mi sono buscato la bronchite ». Un'inquillna gli porta una mela cotta, gli fa la minestra: il marito, infermiere, viene a fargli le iniezioni. Gli chiediamo dei suoi ricordi; ci invita ad aprire un cassetto del comò. A sinistra c'ò una cartella nera. « Quella, proprio quella ». Gliela porgiamo. La apre con cura. Vengono fuori le fotografie, c'è quella della cerimonia della sua decorazione. Il Duca d'Aosta (<- quello del monumento in piazza Castello di fronte a via Po » precisa) gli sta appuntando la medaglia al petto: in un angolo della foto c'è la dedica del generale: «Perché abbia un caro ricordo di un giorno tanto fausto ». Nella cartella c'è anche la copia del trattato di armistizio di Villa Giusti — 3 novembre 1918 —, una copia stampata di tutte le clausole che furono imposte all'Austria e, in fondo, per ricordo, le firme: 11 tenente generale Badoglio, il maggior generale Sclpioni, il col. Marchetti, il col. Gazzera, il col Maraviglia, il col. Pariani, il cap. di vascello Accinni. « Io ero soltanto capitano e avevo le funzioni di segretario e di se condo Interprete — racconta Fracchia —. Ricordo bene tutto. Fu una seduta lunghissima. I nostri avevano dalla loro la vittoria, quindi un senso di forza e di superiorità, gli austriaci sembravano stracci, umiliati, pareva che dovessero mettersi a piangere da un momento all'altro. A un certo punto la seduta fu Interrotta, gli austriaci andarono a telefonare per chiedere istruzioni: non se la sentivano di accettare le condizioni che ritenevano troppo dure, ma poi firmarono ». Il capitano Fracchia tace, guarda la foto della cerimonia della sua decorazione, sullo sfondo si vedono i reparti in armi. Mormora: «Chissà se di quelli là c'è ancora qualcuno vivo ».

Persone citate: Accinni, Badoglio, Duca D'aosta, Fracchia, Gazzera, Marchetti, Pariani, Valentino Fracchia

Luoghi citati: Austria